10/11/2025
Quando sento nel mio studio qualche genitore che dice: “Voglio avere un bel rapporto con mio figlio adolescente”, faccio subito presente che a 17 anni è impossibile. L’adolescente “normale” è agitato, c’è niente da fare.
L’adolescente “anomalo” è quello che si isola nella cameretta. Bisogna proccuparsi per gli adolescenti che sono troppo tranquilli, perché sotto l’apparenza può esserci qualche nodo da affrontare perché è normale, alla loro età, essere ribelli e provocatori.
Molti adulti continuano però volere dei ragazzi che stiano “zitti e buoni”.
Ma l’atteggiamento remissivo è abbastanza anomalo per un adolescente. mentre l’imprevedibilità è la norma, ed è pure un bene che sia così, perché questo valorizza la plasticità neurocerebrale.
La società contemporanea sta sprecando questo aspetto: da sempre i ragazzi sono stati i motori del cambiamento. Il fatto che i giovani non vadano più a votare è una tragedia, non è astensionismo. Significa che la società non si rinnova. Le rivoluzioni storicamente le facevano gli adolescenti, compresa la Resistenza. Oggi invece si ritirano. Le loro emozioni si concentrano sulla refrattarietà, sulla riluttanza.
A mio giudizio questo è un problema più serio del calo demografico, perché si crea un buco generazionale.