Alberto Sgallari

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03/11/2025

Roberto Poli https://www.facebook.com/roberto.poli.5268 Shiatsu y un enfoque integral : Cuando la Manipulación Visceral y Craneosacral, la Kinesiología, el Shiatsu, los Probióticos y la Nutrición Ortomolecular se combinan. ¿Por qué el dolor de espalda nunca desaparece por completo? ¿Por qué ...

27/09/2025

✨COSA BISOGNA SAPERE IN VITA, PER FACILITARE IL PASSAGGIO DELLA MORTE E IL RITORNO NEL LIVELLO ASTRALE

Sono assai numerosa le anime che , non essendosi mai aperte nemmeno un pò alla possibilità di un dopo-vita, quando sopraggiunge la morte vivono un profondo sgomento e sperimentano una sorta di panico. Se l'essere non crede per nulla nella sopravvivenza della coscienza dopo la morte, è quello stesso "nulla" che si presenterà a lui nel momento in cui avrà "oltrepassato la porta" . Si parla di una trappola perversa che l'anima costruisce - uno spazio virtuale- e in cui sprofonda , bloccata in una specie di colla mentale, incapace di aprire gli occhi sulla presenza della luce che porta sul piano astrale (l'aldilà) e sulla presenza delle guide che vengono ad accoglierla per presentarle nuovi orizzonti. Il tempo per queste persone conta poco , perchè un'anima finisce sempre per aprirsi e per vedere. Che ci voglia un mese , due mesi di tempo terrestre, un anno o un secolo, l'anima riuscirà sempre a uscire dal suo vicolo cieco. Quindi è importante quando si è in vita, prendere consapevolezza della vita dopo la morte e ciò che ci attende, prepararsi a seguire la luce senza rimanere attaccati ad una vita materiale di cui non fa piu' parte, così si evita di entrare in un eventuale panico dopo la morte, sentendosi disorientanti non sapendo minimamente cosa ci attende. La cosa più forte è l'immaginazione la creazione di cui siamo capaci, che dirige l'uomo ovunque vada, e così, nei primi istanti che seguono la morte, l'anima del defunto entra nel mondo che si aspettava di trovare. Se, in vita, il defunto non credeva in nulla dopo la morte, resterà (fintanto che la luce non si farà strada nella sua mente) in una specie di magma nero, indefinibile, non necessariamente sgradevole, simbolo del nulla che credeva di trovare dopo la morte. Piu' prendiamo consapevolezza in vita, meno probabilità ci sono di diventare anime erranti, ma fare subito ritorno nella nostra casa astrale, e riunirci ai nostri cari, gli animali e le nostre guide, per andare avanti nella nostra vita nell'aldilà. Perchè la vita sulla terra è solo una parantesi , una scuola dove veniamo per un breve periodo per imparare delle lezioni su questo livello duale e dove esiste il tempo, che se no non potremmo imparare nella nostra naturale forma di energia immortale.

Tratto dal libro "anime intrappolate" di Marie Johanne Croteau

23/08/2025

📌 DIAFRAMMA E POSTURA

Sapevate che il diaframma, oltre ad essere il principale muscolo della respirazione, ed avendo moltissimi rapporti con tutto il resto del corpo, può essere spesso la causa di dolori, tensioni o cattive posture? E soprattutto, siamo proprio sicuri di "saper respirare"?
Prima di capire perchè una disfunzione diaframmatica può comportare tutta una serie di problematiche, proviamo ad eseguire un semplice esercizio per verificare se il nostro diaframma è elastico e ben funzionante.

✍️ Stenditi in posizione supina e posiziona una mano sul tuo torace e l'altra sopra il tuo addome e comincia a respirare: inspira con il naso e prova a far sollevare solamente la mano posizionata sull'addome (l'aria entra e gonfia la pancia) e contemporaneamente cerca di non far sollevare quella posizionata sul torace, espira con la bocca ben aperta e fai rilassare addome e torace. Cosa succede? Il diaframma potrebbe essere rigido se:

- la mano sull'addome non si solleva (quindi la pancia non si gonfia)
- si solleva maggiormente la mano posizionata sul torace
- hai la sensazione di non prendere abbastanza aria (sensazione di "fame d'aria")
- i due atti respiratori sono troppo corti e troppo veloci
- il torace e le spalle non si rilassano con l'espirazione
- il collo si irrigidisce

Il diaframma foma il rivestimento interno della gabbia toracica e rappresenta il "tetto" della cavità addominale, ovvero è strettamente collegato a quasi tutti gli organi interni (compresi cuore e polmoni). In fisiologia, ovvero quando funziona bene, il diaframma dovrebbe scendere durante l'inspirazione (quindi l'addome si dovrebbe gonfiare) e dovrebbe invece risalire con l'espirazione, cioè dovrebbe ritornare passivamente alla sua posizione di base verso l'alto. Continui e ripetuti stress, nel tempo, possono far alterare il normale funzionamento di questo muscolo che andrà progressivamente incontro a veri e propri blocchi respiratori, ossia il diaframma rimane bloccato in inspirazione, ovvero verso il basso del torace. In questa posizione cronica il diaframma diviene causa di disturbi di varia natura, tra cui: cervicalgia (per i rapporti che ha con la parte superiore del corpo), spalle rigide, dorsalgie e lombalgie (per i rapporti che ha con la parte inferiore della colonna vertebrale), problematiche viscerali (disturbi dell'apparato digerente, dell'apparato urinario, disturbi cardiaci e del sistema venoso e linfatico, disturbi respiratori), ed infine vere e proprie alterazioni posturali.

E' per tutta questa serie di motivi che il primo obiettivo di ogni approccio terapeutico è sempre quello di andare a liberare la nostra respirazione, ovvero restituire al diaframma la sua naturale elasticità.

19/08/2025

Il nervo sciatico e i suoi vicini “muscolosi”!

No, il nervo sciatico non è solo un cavo elettrico impazzito. È il nervo più grande del corpo umano.. e nella zona glutea vive in mezzo a muscoli che, se irritati, possono trasformarlo da collega silenzioso a protestatore rumoroso.

In questa immagine lo vediamo nel suo habitat naturale: tra piriforme, gemelli, otturatore e quadrato del femore.

Facciamo ordine tra muscoli e nervi coinvolti.

Piriforme

Origina dalla faccia anteriore del sacro e si inserisce sul grande trocantere. Il nervo sciatico passa sotto (di solito), ma può anche attraversarlo o splittarsi attorno. È il protagonista assoluto della famosa sindrome del piriforme. (Esiste sul serio? 🤭)

Gemello superiore e inferiore

Piccoli ma agguerriti. Aiutano nella rotazione esterna dell’anca, lavorando in sinergia con l’otturatore interno. Sono adiacenti al nervo sciatico, e anche se raramente lo comprimono da soli, possono creare una “zona di tensione”.

Otturatore interno

Origina dalla superficie interna del forame otturatorio e si dirige lateralmente. Passa proprio tra i gemelli, e lavora come stabilizzatore dell’anca. Se è in deficit, può limitare l’extrarotazione o generare dolore posteriore gluteo-sciatico “ingannevole”.

Quadrato del femore

Spesso sottovalutato, ma importante: si inserisce tra l’ischio e la tuberosità trocanterica. Si trova appena sotto il nervo sciatico.

Se è ipertonico, fibrotico o disfunzionale può esercitare una compressione meccanica o causare aderenze locali.

Il nervo sciatico è l’inquilino da trattare con cura! Origina dal plesso sacrale (L4-S3), emerge dal grande forame ischiatico e scende lungo tutta la gamba. Qualsiasi alterazione dello spazio subgluteo può causare sintomi neurologici come dolore profondo e irradiato, parestesie posteriori, test di PACE positivo, FAIR test, debolezza alla rotazione esterna.

In sintesi clinica, se il paziente presenta “sciatalgia” senza ernia, con dolore in posizione seduta, negatività ai test neurodinamici, ma positività a test muscolari profondi.. indaga i muscoli glutei profondi.
Il piriforme è solo la punta dell’iceberg.

Tu quanti pazienti hai visto con “sciatica”.. che non veniva dalla schiena?

30/05/2025

GV16 – Feng Fu – Il Cuscino di Giada
Un punto che non è solo anatomia, ma soglia tra i mondi.

Feng Fu, “Palazzo del Vento”, GV16, è uno degli antichi Punti Gui, detti “fantasma”, utilizzati nella tradizione per placare turbamenti profondi dell’anima, quelle inquietudini invisibili che si aggirano nel corpo sotto forma di paura, ansia o smarrimento.

In MTC, viene impiegato per sostenere chi è invaso da attacchi di panico, paranoie o pensieri ricorrenti che tolgono respiro. Ma il suo potere va oltre il sintomo.

GV16 è situato alla base del cranio, nel punto in cui la testa incontra la colonna, dove la coscienza si radica e prende forma.

È lì che il Vento – simbolo dei pensieri disordinati e dei colpi freddi dell’esistenza – può entrare e turbare. Ed è lì che si può anche espellere, con un lavoro profondo, pressando il punto e lasciando che il respiro lo raggiunga.

Il nome “Cuscino di Giada” non è casuale: richiama il riposo consapevole, il ritorno alla calma profonda della mente, il sonno dell’anima vigile.
La giada è la pietra dell’immortalità, della purezza, della protezione: poggiare su questo punto il peso della propria stanchezza psichica è come consegnarla all’etere per trasmutarla.

Può aiutare in caso di:
• emicranie con tensione cervicale;
• rigidità legate a trattenute emotive;
• colpi di vento (fisici o interiori);
• paure non elaborate.



Domande ispiranti per te:
1. Cosa mi sta sussurrando il vento interiore che non riesco ancora ad ascoltare?
2. In quale punto del mio cammino ho dimenticato il valore del silenzio e del riposo profondo?



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Disclaimer: le informazioni hanno finalità divulgative e non intendono sostituire pareri medici o terapeutici professionali. Per disturbi o patologie, rivolgiti sempre a un operatore sanitario qualificato.

A cura del Dr. Luigi Barreca

27/05/2025

Dirección

Calle Gran Canaria 10
Mogán
48033

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