10/06/2025
Quando le donne ingrassano nella parte superiore del corpo (spalle, schiena, torace, braccia, seno), spesso non è solo una questione di alimentazione o sedentarietà. La psicosomatica e la visione sistemica suggeriscono che il corpo parla — e ingrassa dove c’è un carico emotivo o energetico da portare.
Ecco alcune chiavi di lettura profonde:
🔹 Spalle
➡️ Sono le “grucce” su cui si caricano tutti i pesi emotivi e le responsabilità.
Una donna con spalle larghe o ingrossate spesso porta troppo — per gli altri: per il marito, i figli, i genitori. Cerca di essere forte quando dentro sente stanchezza e frustrazione.
Frase che emerge nel campo: “Se non lo faccio io, chi lo farà?”
🔹 Parte alta della schiena
➡️ Qui si accumula spesso la rabbia repressa e la frustrazione non espressa verso le persone care.
Una donna che non si concede di arrabbiarsi, che trattiene tutto dentro, finisce per indossare un “corpetto invisibile” fatto di rigidità e peso.
Simbolicamente: è una schiena “senza appoggio”.
Se manca il sostegno della famiglia o del partner, è il corpo a creare un appoggio fittizio.
🔹 Seno abbondante
➡️ Non sempre è legato alla sensualità. Spesso indica un tentativo di nutrire tutti emotivamente.
È un’energia materna portata all’eccesso: – "Nutro tutti, mi occupo di tutti, do tutto me stessa…"
Le cause possono essere:
Aver fatto da “piccola mamma” da bambina;
Una fame d’amore mai saziata, compensata dando amore;
Repressione dei propri bisogni per essere “buona”.
Il seno cresce come a dire: “Io sono la fonte, io vi do tutto.”
🔹 Visione sistemica:
Quando una donna non ha sostegno alle spalle (dal sistema familiare, dal padre, dal compagno), inconsciamente sviluppa massa nella parte alta del corpo per sopravvivere, per diventare “dura”, “invulnerabile”. È una strategia del corpo.
Se nella storia familiare ci sono guerre, vedovanze, perdite, la donna può incarnare l’archetipo della “madre guerriera”, e il corpo risponde di conseguenza.
✅ Cosa fare:
Ritornare al diritto di essere morbida e vulnerabile.
Lavorare sulla convinzione: “Non devo salvare tutti.”
Fare pratiche corporee per alleggerire le spalle.
Guardare al proprio sistema familiare: dove ho preso troppo?
Dare spazio alla rabbia e al diritto di dire “no”.