Dott.ssa Alessandra Marchina - Psicoterapeuta, Psicologa Perinatale

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21/10/2025

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Spesso si teme che parlare di sessualità a scuola "anticipi" certi comportamenti.

È una falsa e diffusa credenza ma in realtà avviene proprio il contrario. Le pulsioni sessuali arrivano, si tratta di un fatto biologico. Quello che può cambiare è come vengono elaborate.

Il silenzio non protegge ma crea una curiosità non accompagnata dalle giuste informazioni. E quando un ragazzo o una ragazza sono senza coordinate per leggere la realtà, finiscono per orientarsi con strumenti del tutto inadeguati.

Affrontare il tema, al contrario, non anticipa nulla. Permette invece di mettere cornici di significato su qualcosa che c'è già. È come dire che spiegare l'educazione stradale "anticipa il rischio di incidente": non lo aumenta, lo governa.

15/10/2025

🫂𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗮𝗽𝗲𝘃𝗼𝗹𝗲𝘇𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗹𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿𝗶𝗻𝗮𝘁𝗮𝗹𝗲 𝗲 𝗶𝗻𝗳𝗮𝗻𝘁𝗶𝗹𝗲

Il lutto perinatale è un’esperienza profonda e spesso silenziosa che riguarda molte famiglie. Parlare di questa perdita significa riconoscere la vita e il dolore, dare spazio alla memoria e accompagnare le coppie con sensibilità, rispetto e competenza.

In occasione di questa giornata condividiamo l’articolo “Il corpo del figlio e il commiato nel lutto perinatale”, pubblicato sul sito del Festival della Psicologia: un contributo prezioso sull’importanza del commiato, del riconoscimento del dolore e del diritto all’informazione e alla scelta nei momenti di perdita.

💬 “Elaborare il lutto non significa dimenticare, ma trasformare in modo creativo e costruttivo la relazione interna con il proprio figlio.”

👉 Leggi l’articolo completo: https://festivalpsicologia.it/la-perdita-di-un-bambino-mai-nato

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18/07/2024

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Cari amici ❤, una notizia importante, anche se non sono in molti ad averne parlato. Che ne pensate 😉? Un giovane di Pordenone ha chiesto aiuto a un centro antiviolenza. Sentiva dentro di sé pulsioni violente nei confronti della compagna. La risonanza del caso di Giulia lo ha spinto a fare questo passo. Ci auguriamo che questa storia possa servire d’esempio per tante altre persone consapevoli di avere dei problemi a gestire la rabbia. Cambiare è possibile. Ma per prima cosa bisogna avere il coraggio di chiedere aiuto. Elena Salem
Il centro antiviolenza si chiama Istrice ed è un'associazione di Pordenone che si propone come centro di ascolto e cambiamento dedicato al mondo maschile per affrontare il tema della violenza domestica.

19/11/2023

“I lustrini della follia”

Voi pensate che i pazzi siano quelli chiusi chissà dove, quelli che parlano da soli, imbottiti di medicinali, voi pensate che i pazzi siano identificabili da marchi di fabbrica così evidenti da poterli tenere lontano evitandone il pericolo.
Vi sbagliate.
Ci sono pazzi in mezzo a voi, a noi, mascherati dai lustrini che il gergo tecnico chiama “alto funzionamento”: possono studiare, avere professioni, famiglie perbene alle spalle, possono avere cravatte, posizioni, bei modi, parvenze.
Ma dentro hanno germi malati. Non reggono.
Non reggono alle frustrazioni di un abbandono, non reggono al fatto che l’altro possa scegliere di stare senza di loro, non reggono alla rabbia, alla possibilità che qualcuno li sostituisca: con un altro/a, con un corso di studi, con una laurea, un viaggio, con un’uscita con le amiche. Non reggono al fatto che l’altro viva senza di loro.
E allora annientano, distruggono, umiliano, annullano.
Uccidono.
Sono pazzi in mezzo a voi, a noi.
Voi ricordatevelo che c’è una pazzia con i lustrini.
E - puntualmente - quando accade che di mezzo ci va una giovane donna, che una vita venga spezzata, qualcuno dice “era un bravo ragazzo, l’amava”. E ci improvvisiamo pedagogisti, esperti, arrabbiati perché si poteva prevenire.
Ma in realtà siamo anche noi intontiti dai lustrini della pazzia.
E allora questo dovremmo fare: non lasciarci affascinare da ciò che copre un concetto molto semplice ma insidioso: la follia e’ nel comportamento minimal.
In chi ci da’ un calcio mentre discutiamo e poi chiede scusa il giorno dopo.
In chi vuole la nostra password per leggere le nostre conversazioni. In chi ci mette un dubbio sulla scelta di un abito, di una professione, di una qualsiasi cosa che non passi attraverso una supervisione narcisistica.
In chi vi minaccia di uccidersi se lo/la lasci.
Di dire a tutti un tuo segreto se vai via.
La follia può avere occhi buoni.
Per difendercene, per difendere chi la subisce, dobbiamo strappare i lustrini: “bravo ragazzo”, “non me lo aspettavo”, “l’amava così tanto”.
Dobbiamo dare alle cose un giusto nome: malignità, perversione, paranoia, ossessione, compulsione.
Si tratta di follie mascherate, narcisismi maligni fino all’osso, fino all’ultimo bacio, l’ultimo schiaffo, l’ultimo calcio, l’ultimo ti amo, l’ultimo strattonamento, l’ultimo non lo farò più, l’ultimo respiro.
E ci vanno di mezzo sorrisi, vite, anni che non diventano futuro.
I pazzi sono in mezzo a voi, a noi, non lo dimenticate.
Non dimenticate i lustrini della follia.
Certe persone sono rotte.
Non si aggiustano.
Piuttosto distruggono.
Giulia con i suoi bellissimi 22 anni lo aveva pure capito, guardate che brava e coraggiosa e’ stata, lo aveva lasciato per consegnarsi alla sua vita, alla sua laurea. Al suo futuro.
Non e’ bastato.
La follia ha scavalcato la sua libertà, i suoi sogni, la sua volontà, la sua sensibilità, il suo sorriso ancora da bambina.
La follia non ha tollerato la sua voglia di andare avanti.
Perché i folli non vogliono essere lasciati indietro.
Non lo reggono.
Diventano deliranti se vuoi fare un passo in avanti, senza di loro.

Per favore, attente/i ai lustrini.
I pazzi sono in mezzo a noi.
Non lo dimenticate.

Dott.ssa Angela Sbordone
Psicologa - Psicoterapeuta

12/10/2023

Qualche idea sullo sport

𝐋𝐞 𝐭𝐫𝐞 𝐟𝐮𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐢𝐬𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐚 𝐠𝐚𝐫𝐚𝐧𝐭𝐢𝐫𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐢𝐧 𝐬𝐚𝐥𝐮𝐭𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐨: 𝐬𝐨𝐧𝐧𝐨, 𝐬𝐩𝐨𝐫𝐭 𝐞 𝐚𝐥𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞. Quindi una dieta corretta, un sonno esauriente e un’attività sportiva adeguata.
Per questa ultima vale la pena di fare alcune considerazioni.
𝐄’ 𝐞𝐥𝐞𝐯𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐧𝐮𝐦𝐞𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐯𝐨𝐥𝐠𝐨𝐧𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐧𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐟𝐢𝐬𝐢𝐜𝐚, 𝐥𝐚 𝐬𝐞𝐝𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐚𝐬𝐬𝐨𝐥𝐮𝐭𝐚 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐚 𝐚 𝐫𝐢𝐠𝐮𝐚𝐫𝐝𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐥 𝟐𝟎-𝟑𝟎% 𝐝𝐞𝐢 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐢, 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐞𝐥𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐢𝐥 𝟔𝟎-𝟕𝟎%. 𝐈 𝐦𝐨𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐯𝐚𝐫𝐢 e purtroppo non sempre c’è di mezzo solo la pigrizia ( che in qualche modo è affrontabile), 𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐞 𝐥𝐚 𝐥𝐨𝐠𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐞̀ 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐢𝐜𝐚𝐭𝐚 𝐞 𝐢𝐥 𝐜𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐬𝐩𝐨𝐫𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐞̀ 𝐝𝐢𝐬𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞, 𝐨𝐩𝐩𝐮𝐫𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐜’𝐞̀ 𝐜𝐡𝐢 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐚𝐜𝐜𝐨𝐦𝐩𝐚𝐠𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐨, 𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐞 𝐢𝐥 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐝𝐚 𝐝𝐞𝐝𝐢𝐜𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐮𝐝𝐢𝐨 𝐥𝐚𝐬𝐜𝐢𝐚 𝐩𝐨𝐜𝐨 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐚 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐨𝐬𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐢 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐚𝐟𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐩𝐞𝐬𝐚…E’ importante ricordare che 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐪𝐮𝐞 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐛𝐚𝐬𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐮𝐧’𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐟𝐢𝐬𝐢𝐜𝐚 𝐬𝐩𝐨𝐧𝐭𝐚𝐧𝐞𝐚 𝐧𝐞𝐥 𝐠𝐢𝐚𝐫𝐝𝐢𝐧𝐨 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐚𝐬𝐚 𝐠𝐢𝐨𝐜𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐚 𝐩𝐚𝐥𝐥𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐦𝐢𝐜𝐢 𝐨 𝐚𝐧𝐝𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐢𝐧 𝐛𝐢𝐜𝐢𝐜𝐥𝐞𝐭𝐭𝐚. Gli esperti indicano come ottimale un’ora al giorno di attività fisica o sportiva… ora, so bene come non sia facile raggiungere questo obiettivo, ma vale la pena di provare, immaginando che i risultati non seguano la legge “del tutto o del nulla” ma siano proporzionati alla quantità di tempo impiegato. Diciamo che, anche verificando da più fonti, 𝐢𝐧 𝐬𝐨𝐠𝐠𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐞𝐭𝐚̀ 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐫𝐞𝐬𝐚 𝐭𝐫𝐚 𝟓 𝐞 𝟏𝟖 𝐚𝐧𝐧𝐢, 𝐮𝐧’𝐨𝐫𝐚 𝟑-𝟓 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐞 𝐚 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐢𝐦𝐚𝐧𝐚 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫𝐚𝐭𝐨 𝐠𝐢𝐚̀ 𝐮𝐧 𝐨𝐭𝐭𝐢𝐦𝐨 𝐫𝐢𝐬𝐮𝐥𝐭𝐚𝐭𝐨. Da tener conto del fatto che a scuola vengono dedicate all’attività fisica un paio d’ore a settimana, ma spesso in modo non organizzato e, in buona parte, impegnando tempo nel solo addestramento.
𝐏𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐬𝐩𝐨𝐫𝐭 𝐞̀ 𝐜𝐨𝐬𝐢̀ 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞? 𝐥’𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐟𝐢𝐬𝐢𝐜𝐚 𝐫𝐞𝐠𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐫𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐟𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐭𝐞𝐠𝐠𝐞 𝐝𝐚 𝐦𝐚𝐥𝐚𝐭𝐭𝐢𝐞 𝐜𝐚𝐫𝐝𝐢𝐨𝐯𝐚𝐬𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐢 𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐚 𝐫𝐞𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐝𝐮𝐥𝐭𝐨, 𝐦𝐚, 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢 𝐯𝐚𝐧𝐭𝐚𝐠𝐠𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐩𝐮𝐫𝐞 𝐢𝐦𝐦𝐞𝐝𝐢𝐚𝐭𝐢: 𝐢 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐢/𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐫𝐚𝐭𝐢𝐜𝐚𝐧𝐨 𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐟𝐢𝐬𝐢𝐜𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐫𝐞𝐠𝐨𝐥𝐚𝐫𝐢𝐭𝐚̀ 𝐧𝐞 𝐭𝐫𝐚𝐠𝐠𝐨𝐧𝐨 𝐫𝐚𝐩𝐢𝐝𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐯𝐚𝐧𝐭𝐚𝐠𝐠𝐢 𝐢𝐧 𝐭𝐞𝐫𝐦𝐢𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐬𝐭𝐮𝐫𝐚, 𝐝𝐞𝐥 𝐭𝐨𝐧𝐨 𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐭𝐫𝐨𝐟𝐢𝐬𝐦𝐨 𝐦𝐮𝐬𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞, 𝐝𝐞𝐥 𝐥𝐢𝐯𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐮𝐦𝐨𝐫𝐞, 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐚𝐩𝐚𝐜𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐧 𝐢 𝐜𝐨𝐞𝐭𝐚𝐧𝐞𝐢, 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐚𝐩𝐚𝐜𝐢𝐭𝐚̀ 𝐚𝐥𝐥’𝐞𝐦𝐩𝐚𝐭𝐢𝐚, 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐮𝐭𝐨𝐬𝐭𝐢𝐦𝐚, 𝐟𝐢𝐧𝐨 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐝 𝐨𝐭𝐭𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞 𝐞𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐩𝐨𝐬𝐢𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐬𝐮𝐥 𝐩𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐫𝐞𝐧𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐬𝐜𝐨𝐥𝐚𝐬𝐭𝐢𝐜𝐨.
𝐎𝐯𝐯𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐞̀ 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐢𝐥 𝐫𝐮𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐠𝐞𝐧𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐨𝐯𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐫𝐢𝐮𝐬𝐜𝐢𝐫𝐞 𝐚 𝐜𝐨𝐢𝐧𝐯𝐨𝐥𝐠𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐢 𝐫𝐢𝐥𝐮𝐭𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢
, affiancandoli ad esempio ad amici nello scegliere la stessa attività, dovrebbero evitare critiche in caso di insuccessi, 𝐝𝐨𝐯𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐢𝐥𝐥𝐮𝐬𝐭𝐫𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐮𝐭𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐩𝐨𝐫𝐭 𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐜𝐢𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐚𝐢 𝐫𝐢𝐬𝐮𝐥𝐭𝐚𝐭𝐢.

𝐀 𝐜𝐡𝐞 𝐞𝐭𝐚̀ 𝐬𝐢 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐩𝐫𝐚𝐭𝐢𝐜𝐚𝐫𝐞 𝐬𝐩𝐨𝐫𝐭? In generale le attività sportive, tranne alcune eccezioni, 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐚𝐭𝐞 𝐚 𝟓-𝟔 𝐚𝐧𝐧𝐢 (𝐩𝐞𝐫𝐢𝐨𝐝𝐨 𝐜𝐨𝐬𝐢𝐝𝐝𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 “𝐜𝐨𝐫𝐩𝐨 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐞𝐩𝐢𝐭𝐨 “ 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐬𝐩𝐞𝐫𝐭𝐢 𝐢𝐧 𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐞 𝐦𝐨𝐭𝐫𝐢𝐜𝐢𝐭𝐚̀ ) , con possibilità di 𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐞𝐭𝐢𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐝𝐨𝐩𝐨 𝐢 𝟗-𝟏𝟐 𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐚 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐜𝐚𝐬𝐢 ( “ 𝐜𝐨𝐫𝐩𝐨 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐨”). 𝐏𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝟓 𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐭𝐢𝐩𝐨 𝐥𝐮𝐝𝐢𝐜𝐨 (baby nuoto, gioco libero…).
𝐔𝐧𝐨 𝐬𝐩𝐨𝐫𝐭 𝐯𝐚𝐥𝐞 𝐥’𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨? In generale sì per gli scopi generali indicati, a volte però, 𝐢𝐧 𝐬𝐢𝐭𝐮𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐬𝐩𝐞𝐜𝐢𝐟𝐢𝐜𝐡𝐞, 𝐥𝐚 𝐬𝐜𝐞𝐥𝐭𝐚 𝐩𝐨𝐭𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐨𝐫𝐢𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐚. Pensiamo ad esempio 𝐚𝐥 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐨 𝐜𝐡𝐢𝐮𝐬𝐨 𝐨 𝐢𝐧𝐭𝐫𝐨𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨, in questo caso 𝐞̀ 𝐩𝐫𝐞𝐟𝐞𝐫𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐮𝐧𝐨 𝐬𝐩𝐨𝐫𝐭 𝐝𝐢 𝐬𝐪𝐮𝐚𝐝𝐫𝐚, 𝐜𝐡𝐞 𝐯𝐚 𝐛𝐞𝐧𝐞 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐨 𝐢𝐧𝐬𝐢𝐜𝐮𝐫𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐞𝐦𝐞 𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐞𝐭𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐝𝐮𝐚𝐥𝐞. 𝐎𝐩𝐩𝐮𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐥𝐞 𝐚𝐫𝐭𝐢 𝐦𝐚𝐫𝐳𝐢𝐚𝐥𝐢 𝐬𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐚𝐝𝐚𝐭𝐭𝐞 𝐚𝐥 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐨 𝐚𝐠𝐠𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢𝐯𝐨 𝐨 𝐢𝐩𝐞𝐫𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨, 𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐧𝐞𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢𝐭𝐚̀, 𝐬𝐯𝐨𝐥𝐠𝐞𝐧𝐝𝐨𝐥𝐞, 𝐝𝐢 𝐝𝐨𝐯𝐞𝐫 𝐭𝐞𝐧𝐞𝐫 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐫𝐞𝐠𝐨𝐥𝐞 𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐞 𝐝𝐢𝐬𝐜𝐢𝐩𝐥𝐢𝐧𝐞 𝐢𝐦𝐩𝐥𝐢𝐜𝐚𝐧𝐨. Pensiamo a come la 𝐝𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐨 𝐥𝐚 𝐠𝐢𝐧𝐧𝐚𝐬𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐚𝐫𝐭𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐬𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐚𝐝𝐚𝐭𝐭𝐞 𝐚𝐥 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐨 𝐠𝐨𝐟𝐟𝐨 𝐨 𝐦𝐚𝐥𝐝𝐞𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐧𝐞𝐜𝐞𝐬𝐬𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐚𝐫𝐦𝐨𝐧𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐦𝐨𝐯𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐞𝐬𝐬𝐞 𝐫𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐨𝐧𝐨. 𝐋𝐚 𝐝𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐨̀ 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐚𝐜𝐜𝐞𝐧𝐭𝐮𝐚𝐫𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐢𝐩𝐞𝐫𝐥𝐨𝐫𝐝𝐨𝐬𝐢 (eccessiva curvatura in avanti della zona lombosacrale) già presente. 𝐈𝐥 𝐜𝐚𝐥𝐜𝐢𝐨 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐫𝐞, in mancanza di un allenamento adeguato, 𝐮𝐧𝐨 𝐬𝐯𝐢𝐥𝐮𝐩𝐩𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐮𝐬𝐜𝐨𝐥𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐫𝐭𝐢 𝐢𝐧𝐟𝐞𝐫𝐢𝐨𝐫𝐢 𝐚 𝐬𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐝𝐢𝐬𝐭𝐫𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐬𝐮𝐩𝐞𝐫𝐢𝐨𝐫𝐞, 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐮𝐜𝐜𝐞𝐝𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐢𝐥 𝐛𝐚𝐬𝐤𝐞𝐭 𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐢𝐥 𝐯𝐨𝐥𝐥𝐞𝐲. Basket e volley possono essere utili in caso di atteggiamenti viziati della colonna o di scoliosi, casi in cui il nuoto può trovare una tradizionale indicazione. 𝐈𝐥 𝐧𝐮𝐨𝐭𝐨 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝐜𝐚𝐬𝐨 𝐝𝐢 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐢 𝐠𝐫𝐚𝐜𝐢𝐥𝐢 𝐨 𝐞𝐬𝐢𝐥𝐢 𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐞 𝐚𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐜𝐫𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐚𝐫𝐦𝐨𝐧𝐢𝐜𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐦𝐚𝐬𝐬𝐞 𝐦𝐮𝐬𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚.
𝐔𝐧 𝐜𝐨𝐦𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐨 𝐢𝐧 𝐞𝐜𝐜𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐩𝐨𝐧𝐝𝐞𝐫𝐚𝐥𝐞, 𝐩𝐫𝐨𝐛𝐥𝐞𝐦𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐞𝐯𝐞 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐟𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐠𝐢𝐮𝐬𝐭𝐚 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐭𝐞𝐠𝐢𝐚 𝐚𝐥𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐟𝐢𝐬𝐢𝐜𝐚 𝐚𝐝𝐞𝐠𝐮𝐚𝐭𝐚: 𝐥𝐚 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫𝐞 𝐟𝐢𝐭𝐧𝐞𝐬𝐬 per la regolarizzazione del peso corporeo la possiedono in ordine, 𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐫𝐬𝐚, 𝐢𝐥 𝐜𝐢𝐜𝐥𝐢𝐬𝐦𝐨, 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐩𝐮𝐠𝐢𝐥𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐚.

“𝐿𝑜 𝑠𝑝𝑜𝑟𝑡 𝑣𝑎 𝑎 𝑐𝑒𝑟𝑐𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑝𝑎𝑢𝑟𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑑𝑜𝑚𝑖𝑛𝑎𝑟𝑙𝑎, 𝑙𝑎 𝑓𝑎𝑡𝑖𝑐𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑡𝑟𝑖𝑜𝑛𝑓𝑎𝑟𝑛𝑒, 𝑙𝑎 𝑑𝑖𝑓𝑓𝑖𝑐𝑜𝑙𝑡𝑎̀ 𝑝𝑒𝑟 𝑣𝑖𝑛𝑐𝑒𝑟𝑙𝑎”
Pierre de Coubertin

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❤️
12/09/2023

❤️

torna pure a casa con i graffi
figlio mio,
torna pure con gli autografi dei rovi
sulla tua pelle,
con le dediche del bosco
e l’affetto del dirupo

stai attento ad arrampicarti sugli alberi
ma non rinunciare mai a farlo
che il mondo sopra la quercia
nasconde un panorama migliore
che tra i rami del bosco
non passa mai vento cattivo,
le foglie filtrano sempre un’intenzione malvagia

non posso dirti di non farlo,
io più di te
ho sempre amato i bordi dei precipizi,
posso solo dirti di scegliere con cura le scarpe giuste
di fortificare lo sguardo di un militare
e la leggerezza di un acrobata
la rapidità di un felino e la meditazione di un sasso

non rinunciare alle vette delle tue montagne preferite
ma porta sempre con te una giacca a vento per il cuore
che c’è sempre un momento in cui
il sole va e il freddo viene,
il momento in cui le ombre
hanno il benvenuto dalla luce

torna pure a casa sporco di terra
figlio mio
che tanto qui, per uscirne puliti
bisogna far vedere alle montagne
che non ci siamo mai tirati indietro
quando c’era da correre, da giocare
e da tentare un volo,
torna con le maglie strappate di gioco
che è meglio ricucire una maglia piena di acchiapparella
che poterla rimettere il giorno dopo
perché non si è sporcata di niente

torna pure a casa pieno di vita,
figlio mio
pieno di salti nel vuoto
pieno di atterraggi nel pieno
pieno di vertigini tenaci
di altezze vinte e di basi salde
di felicità divertite e di coraggi stimolati

torna pure a casa
che non hai rinunciato un solo attimo
a prepararti come si deve
per il giorno in cui avrai un sogno.

[gio evan]

12/07/2023

Diventa parte del nostro team!
Per i nostri servizi, nella città di Roma, cerchiamo un’operatrice psicologa iscritta all’albo e formata riguardo alla violenza di genere.

Uno dei requisiti fondamentali è avere una pregressa esperienza nel settore di almeno 5 anni.

Se credi nella nostra missione e vuoi lavorare con noi inviaci il tuo cv a
lavoraconnoi@telefonorosa.it

Ti aspettiamo🌸

12/06/2023
07/06/2023

𝐋𝐚 𝐚𝐬𝐬𝐨𝐥𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐂𝐥𝐚𝐮𝐝𝐢𝐨 𝐅𝐨𝐭𝐢

L’assoluzione in appello di Claudio Foti è una vittoria della psicoterapia ma è anche e soprattutto una vittoria del buonsenso. Si basava, l’accusa, sulla affermazione per cui Foti aveva causato, con una psicoterapia tendenziosa, e dunque “ dolosamente “, il disturbo borderline di cui una ragazza sfortunata soffriva da tempo. Affermando che il fatto non sussiste la Corte D’Appello ha semplicemente riconosciuto che la psicoterapia, richiesta dal Tribunale dei Minori, videoregistrata e consegnata di sua iniziativa alla Procura di Reggio Emilia, altro non era stata che un tentativo di aiutarla.
Che dire? Fa bene al cuore a chi come me nella Giustizia e nella psicoterapia ha sempre creduto, sentire che una affermazione f***e sui danni provocati dalla psicoterapia sia stata smentita con tanta fermezza: dicendo in sostanza che sono favole quelle sullo psicoterapeuta che induce falsi ricordi manipolando la mente dei suoi assistiti. Fa male al cuore e alla mente di chi fa un mestiere difficile come il nostro, però, pensare all’orgia di stupidità cui si sono abbandonati per mesi, quando di Bibbiano e di Foti si parlò per la prima volta, politici di primo piano e giornalisti di tutti i giornali, di tutte le radio e di tutte le televisioni di questo paese. E ancora più male fa pensare al danno causato, in un paese in cui i servizi per l’infanzia sono già assai deboli, dall’ondata di fango e di pregiudizio che quei politici e quei giornalisti hanno gettato su tutti quelli che si occupano di maltrattamento e abuso all’infanzia.
E’ un momento davvero triste quello in cui vengono messi in stato di accusa o apertamente mostrificati quelli che, come terapeuti o come operatori sociali, tentano di dare voce alla sofferenza dei bambini. Ma io ho fiducia, davvero, nel fatto che la assoluzione di Foti ci possa aiutare adesso a riprendere con l’entusiasmo che merita il lavoro bellissimo ( e giusto ) che abbiamo scelto di fare.

❤️
11/04/2023

❤️

Enea ha appena una settimana di vita, pesa due chili e seicento grammi ed è stato lasciato due giorni fa alla clinica Mangiagalli di Milano.
Ezio Greggio, in un video, invita la madre naturale a ripensarci, a tornare all’ospedale e riprendersi Enea; le promette un cospicuo aiuto economico e chiude con la frase più br**ta che io abbia mai sentito: “Il tuo bambino merita una mamma vera, non una mamma che poi dovrà occuparsene, ma non è la mamma vera”.
Ho diretto per 15 anni l’unica comunità di ragazze madri a Napoli; conosco il dolore che prova una donna che arriva alla decisione di lasciare un bambino neonato. Sono testimone di volti sofferenti, ma consapevoli della propria scelta.
Ricordo ancora una mamma che mi disse che non sentiva altro che fare quel gesto.
Lasciare un bambino in ospedale non è abbandonare, è fare una scelta d'amore: significa consegnare una vita nelle mani di qualcuno che potrà amarla e darle la possibilità di trovare la felicità.
Enea non può ancora saperlo, ma la sua mamma probabilmente lo ha salvato.
Per questo mi sento di dire alla madre di Enea GRAZIE!
Grazie per il tuo coraggio, grazie per la tua scelta insindacabile, grazie per aver portato avanti la gravidanza e aver regalato a Enea il dono immenso e indescrivibile della vita.
È la stessa gratitudine che provo nei confronti della madre naturale di Alba che, lasciandola in ospedale, ha dato alla mia piccola la possibilità di trovare un papà pazzamente innamorato di lei oltre che in grado di starle accanto in tutti i suoi tanti bisogni.
Allora vorrei chiedere a Ezio Greggio se ritiene che io non sia un papà vero. Che io sia soltanto “uno che ha dovuto occuparsene”, come ha definito la futura madre adottiva del piccolo Enea.
Ma come si può prima pensare e poi dire una frase del genere senza provare neanche un po’ di imbarazzo?!
Ricordiamoci sempre che dietro le scelte ci sono le persone, e vanno rispettati sia coloro che decidono di lasciare il proprio figlio neonato in ospedale, sia chi lo accoglie donandogli una famiglia.
Ezio Greggio nel suo video dimostra di non rispettare né gli uni né gli altri.
Enormi auguri a Enea e ai suoi futuri genitori da me e da Alba

Indirizzo

Studi Medici: Via E. Jenner 64 Roma Tel00012/065372681; Via Eschilo 74/E Axa Tel 3280393978
Acilia
06582

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