21/10/2025
L’ambiente conta.
Puoi essere un’arancia perfettamente matura, piena di potenziale, ma se vieni immersa in un cesto di frutti ammuffiti, alla fine marcirai anche tu.
Non perché tu sia debole, ma perché nessuno è impermeabile al contesto in cui vive.
Ogni giorno assorbi ciò che ti circonda: parole, atteggiamenti, energia, credenze.
Anche quando pensi di esserne immune, il cervello registra, imita, modella.
È la legge dei neuroni specchio, la base della PNL e di tutta la psicologia comportamentale: il comportamento si apprende per osmosi.
Non solo imiti ciò che vedi, ma finisci per pensare come chi frequenti.
Ecco perché si dice che sei la media delle cinque persone che frequenti di più.
Non è una frase da motivatore: è neuroplasticità pura.
Il cervello si adatta agli stimoli più ricorrenti, e ciò che ascolti ogni giorno diventa la voce che sentirai nella tua testa.
Frequenta chi si lamenta, e inizierai a parlare la lingua della rinuncia.
Circondati di chi sogna, agisce e cresce, e ti troverai – senza accorgertene – a respirare quella stessa aria.
In coaching, questo principio è chiamato ambiente facilitante: il contesto che sostiene il tuo cambiamento.
Non puoi fiorire in un terreno che non nutre le tue radici.
Non puoi cambiare vita restando nel posto che ti ha insegnato a sopravvivere.
A volte il primo passo non è “fare di più”, ma stare altrove.
Molte persone non sono bloccate per mancanza di capacità, ma per eccesso di contaminazione emotiva.
Si circondano di chi critica, sminuisce, sabota.
E lentamente, senza accorgersene, iniziano a dubitare di sé, ad abbassare lo sguardo, a ridimensionare i sogni.
È il bisogno di appartenenza che ci frega: preferiamo essere accettati da chi ci frena piuttosto che soli verso la nostra libertà.
Ma la verità è semplice: non puoi volare se stai con chi ha paura del cielo.
Non puoi diventare luce se resti dove tutto ti chiede di spegnerti.
L’ambiente non è solo ciò che hai intorno, è ciò che ti attraversa ogni giorno: conversazioni, suoni, silenzi, abitudini.
È invisibile, ma ti plasma.
È quotidiano, ma ti definisce.
Fai un esercizio: pensa alle cinque persone che senti più spesso.
Ti ispirano o ti esauriscono?
Ti nutrono o ti consumano?
Ti fanno venire voglia di crescere o di giustificarti?
Se la risposta ti fa male, sappi che non devi cambiare loro.
Devi solo cambiare aria.
Perché nessuno rimane arancione se vive troppo a lungo tra i blu.
E nessuno resta integro se sceglie ogni giorno un ambiente che lo spegne.
L’ambiente conta.
Conta sempre.
Perché è da lì che nasce (o muore) la versione di te che potresti diventare.
Enrico Chelini