06/05/2019
COME MANGIANO I NOSTRI BAMBINI?
Il Ministero della Salute stima che in Italia, più di un bambino su tre con età compresa fra i 6 e gli 11 anni ha un peso superiore a quello che dovrebbe avere per la sua età. Mentre circa il 40 per cento delle madri di bambini in sovrappeso o obesi ritiene che il peso del proprio figlio sia nella norma.
Circa il 20-60% dei genitori invece ritiene che i loro figli non mangino in maniera sufficiente, o mostrino un atteggiamento di tipo fobico nei confronti dei cibi nuovi.
Quello che succede spesso in realtà e che purtroppo i nostri bambini mangiano male, nutrendosi quasi esclusivamente con alimenti ricchi di grassi e zuccheri, evitando tutti gli altri nutrienti, e a volte assumendoli anche in quantità eccessive.
Un esperimento degli anni ’30 ha messo in evidenza che bambini con età compresa fra i 6 e gli 11 mesi ai quali veniva offerta una varietà di cibo sul vassoio, mangiavano un appropriato numero di calorie, con una distribuzione adeguata fra i vari nutrienti, come se fossero guidati da un nutrizionista interiore. Un esperimento del 2000 ha mostrato che i bambini di 3 anni mangiano una quantità appropriata di pasta al formaggio da una porzione molto ampia, mentre i bambini di 5 anni tentano di mangiarla tutta!
Fra i 3 e i 5 anni succede qualcosa, per cui la naturale “saggezza interiore” di cui siamo forniti alla nascita, viene messa a tacere da una vocina che ci dice mangia tutto ciò che hai nel piatto! Questo perché i bambini hanno una capacità innata di autoregolarsi autonomamente, almeno per quanto riguarda le quantità, ma poi intervengono i condizionamenti degli adulti a far cambiare le cose.
È comprensibile che i genitori siano apprensivi se i bambini sembrano di scarso appetito, ma così facendo spesso li distraggono con la tv o il cellulare per farli mangiare. È normale, invece, che i bambini regolino la propria alimentazione seguendo la propria saggezza interiore. Compito dei genitori è decidere il cosa, quando e dove dell’alimentazione, mentre ai bambini piccoli dev’essere lasciato decidere il se e il quanto per non far perdere loro questa capacità di regolazione innata.
Il cibo poi viene usato come premio per consolare, gratificare, calmare (a volte già dal seno). Si cresce così compensando le emozioni negative con il cibo. Spesso sono i genitori stessi che sfogano sul cibo insoddisfazioni, rabbia, tristezza e i bambini semplicemente li imitano. Fondamentale è dare il buon esempio! Non possiamo pretendere dai nostri figli buone condotte alimentari se noi per primi non le abbiamo!
E’ importante inoltre far fare al bambino precoci esperienze, abituandoli a tutti i gusti, partendo dalla gravidanza, continuando con l’allattamento e finendo con lo svezzamento, introducendo una grande varietà di cibi (soprattutto di verdura che, se sconosciuta, proprio per il gusto amaro, tenderà ad essere evitata per anni).
Purtroppo, le ricerche mettono in evidenza che le diete in età precoce predispongono ai disturbi alimentari in adolescenza, perché insegnano ai bambini ad adeguare il proprio comportamento alimentare a regole esterne, anziché ai propri segnali interni. E’ fondamentale quindi prevenire e insegnare a genitori e bambini delle corrette abitudini alimentari. Di tutto questo e altro parleremo nel nostro incontro di mercoledì 5 Giugno sull’alimentazione dei bambini. Vi aspettiamo numerosi!
Dott.ssa Giovanna Rabino – Psicologa, Via S. Margherita 9 Alba, tel. 327/0086341, gio.rabino@gmail.com