Dr. Federico Ricci

Dr. Federico Ricci Facciamo squadra nel raggiungimento dei tuoi obiettivi. Tra quei fattori di rischio mi riferisco in primis al sovrappeso e all’obesità.

Ciao sono il Dr. Federico Ricci, ciò che mi appassiona è studiare e approfondire tutto quello che può promuovere la crescita umana e quindi il benessere psico-fisico che ne consegue. Nel mio lavoro sento la necessità di divulgare a più persone possibili quali sono i comportamenti alimentari che si sono rivelati in grado di prevenire e contrastare i fattori di rischio alle malattie croniche più diffuse al mondo. Mi sono presentato nelle vesti di dottore in quanto possiedo due Lauree Magistrali, una in Farmacia e una in Alimentazione e Nutrizione Umana, a suo tempo ho superato i due esami di stato che mi hanno permesso di svolgere la professione di Farmacista e di Biologo Nutrizionista, inoltre ho un Master Universitario in Neuroscienze – Mindfulness – Attività Contemplative e ho conseguito il Diploma CSI/SNPT di Personal Trainer riconosciuto dal CONI e dal Ministero dell’Interno valido in tutta Europa. Inoltre ci tengo a precisare che io ora sono qui in veste di Lifestyle Coach, ossia quella figura professionale che vuole prenderti per mano in un percorso risolutivo di rinascita. La mia professionalità desidera esprimersi aiutandoti a realizzare i tuoi obiettivi, Il tutto si declina nel darti i consigli giusti e motivarti per metterli in pratica.

19/11/2025

Molte persone, dopo la rimozione della colecisti, continuano a “correre in bagno” dopo i pasti.
Non è solo “sensibilità intestinale”: in molti casi si tratta di una vera bile acid diarrhea (diarrea da acidi biliari).

Dopo la colecistectomia la bile non viene più immagazzinata: scende nell’intestino in modo continuo, anche quando non mangi. Se una parte di questi acidi biliari non viene riassorbita correttamente nell’ileo, raggiunge il colon, dove ha un effetto irritante:

❌ aumenta la secrezione di acqua;
❌ accelera la motilità;
❌ crea urgenza e feci molli;
❌ peggiora fermentazione e disbiosi.

Il risultato?
Diarrea intermittente o cronica, che può sovrapporsi ai sintomi di un colon già “sensibile” ed esacerbare un quadro di IBS/colon irritabile.

Dati clinici e osservazionali mostrano che, intervenendo in modo mirato su alimentazione, composizione del microbiota e gestione del carico di acidi biliari, è possibile ridurre in modo significativo questi sintomi e ristabilire un equilibrio intestinale più stabile nel tempo.

Con una strategia nutrizionale personalizzata si può lavorare per:

✅ ridurre l’infiammazione intestinale;
✅ modulare il microbiota;
✅ stabilizzare la motilità;
✅ riequilibrare grassi, fibre e FODMAP.

📩 Se dopo la colecistectomia senti che il tuo intestino non è più lo stesso e vuoi intraprendere un percorso nutrizionale volto al tuo benessere, scrivimi un messaggio in privato per prenotare una video consulenza conoscitiva gratuita e valutare l’inizio del tuo percorso nutrizionale personalizzato.

18/11/2025

🧩 Esami “a posto”, ma il corpo continua a mandare segnali?

Molte persone con colon irritabile, diverticoli o infiammazione intestinale cronica si sentono dire che “non c’è nulla di grave”, ma continuano a convivere con pancia tesa, gonfiore, alvo imprevedibile e stanchezza che non passa. Nel frattempo, magari compaiono o si riaccendono malattie autoimmuni come psoriasi, artrite reumatoide o problemi alla tiroide.

🧬 Il “dialogo nascosto” tra intestino e sistema immunitario

Alcuni studi suggeriscono che, in chi soffre di IBS o diverticoli sintomatici, la mucosa intestinale ospiti cellule di difesa costantemente attivate (mastociti, linfociti T, molecole infiammatorie), insieme a disbiosi e maggiore permeabilità intestinale. In pratica, minuscole particelle che non dovrebbero passare arrivano a contatto con il sistema immunitario, costringendolo a restare in uno stato di allerta continua.

🔥 Infiammazione di basso grado: la lancetta fissa sul rosso

Questa situazione crea una infiammazione di basso grado, silente ma persistente: non dà sintomi eclatanti come una diverticolite acuta, ma mantiene acceso un “rumore di fondo” infiammatorio che, nel tempo, può accompagnarsi a manifestazioni autoimmuni in chi è geneticamente predisposto. Più la lancetta resta sul rosso, più il corpo cerca distretti su cui “scaricare” questa tensione.

😣 Quando non peggiora solo la diagnosi, ma la qualità della vita

Il punto centrale non è solo cosa dicono gli esami, ma come stai davvero:
pancia gonfia e dura a fine giornata, alvo che alterna stitichezza e diarrea, crampi, stanchezza cronica, dolori articolari, pelle che si infiamma (es. psoriasi), tiroide “ballerina”… Più si aspetta, più questi segnali tendono a cronicizzarsi e a occupare nuove aree della vita quotidiana, limitando lavoro, relazioni, progetti.

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18/11/2025

Negli ultimi anni diversi studi hanno mostrato che chi soffre di colon irritabile, diverticoli o infiammazione intestinale cronica di basso grado presenta più spesso anche malattie autoimmuni come artrite reumatoide, psoriasi o tiroidite autoimmune.

Non significa che intestino “causi” da solo queste patologie, ma che esista un terreno infiammatorio e immunitario condiviso: l’intestino e il sistema immunitario parlano tra loro molto più di quanto pensassimo.

A livello della mucosa intestinale, in molte persone con IBS o diverticoli sintomatici si osservano cellule di difesa attivate (mastociti e linfociti T), insieme a disbiosi (microbiota alterato) e maggiore permeabilità intestinale. In pratica, minuscole molecole che non dovrebbero passare entrano in contatto con il sistema immunitario e lo costringono a stare “sempre all’erta”.

Il risultato è una infiammazione di basso grado, silente ma persistente, come una lancetta che resta stabilmente nella zona rossa: col tempo questo rumore di fondo può alimentare o accompagnare manifestazioni autoimmuni in chi è geneticamente predisposto.

Se questa condizione va avanti per mesi o anni, non peggiorano solo gli esami: peggiora soprattutto la qualità della vita. Pancia tesa e gonfia, alvo imprevedibile (alternanza tra stitichezza e diarrea), crampi, stanchezza cronica, dolori articolari, pelle che si infiamma (es. psoriasi), tiroide “altalenante”… più si aspetta, più questi segnali tendono a cronicizzarsi e a occupare nuove aree dell’organismo, perché la biologia cerca in tutti i modi di richiamare la nostra attenzione.

L’obiettivo, quindi, non è “curare le malattie autoimmuni con la dieta”, ma intervenire su quello che possiamo modulare:

- ridurre l’infiammazione intestinale di basso grado,

- riequilibrare il microbiota,

sostenere un dialogo più armonico tra intestino e sistema immunitario, inserendo queste strategie in un percorso strutturato, monitorato e cucito sulla singola persona.

17/11/2025

⚠️ Quando disbiosi, colon irritabile, aumentata permeabilità intestinale e fegato grasso coesistono, intestino e fegato iniziano a “parlare male” tra loro: gli acidi biliari e il recettore FXR non lavorano più in modo armonico e si crea un circolo vizioso di infiammazione e blocco metabolico.

😣 Questo può tradursi in pancia gonfia e tesa la sera, crampi, alvo irregolare (stipsi/diarrea), digestione pesante, stanchezza cronica, difficoltà a dimagrire e valori di glicemia, trigliceridi o transaminasi che nel tempo peggiorano, con una riduzione reale della qualità della vita.

📩 Se sei interessato a intraprendere un percorso nutrizionale personalizzato volto al tuo benessere, scrivimi un messaggio in privato per prenotare una videoconsulenza conoscitiva gratuita e valutare l’inizio del tuo percorso.

17/11/2025

🧩 Quando disbiosi, colon irritabile (IBS), aumentata permeabilità intestinale e fegato grasso coesistono, l’asse intestino–fegato smette di funzionare come “alleato” e diventa un generatore di infiammazione cronica e rallentamento metabolico.

🧬 Il fegato produce acidi biliari che non servono solo a digerire i grassi: sono veri messaggeri che dialogano con il microbiota e con il recettore FXR, presente sulla mucosa intestinale e nelle cellule epatiche. Quando il segnale su FXR è pulito, la barriera intestinale è più selettiva, l’infiammazione resta contenuta e il fegato gestisce meglio zuccheri e lipidi.

♻️ In condizioni di disbiosi e colon irritabile, il rapporto con gli acidi biliari si altera in entrambe le direzioni: l’alterata motilità e il transito irregolare possono disturbare il normale riassorbimento, mentre un difetto di riassorbimento fa sì che una quota eccessiva di acidi biliari arrivi nel colon, irritando la mucosa e peggiorando urgenza, alvo irregolare e dolore addominale.

🧪 Contemporaneamente un fegato steatosico e insulino-resistente tende a produrre acidi biliari sbilanciati: il segnale che arriva a FXR si altera, aumenta la leaky gut e più tossine batteriche passano nel circolo sanguigno, alimentando l’infiammazione sistemica.

😣 Il risultato, nel quotidiano, può tradursi in pancia gonfia e tesa, meteorismo, crampi, alvo alterno (stipsi/diarrea), digestione lenta, cali di energia dopo i pasti, difficoltà a dimagrire nonostante l’impegno e valori di glicemia, trigliceridi o transaminasi che nel tempo tendono a salire.

🍽️ In questi casi interventi generici sul fegato o probiotici presi “a caso” rischiano di essere solo palliativi. Serve una strategia nutrizionale personalizzata, seguita passo per passo, che miri a ridurre l’infiammazione intestinale, ricostruire una flora più equilibrata, migliorare la sensibilità insulinica, alleggerire il fegato dal grasso in eccesso e rimettere in moto il metabolismo (eventualmente accompagnando anche il ritorno al peso forma).

16/11/2025

Per anni si è pensato che bastasse dividere i problemi: da una parte l’intestino “nervoso”, con diagnosi di colon irritabile o diverticoli “sensibili”; dall’altra il fegato grasso, affidato agli esami del sangue e all’ecografia. Oggi però sappiamo che un intestino infiammato e un fegato in sofferenza metabolica spesso sono due facce della stessa storia biologica.

Quando la parete intestinale perde parte della sua funzione di filtro, piccole molecole di origine batterica riescono a entrare nella circolazione portale e raggiungere il fegato. Non si vedono negli esami di routine, ma sono in grado di “accendere” i sistemi di difesa epatici e mantenere un livello costante di infiammazione di fondo. Nel tempo questo può favorire accumulo di grasso nel fegato, alterazioni della risposta all’insulina e peggioramento del profilo metabolico.

Allo stesso tempo, un fegato appesantito dalla steatosi modifica la qualità degli acidi biliari che rimandiamo nell’intestino: queste molecole non condizionano solo la digestione dei grassi, ma dialogano con il microbiota e con i recettori che regolano motilità e sensibilità viscerale. Il risultato, in alcune persone predisposte, è un circuito che collega in modo stretto gonfiore, alvo irregolare, dolore intestinale e fegato grasso.

Se ti ritrovi in questo tipo di quadro, potresti riconoscere alcune situazioni:

❌ intestino imprevedibile, con pancia gonfia, meteorismo o necessità di “controllare sempre dov’è il bagno”;
❌ zone di fastidio o peso addominale che tornano ciclicamente, anche quando gli esami non sembrano drammatici;
❌ sensazione di stanchezza di fondo, calo di concentrazione, sonno che non ricarica davvero;
❌ controlli periodici che mostrano fegato grasso o valori metabolici che nel tempo tendono a spostarsi nella direzione sbagliata.

In questi casi il punto non è trovare “l’alimento miracoloso” o l’elenco dei cibi da demonizzare, ma rimodellare l’intero asse intestino–fegato con un lavoro progressivo e monitorato. Un percorso nutrizionale personalizzato, in questo contesto, significa:

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16/11/2025

Quante persone convivono con problemi intestinali da una parte e fegato grasso dall’altra: colon irritabile, disbiosi, alvo irregolare… e allo stesso tempo esami che parlano di diverticoli e “steatosi epatica”, con magari anche transaminasi o trigliceridi mossi.

Spesso queste due diagnosi vengono vissute come problemi separati, ma oggi sappiamo che, soprattutto in presenza di resistenza insulinica e sindrome metabolica, fanno parte di uno stesso asse intestino–fegato.

Quando l’intestino è infiammato e la barriera mucosa diventa più permeabile, frammenti di origine batterica (come gli LPS e altri metaboliti batterici) possono attraversare la parete e raggiungere il fegato.

Qui attivano recettori di difesa (come TLR e NLRP3) che tengono il fegato in uno stato di allerta infiammatoria cronica, favorendo nel tempo steatosi progressiva e fibrosi.

La stessa disbiosi che altera la barriera intestinale modifica anche la trasformazione degli acidi biliari e il segnale su recettori epatici come FXR e TGR5. Il risultato è un fegato che tende a:

- produrre più grasso (↑ lipogenesi, ↓ ossidazione degli acidi grassi);

- peggiorare la sensibilità all’insulina;

progredire più facilmente da semplice steatosi (MASLD) verso forme più infiammate (MASH).

Non si tratta quindi di un “fegato che ingrassa da solo”, ma spesso di un dialogo alterato tra intestino, microbiota, acidi biliari e metabolismo, che alimenta un circolo vizioso.

Se ti riconosci in questo quadro, potresti sperimentare:

❌ pancia tesa e gonfia, meteorismo, alvo irregolare;
❌ digestione lenta, senso di peso o fastidio sotto l’arcata costale destra;
❌ stanchezza cronica, sonno non ristoratore e difficoltà a dimagrire nonostante gli sforzi;
❌ esami del sangue che mostrano fegato grasso e marcatori metabolici (glicemia, trigliceridi, transaminasi) che tendono a peggiorare nel tempo.

Resta il fatto che, se non si lascia cronicizzare troppo a lungo questa situazione, è possibile intervenire con una strategia nutrizionale personalizzata:

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15/11/2025

Qui sotto trovi una sintesi dei sintomi con cui questo quadro può manifestarsi nella vita di tutti i giorni:

❌ pancia tesa e gonfia la sera, meteorismo, crampi, alvo irregolare;
❌ fastidio o dolore addominale che condiziona uscite, lavoro e socialità;
❌ stanchezza cronica, difficoltà a dimagrire nonostante gli sforzi;
❌ esami del sangue che mostrano fegato grasso e marcatori metabolici in peggioramento.

Come invertire la rotta:

✅ lavorando sull’intestino per ridurre l’infiammazione, riequilibrare il microbiota e migliorare la barriera;

✅ intervenendo sul metabolismo (insulina, glicemia, grasso viscerale) per alleggerire il carico sul fegato;

📩 Se sei interessato a intraprendere un percorso nutrizionale personalizzato volto al tuo benessere, puoi scrivermi un messaggio in privato per prenotare una videoconsulenza conoscitiva gratuita e valutare l’inizio del tuo percorso.

15/11/2025

Molte persone con diverticoli o colon irritabile (IBS) vivono da anni con la sensazione di avere un intestino “che non funziona”: pancia gonfia, crampi, alvo che alterna stitichezza e diarrea, paura di stare male quando devono uscire.

Spesso si pensa a un colon “nervoso” e basta. In realtà, accanto ai fattori emotivi, negli ultimi anni stiamo capendo sempre meglio il ruolo di una chimica intestinale alterata, in particolare degli acidi biliari.

🔬 Cosa sono gli acidi biliari?
Sono sostanze prodotte dal fegato e riversate nell’intestino per aiutare a digerire i grassi. Oggi però sappiamo che non sono solo “detersivi”: si comportano come messaggeri ormonali, che parlano con recettori presenti sulle cellule intestinali e nervose.

I due recettori principali sono:

- FXR: un “interruttore protettivo” che aiuta a mantenere la barriera intestinale più integra e a contenere l’infiammazione;

- TGR5: un recettore che modula motilità, secrezione e sensibilità viscerale, ma anche alcune risposte immunitarie.

🧬 Disbiosi, dieta moderna e acidi biliari “sbilanciati”
Quando si associano disbiosi intestinale e una dieta ricca di zuccheri, grassi saturi e povera di fibre modulanti, il pool di acidi biliari può cambiare: aumentano alcune forme più “aggressive” e diminuiscono quelle più regolatorie.

In questo contesto, in molte persone predisposte può succedere che:

il segnale FXR protettivo si riduca → la barriera intestinale diventa più permeabile (leaky gut), e piccole molecole di origine batterica (come i LPS) possono passare più facilmente nel circolo portale;

l’attivazione di TGR5 diventi alterata o eccessiva → la motilità intestinale si fa disordinata, con fasi di diarrea e fasi di stipsi, aumentano gonfiore e urgenza, e l’intestino diventa più “sensibile” al dolore.

🧩 Diverticoli “sensibili” e colon irritabile
Nei diverticoli che continuano a dare fastidio anche quando non c’è una vera diverticolite acuta, questa combinazione (disbiosi + acidi biliari sbilanciati + recettori fuori equilibrio) può tradursi in:

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14/11/2025

Intestino sempre gonfio, colon irritabile, diverticoli… e allo stesso tempo fegato grasso, transaminasi mosse o una “semplice” steatosi che ti dicono di non prendere troppo sul serio? Oggi sappiamo che non sono quasi mai due problemi separati: intestino e fegato sono collegati dall’asse intestino–fegato.

La ricerca recente mostra che disbiosi e infiammazione di basso grado possono aumentare la permeabilità intestinale (leaky gut): frammenti batterici e LPS arrivano al fegato, attivano i recettori di difesa e alimentano steatosi, steatoepatite e fibrosi.
Allo stesso tempo, un fegato steatosico e infiammato altera la qualità degli acidi biliari, peggiora la sensibilità all’insulina e modifica il microbiota, favorendo fermentazioni anomale, gonfiore e sintomi tipo colon irritabile.

Un vero circolo vizioso bidirezionale che comporta una serie di sintomi in grado di ridurre drasticamente la qualità della vita:

❌ Pancia tesa la sera, meteorismo, crampi, alvo irregolare;
❌ Fastidio o dolore addominale che limita le tue giornate;
❌ Stanchezza cronica, difficoltà a dimagrire nonostante gli sforzi;
❌ Esami del sangue che peggiorano nel tempo e qualità della vita che crolla.

La buona notizia è che questo circolo vizioso non è irreversibile:

✅ Riducendo l’infiammazione intestinale e modulando il microbiota;
✅ Migliorando la sensibilità all’insulina e “svuotando” gradualmente il fegato grasso;
✅ Lavorando con una strategia nutrizionale personalizzata sul tuo profilo metabolico.

📩 Se sei interessato a intraprendere un percorso nutrizionale personalizzato volto al tuo benessere, puoi scrivermi un messaggio in privato per prenotare una videoconsulenza conoscitiva gratuita e valutare l’inizio del tuo percorso.

14/11/2025

Prima si interviene su intestino e fegato, più è realistico pensare di spezzare questo circolo vizioso e tornare a una qualità di vita degna di essere chiamata benessere.

La buona notizia è che questo circolo vizioso non è scritto nella pietra. Non si tratta di “prendere un probiotico a caso” o di fare il classico mese di depurazione del fegato: spesso queste sono scorciatoie che non cambiano davvero la biologia di fondo.

Quello che serve è una strategia nutrizionale personalizzata, costruita sul tuo profilo: ridurre l’infiammazione intestinale, modulare il microbiota, migliorare la sensibilità all’insulina e permettere al fegato di svuotarsi gradualmente del grasso in eccesso.

È un lavoro che richiede un minimo di tempo (3mesi), non giorni, ma è l’unico modo serio per vedere cambiamenti stabili sia a livello intestinale che epatico.

📩 Se sei interessato a intraprendere un percorso nutrizionale personalizzato, puoi scrivermi un messaggio in privato per prenotare una videoconsulenza conoscitiva gratuita e valutare l’inizio del tuo percorso.

13/11/2025

🧭 I risultati dipendono dalla personalizzazione, dall’aderenza e dal monitoraggio: non esiste una soluzione universale.

📆 Il piano va costruito sul tuo profilo personale, i tuoi obiettivi, lo stile di vita e la tolleranza individuale, con controlli settimanali che non lasciano nulla al caso.

📩 Se vuoi, in maniera professionale e personalizzata, iniziare un percorso nutrizionale in grado di riportarti alla situazione di benessere che desideri, scrivimi un messaggio in privato per prenotare una video consulenza conoscitiva gratuita, spiegare la tua situazione nello specifico e iniziare il tuo percorso.

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