04/12/2025
L’acronimo FODMAP, che deriva dall’inglese, significa: oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli fermentabili dalla flora intestinale. Si tratta di zuccheri fermentabili a catena corta che, se non vengono degradati e assorbiti, raggiungono il colon dove fermentano. Questo processo provoca la formazione di gas e una distensione dell’intestino. Tale disturbo funzionale può causare diarrea e/o stitichezza.
In un primo momento si valuta se il paziente è intollerante al lattosio o al fruttosio. Se non lo è, si procede eliminando una categoria di FODMAP per volta, fino a identificare quella o quelle responsabili dei disturbi digestivi. Una volta individuate, si possono escludere temporaneamente dalla dieta per migliorare la digestione. Un altro metodo consiste nell’eliminare tutti i FODMAP per un breve periodo, per poi reintrodurre gradualmente alcuni alimenti e verificare il livello di tolleranza individuale.
Non bisogna mai intraprendere una dieta restrittiva senza consultare un medico o un nutrizionista. Eliminare intere categorie di alimenti solo per un fastidio digestivo rischia di alterare l’equilibrio nutrizionale e modificare la flora intestinale, oltre a poter causare carenze alimentari.
I FODMAP non sono dannosi per l’organismo, ma non sono adatti a tutti.
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Fonte: planetesante.ch