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Davide Sorbello

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Psicologia dello sport

📌 LA PANCHINA: UN’OCCASIONE REALEUn buon allenatore deve assumersi la responsabilità delle proprie scelte, soprattutto q...
26/08/2025

📌 LA PANCHINA: UN’OCCASIONE REALE
Un buon allenatore deve assumersi la responsabilità delle proprie scelte, soprattutto quando queste incidono sull’umore e sulle emozioni dei suoi atleti.

La panchina, per molti ragazzi, può diventare un luogo pesante, carico di domande e incomprensioni.
Non sempre è chiaro il motivo per cui ci si ritrova lì.

Per questo motivo un allenatore non deve essere solo un tecnico, ma anche un educatore e comunicatore: pronto al dialogo, capace di spiegare, di ascoltare e di trasformare una situazione difficile in un’occasione di crescita.

👉 La panchina non è un giudizio definitivo.
Non è un’etichetta che accompagna per la vita. Può invece diventare:
- occasione;
- riflessione;
- dialogo;
- conoscenza.

Nel calcio giovanile agonistico e in quello adulto, è fondamentale saper leggere la realtà per quella che è e trasmettere ai giocatori una visione costruttiva, anche delle situazioni più scomode.

Serve coerenza, chiarezza dall’inizio alla fine, e la capacità di mostrare che dietro ogni scelta c’è un senso. È così che si generano fiducia, entusiasmo e nuove possibilità di riscatto.

Oggi abbiamo concluso l’ultimo di tre Career Days al Ciofs Don Bosco di Conegliano, centro per la formazione professiona...
30/05/2025

Oggi abbiamo concluso l’ultimo di tre Career Days al Ciofs Don Bosco di Conegliano, centro per la formazione professionale.

L’ente partecipante al progetto europeo , che ha come capofila il Portogallo, ha voluto organizzare una tre giorni di incontri per studenti, aziende e liberi professionisti sul tema della parità di genere, con specifica attenzione al mondo del lavoro.

Si ha avuto l’occasione quindi per parlare su svariate tematiche come la parità di genere, la differenza di genere, gli stereotipi di genere, le politiche attive del lavoro, le azioni concrete di aziende e agenzie interinali per il genere femminile, la lingua italiana e la sua paradossale ossessività per il maschile.

Ringraziare tutti gli ospiti che sono intervenuti o hanno semplicemente ascoltato è doveroso.
Tra gli altri: Randstad, Adecco, Confindustria Veneto, Arca, Enaip, ECIPA, Tonon Costruzioni, ITLAS, Ciofs fp Nazionale.

Abbiamo, insieme, generato un circolo virtuoso.
Abbiamo deciso di prendere una posizione chiara.
Abbiamo cercato di sensibilizzare i nostri giovani, partendo dai maschi, e dalle responsabilità che abbiamo in quanto tali.
È stato fatto un gran lavoro.
Grazie alla mia collega Giulia prima artefice di tutto questo e ai miei ragazzi.
E sono fiero di averne fatto parte.

L’ansia, diversità di percezione.L’essere umano vive l’ansia, come reazione emotiva naturale basata sulle proprie percez...
14/05/2025

L’ansia, diversità di percezione.

L’essere umano vive l’ansia, come reazione emotiva naturale basata sulle proprie percezioni individuali, rispetto a un fatto che lo mette alla prova o perlomeno in gioco. Sono quindi gli effetti che l’ansia ha sulla persona e come essa li sappia o meno gestire che fa la differenza.
È interessante comprendere che in un atleta l’ansia mal vissuta e mal gestita può portare ad un’incapacità di performare al meglio delle proprie possibilità.
Ciò accade soprattutto se l’evento che si sta per vivere ha un’aura minacciosa: calciare un calcio di rigore decisivo, giocare una partita determinante per la stagione, affrontare un avversario particolarmente forte e via dicendo.
Bisogna saper leggere come figure di riferimento che ciò che si percepisce come minaccioso differisce da persona a persona, quindi l’obiettivo può essere quello di andare a conoscere come funzionano gli schemi di pensiero e credenze dei ragazzi che si allenano.

Diventa importante capire come l’ansia di stato (in gergo meno tecnico “ansia da prestazione”) si presenta nei singoli atleti, quando sono chiamati ad una sfida al di fuori della propria zona di confort.

Per evitare di farsi distrarre emotivamente si possono migliorare credenze e pensieri su:
1. Normalizzazione del fallimento;
2. Reazione all’errore;
3. Focalizzazione sull’obiettivo reale;
4. Sana percezione di una situazione.

Un allenatore, al giorno d’oggi, a qualsiasi livello deve conoscere questi processi e sapere come comunicare e gestire i propri atleti in situazioni di normalità di status. Essere formati su questi argomenti, favorisce un lavoro funzionale e una conseguente crescita ottimale del gruppo e dei singoli.

Rientro da una 3 giorni a   per il progetto   “Gender Mainstreaming in Tchnical Vocatiinal Education and Training Provod...
20/11/2024

Rientro da una 3 giorni a per il progetto “Gender Mainstreaming in Tchnical Vocatiinal Education and Training Provoders” per l’azienda europea Erasmus+ project.

È stata l’occasione per rivedere in presenza i preziosi colleghi che collaborano con noi del Ciofs Nazionale (Italia).
È sempre interessante confrontarsi e conoscere nuove storie di formazione professionale ed evoluzione verso una società che desidera essere sempre più inclusiva.

Il tema è quello delle Differenze di Genere nell’insegnamento delle Materie STEM , nelle scuole professionali e come poter lavorare affinché anche le donne possano affacciarsi ad esse con più facilità, desiderio e naturalezza.

La riflessione Più grande che ho maturato in questo giorni Baschi è stata quella che in Italia DOBBIAMO fare dei grossi passi in avanti a livello di inclusione, mentoring, didattica ibrida e orientamento lavorativo/scolastico.

Ho percepito quanto i nostri Partner progettuali, Cipro, Grecia, Portogallo e Spagna, siano davvero molto più avanti rispetto alla nostra realtà italiana, ancora troppo radicata alla didattica frontale ed ad una cultura statica e maschilista.

Ringrazio il Ciofs Don Bosco di Conegliano e il Ciofs Nazionale per aver potuto partecipare a questo progetto, che non si esaurisce qui, ma ci vedrà protagonisti a OPORTO (Portogallo) in autunno 2025.

Credo che possano essere queste occasioni e queste realtà a poter aiutare il nostro sistema ad evolvere, aggiornarsi e migliorare, col desiderio di fare sempre del bene per le persone e per una società più sana e di mente aperta e prospettica.

Ci vuole visione, competenza e visione.

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E se orientare fosse incoraggiare un’autentica riflessione su ciò che sappiamo di NON voler essere o fare? Oggi, i ragaz...
12/11/2024

E se orientare fosse incoraggiare un’autentica riflessione su ciò che sappiamo di NON voler essere o fare? Oggi, i ragazzi ricevono eccessivi stimoli più o meno effimeri su ciò che potenzialmente possono essere o diventare una volta adulti, per questo una riduzione immaginaria ad imbuto che escluda ciò che non vogliono assolutamente diventare può essere utile per vedere più chiara la via da intraprendere.

QUANTA DIFFERENZA FA ESSERE PROATTIVI?La proattività puó essere intesa come la capacità di anticipare i problemi, le opp...
27/09/2024

QUANTA DIFFERENZA FA ESSERE PROATTIVI?

La proattività puó essere intesa come la capacità di anticipare i problemi, le opportunità e i bisogni, e agire in modo autonomo prima che le circostanze o gli eventi richiedano una risposta. Essere proattivi può significare non aspettare che le cose accadano, ma prendere l’iniziativa per influenzare il proprio ambiente, prendere decisioni consapevoli e guidare il proprio percorso verso obiettivi desiderati. È un atteggiamento che implica responsabilità personale e la volontà di uscire dalla ZONA DI COMFORT.

Un pensiero proattivo puó essere utile perché:

1. Può permettere di essere in modalità di controllo sana: Quando sei proattivo, non reagisci semplicemente agli eventi, ma prendi l’iniziativa per gestirli. Questo ti dà un maggiore senso di controllo sul tuo destino e riduce l’incertezza.

2. Può preparare per il cambiamento: Viviamo in un mondo in continuo mutamento. La proattività ti permette di essere flessibile e di anticipare cambiamenti o difficoltà, piuttosto che essere colto di sorpresa.

3. Può ridurre lo stress: Pianificando e anticipando le esigenze future, riduci il rischio di trovarsi in situazioni d’emergenza, il che a sua volta diminuisce lo stress e aumenta l’efficacia delle tue azioni.

4. Può aiutare a crescere: L’atteggiamento proattivo ti spinge a sviluppare competenze e conoscenze, poiché sei sempre alla ricerca di modi per migliorare e raggiungere i tuoi obiettivi.

5. Può aiutare a rendere la vita più gratificante: Essere proattivi ti consente di avere un impatto concreto su ciò che fai, dandoti la soddisfazione di vedere i risultati dei tuoi sforzi. Non aspetti che le opportunità ti trovino, ma vai tu alla loro ricerca.

In generale, un approccio proattivo può portare a un’esistenza più appagante e produttiva, sia nella vita personale che professionale, poiché ti permette di dirigere la tua energia verso ciò che è più importante per te. Essere proattivi può aiutare ad aumentare la qualità della nostra vita e del nostro modo di affrontare le cose.

E VA BENE, ANDIAMO BENE ESATTAMENTE COSÌ. Coltivare l’amore per se stessi e imparare a volersi bene, sono azioni decisiv...
25/09/2024

E VA BENE, ANDIAMO BENE ESATTAMENTE COSÌ.

Coltivare l’amore per se stessi e imparare a volersi bene, sono azioni decisive per avere una qualità di vita, visione, relazioni e lavoro, alta.
È responsabilità nostra sganciarci da pensieri svalutanti o credenze che ci hanno inculcato rispetto a quanto valiamo e a chi dobbiamo essere.

La responsabilità del nostro bene è solo nostra, non degli altri, nostra e di quanto sappiamo gestire pensieri e credenze.
Che sia facile?
Assolutamente no!
Che ne valga la pensa?
Assolutamente si!

Solo se ameremo noi stessi, saremo in grado di dare e ricevere amore vero e sano dagli altri.

Ieri sera con i genitori di  si è parlato di storie umane, di rapporti, di relazioni, di emozioni. Si è condiviso come t...
17/09/2024

Ieri sera con i genitori di si è parlato di storie umane, di rapporti, di relazioni, di emozioni.
Si è condiviso come tendiamo a gestire tutto questo, cosa ci spaventa, e come lo comunichiamo.
Abbiamo ragionato su quanto la comunicazione possa fare la differenza nella qualità delle nostre interazioni.
Infine ci siamo ricordati quanto sia importante dirsi le cose, soprattutto quelle belle, perché alleggeriscono il cuore.

Sono momenti, questi, per me di crescita ed arricchimento, sperando di portare sempre competenza, professionalità, passione, coerenza, autenticità e tanta umanità.

Grazie a chi ci è stato e a chi ci sarà in questo processo virtuoso.

Vi auguro che sia un anno formativo speciale, che vi lasci un segno, vi dia una direzione e vi insegni ad amare profonda...
11/09/2024

Vi auguro che sia un anno formativo speciale, che vi lasci un segno, vi dia una direzione e vi insegni ad amare profondamente voi stessi e la vostra storia.

Io personalmente mi auguro di sostenervi nel modo più autentico e professionale possibile, affinché voi possiate scoprire e valorizzare la vostra persona. Affinché possiate trovare il vostro sole e la vostra strada.

A noi formatori auguro di meravigliarci, di farci sorprendere dalle piccole cose e di avere sempre la paziente capacità di accogliere qualche storia più triste e contorta delle nostre.

Sono fortunato e privilegiato a fare questo lavoro, ed è un mio dovere prendermi cura di chiunque varcherà la porta di questa scuola.

Viva il Ciofs! Viva la formazione professionale!

Oggi durante la formazione interna al Ciofs Don Bosco di Conegliano, ci siamo ribaditi quale sia la nostra missione prim...
05/09/2024

Oggi durante la formazione interna al Ciofs Don Bosco di Conegliano, ci siamo ribaditi quale sia la nostra missione primaria come esseri umani in primis e poi come formatori.

Ciascuno di noi con la sua storia e la sua natura, ha ribadito l’intento di prendersi cura del percorso dei ragazzi che avremo la fortuna di seguire quest’anno. Per noi addetti ai lavori è essenziale la trasmissione di competenze ma ancor più la valorizzazione del capitale umano che ci troviamo tra le mani. Ci siamo ricordati con entusiasmo e profonda leggerezza quanto sia importante il percorso, il viaggio e i sogni di questi ragazzi e quanto noi come adulti educanti e consapevoli possiamo essere un punto di riferimento e di appoggio per il loro sviluppo personale.

Mi sono emozionato e ri caricato di fronte alla responsabilità dei miei colleghi nel prendersi carico con amore, professionalità e umanità il futuro di questi ragazzi, progettando, condividendo e supportando vicendevolmente.

Scuola per me è questa, garantire un posto sicuro in un mondo di incertezze.
Garantire accoglienza ed assenza di giudizio perché chi di noi “grandi” è perfetto?
Arricchire il proprio bagaglio con storie che potrebbero essere i nostri figli, fratelli o nipoti ad aver vissuto.

Per quest anno mi riprometto di continuare ad esserCI, per loro, per i miei colleghi e per ciò che rappresentiamo.
Sapendo che il bene genera bene e non basta mai.

Buona progettazione dell’anno scolastico e buon inizio ‘24-‘25 a tutti coloro che come me e i miei cari colleghi, vivono in questo modo il mondo della scuola e della formazione.

Inizia un nuovo viaggio, in un contesto stimolante, ambizioso e prestigioso, LiaPiave.Ritorno come allenatore e psicolog...
12/07/2024

Inizia un nuovo viaggio, in un contesto stimolante, ambizioso e prestigioso, LiaPiave.
Ritorno come allenatore e psicologo in una realtà già vissuta, cresciuta, ulteriormente migliorata ma coerente e riconoscibile con i suoi valori di sempre.
Ci metterò passione, impegno, professionalità, competenze trasversali e cura per questo sport e per il gruppo squadra che avrò.
Mi auguro e ci auguro un percorso ricco di soddisfazioni e condivisione!
Viva il calcio giovanile e forza LiaPiave!!

È onorevole e gratificante leggere dei propri traguardi sui giornali locali. Ma la mia riflessione vuole essere un’altra...
25/06/2024

È onorevole e gratificante leggere dei propri traguardi sui giornali locali.
Ma la mia riflessione vuole essere un’altra oggi.
Come mai, vi chiedo, la vittoria si celebra unicamente quando si vince una classifica, quando si arriva primi rispetto a tutti gli altri, quando si fa qualcosa di straordinario.
Come mai non si premia mai l’ordinario?
Il lavoro quotidiano? La crescita educativa dei ragazzi? La piccola conquista di aver seguito un principio di gioco?

Sicuramente è eccessivo direte voi dare cotanta importanza a questi minimi dettagli. Ma io credo che sia l’insieme di questi minimi dettagli che alla lunga porti una squadra a trionfare, e a farlo in maniera palese.
Senza il lavoro del passato, senza la frustrazione di un campionato perso al photo finish, senza gli errori, le cadute e le piccole conquiste, non si arriva a vincere, non si arriva sui giornali.

Per questo, va bene celebrare lo straordinario, ma accorgiamoci dell’ordinario, del duro lavoro, della competenza, della passione, delle cadute ed ogni tanto riconosciamolo.

Uno vince, tutti gli altri perdono, ma se diamo un altro senso alla sconfitta, assaporandola più come occasione, forse le pretese ad una malata perfezione questa società le metterà da parte, valorizzando aspetti come fatica, sacrificio, cultura dell’errore.

Noi non eravamo perfetti, eravamo ordinari, e col lavoro di ogni giorno e i nostri piccoli fallimenti, siamo diventati, sì, perfetti, una squadra perfetta.

Questi articoli li dedico a tutti quegli allenatori e a tutti quei ragazzi che sono straordinari nel loro lavoro, nella loro passione e che vanno celebrati altresì ugualmente per amare questo sport e metterci il loro pezzo.
Perché un giorno abbiano l’occasione e la gioia di diventare un perfetto meccanismo che funzioni all’unisono. Altrimenti sarà stato bello lo stesso.⚽️📝

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