Formazione Terapeutica al Benessere di Anna Maria Alongi

Formazione Terapeutica al Benessere di  Anna Maria Alongi Il sistema FTB (Formazione Terapeutica al Benessere) è un insieme di tecniche pratiche di gestione

27/09/2025
28/08/2025

AMOR FATI

Friedrich Nietzsche ci ha lasciato un insegnamento essenziale: l’amor fati, l’amore per il proprio destino. Non si tratta solo di accettare ciò che ci accade, ma di abbracciarlo pienamente, come se ogni cosa, anche la più difficile, fosse esattamente ciò di cui abbiamo bisogno. Egli
ci invita a guardare la vita con uno sguardo nuovo: non più chiedersi “perché a me?”, ma dire “questo è mio, lo accolgo”. Anche quando tutto sembra crollare, anche quando il dolore o la confusione prendono il sopravvento, l’atteggiamento non deve essere il rifiuto, ma l’apertura. Ogni ostacolo può diventare un’occasione, ogni crisi una spinta verso la crescita.
Quando affrontiamo la sofferenza con questa prospettiva, qualcosa cambia dentro di noi. Scopriamo una forza che non sapevamo di avere. Ogni difficoltà superata ci rende più forti, più completi, più autentici.
Col tempo, guardando indietro, ci accorgiamo che proprio quei momenti che ci sembravano perdite, cadute o fallimenti, sono stati i passaggi decisivi che ci hanno resi ciò che siamo oggi. Nulla, in fondo, è stato davvero “contro” di noi. Ogni esperienza ha avuto un senso, anche se non lo vedevamo subito.
La crisi, allora, non è un segnale di fine, ma di trasformazione. È nel momento in cui siamo costretti a reagire che emerge il nostro vero potenziale.
Amare il proprio destino significa questo: vivere ogni istante, anche il più difficile, come parte necessaria e preziosa del proprio cammino.

Ho raccolto qui di seguito alcuni brani di Carl Gustav Jung che risuonano con il tema dell’amor fati, cioè quell’atteggiamento di accettazione attiva del destino, trasformando ostacoli in crescita personale:

"Rendi cosciente l’inconscio, altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino". In Aion
Questo passaggio sottolinea che ciò che ci domina e che chiamiamo “destino” è spesso una parte di noi non esplorata. Solo portando alla luce ciò che è sommerso, paure, impulsività, meccanismi inconsci , possiamo affermare veramente la nostra volontà. È un invito diretto a trasformare la passività in potere interiore.

"Ciò che neghi, ti sottomette. Ciò che accetti, ti trasforma." In Libro Rosso.
Qui emerge chiaramente un ideale simile all’amor fati⁠: non è rassegnazione, ma riconoscimento attivo. Ignorare parti di sé rafforza la loro influenza invisibile; accoglierle invece apre la via alla crescita.

"Non sono quello che mi è successo, sono quello che ho scelto di essere". In Opere IX.
Con questa affermazione, Jung enfatizza la responsabilità personale: il destino non corrisponde al passato che ci è capitato, ma alla figura che decidiamo di costruire, anche attraverso crisi e cadute.

"Ogni incontro che fai è un incontro con te stesso" In Io e l'inconscio.
Ogni relazione, esperienza, anche quella più dolorosa, riflette una parte di noi. Questo concetto risuona con l’idea di Nietzsche: ogni situazione fa parte del nostro destino e può portarci a una trasformazione interiore.

In sintesi, dovremmo accettare ogni evento come necessario “Ciò che accetti, ti trasforma.”
Trasformare le avversità in crescita “Non sono quello che mi è successo…”
Abbracciare anche ciò che è doloroso “Rendi cosciente l’inconscio…”
Riconoscere il significato di ogni esperienza “Ogni incontro è un incontro con te stesso.”

06/08/2025

Ti hanno mai chiamato “pecora nera”? Quella che si ribella, che non segue le regole non scritte. Quella che mette in discussione, che non si adatta. Forse ti sei sentito escluso, giudicato, persino sbagliato… ma ascolta bene: la “pecora nera” ha una missione spirituale profonda.

Nelle famiglie, nei gruppi, nei sistemi… chi rompe il silenzio porta luce. Chi si oppone a una dinamica tossica, anche a costo di essere rifiutato, sta facendo un lavoro sacro: sta guarendo ciò che è stato nascosto per generazioni.

La “pecora nera” è l’alchimista inconsapevole. È colui o colei che si incarica — spesso senza volerlo — di spezzare catene invisibili, schemi disfunzionali, condizionamenti tramandati. Sei proprio tu, che magari ti sei sentito diverso, a essere il ponte tra il dolore irrisolto e una nuova consapevolezza. Sei la crepa da cui entra la luce.

Dal punto di vista spirituale, spesso chi viene percepito come “contro” è in realtà l’anima più evoluta del sistema. L’anima che ha scelto di incarnarsi proprio lì dove c’era bisogno di rottura, di verità, di cambiamento. Non per distruggere… ma per trasformare.

Se ti hanno fatto sentire sbagliato, non era colpa tua. Era paura. Paura del cambiamento che portavi. Del riflesso che offrivi. Ma adesso puoi scegliere: puoi iniziare a onorare quel ruolo. Non è facile, ma è potente. Non è comodo, ma è vero.

La “pecora nera” non è un’anomalia. È un’anima guida.
È colei che dice basta.
È colui che apre strade nuove.
È chi porta il fuoco del risveglio dove c’era solo gelo emotivo.

Quindi no… non vergognarti mai più di essere quella persona “diversa”. Perché sei necessaria. Perché sei necessario.
Se le "pecore nere" non ci fossero mai state… nessuno avrebbe mai messo in discussione il sistema.

Adesso lo sai.

06/08/2025

Diventare se stessi, o come dice Jung “individuarsi”, significa non arroccarsi nella propria identità egoica ma aprirsi al Sé, ossia a quell’altro da noi che è dentro di noi . Carl Gustav Jung;

17/07/2025

Massima deve essere la cura a che la luce che brilla nell’oscurità non solo venga compresa dall’oscurità, ma che essa stessa comprenda l’oscurità.”
(Carl Gustav Jung, “Risposta a Giobbe”)

https://www.annamariaalongi.it
13/01/2025

https://www.annamariaalongi.it

Anna Maria Alongi è un Consulente in Scienze del Benessere ad indirizzo psicobiologico, si occupa delle persone e non dei loro disturbi, senza diagnosi e senza giudizio aiutando le persone ad avviare consapevolmente il proprio processo di crescita. Presente a Cagliari oppure online.

13/01/2025

Ci sono veleni che assumi ogni giorno fin dalla prima infanzia, a volte si chiamano mamma, a volte papà, a volte nonno e nonna.

Ci sono veleni che, spesso, non sanno di essere veleni ma hanno un effetto tossico su di noi.
Ci sono veleni che non vorrebbero esserlo ma non sanno essere altro.

Non si può dire, non va mai detto, non sta bene, non è bello, non hai capito, sicuramente non è così, il male viene fatto per fare bene, non essere irriconoscente, però, alcune volte, va detto.

Ci sono veleni che ci vengono iniettati giorno dopo giorno con l'educazione, con il ricatto, con la rabbia, con la paura, con i gesti, con i non detti, con le bugie.
L'inadeguatezza, il non sentirsi mai abbastanza, il senso di colpa, la paura dell'abbandono, l'incertezza dell'amore, l'amore meritato e da meritarsi, il dover essere diversi perché quel che si è non va mai bene.

Ci sono veleni che fanno così tanto parte di te che, per toglierli, dovresti strapparti parte della pelle, a volte persino parte del cuore.

Ci sono veleni che fanno meno male se li si lascia lì. Ci sono veleni che ami, come si ama il sole ma alla lunga ti scottano.

Ci sono veleni che non sappiamo di iniettare, perché non siamo consapevoli del loro alto potenziale tossico. Ci sono veleni che non vorremmo mai iniettare ma non sappiamo come cambiare.

Ci sono veleni che pensiamo di dover passare per forza, perché li hanno passati a noi, perché si fa così, perché è giusto così.

E poi ci sono persone che sono antidoto e, per fortuna, anche queste a volte si chiamano mamma, papà, nonno o nonna.

A volte si chiamano marito, moglie, fidanzato, amico, maestra, maestro.
A volte non sappiamo come chiamarli ma sappiamo che sta funzionando, che ci sta facendo bene.

E poi c'è chi diventa consapevole e ogni giorno scegliere d'essere un po' meno veleno, scegliere di lavorare per diventare, quando può, antidoto.

Burabacio

12/01/2025

"Emozioni negative e lamentele con il tempo si solidificano, si cristallizzano dentro di te grazie alla ripetizione, diventano così degli aggregati psichici, delle vere e proprie 'entità' che scivolano nell'inconscio... e da qui, restando nel buio, condizionano la tua vita. Lamentandoti, nutri ogni giorno questi vampiri, i quali fanno di te uno schiavo che guarda con timore il mondo che lo circonda."

Salvatore Brizzi

10/01/2025

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