13/09/2023
𝐁𝐫𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐬𝐩𝐨𝐫𝐜𝐡𝐢 𝐞 𝐜𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢
Le bambine stuprate a Caivano e il bambino di un anno che muore nel casertano riportano in primo piano, nei TG e sui giornali, il tema del maltrattamento sui minori.
Le storie che precedono gli episodi, le condizioni di degrado sociale (Caivano) e famigliare (una donna bambina di 19 anni con tre figli) sono quelle di sempre, quelle di cui ci si accorge solo quando il danno è stato già fatto e che a tante altre fanno pensare di cui non ci si accorgerà mai.
C’è stato un tempo, penso, negli anni ‘90 e nei primi anni di questo secolo in cui di questi problemi si era parlato immaginando autorità garanti e interventi a favore dei bambini maltrattati e delle loro famiglie ed io stesso ho diretto per 19 anni un Centro a Roma in cui di questo si cominciava ad occuparsi. Un altro tempo c’è stato però, dopo, in cui a questo problema si è smesso di dare importanza, in cui il ciclone Raggi ha travolto anche la nostra piccola iniziativa ed in cui dei politici di destra e dei giornalisti indegni hanno costruito intorno al presunto scandalo di Bibbiano l’idea f***e per cui i minori maltrattati e le famiglie in difficoltà vanno aiutati evitando di intervenire. “Non si rubano i bambini alle loro famiglie“ gridavano compatti Salvini, Di Maio e la Meloni accusando i servizi sociali di fare il loro dovere e ritardando di qualche altro decennio l’inizio di una vera, forte lotta alle condizioni in cui il maltrattamento si determina.
Assurdo, dico io, che del disagio e della sofferenza atroce di quelle bambine, un disagio ed una sofferenza che duravano da mesi, nessuno si sia accorto. Assurdo, dico io, che nessun servizio si sia occupato di una madre bambina con tre figli e del bambino che è nato in condizioni di degrado famigliare e sociale così gravi.
Brutti sporchi e cattivi, vorrei urlare oggi, non sono i poveri genitori di questi poveri bambini ne’ i servizi deboli, male organizzati e spaventati dall’eco dei processi folli di Bibbiano. Brutti sporchi e cattivi sono i politici, gli amministratori che non affrontano il problema con interventi strutturali, possibili e neppure difficili, e si stracciano le vesti di fronte a quello che è il risultato della loro ignavia. E brutti sporchi e cattivi sono purtroppo anche tanti giornalisti pronti ad esaltarsi inventando b***e (gli elettrochoc sui bambini di Bibbiano!) ed a spargere lacrime indignate sui bambini e sulle bambine uccisi o distrutti dalla mancanza degli interventi che avrebbero potuto e dovuto tutelarli.
Combattere il maltrattamento sui bambini si può. Purchè si decida di farlo. Purchè si abbia il coraggio e la decenza di mettere anche questo tema fra le priorità della politica. E dell’informazione.