18/06/2021
https://www.facebook.com/607913529335106/posts/3882669025192857/
IL SUD DIMENTICATO- IL RECOVERY PLAN SCIPPATO AL MEZZOGIORNO di Gennaro Iovino Candidato Sindaco di Acerra
La pandemia, e la conseguente crisi economica, hanno spinto l’UE alla sospensione del Patto di Stabilità e formulare un piano di sostegno all’economia dei singoli Stati Membri con il lancio a luglio 2020 del programma Next Generation EU (NGEU), in cifre, la quantità delle risorse messe a disposizione sono pari a 750 miliardi di euro, le risorse destinate al Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF), la componente più rilevante del programma, sono reperite attraverso l’emissione di titoli obbligazionari dell’UE. L’Italia è la prima beneficiaria, in valore assoluto, dei due principali strumenti del NGEU: il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) e il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (REACT-EU). Il solo RRF garantisce risorse per 191,5 miliardi di euro, da impiegare nel periodo 2021- 2026, delle quali 68,9 miliardi sono sovvenzioni a fondo perduto. L’Italia intende inoltre utilizzare appieno la propria capacità di finanziamento tramite i prestiti della RRF, che per il nostro Paese è stimata in 122,6 miliardi. ( citato a pag. 3 del PNRR del Governo) Considerando anche il REACT-EU si arriva ad un totale di 223,92 miliardi di euro. Lo Stato italiano ha realizzato, così, Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e pubblicato sul sito del Governo italiano. Esso cita, a pagina 4, che il 40 per cento circa delle risorse territorializzabili del Piano sono destinate al Mezzogiorno, a testimonianza dell’attenzione al tema del riequilibrio territoriale. Ed ecco lo scippo! Il 40 per cento costituisce il riequilibrio territoriale? Ma soprattutto come si è giunti a stabilire il 40 per cento per il mezzogiorno? Questo purtroppo il PNRR non lo dice, esplicita con particolare minuziosità gli “ Assi strategici e priorità trasversali ” cioè la digitalizzazione e innovazione, la transizione ecologica e inclusione sociale che sono i fattori trainanti della trasformazione del Paese, cita per ben 66 volte il Mezzogiorno , ma mai espone il calcolo di come si è giunti al 40 per cento. Infatti l’assenza di indicazioni sulla concentrazione territoriale è denunciata anche dallo stesso Servizio Studi di Camera e Senato che nel Dossier DOC.XXVII, N.18 del 25 gennaio scorso precisa che “Il PNRR non reca una ripartizione territoriale delle risorse, per cui non è possibile –allo stato attuale di dettaglio del Piano –definire la quota parte della spesa complessiva che verrà destinata al Mezzogiorno”. Però, il calcolo lo possiamo fare noi, la soluzione viene offerta dallo stesso regolamento (UE) 2021/241 che all’art. 11 determina i criteri di ripartizione delle risorse a fondo perduto, esso stabilisce i tre indicatori, quali, 1- il PIL medio pro-capite del Paese beneficiario, 2- il numero degli abitanti, 3- il tasso di disoccupazione medio nel periodo 2015-2019, applicando lo stesso calcolo per l’assegnazione della prima tranche sostituendo gli indicatori relativi con quello delle isole e del sud, si ricava una percentuale pari al 68 per cento. I motivi che spiegano che questo calcolo è corretto sono numerosi, eccone alcuni: il bilancio della CE vuole ridurre le disparità economiche, sociali e territoriali all’interno degli Stati membri e quindi del Mezzogiorno d’Italia, le otto Regioni del sud sono comprese in due macroaree, Sud ed Isole, classificate a livello europeo, nella programmazione 2021-2027, tutte le otto regioni del Sud dovrebbero rientrare nella tipologia delle regioni in ritardo di sviluppo, beneficiare quindi del maggiore tasso di concentrazione delle risorse del rispettivo quadro finanziario pluriennale, che nella precedente programmazione era del 52,45%. A supporto di questa teoria c’è una folta schiera di intellettuali tra cui il l’Arcivescovo di Taranti Mons. Santoro che auspica una vera crescita per il Sud, aumentando il contributo come stabilito dalla Comunità Europea e cioè del 70 per cento, si ampliano i presupposti di una crescita del meridione, se cresce il meridione cresce tutto il Paese, attualmente il reddito del Centro Nord è il doppio del resto del paese, mentre la disoccupazione è la metà, un’Italia a due velocità, dunque, non è più accettabile. “Siamo di fronte ad una disuguaglianza insopportabile -ha ribadito- come sono insopportabili i veleni che inquinano l’aria di Taranto e di tanti altri siti dell’Italia”. La protesta dei cinquecento Sindaci contro la ripartizione dei fondi, del 25 Aprile è l’ulteriore prova della disparità di trattamento, Essi affermano che al Sud doveva andare il 70 per cento ed invece è solo il 40 per cento, sono stati sottratti al Sud 60 miliardi di euro. Il Sindaco di Napoli, di Palermo hanno scritto alla Presidente della Commissione Europea chiedendo un vincolo di destinazione per le risorse che spetteranno all’ Italia. Purtroppo i Parlamentari del Sud hanno votato contro il proprio territorio, Essi hanno votato un Recovery Plan che scippa il Mezzogiorno, un voto contro la Giustizia e contro l’ Equità.
Riceviamo e pubblichiamo
Dott. Gennaro Iovino- Candidato Sindaco di Acerra