Yulia's Yoga Studio

Yulia's Yoga Studio La pratica Yulia's Yoga si basa sulle tradizioni di Krishnomacharya la cui base è Vinyasa, come connessione tra movimento e respirazione.

Viene prestata molta attenzione al ripristino dell'equilibrio muscolare attraverso vyayama dinamici volti a lavorare con i muscoli antagonisti che così recuperano la loro lunghezza funzionale persa a causa delle nostre abitudini quotidiane. Quest'approccio consente di lavorare in modo più efficiente e rapido in isometria senza dolori e lesioni.

17/12/2025

I rumori intorno e dentro di noi

Avete notato come qualcosa inizi a irritarci solo nel momento in cui le portiamo attenzione?

Oggi voglio parlare dei rumori — quelli intorno a noi: le macchine che passano, il taglio dell’erba, le conversazioni dei vicini…
E di quelli dentro di noi: pensieri, dubbi, preoccupazioni.

Finché non ci fissiamo su di loro, restano semplicemente sullo sfondo. Ma appena iniziamo a “combatterli” o a irritarci, catturano immediatamente tutta la nostra attenzione.

Vi propongo una piccola pratica di ritorno: fermarsi per un attimo — anche al bar, mentre si prende un caffè, o in qualsiasi luogo e momento — solo per tre minuti.
Scegliete un suono semplice e naturale che vi aiuti a osservare il rumore senza giudizio, a sentire il respiro e a tornare al momento del qui e ora.

✨ Piccola pratica di consapevolezza
Non serve cambiare nulla — solo essere presenti, con il rumore e con se stessi.

💛 A volte è proprio attraverso i piccoli rumori e le pause che impariamo a ritrovare la calma interiore.

La mia madrina mi ha sempre detto una cosa molto semplice:perché ti succeda qualcosa, devi almeno uscire di casa.Amo il ...
15/12/2025

La mia madrina mi ha sempre detto una cosa molto semplice:
perché ti succeda qualcosa, devi almeno uscire di casa.

Amo il film “Yes Man”.
E nello yoga, tra l’altro, esistono molte pratiche di ringiovanimento — non del corpo, ma della mente. Perché è proprio la mente che, col tempo, invecchia a causa dell’esperienza accumulata.

L’esperienza è utile:
non tocchiamo più la caffettiera bollente,
non mettiamo le dita dove non dovremmo.

Ma a volte diventa una guardia carceraria:
è pericoloso saltare con il paracadute,
è pericoloso volare,
è pericoloso provare qualcosa di nuovo,
pericoloso, pericoloso, pericoloso…

Così costruiamo da soli una prigione fatta di paure.
Abbiamo paura di stringere una mano — i germi.
Paura di assaggiare un piatto nuovo — e se non ci piacesse?
Paura di dire “sì” — e se qualcosa andasse storto?

A me, invece, a volte piace uscire dalla mia routine.
A volte — dire “sì” e cambiare completamente i piani.

Così ieri ho risposto “sì” al messaggio di Ksenia
e invece di studiare sono andata a camminare per le gole dell'alcantara

Passeggiando per un piccolo paesino,
ogni 500 metri incontravamo lo stesso uomo — Salvatore.
La prima volta — un consiglio su dove mangiare.
La seconda — un sorriso.
E alla terza ci ha semplicemente invitato a casa sua.

Una casa nascosta nella vegetazione.
Vecchi edifici semi-diroccati che ha restaurato da solo.
Una strada che ha costruito con le sue mani.
Alleva conigli, va a pescare, nuota nelle cascate e cucina con grande abilità.

Per noi ha preparato una pasta con pomodori del suo orto.
Il pane con il tonno della sua conserva è sparito in un attimo,
perché abbiamo ripulito i piatti fino all’ultima briciola.

A volte le cose più autentiche
succedono proprio quando
semplicemente dici “sì”.

🤍

11/12/2025
In questa fotografia ci sono io con mia mamma 🤍Una donna che, come tante, ha sempre messo i bisogni degli altri prima de...
09/12/2025

In questa fotografia ci sono io con mia mamma 🤍
Una donna che, come tante, ha sempre messo i bisogni degli altri prima dei propri.
E come figlia, oggi il mio desiderio più grande è proteggerla e prevenire quei problemi che arrivano quando ci dimentichiamo di prenderci cura di noi stesse.

🌿 Care donne, voglio condividere con voi qualcosa di cui si parla ancora troppo poco.

Ho visto un video in cui un chirurgo raccontava della zia: frattura del collo del femore, pavimento pelvico compromesso, ossa fragili, cuore che non regge l’anestesia.
Situazioni così accadono spesso… ma restano nel silenzio, perché molte donne provano vergogna a chiedere aiuto.

Spesso ci sacrifichiamo per tutti: figli, partner, genitori. Ma noi?
Ricordiamoci la regola dell’aereo: prima la maschera dell’ossigeno a te, poi al bambino.
Non è egoismo — è sopravvivenza.

✨ Sto preparando ora un nuovo ciclo di video dedicato proprio a questo tema.
La mia pratica “Forza e cura: pratica di sopravvivenza per donne” aiuta a rafforzare ossa, articolazioni, pavimento pelvico, flessibilità, energia, cuore e respirazione.
Perché il nostro corpo merita di restare forte, vivo e pieno di movimento.

💛 Prendersi cura di sé non è un lusso.
È amore, protezione e rispetto per noi stesse — e per chi amiamo.

📅 Ogni lunedì alle 9 pubblicherò una nuova lezione su YouTube.

💬 E se avete idee o temi che vi piacerebbe approfondire,
📲 sul mio canale Telegram ho aperto i commenti — potete scrivermi lì. Mi farà davvero piacere leggervi https://t.me/yuliasyogastudio

È sorprendente come la vita ami mettere tutto in loop, vero? Ci sono lezioni da cui ci tiriamo indietro, troviamo mille ...
08/12/2025

È sorprendente come la vita ami mettere tutto in loop, vero? Ci sono lezioni da cui ci tiriamo indietro, troviamo mille scuse… eppure loro tornano sempre, come una sveglia insistente che non puoi ignorare.

Mio nonno adorava fotografare e cercava di contagiare anche me. Ai suoi tempi c’era la macchina fotografica a pellicola e mi insegnava persino a svilupparla nel bagno. Io? Entravo solo a sbirciare cosa stavano facendo lui e mio fratello per tre ore… e poi scappavo come se il mondo avesse bisogno urgente di me.

Poi è arrivato il mio compleanno e mio fratello mi ha regalato la mia prima macchina fotografica — non quella di famiglia, la mia! Ho giochicchiato per qualche giorno… e poi l’ho lasciata lì.
A 16 anni ho ricevuto una macchina semi-professionale. Pensavo: «Ok, la prendo e divento una fotografa geniale!» Mio nonno era felicissimo, e io… beh, era solo una moda del momento. Studiare? Chi ha tempo per quello, allora?

Poi, quando abbiamo iniziato a girare video-lezione per YouTube, mio marito ha provato mille volte a spiegarmi ISO, tempi e diaframma. E io? «Perché stressarmi, se ho mio marito e il telefono che fa tutto da solo?»

E adesso abbiamo una nuova macchina fotografica, e nella mia testa suonano campanelli: i consigli di nonno, di mio fratello, di mio marito. Forse, stavolta, è il momento di imparare davvero.

E allora ci penso: quante volte la vita ci mette di fronte a qualcosa da cui vorremmo scappare… fino a quando non capiamo che l’unico modo è sedersi, affrontarlo e imparare. Con un sorriso, un po’ di panico e tanta, tanta ironia su noi stessi. Perché alla fine, è così che cresciamo davvero.

Volevo dirvi che ho appena aperto un canale Telegram https://t.me/yuliasyogastudioAvevo voglia di creare uno spazio più ...
03/12/2025

Volevo dirvi che ho appena aperto un canale Telegram https://t.me/yuliasyogastudio
Avevo voglia di creare uno spazio più tranquillo, più intimo, senza algoritmi e senza rumore… solo noi.

Lì condividerò pensieri veloci, riflessioni, piccoli momenti di backstage e contenuti che non sempre finiscono su YouTube.
Vocali, consigli rapidi e — ogni tanto — semplicemente momenti umani.

Se vi va di esserci, mi farà davvero piacere.
Spero che diventi il nostro angolo accogliente. Vi aspetto. 💛

02/12/2025

"La mia personale sindrome di Hachiko"Non ricordo quando sia successo, ma ricordo benissimo il momento in cui ho capito ...
30/11/2025

"La mia personale sindrome di Hachiko"

Non ricordo quando sia successo, ma ricordo benissimo il momento in cui ho capito una grande verità su di me: sono una specialista dell’attesa infinita. La mia personale sindrome di Hachiko.

Ero piccola, mancavano ancora un paio di mesi al mio compleanno e già contavo i giorni. Metà luglio, sole, festa pazzesca, i giocattoli che volevo… e pure le vacanze. Un sogno.

Ma più si avvicinava, più capivo che sarebbe stato… bé, un po’ disastroso.
Non perché i miei non sapessero organizzare — anzi!
Il problema era che non sarebbe MAI stato come nella mia testa: magari piovoso invece che soleggiato, il regalo non del colore giusto…
E la torta? Io volevo rose rosa. Sono arrivate blu. 💙
Il destino sa divertirsi.

Lì ho capito una cosa fondamentale:
le aspettative NON sono sogni. Sono trappole scintillanti.

Dopo quest’illuminazione ho visto due opzioni:

1️⃣ Continuare ad aspettare dagli altri: che indovinino cosa voglio, come lo voglio, quando lo voglio.
Risultato: delusione, chiusura, odio verso le feste e nemici immaginari che “non hanno fatto abbastanza”.

Il mio tata mi diceva sempre:
“Nessuno ti deve niente. E tu non devi niente a nessuno. Se succede qualcosa, non aggiungerci aspettative: prendila come un regalo.
E se vuoi qualcosa esattamente come la immagini… fallo tu.”

2️⃣ Oppure fare da sola.
Vuoi le rose rosa sulla torta? Dillo. O ordina la torta che vuoi tu.
Vuoi la festa? Organizzala.
Vuoi il regalo perfetto? Compratelo, incartalo, mettici pure il fiocco.

E vale per tutto:
smettila di limitarti perché “hai già 40 anni”, di aspettare il lunedì per dimagrire, il 1° gennaio per la nuova vita o un segno cosmico per essere felice.

Bevi il vino la mattina (ogni tanto 😌), comprati una Barbie a 40 anni, preparati da sola il regalo di Natale…
e trova quella felicità che — sorpresa — la devi solo a te stessa.

"Un' po' personale"Parte 3Il “gioco della mandibola” in realtà aveva una sua logica.Milioni di anni fa ci difendevamo co...
21/11/2025

"Un' po' personale"
Parte 3

Il “gioco della mandibola” in realtà aveva una sua logica.
Milioni di anni fa ci difendevamo con denti e pugni, e quel riflesso ce lo portiamo ancora dietro: quando siamo stressati, stringiamo tutto, mandibola e mani.

Così, alla fine della pratica, muovere piano la mandibola e le dita scioglieva tensioni che non sapevamo nemmeno di avere. E mentre lo facevamo, ci chiedevano di immaginare il nostro “luogo della calma”.

Ed è lì che succedeva qualcosa di inaspettato.
Non comparivano spiagge tropicali o scenari da meditazione perfetta… ma ricordi semplici, teneri, quasi dimenticati:

Il profumo della pappa di infanzia.
L’abbraccio della mamma.
Il rimbalzo di una palla sull’asfalto.
Le mani un po’ ruvide del nonno mentre sfogliava il giornale.

Alcuni si commuovevano, altri sorridevano tra le lacrime.
Perché la pace, quella vera, non è un posto da inventare.
È un ricordo che ci è sempre rimasto dentro, in attesa di essere ritrovato.

Parte 2..."Un' po' personale "La meditazione, scoprii presto, non era un semplice “sedersi e respirare”.Ci insegnarono u...
20/11/2025

Parte 2..."Un' po' personale "

La meditazione, scoprii presto, non era un semplice “sedersi e respirare”.
Ci insegnarono una struttura precisa, quasi rituale, che preparava il corpo e la mente a stati inaspettati.

1. La pratica attiva.
Intensa, energica, tanto da lasciare la mente vuota e il corpo quasi stremato. Una sorta di “pulizia mentale”, dove l’unico pensiero rimasto è resistere allo sforzo.

2. Il rilassamento fisico.
Movimenti lenti, allungamenti morbidi, posizioni invertite… il passaggio al parasimpatico, dove tutto si scioglie.

Solo dopo questi due passaggi si poteva davvero entrare nella meditazione:
la visualizzazione delle parti del corpo, il rilascio intenzionale delle tensioni, il respiro che cambia ritmo.

E poi, alla fine, arrivava quello che il nostro insegnante chiamava “il gioco della mandibola”. Un nome che sembrava quasi divertente… ma l’effetto era tutto fuorché leggero.

Ed è proprio da lì che è iniziato qualcosa che nessuno di noi avrebbe potuto prevedere.

(Continua nella Parte 3)

Indirizzo

Via Angelo Raffaele, 21
Acireale
95024

Orario di apertura

Martedì 10:30 - 11:30
19:00 - 20:00
Giovedì 10:30 - 11:30
19:00 - 20:00
Sabato 09:00 - 10:00

Telefono

+393476316219

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