La Luce dallo Spazio

La Luce dallo Spazio RIFLESSIONI

A good reminder of what it's like being a Manifestor Written by Genoa BlivenManifestors naturally do things that are ori...
02/04/2021

A good reminder of what it's like being a Manifestor

Written by Genoa Bliven

Manifestors naturally do things that are original, everything else is a hassle. The hassle aspect stems from the fact that energy is a precious commodity for Manifestors. They use it up quickly doing things with great intensity. It is rare for them to be able to receive energy from others. So, they need to rest and have a great big break from everything and everyone to be healthy.

Manifestors can feel put-upon by nearly everything or anything. Interfacing with others is exhausting. Convention is exhausting and exasperating. Repetition is numbing. Everything must be efficient or the energy will run out before it is complete. Nearly every interaction steals their fire and their originality. Yikes! I’m painting a dismal picture, but I thought that you might like to know. The only thing that matters to a Manifestor is that one original thing that will come out of them that is a game changer. It will change the world in some small but totally amazing way. Everything else is just maintaining, maintaining, maintaining - boring and depressing.

If a Manifestor is helping you, it is because they want to totally rock your world and turn it into something totally else - to completely remake your world. If they do this, you may feel that you are dying. It can be almost unbelievably disorienting. Manifestors are strong medicine, meant to be taken in small doses. t may be hard to imagine this kind of reality but your Manifestor brothers and sisters live in that place. They only want to strike like lightning and withdraw. When they withdraw, they push off and impact you. They impact by leaving. They are always leaving, even when they are being there for you. Even while talking to you they are leaving, trying to make their point so they will never have to make it again.

At the same time Manifestor children are the most tender beings imaginable. Gentle beyond thought or breath. They need protection because they are so alone. There is no connection to anyone for them unless this connection is totally without expectation. Imagine for a moment what this might be like. To live like this. To be a child and to be so alone. They are totally alone, except for you. When you are with them you feel alone, too. Alone on the edge of a planet that has virtually no living being upon it. You like them become the exception to the rule. It is a freaky feeling, is it not? Like there is no one else? No one! They are a being who is so ancient, yet nothing they are doing has ever been done before. Even if they are doing what you just did, it has never been done before. They are remaking the world in every second. It is weird and inspiring, but weird none the less.You can feel how powerful life is when you are just observing it as though it is happening to someone else. The Manifestor child will stand on the edge of the play and the socializing of the others. They do not need to participate to feel totally involved, overwhelmingly involved. The world and social interactions seem huge and powerful. The Manifestor child is alienated. They are alien.

They are tender and vulnerable and cannot join in - not in the same way as others. They feel so close and alone at the same time. They just need your simple understanding of these simple facts. They came to Earth to change the world. Change is scary. It is stressful. It is stressful for everyone, even Manifestors. Especially for Manifestors. They are hanging onto their humanity with the tiniest little thread. You can just stand next to them and hold it with them. You need to be so very subtle. Never place an expectation on them of any kind, and you will be their friend for life. Such behavior is so rare.

Manifestors get hardened through the expectations of others. No one suffers more because of this hardening than Manifestors themselves. Manifestors are naturally tender, let’s do what we can to keep them that way. Ironically, it is through doing nothing that they will feel closest to you. They can feel close to you from a vast distance even when they are standing right next to you. This vast distance is so important to give them because through it, they will be close - so close you can hardly believe it is possible. Closer than your own breath, your own thoughts. This is the secret of Manifestors. You give them space, lots of it, and they will come close to you and love you forever.

Estratti da "Come diventare un Buddha in 5 giorni" di Giulio Cesare Giacobbe"Cosa è un buddha? Il Buddha è un "non condi...
21/04/2020

Estratti da "Come diventare un Buddha in 5 giorni" di Giulio Cesare Giacobbe

"Cosa è un buddha? Il Buddha è un "non condizionato", vale a dire colui che si è sottratto al condizionamento del passato.

E grazie a questo ha superato la sofferenza.
Cosa produce la sofferenza? la sofferenza è una visione errata della realtà.

La nostra reazione alle situazioni è condizionata dalla nostra esperienza, ossia dal nostro passato. Questo condizionamento, nella cultura orientale, è stato indicato come una legge del karma.
Karma significa azione.

Questa legge mostra come ogni nostra azione è condizionata dalla nostra esperienza.
Nella cultura occidentale la legge del Karma è stata scoperta nel XX secolo da Sigmund Freud, il quale nel condizionamento della memoria (inconscio) del passato sul presente, ha individuato la causa della nevrosi.

La buddhità è la capacità invece di essere sempre sereno qualunque cosa accada. E questo è possibile semplicemente perchè

LA NOSTRA SERENITA' NON DIPENDE DALLE SITUAZIONI MA DALLA NOSTRA REAZIONE A ESSE.

E nel momento in cui le nostre reazioni non sono più condizionate dal passato (karma) la nostra reazione alle situazioni rimane positiva, e guidata da una reale consapevolezza e volontà.

Come ci si libera dalla visione errata della realtà e quindi dalla sofferenza?
la pratica buddhista indica 5 passi:
- controllo della mente
-presenza nella realtà
-consapevolezza del cambiamento
-non attaccamento
-l'amore universale ".

03/04/2020

C'era una volta un signore, un signore molto molto strano e particolare, che si sentiva un outsider, al punto tale da scappare dalla società e ritrovarsi a vivere in modo selvaggio, in una casa diroccata e abbandonata su di una piccola isola. Ci rimase per molto tempo, vivendo poco a contatto con altri umani, ed avendo come migliore amico un cane.
Una sera, gli accadde un'esperienza terrificante e imponente. Una di quelle esperienze che ti segnano a vita, e che in seguito segnò la vita a parecchie persone. Una Voce, che egli sentì profondamente in tutto il suo corpo, gli trasmise dei codici, delle indicazioni sulla natura stessa della nostra biologia e della sua correlazione con la nostra coscienza, mostrandogli come noi, in realtà, fossimo costantemente guidati e programmati sia mentalmente che fisicamente dall'intero gioco di forze del cosmo.
La spiegazione dettagliata di come funziona la vita sulla terra durò 7 giorni e 7 notti, al termine dei quali, quest'uomo si ritrovò completamente solo al mondo con una prospettiva sulla realtà delle cose radicalmente e inevitabilmente mutata per sempre.
Trascorse i seguenti 28 anni ad organizzare e strutturare l'intero set di informazioni per renderle utili a noi, nelle nostre vite quotidiane. Per fare luce su dilemmi mentali, esistenziali, pratici e filosofici. Per insegnarci il messaggio più importante che la Voce gli trasmise: vale a dire il fatto che è urgente e fondamentale, per chi è predestinato, imparare a vivere con un livello di consapevolezza di noi stessi maggiore. Imparare a vivere con come gregge ma come lupi. Imparare a contattare il luogo dentro di noi dove giace la nosra Guida Interiore che, a dispetto delle spiegazioni New Age, non è un'entità esterna o superiore, ma una funzione squisitamente biologica, insita nella natura stessa di ogni individuo. La nostra Anima è solo nostra, e ha regole e tematiche squisitamente individuali.
E perchè è necessario uno sforzo simile? (perchè certamente di sforzo si tratta) . Perchè stiamo vivendo dei tempi dove le regole del gioco sociale stanno per mutare.
Abbiamo avuto 400 anni, gli ultimi 400 anni dove la lezione da imparare era "tutti per uno, uno per tutti", e sopratutto la tecnica al servizio della popolazione per un futuro migliore.
Ma come adesso che siamo tutti fermi, mi sento come agli esami di maturità. Dopo 400 anni, le parole che girano sul web riguardo la situazione di pandemia, sono anche commenti sulla mancanza di Pianificazione. Bene, il tema dell'ultima lezione tenuta per l'umanità negli ultimi 400 anni, si intitolava esattamente "Pianificazione", e le sue materie principali erano la solidarietà, la comunità e la capacità di sentirci tutti parte di un qualcosa più grande di noi.
Ebbene, quello che io vedo là fuori , è un gigantesco interrogatorio. dove non c'è, come al solito, un giusto o sbagliato, ma solamente una prova generale economica, sociale, e personale.
Perché la prossima lezione sarà la Fenice Addormentata: e la Fenice avrà bisogno di morire per imparare a rinascere. Quindi, per ricollegarmi alla Voce: essa è venuta a dirci: imparate un nuovo modo di sopravvivere unendovi tra di voi in modo più personale, e connesso al vostro Spirito, alla vostra Anima, in quanto i tempi stanno per cambiare.

21/03/2020

LA SFERA - IL COLLANTE - E LA LUCE

All'anello esterno ci sono Loro, gli Dei, i costruttori con il loro Programma. A loro deve la coscienza la quasi totalità dell'umanità, e della Vtia.

Poi c'è il Disegno, una strana materia organizzata, un incoscio collettivo, che dà forma e Natura al Programma. E' il secondo livello.. quello che è il nostro Incoscio: governa gli avvenimenti subito sotto di noi. L'anello collante tra il vasto universo e la superficie galleggiante della nostra coscienza.

E poi ci siamo noi, la superficie, il terzo anello: galleggia come una sottile pellicola di olio sull'oceano in movimento. La nostra coscienza che cerca di modellare invano i forti moti della materia.

Il primo strato esterno e omnicomprensivo, il secondo come intermediario forte e strutturante e limitante, e il terzo, la nostra coscienza, un punto di luce di una piccola torcia che cerca di illuminare un cielo notturno.

19/03/2020

Ci sono vari livelli di percezione coi quali puoi sperimentare il fatto di essere vivo. Ognuno di essi dà un senso diverso alla realtà, ognuno di essi, sebbene nella stessa realtà apparente, manifesta una visione diversa.
Si tratta di diversi livelli di consapevolezza. Ma non sto parlando di livelli di saggezza o distacco. Piuttosto della possibilità istantanea di entrare in dimensioni interne ampliate.
La maggior parte delle persone è vittima di quello che vive senza neppure essere cosciente di quello che sente veramente. E' lo stato di coscienza dormiente che traspare da qualunque personaggio di qualunque film medio: o delle serie televisive. Sebbene questi personaggi siano apparentemente ben differenziati, in realtà li identifichiamo principalmente solo dal loro modo di "reagire" agli eventi che incontrano.
In queste persone non esiste "interiorità" o *verità personale", ma solo vita esterna. Sono quelli che, in questo periodo di quarantena, soffrono un sacco per non avere più un oceano sociale che li contenga e dia loro un senso.
Poi ci sono livelli di intellettualità tali da sviluppare un senso dell' io esagerato: parlo di un senso di identità di tutte le persone che studiano percorsi di illuminazione, esoterismo, o si dedicano alla psicoterapia andando ad analizzare ogni più lieve movimento della loro coscienza, anche quello più insignificante, alla spasmodica ricerca di identificare e caratterizzare la loro struttura mentale così magari da poterla imporre sulla vita stessa. In questo stato la illusione è quella di poter modellare la vita a nostra misura, di acquisire una sorta di potere sull'andamento di quegli stessi eventi che il gruppo precedente semplicemente subisce e reagisce.
Infine ho potuto scoprire un altro stato, al di sopra (o al dilà) ,o al di dentro dello stato precedente. è difficile dire dove si trovi in quanto in realtà è semplicemente uno stato ancora più dilatato del secondo, ma sono sempre tutti qui. In questo stato è come se il mondo venisse rovesciato: delle forze vitali dentro di noi - da sempre immaginate ma mai incontrate in azione - si azionassero da sole e davanti agli accadimenti della vita sapessero esattamente cosa fare al meglio: senza doverli subire, come dalle persone che si trovano nella prima condizione, e senza lo sforzo mentale del secondo stato per cercare di dominarli, o interpretarli, o giustificarli, o combatterli. In questo terzo stato si è totalmente uniti a cosa accade, benchè non si faccia alcuno affidamento all'interpretazione dell'avvenimento. Lo si vive, o meglio, si partecipa, si risponde, ma non è la Vita che risponde attraverso di noi. E a noi viene solo concesso il privilegio di poter assistere alla perfezione dell'avvenimento.
Se i personaggi del primo stato vivono come dei personaggi delle serie televisive, i secondi personaggio sono i protagonisti di film più impegnati, introspettivi, come quelli di Woody Allen, alle prese con riflessioni profonde ma problemi insoluti.
Il terzo stato invece è l'eroe mitologico, uno Yoda di guerre stellari che lascia che la Forza scorra in lui, o un Harry Potter che si arrende ed accetta di essere vivo grazie all'Amore della Madre e combatte con Voldemort, o Neo quando nel terzo film di Matrix è andato oltre la lotta contro Smith, e sotto la pioggia, combatte ma in quel confronto non c'è più nulla di personale. LUI SEMPLICEMENTE E' QUELLO CHE FA E LO SCEGLIE MALGRADO NON CI SIA SCELTA.
Questa è la dimensione dell'Eroe, ed è, fin'ora per me, la nostra unica e sola reale dimensione in quanto è l'unica ad essere Viva.

17/03/2020

Human Design in essenza
serve come aiuto al risveglio della consapevolezza attraverso la spiegazione della meccanica celeste

LA METAFORA DELLA CARROZZA DI GURDJIEFF: CORPO, MENTE, EMOZIONI E ANIMAscritto da Tragicomico 13 Luglio 2018La metafora ...
17/03/2020

LA METAFORA DELLA CARROZZA DI GURDJIEFF: CORPO, MENTE, EMOZIONI E ANIMA
scritto da Tragicomico 13 Luglio 2018
La metafora della carrozza, proposta dal maestro esoterista George Ivanovic Gurdjieff, è la rappresentazione ideale, e ancora attualissima, dell’essere dormiente, ovvero di colui che non decide la direzione della propria vita, ma ne è succube, condizionato dalle forze esterne che influenzano il proprio percorso. Gurdjieff, nel suo libro “Vedute sul mondo reale”, paragona l’essere umano ad un veicolo destinato al trasporto di un passeggero. Un veicolo definito carrozza che rappresenta il corpo fisico, trainato da cavalli che sono le emozioni, guidato dal cocchiere che è la mente, mentre il passeggero è l’anima (o coscienza).

La metafora della carrozza, proposta dal maestro esoterista George Ivanovic Gurdjieff, è la rappresentazione ideale, e ancora attualissima, dell’essere dormiente, ovvero di colui che non decide la direzione della propria vita, ma ne è succube, condizionato dalle forze esterne che influenzano il ...

13/03/2020

A BREVE: COME SCOPRIRE LO SCRIPT DEL COPIONE DELLA NOSTRA VITA...

13/03/2020

E' interessante osservare il clima che si sta vivendo qui e in Italina in seguito all'emergenza sanitaria e le diverse prese di posizioni psicologiche per affrontare l'incertezza di un nemico invisibile e di un pericolo imponderabile.
Tra parentisi, tre anni fa ho vissuto personalmente un attacco da un virus che incontrato alla mia età adulta, e che mi ha davvero insegnato l'umiltà e la presa di coscienza della mia fallacità e vulnerabilità; il virus del morbillo davanti al quale ero completamente indifesa.

Ma per ora stiamo vivendo, a mio avviso, le prove generali dello sviluppo della coscienza di responsabilità di gruppo. Mai come in questo momento, alle soglie dell'uscita da un'era in cui abbiamo imparato a Pianificare il nostro futuro e incrementare la struttura sociale delle nostre Comunità, assisto a discorsi comuni basati sul risveglio della responsabilità individuale all'interno di una società comune.
Rischiamo serie perdite, ma, a parte alcune mentalità vecchio stampo che vede questo progressivo ritiro dalle attività come un "essere in guerra", la parte nuova che più mi colpisce, è l'emergere di una coscienza di gruppo più consapevole e individualizzata. Una massa che non si muove più solo come un gregge di pecore dietro un pastore, ma, grazie alla spinta all'espressione individuale di questi ultimi anni, e il supporto tecnologico dato a questa spinta, anche come un insieme di individui più o meno responsabili che si muove con un intento comune. promosso da un gran numero di individui su iniziativa individuale, è per me un esempio di una società che ha in grembo il seme della coscienza dell'appartenenza ad una unica e sola comunità, quella umana, nella quale tutti hanno un peso, e un ruolo adulto e responsabile. E' un cammino lungo quello che passa dall'essere governati alla reale cooperazione umana. Ma questo virus ci sta testando e denunando, mostrando la reale temperatura di questo processo.
E' indubbio che nel giro di pochi anni i sistemi possano collassare e sempre di più ci sarà chiesto di saper sopravvivere individualmente. Ma questa è, e sarà un'altra storia.

In bocca al lupo e mi auguro che tutti possano ve**re arricchiti da questa esperienza, in modo o nell'altro.

" So bene ciò da cui fuggo ma non ciò di cui sono in cerca" (Michel de Montaigne)Ci sono libri che ti cambiano.. dentro....
11/02/2020

" So bene ciò da cui fuggo ma non ciò di cui sono in cerca" (Michel de Montaigne)

Ci sono libri che ti cambiano.. dentro. Quando da giovane sei in cerca di te stesso, o quanto meno della voglia di sperimentare chi si è. Ma non si sa cosa, non si sa come. Sono le forze della vita stessa che ti portano, con la fame di vita che ti divora. Puoi evolvere, fiorire, o perderti in strade che poi ti intrappolano. Ma nella ricerca, come nelle api in cerca di nettare, un po' del polline delle esperienze nelle quali ci si tuffa ci rimane attaccato addosso.

Ci sono libri che, nel loro piccolo hanno modificato il corso della mia comprensione dei rapporti umani. Verità che, una volta espresse, rimangono come mattoni colorati nella costruzione del cammino di vita.

Uno di questi libri si intitola "The art of intimacy", tradotto in italiano con "Come vivere in armonia con sè stessi e con gli altri". E' scritto da due psichiatri americani e hanno sviscerato la dinamiche dell'intimità.

Possiamo relazionarci gli uni con gli altri a partire dal proprio "io" ed agire in modo regolamentato, oppure entrare in relazione ed esperire il mondo esterno attraverso l'esperienza di connessione sentita in totale pienezza. Questa ultima è l'intimità, e necessita della capacità di essere sè stessi, con la propria autenticità.

Noi siamo in grado di conoscere il mondo solo attraverso noi stessi: quindi in realtà, non facciamo altro che proiettare all'esterno noi stessi. Nel momento in cui ci affacciamo alla vita a partire dalla nostra autenticità sarà l'incontro con il nostro inconscio, il nostro disegno autentico. E sarà questa l'esperienza descritta nella storia come "realizzazione della totalità", nirvana, esperienza della nostra reale partecipazione alla Vita.

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