Dott. Geologo-Chimico Gennaro Iovino

Dott. Geologo-Chimico Gennaro Iovino Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Dott. Geologo-Chimico Gennaro Iovino, Medicina e salute, Via Napoli 31, Acerra.

08/01/2023

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

L’amministrazione di Acerra, come sempre vicino alla cultura, prestando sempre interesse e attenzione alla banda musicale cittadina diretta dal maestro Modestino De Chiara.
Presente alla manifestazione il vicesindaco Gennaro Iovino

26/11/2022
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30/09/2022

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LA SOLIDARIETÀ DEL VICESINDACO GENNARO IOVINO AL CONSIGLIERE FILIPPO DI MARCO
IOVINO:”Una caduta di stile e di linguaggio istituzionale, del consigliere Andrea Piatto, in Consiglio Comunale.
Infatti ieri in consiglio comunale L’onnisciente Piatto ( per chi non lo sapesse si definisce onnisciente colui che sa tutto su ogni materia e su ogni argomento, colui che non ha bisogno di studiare perché è conoscitore di ogni cosa, perché dispone di una scienza illimitata derivante direttamente dalla divinità celeste ), ha pubblicamente definito trattorino/trattore il consigliere Filippo di Marco.
Massima solidarietà da parte mia al consigliere Filippo di Marco”.
Il ViceSindaco Gennaro Iovino

È con grande soddisfazione che oggi voglio condividere con la mia città di Acerra , la mia comunità  e gli amici tutti ,...
07/09/2021

È con grande soddisfazione che oggi voglio condividere con la mia città di Acerra , la mia comunità e gli amici tutti , la fiducia che ho avuto dal Ministero di Grazia e giustizia attraverso il tribunale di Napoli, per la nomina a membro effettivo del consiglio di disciplina professionale.
DOTTOR. GEOLOGO GENNARO IOVINO

Ecologista e ambientalista per professione.
Competenza e professionalità al servizio della comunità

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20/08/2021

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Riceviamo e Pubblichiamo- Ad un anno dalla discesa in campo di Draghi i giovani attendono una risposta risoluta. Gianluigi di Ronza - Il Sud 24
Un anno fa la «discesa in campo» del primo ministro Mario Draghi. In molti, politici e non, acclamavano la sua venuta per guidare il Paese fuori dalla crisi pandemica, e lui scelse il palco del Meeting di Comunione e Liberazione per presentarsi al grande pubblico. La manifestazione agostana, tenutasi per la prima volta nel 1980, e che quest’anno si terrà dal 20 al 25 agosto, è da sempre terreno fertile per disegnare gli scenari futuri della politica nazionale.
Agosto 2020, l’ospite d’eccezione, economista, accademico, banchiere, da qualche mese aveva lasciato la Presidenza della Banca Centrale Europea, guidata sapientemente durante la più grande crisi che aveva investito il debito sovrano europeo.

C’era grande attesa per quel suo intervento. E l’autorevole ospite riscontrò quell’attesa con un discorso di grande valore, che per molti rappresentò la sua visione programmatica per quello che sarebbe divenuto dopo pochi mesi il Governo Draghi. Non vi era ancora il convincimento di un vaccino che di lì a qualche mese avrebbe offerto uno scenario di ripresa per l’economia mondiale, e dinanzi al clima di ansia ed incertezza colpirono le riflessioni di Draghi per i giovani, in particolare per il loro contenuto etico.
Il premier Mario Draghi e l’investimento sui giovani
«Ai giovani bisogna dare di più» fu uno dei suoi primi passaggi e per nulla generici, aggiungendo infatti «i sussidi finiranno e se non si è fatto niente resterà la mancanza di una qualificazione professionale, che potrà sacrificare la loro libertà di scelta e il loro reddito futuri».
Fonte:Gianluigi di Ronza - Il Sud24
GENNARO IOVINO - Candidato sindaco

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25/06/2021

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Il DDL ZAN dice: non è questione di libertà. A QUESTO PUNTO È DOVEROSO FARE CHIAREZZA! Di Gennaro Iovino
Tutto parte da una nota verbale, volta verso il dialogo e libertà di opinione tra Stato Italiano e Santa Sede come nelle antiche tradizioni. Ma scoppia la polemica. La nota dice semplicemente che la Segreteria di Stato Vaticana rileva che alcuni contenuti dell’ iniziativa legislativa particolarmente sulla parte in cui si stabilisce la criminalizzazione per motivi “fondati sul sesso, sul genere, sull’ orientamento sessuale, sull’identità del genere”- avrebbero effetto di incidere negativamente sulle libertà assicurate alla Chiesa cattolica ed ai suoi fedeli dal vigente regime concordatario. La nota continua affermando che le diverse interpretazioni della Sacra Scrittura, della Tradizione ecclesiale e del Magistero autentico dei Papi e dei Vescovi considerano, la differenza sessuale, secondo una prospettiva antropologica che la Chiesa cattolica non ritiene disponibile. Infine la Nota ricorda che nel Febbraio del 1984, la Santa Sede e la Repubblica Italiana hanno rivisionato il Concordato lateranense che da quasi un secolo regola i rapporti tra Stato e Chiesa e si auspica che la Parte italiana possa tenere in debita considerazione le suddette argomentazioni. Il premier Draghi ribadisce che lo Stato è laico, ma non prende posizione sulla legge, ben conscio che esistono i Patti Lateranensi per cui lascia la legge nel pantano delle correnti dei partiti, col rischio, secondo i suoi sostenitori, di affossamento. Ma il DDL cosa dice? l titolo del Ddl reca “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità“. Un testo breve, 10 articoli in tutto, che punta innanzitutto a modificare l’ art. 604-bis del Codice Penale, sul reato di “Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa“. L’articolo del Codice Penale prevede “la reclusione fino ad un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”. Il Ddl Zan aggiungerebbe all’articolo già citato le seguenti parole: “oppure fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità.” Ma la vera questione è sulla identità di genere, che il ddl definisce come “l’identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione” e che la Chiesa cattolica invita a rivedere. E’ una questione di libertà, la libertà dei laici che con il DDL dicono: Art. 1.
a) per sesso si intende il sesso biologico o anagrafico;
b) per genere si intende qualunque manifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali connesse al sesso;
c) per orientamento sessuale si intende l’attrazione sessuale o affettiva nei confronti di persone di sesso opposto, dello stesso sesso, o di entrambi i sessi;
d) per identità di genere si intende l’identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso.
La libertà dei Cattolici che è quella di poter dissentire delle definizioni sopraccitate, il DDL è un bavaglio nei confronti della libertà di opinione, si deve aver rispetto per tutte le persone e delle loro idee, anche se non condivise. La Chiesa non è contro i gay, siamo tutti figli di Dio e queste persone sono amate tanto quanto le altre e rispettate tanto quanto le altre. Ognuno di noi, però, deve poter esprimere liberamente le proprie opinioni, le proprie idee. La Chiesa ha il diritto di proclamare la propria visione con la libertà che le è data, naturalmente nel rispetto. Ecco perché, ci vuole dialogo. La questione è aperta ed è molto delicata e basata su concetti e definizioni facilmente manipolabili, ecco perché bisogna prima leggere e capire e poi esprimere la propria opinione su queste questioni. Ripeto, esprimere la proprie idee senza la paura, in piena libertà di pensiero e di operare, non si deve aver paura delle proprie idee perché il DDL Zan lo inpedisce. La libertà non esiste se la tua libertà invade la mia, è questo il monito su cui tutti noi dovremmo riflettere.
Gennaro Iovino
Candidato Sindaco

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18/06/2021

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IL SUD DIMENTICATO- IL RECOVERY PLAN SCIPPATO AL MEZZOGIORNO di Gennaro Iovino Candidato Sindaco di Acerra
La pandemia, e la conseguente crisi economica, hanno spinto l’UE alla sospensione del Patto di Stabilità e formulare un piano di sostegno all’economia dei singoli Stati Membri con il lancio a luglio 2020 del programma Next Generation EU (NGEU), in cifre, la quantità delle risorse messe a disposizione sono pari a 750 miliardi di euro, le risorse destinate al Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF), la componente più rilevante del programma, sono reperite attraverso l’emissione di titoli obbligazionari dell’UE. L’Italia è la prima beneficiaria, in valore assoluto, dei due principali strumenti del NGEU: il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) e il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (REACT-EU). Il solo RRF garantisce risorse per 191,5 miliardi di euro, da impiegare nel periodo 2021- 2026, delle quali 68,9 miliardi sono sovvenzioni a fondo perduto. L’Italia intende inoltre utilizzare appieno la propria capacità di finanziamento tramite i prestiti della RRF, che per il nostro Paese è stimata in 122,6 miliardi. ( citato a pag. 3 del PNRR del Governo) Considerando anche il REACT-EU si arriva ad un totale di 223,92 miliardi di euro. Lo Stato italiano ha realizzato, così, Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e pubblicato sul sito del Governo italiano. Esso cita, a pagina 4, che il 40 per cento circa delle risorse territorializzabili del Piano sono destinate al Mezzogiorno, a testimonianza dell’attenzione al tema del riequilibrio territoriale. Ed ecco lo scippo! Il 40 per cento costituisce il riequilibrio territoriale? Ma soprattutto come si è giunti a stabilire il 40 per cento per il mezzogiorno? Questo purtroppo il PNRR non lo dice, esplicita con particolare minuziosità gli “ Assi strategici e priorità trasversali ” cioè la digitalizzazione e innovazione, la transizione ecologica e inclusione sociale che sono i fattori trainanti della trasformazione del Paese, cita per ben 66 volte il Mezzogiorno , ma mai espone il calcolo di come si è giunti al 40 per cento. Infatti l’assenza di indicazioni sulla concentrazione territoriale è denunciata anche dallo stesso Servizio Studi di Camera e Senato che nel Dossier DOC.XXVII, N.18 del 25 gennaio scorso precisa che “Il PNRR non reca una ripartizione territoriale delle risorse, per cui non è possibile –allo stato attuale di dettaglio del Piano –definire la quota parte della spesa complessiva che verrà destinata al Mezzogiorno”. Però, il calcolo lo possiamo fare noi, la soluzione viene offerta dallo stesso regolamento (UE) 2021/241 che all’art. 11 determina i criteri di ripartizione delle risorse a fondo perduto, esso stabilisce i tre indicatori, quali, 1- il PIL medio pro-capite del Paese beneficiario, 2- il numero degli abitanti, 3- il tasso di disoccupazione medio nel periodo 2015-2019, applicando lo stesso calcolo per l’assegnazione della prima tranche sostituendo gli indicatori relativi con quello delle isole e del sud, si ricava una percentuale pari al 68 per cento. I motivi che spiegano che questo calcolo è corretto sono numerosi, eccone alcuni: il bilancio della CE vuole ridurre le disparità economiche, sociali e territoriali all’interno degli Stati membri e quindi del Mezzogiorno d’Italia, le otto Regioni del sud sono comprese in due macroaree, Sud ed Isole, classificate a livello europeo, nella programmazione 2021-2027, tutte le otto regioni del Sud dovrebbero rientrare nella tipologia delle regioni in ritardo di sviluppo, beneficiare quindi del maggiore tasso di concentrazione delle risorse del rispettivo quadro finanziario pluriennale, che nella precedente programmazione era del 52,45%. A supporto di questa teoria c’è una folta schiera di intellettuali tra cui il l’Arcivescovo di Taranti Mons. Santoro che auspica una vera crescita per il Sud, aumentando il contributo come stabilito dalla Comunità Europea e cioè del 70 per cento, si ampliano i presupposti di una crescita del meridione, se cresce il meridione cresce tutto il Paese, attualmente il reddito del Centro Nord è il doppio del resto del paese, mentre la disoccupazione è la metà, un’Italia a due velocità, dunque, non è più accettabile. “Siamo di fronte ad una disuguaglianza insopportabile -ha ribadito- come sono insopportabili i veleni che inquinano l’aria di Taranto e di tanti altri siti dell’Italia”. La protesta dei cinquecento Sindaci contro la ripartizione dei fondi, del 25 Aprile è l’ulteriore prova della disparità di trattamento, Essi affermano che al Sud doveva andare il 70 per cento ed invece è solo il 40 per cento, sono stati sottratti al Sud 60 miliardi di euro. Il Sindaco di Napoli, di Palermo hanno scritto alla Presidente della Commissione Europea chiedendo un vincolo di destinazione per le risorse che spetteranno all’ Italia. Purtroppo i Parlamentari del Sud hanno votato contro il proprio territorio, Essi hanno votato un Recovery Plan che scippa il Mezzogiorno, un voto contro la Giustizia e contro l’ Equità.
Riceviamo e pubblichiamo
Dott. Gennaro Iovino- Candidato Sindaco di Acerra

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31/05/2021

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Riceviamo e Pubblichiamo da Gennaro Iovino
IL RACCONTO DEL NORD E DEL SUD TRA FUNI SPEZZATE E FANGHI VELENOSI. Imprenditori che usano per anni centinaia di migliaia di tonnellate di fanghi velenosi come concime sapendo che potrebbero procurare danni anche ai bambini... Imprenditori che tolgono i freni alla funivia sapendo che potrebbero uccidere anche i bambini. Noi non vogliamo generalizzare perchè (noi) non siamo "razzisti" ma siamo sicuri che se questi episodi fossero accaduti a Napoli, in Campania o al Sud e non al Nord, in questa ore centinaia di giornalisti parlerebbero di "culture mafiose" e di "popoli criminali".
In queste ore in tanti attaccano i colpevoli ma senza parlare del Nord e con cautela e tanti distinguo ("la cultura del profitto", "le colpe del capitalismo" ecc. ecc.).
Da 160 anni quando qualcuno delinque al Nord si condanna il delinquente. Da 160 anni quando qualcuno delinque al Sud si condanna un popolo intero e quella condanna è "razzismo" e diventa politica e diventa una questione meridionale tuttora irrisolta e sempre più drammatica. Tutta la nostra solidarietà va alle povere vittime di quegli imprenditori in attesa delle eventuali e severissime punizioni ma abbiamo il diritto e il dovere di denunciare come, da 160 anni, viene raccontato il Sud e di chiedere pari diritti e giustizia (anche di quei racconti). La soluzione della questione meridionale passa per la cultura (e per questi racconti).
La soluzione per la questione meridionale passa per Acerra. FORZA ACERRA. Forza Sud.
Dott. Gennaro Iovino
Geologo/Vulcanologo
Candidato sindaco di Acerra

Prima ricorrenza della giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid-19. La memoria non si spegne 🕯️
18/03/2021

Prima ricorrenza della giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid-19.
La memoria non si spegne 🕯️

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