Osteopatia Junghi

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05/11/2025

Scopri consigli pratici e approfondimenti sul benessere fisico e la fisioterapia. Leggi i nostri articoli su EduCare Fisio.

05/11/2025

Essere incinta fino a 42 settimane, è normale.
Un travaglio che dura più di 16 ore, è normale.
Nascere con giri di cordone, è normale.
Sentire dolore durante il travaglio, è la cosa più normale del mondo.

L'episiotomia (taglio al perineo) senza reali motivi, non è normale.
La Kristeller (fare pressione sulla pancia) non è normale.
L'ossitocina di routine non è normale.
Partorire obbligando la donna in posizione litotomica non è normale.
Essere minacciata, umiliata, e insultata durante il travaglio e il parto, non è normale.
Essere privata di una persona al fianco scelta dalla madre, non è normale.
Essere privata di acqua e cibo, non è normale.
Non essere profondamente rispettata, non è normale

Esiste una differenza tra 𝗘𝗩𝗘𝗡𝗧𝗜 𝗡𝗔𝗧𝗨𝗥𝗔𝗟𝗜 di gestazione e parto e 𝗩𝗜𝗢𝗟𝗘𝗡𝗭𝗔 𝗢𝗦𝗧𝗘𝗧𝗥𝗜𝗖𝗔.

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̀consapevole

Floriterapia
31/10/2025

Floriterapia

La consulenzaFiori di Bach29.09.202548 minCarlotta MoccettiiStockContenuto audioDisponibile suScaricaI fiori di Bach offrono un approccio olistico per affrontare gli stati emotivi e mentali, promuovendo un maggiore benessere psicofisico. Sono 38 essenze floreali che mirano a riequilibrare stati emot...

25/10/2025
17/09/2025

IL CORPO RICORDA TUTTO

Uno dei principi fondamentali della psicoterapia orientata al corpo afferma: "Il corpo ricorda tutto" o come dico io: “il corpo è la manifestazione della mente profonda”.

I ricordi di tutto ciò che ci è accaduto sono immagazzinati nel nostro corpo, comprese le nostre emozioni. Il corpo può essere paragonato a una soffitta, dove finisce tutto ciò che non vogliamo vedere nella casa principale.
Come una padrona di casa che grida: "Non voglio vedere questa roba qui, portatela in soffitta!", così nel nostro corpo si accumulano tutti quei sentimenti che la nostra coscienza non vuole riconoscere.
In psicologia, questo meccanismo è chiamato rimozione: esperienze dolorose, pensieri, ricordi e, naturalmente, paure vengono spinti nell'inconscio.

Tuttavia, spostare una sedia dalla sala in soffitta non la fa sparire, così come ignorare i sentimenti non li fa andare via. Questi cercano di tornare alla coscienza di superficie, ricordando la loro presenza attraverso malattie.
Molti disturbi fisici sono il risultato di sentimenti rimossi dalla coscienza. Dove il sentimento si annida nel corpo, lì appare il sintomo doloroso.

È come se il sentimento dicesse: "Guardami!".

Puoi creare la tua mappa corporea delle paure.
Per farlo, ti serviranno un foglio bianco e degli strumenti per disegnare (qualsiasi cosa tranne penne e pennarelli). Disegna il tuo corpo – tutto intero. Le abilità artistiche non contano!

Ora ascolta il tuo corpo fisico.
Chiudi gli occhi e cerca di percepire tutto il corpo contemporaneamente: come si sente?
Si sente a proprio agio?
Ha caldo?
È teso o rilassato?

Sembra assurdo ma raramente l’umano medio non si fa mai queste domande.

Continuando a percepire tutto il corpo, chiediti: Dove si annida la paura nel mio corpo?
Potresti dover ricordare situazioni in cui hai avuto paura.
Alcune parti del corpo attireranno la tua attenzione, come se ti salutassero. Ricordale.

Segna ora sul disegno i punti dove nel tuo corpo si trova la paura. Potrebbe trattarsi di un'area o di più zone. I lati destro e sinistro del corpo possono essere diversi. Inoltre, la paura può essere più forte in alcune aree rispetto ad altre, e puoi indicare ciò sul disegno con colori diversi. Ricorda che la mappa corporea delle emozioni è sempre individuale, non ci sono opzioni giuste o sbagliate.

- Occhi: uno dei principali canali percettivi. Quando c'è una paura inconscia della realtà, un rifiuto di vedere la verità e accettare la realtà per quella che è, la paura si annida negli occhi. Molte volte, problemi di vista sono manifestazioni di una posizione inconscia: "Non voglio vedere!". È un tentativo di nascondersi, come uno struzzo che mette la testa sotto la sabbia.

- Schiena: la paura di non essere all'altezza o di non soddisfare le aspettative, spesso legata al perfezionismo. Una persona con questo timore può raggiungere grandi traguardi, ma è più probabile che blocchi i propri impulsi per paura di sbagliare.

- Spalle: simboleggiano la forza e la responsabilità. Qui si annida la paura di essere deboli o di non riuscire a gestire le responsabilità.

- Diaframma, stomaco e plesso solare: queste zone ospitano paure sociali, come timidezza, vergogna e imbarazzo, legate alla paura di non essere accettati o di essere rifiutati dalla società.

- Mani: indicano problemi comunicativi. Qui può nascondersi la paura degli altri, dove la mano destra simboleggia il timore degli uomini e la sinistra delle donne.

- Volto:rappresenta la paura di "perdere la faccia", il desiderio di essere accettati e apprezzati da tutti. Queste persone tendono a indossare molte "maschere" diverse per adattarsi, ma possono perdere il loro vero sé.

- Collo: la paura di esprimere i propri sentimenti. Queste persone tendono ad avere problemi con la gola, come frequenti mal di gola o tensione. Trattengono le emozioni nel collo, impedendo loro di uscire.

- Torace: ospita la paura della solitudine, il timore di essere respinti come persone. A un livello profondo, c'è la sensazione di essere "sbagliati" o indegni.

- Pancia: qui vive la paura per la propria vita. Questo sentimento si annida quando ci si trova in situazioni di pericolo, reale o percepito. Anche se il pericolo è passato, l'inconscio rimane in allerta, impedendo un vero rilassamento.

- Bacino: segnala paure legate alla sfera sessuale. Questi timori possono causare malattie o influenzare negativamente il piacere sessuale.

- Braccia: indicano la paura di entrare in contatto con il mondo, percepito come ostile. Le persone con questa paura spesso scelgono professioni che richiedono pochi contatti sociali, come il lavoro al computer.

- Gambe: indicano una mancanza di stabilità nella vita e la sensazione di non avere una base solida o qualcuno su cui fare affidamento.

Questi sintomi mostrano come il corpo possa custodire e manifestare le paure che non vogliamo affrontare, quando ce ne rendiamo conto capiamo non c’è tempo da perdere.
Buona Pratica

15/09/2025

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10/09/2025

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Ecco un terapista degno di nota con una tecnica molto interessante.
Finalmente operativo a Dalpe ma al bisogno qnche nello studip a Monte Carasso.
😊😊😊

Benvenuti a QuantumVita, il mio studio dedicato al benessere attraverso la scienza quantistica. Offro percorsi personalizzati di riequilibrio, armonizzazione energetica, detox, riduzione dello stress psicofisico per migliorare la qualità della vita.

10/09/2025

Scopri consigli pratici e approfondimenti sul benessere fisico e la fisioterapia. Leggi i nostri articoli su EduCare Fisio.

14/07/2025

IL DIAFRAMMA – IL GRANDE INCOMPRESO DEL CORPO (E IL SUO RAPPORTO CON LO PSOAS)

Bentornati nel nostro viaggio anatomico, con una domanda che ribalta la prospettiva: e se ti dicessi che il tuo modo di respirare ha molto più a che fare con la postura e con la percezione di dolore lombare di quanto spesso si pensi? 🧐

Cosa stai guardando?

Questa illustrazione rappresenta una vera e propria “centralina di comando” del tuo corpo: il diaframma toraco-lombare. Ma non è da solo. Osserva attentamente: insieme a lui vediamo attori noti come il grande e piccolo psoas e l’iliaco, oltre al retto dell’addome e al quadrato dei lombi (non presenti nell’immagine).

Il diaframma è un muscolo a forma di cupola che separa cavità toracica e addominale. Qui lo vedi da un’inquadratura inferiore (caudocraniale), e puoi distinguere i tre principali iati anatomici: foro della vena cava inferiore, foro esofageo, foro aortico.

In basso, quelle due robuste colonne muscolari che si proiettano verso l’alto sono i pilastri del diaframma, o crura, che mostrano rapporti di continuità fasciale con le strutture lombari profonde, incluso lo psoas. Non è poesia: è anatomia funzionale. Comunque poetica! 😅

Perché è così interessante?

Perché qui non stiamo parlando solo di fisiologia respiratoria. Stiamo parlando di modulazione della pressione intra-addominale, stabilità e supporto del rachide lombare, funzione viscerale, coordinazione neuromuscolare tra respiro e controllo motorio del core.

In alcune condizioni cliniche (lombalgie non specifiche, modelli posturali adattivi, alterazioni del pattern respiratorio), un reclutamento non ottimale del diaframma può associarsi a una maggiore attività compensatoria dello psoas.

È importante precisare: questa è una correlazione biomeccanico-funzionale, non una regola universale né un automatismo diagnostico.

Il risultato? Potresti ritrovarti con la percezione di rigidità lombare, un respiro “alto” prevalentemente toracico e, talvolta, disturbi funzionali come senso di oppressione o alterata motilità viscerale.

Il test (semiserio, ma utile per la consapevolezza)

Vuoi un piccolo esperimento di percezione corporea? (Questo è un semplice esercizio di percezione, non un test diagnostico validato scientificamente.)

Sdraiati supino. Appoggia una mano sull’addome e una sul petto. Respira lentamente.

Si solleva prima il petto? Potresti avere una prevalenza toracica del respiro.

Si solleva prima l’addome? Stai reclutando più efficacemente il diaframma.

Piega le anche e le ginocchia a 90°, appoggiando i piedi su una sedia.

Durante l’espirazione, immagina di percepire lo psoas che si “ammorbidisce” e si allunga passivamente. Non è immediato, ma questo esercizio può favorire una maggiore consapevolezza del rapporto tra respiro e regione lombare.

NB: Questo non sostituisce la valutazione di un professionista sanitario qualificato.

Curiosità wow

Il pilastro destro del diaframma si inserisce anteriormente fino al corpo vertebrale di L3 (in alcuni soggetti anche L4), e talvolta le fibre connettive possono fondersi con quelle del grande psoas e con i legamenti longitudinali anteriori.

Ecco spiegato perché respirazione e postura hanno connessioni anatomiche dirette, oltre che coordinate neurofisiologiche.

Conclusione e invito alla community

Fisioterapisti e operatori sanitari: quanto spesso integrate il ragionamento respiratorio nella valutazione dei pazienti con lombalgia o disfunzioni del core?

Pazienti e curiosi: vi siete mai chiesti se la vostra lombalgia potrebbe avere anche una componente legata al pattern respiratorio?

Condividete nei commenti le vostre esperienze o i vostri dubbi: respiriamo (bene) insieme! 😜

“Le informazioni presentate hanno finalità divulgativa e non sostituiscono una valutazione personalizzata da parte di professionisti sanitari qualificati. La presenza di lombalgia può derivare da numerosi fattori, per cui ogni caso necessita di un approccio individualizzato.”

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