AgriLab

AgriLab Un team di terapeuti è a vostra disposizione ♥️

AgriLab ha creato la 4-Step Therapy: una terapia naturale rivoluzionaria per alleviare il dolore, malattie autoimmuni, insonnia, recupero sportivo, malattie neuro degenerative come Alzheimer e Parkinson.

IL THC “TERAPEUTICO” È UNA CONTRADDIZIONE: PEGGIORA CIÒ CHE DICE DI CURAREPrima di consigliare THC come “cura”, bisogner...
14/12/2025

IL THC “TERAPEUTICO” È UNA CONTRADDIZIONE: PEGGIORA CIÒ CHE DICE DI CURARE

Prima di consigliare THC come “cura”, bisognerebbe rispondere a una domanda:
come può aiutare una patologia neurologica se, per sua natura, peggiora proprio le funzioni che quella patologia sta già perdendo?

Il THC non è neutro. È psicoattivo. E porta con sé una firma prevedibile:

• attenzione e memoria peggiorate
• propriocezione e controllo motorio “sporcati”
• equilibrio più fragile
• ansia/panico accesi in molti soggetti

Questi non sono “effetti collaterali rari”: sono il prezzo farmacologico della molecola.
Ora guardiamo le patologie per cui viene consigliato con leggerezza:

• Alzheimer / deterioramento cognitivo: viene proposto per aiutare, ma tocca lucidità e memoria. Se “calma”, spesso è sedazione, non terapia.
• Parkinson: proposto per aiutare, aumenta instabilità, rischio di cadute e, nei vulnerabili, confusione e disturbi neuropsichiatrici.
• Ansia: lo vendono come ansiolitico, ma è una delle molecole più instabili su ansia e panico: a qualcuno “sembra” che la calmi, a molti la peggiora.
• Dolore cronico: può cambiare la percezione del dolore, ma se lascia più confusi e meno funzionali, hai curato o hai solo spostato il problema?

Questa è la verità che pochi dicono: in tante condizioni il THC non è una cura, è un compromesso.
E spesso un compromesso sbilanciato.

Il problema più grave: questa narrazione sta rallentando lo sviluppo del CBD.
Finché si continua a chiamare “terapia” la ma*****na medica:

• il medico serio si tira indietro (stigma, polemiche, confusione)
• il paziente confonde tutto (“cannabis” = “CBD”)
• e il CBD, molecola non psicoattiva e modulante, resta schiacciato nella stessa storia

Eppure è proprio il CBD (molecola isolata per natura) che dovrebbe interessare alla clinica: non perché “fa effetto”, ma perché si ragiona per meccanismi, bersagli e monitoraggio.

Domanda finale

Se una sostanza peggiora memoria/attenzione, sporca equilibrio/propriocezione e può accendere ansia/panico, perché viene proposta per patologie in cui memoria, equilibrio e ansia sono già il problema?

Se avete domande scrivete su WhatsApp al 3471103543: risponderemo con un articolo breve come questo.

CBD LE DOMANDE PIÙ FREQUENTI: COME AIUTA PER ANSIA E ATTACCHI DI PANICOAnsia e attacchi di panico sono tra i disturbi pi...
14/12/2025

CBD LE DOMANDE PIÙ FREQUENTI: COME AIUTA PER ANSIA E ATTACCHI DI PANICO
Ansia e attacchi di panico sono tra i disturbi più diffusi oggi.

Coinvolgono il sistema nervoso autonomo, alterano l’equilibrio dell’asse HPA (ipotalamo–ipofisi–surrene) e possono trasformare anche le attività quotidiane in una fonte di stress costante.

Molte persone ricorrono a benzodiazepine o antidepressivi, ma non sempre sono ben tollerati e, in alcuni casi, possono creare dipendenza o effetti collaterali.

Il CBD isolato è un’opzione naturale, modulante e non psicoattiva, pensata per favorire un riequilibrio neurochimico senza compromettere lucidità e funzionalità.
Agendo su recettori specifici, può contribuire a ridurre ansia, panico, iperattivazione autonoma e percezione dello stress.

Come il CBD isolato agisce sull’ansia: i recettori coinvolti

Il CBD non è un sedativo: non “spegne” il sistema nervoso, ma lo aiuta a rientrare in equilibrio modulando alcuni snodi chiave.

5-HT1A (serotonina)
Recettore centrale nella regolazione di ansia, calma e risposta allo stress. Il CBD lo attiva in modo diretto, favorendo:
• maggiore senso di controllo
• stabilità emotiva
• riduzione dell’ipervigilanza
È spesso l’effetto più rapido e percepibile.

GABA (freno biologico)
Il GABA è il principale neurotrasmettitore inibitorio, responsabile del “freno” fisiologico. Nell’ansia può risultare basso o mal regolato. Il CBD ne supporta la funzionalità con effetti come:
• rilassamento del sistema nervoso
• riduzione dell’iperattività corticale
• miglioramento della qualità del sonno
A differenza del THC, che può interferire negativamente con la regolazione GABAergica e aumentare l’instabilità emotiva, il CBD isolato tende a riportare il sistema verso la normalità.

TRPV1 (“sentire troppo”)
Recettore coinvolto in dolore, infiammazione e ipersensibilità. Nell’ansia aumenta la percezione interna (tachicardia, tensione, dolore viscerale). Il CBD può desensibilizzare TRPV1 riducendo:
• palpitazioni e iper-percezione cardiaca
• senso di costrizione
• agitazione fisica

Asse HPA (stress cronico)
Quando lo stress è continuo, l’asse HPA resta “alto” e il corpo vive in uno stato di allarme. Il CBD può contribuire a ridurre l’iperattività dell’asse, con un effetto utile in chi sente di essere costantemente “in tensione”.

Adenosina (A1 – A2A)
Il sistema adenosinergico è legato a calma, recupero e qualità del sonno. Il CBD può aumentare la sensibilità di questo circuito, favorendo:
• calma mentale
• recupero fisiologico
• sonno più stabile

Cosa succede quando il sistema nervoso si riequilibra?

L’azione combinata sui recettori tende a produrre quattro effetti chiave:

• meno ansia
• meno attacchi di panico
• riduzione dello stress fisico e mentale
• maggiore stabilità emotiva (e spesso anche respiratoria)

Il miglioramento è in genere progressivo, ma molte persone percepiscono un sollievo già dalle prime assunzioni.

Microcircolazione e NO: perché usare anche il FIR Pad

Quando l’ansia diventa cronica, spesso compaiono vasocostrizione periferica e tensione muscolare continua (cervicale, torace, diaframma).
Il FIR Pad favorisce il rilascio di NO (ossido nitrico), che può:

• rilassare i vasi
• migliorare la respirazione cellulare
• ridurre le tensioni muscolari cervicali e toraciche
• favorire una sensazione di calma più “corporea” e immediata

Insieme, CBD + NO lavorano sia sulla componente neurochimica sia sul carico fisico dell’ansia.

Perché evitare il THC in caso di ansia e panico

In molte persone ansiose il THC può peggiorare la sintomatologia perché tende a:

• aumentare il carico sul glutammato
• ridurre la regolazione del GABA (direzione opposta al CBD)
• alterare memoria e percezione
• favorire tachicardia e instabilità emotiva
• indurre tolleranza e dipendenza

In soggetti predisposti, anche microdosi possono amplificare i sintomi.

Come usare il CBD isolato per ansia e attacchi di panico

Ogni persona ha una sensibilità diversa: la risposta varia in base a livello di stress, sonno, costituzione e presenza di altre condizioni. Per questo è fondamentale un approccio personalizzato, con monitoraggio delle risposte individuali.

Chi può trarre beneficio?

Persone con:
• ansia generalizzata
• attacchi di panico ricorrenti
• iperattività del sistema nervoso
• insonnia da stress
• tachicardia ansiosa
• somatizzazioni (stomaco, torace, cervicale)
• stress cronico da lavoro o eventi traumatici

Conclusione

Il CBD isolato agisce in modo selettivo e modulante sui recettori che regolano ansia, panico e stress: non “spegne”, ma riequilibra; non seda, ma aiuta il recupero fisiologico.

Con il supporto del FIR Pad, che lavora su microcircolazione e NO, la regolazione del sistema nervoso può risultare più rapida e completa.

Per informazioni o per parlare con i nostri CBD expert scrivete su WhatsApp al 3471103543.

FIR PAD E INTESTINO: MICROCIRCOLO, VAGO E MOTILITÀ PER SOSTENERE LA FUNZIONE INTESTINALEL’intestino non è solo un organo...
13/12/2025

FIR PAD E INTESTINO: MICROCIRCOLO, VAGO E MOTILITÀ PER SOSTENERE LA FUNZIONE INTESTINALE
L’intestino non è solo un organo digestivo: è una rete neuro-vascolare complessa, guidata dal sistema nervoso enterico e dal nervo vago.

Quando questo sistema perde equilibrio, possono comparire:

stipsi cronica
gonfiore
digestione lenta
tensione addominale
intestino pigro da stress o ansia
alterazione della flora intestinale

In molti casi, il problema non è “meccanico”, ma neuro-vascolare e autonomico:

perfusione ridotta
tono vagale basso
stress cronico → simpatico dominante
riduzione della produzione di SCFA
alterazione della motilità intestinale

Nitric Oxide, NO, e intestino: il ruolo chiave

Il NO è essenziale per l’omeostasi intestinale:

regola la motilità fisiologica
favorisce la vasodilatazione e la perfusione mucosale
sostiene la barriera intestinale
modula infiammazione e dolore viscerale
migliora ossigenazione della mucosa

Nella stipsi cronica, spesso troviamo NO ridotto e tono vagale basso → l’intestino “rallenta” e si irrigidisce.

Come interviene il FIR Pad

Il FIR Pad stimola la produzione endogena di NO, offrendo un supporto naturale a:

microcircolo mesenterico
perfusione e ossigenazione intestinale
motilità fisiologica
rilassamento del tono enterico
attività vagale (parasimpatico ↑)
riduzione dello stress autonomico

Non forza l’intestino come uno stimolante: riattiva la fisiologia che sostiene una motilità equilibrata.

FIR Pad, sistema nervoso e “pancia nervosa”

Molte persone con stipsi cronica hanno un tratto comune:

stress
iper-attivazione simpatica
tensione addominale cronica
ansia collegata ai sintomi

Il FIR Pad sostiene l’asse:

Cervello → Nervo Vago → Intestino

Favorendo:

rilassamento viscerale
miglior gestione dello stress
equilibrio autonomico
migliore risposta digestiva

Microbiota, SCFA e FIR

La ricerca mostra che i FIR possono favorire:

produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA)
equilibrio del microbiota
integrità della barriera intestinale
riduzione dell’infiammazione sistemica

Microcircolo + NO + SCFA = intestino più vitale e funzionale.

CBD isolato: supporto integrato

Per molti, l’integrazione con CBD isolato aggiunge benefici su:

sensibilità viscerale
ansia e tensione viscerale
equilibrio del tono vagale
neuroinfiammazione enterica

CBD isolato modula recettori come 5-HT1A, TRPV1, GABA, aiutando l’intestino a lavorare in armonia con il FIR Pad.

Conclusione

L’intestino funziona quando:

circola sangue
arriva ossigeno
il sistema nervoso è equilibrato
il microbiota è attivo
il corpo non è “in allarme”

Dove torna perfusione, torna movimento.
Dove torna calma, l’intestino si sblocca.

Il FIR Pad aiuta a rieducare corpo e intestino alla loro fisiologia naturale.

Seguiamo e supportiamo gratuitamente tutte le persone che si affidano a noi, offrendo indicazioni personalizzate e un percorso guidato.

Per informazioni scrivete su WhatsApp al 3471103543!

ASSE MICROBIOTA–SEC: NEUROINFIAMMAZIONE POST-COVID E 4 STEP THERAPYDopo COVID o dopo vaccino mRNA molte persone riferisc...
12/12/2025

ASSE MICROBIOTA–SEC: NEUROINFIAMMAZIONE POST-COVID E 4 STEP THERAPY
Dopo COVID o dopo vaccino mRNA molte persone riferiscono gli stessi sintomi:

• confusione mentale e “nebbia”
• ansia nuova e insonnia
• stanchezza profonda
• tachicardia, extrasistoli
• disturbi intestinali e infiammazione persistente
• aumento del dolore e ipersensibilità

Questi disturbi hanno un punto in comune: si è rotto l’equilibrio tra microbiota intestinale e Sistema Endocannabinoide (SEC).

Cosa succede dopo COVID

In molti casi osserviamo:

• Disbiosi intestinale e aumento della permeabilità della mucosa.
• Attivazione immunitaria cronica (TLR, NOD-like, citochine).
• Neuroinfiammazione: la microglia si attiva, il glutammato aumenta, il GABA si riduce.
• Squilibrio del nitric oxide (NO) e del microcircolo.

Risultato: cervello “in allarme”, sistema nervoso autonomo in tilt, corpo sempre in modalità “allerta”.

Come interviene il CBD isolato

Il CBD isolato lavora in modo modulante sui recettori chiave di questa cascata:

• CB1 → regola glutammato e GABA, migliora lucidità mentale e tono dell’umore.
• CB2 → riduce infiammazione sistemica e attivazione microgliale.
• 5-HT1A → abbassa ansia, calma il sistema vagale, migliora il sonno.
• TRPV1 e GPR55 → riduce ipersensibilità nervosa, dolore, “allarme interno”.
• PPARγ, TLR, NOD-like → spegne l’infiammazione di basso grado legata a disbiosi e spike residua.
• Adenosina A2A e asse HPA → favorisce rilassamento, protegge i neuroni e normalizza cortisolo e risposta allo stress.
• Nitric oxide (NO) → modula eNOS, migliora microcircolo, ossigenazione e funzioni cognitive.

Perché affianchiamo FIR Pad e cerotti transdermici

Nel post-COVID non basta “toccare il cervello”: bisogna lavorare su microcircolo, infiammazione e stress ossidativo in modo continuo.

• FIR Pad → stimola NO fisiologico, migliora microcircolazione, drenaggio e ossigenazione di cervello, muscoli e organi.
• Patch Magnesio → stabilizza sistema nervoso, GABA, extrasistoli, tensioni muscolari.
• Patch Vitamina D3+K2 → modula immunità e infiammazione cronica di fondo.
• Patch Omega 3 → agisce su PPARγ, CB2 e infiammazione sistemica.
• Patch Vitamina C Plus → riduce stress ossidativo, protegge endotelio e NO “buono”.

Insieme al CBD isolato sublinguale, formano la 4-Step Therapy mirata all’asse Microbiota–SEC–Microcircolo.

Perché il THC è sconsigliato nel post-COVID

In una situazione già infiammata e ipereccitata, il THC tende a:
• aumentare glutammato e ridurre GABA
• peggiorare ansia, tachicardia e confusione
• interferire con 5-HT1A e tono vagale
• destabilizzare ulteriormente il SEC e creare tolleranza
In altre parole, spinge nella direzione opposta rispetto a ciò che vogliamo ottenere.

In sintesi

La neuroinfiammazione post-COVID non è “solo nella testa”: nasce da disbiosi, immunità alterata, microcircolo sofferente e SEC in tilt.

• CBD isolato modula i recettori chiave (CB1, CB2, 5-HT1A, TRPV1, GPR55, PPARγ, NO, HPA).
• FIR Pad migliora microcircolazione e NO fisiologico.
• Cerotti transdermici (Magnesio, Vit D3+K2, Omega 3, Vitamina C) lavorano sul terreno infiammatorio, ossidativo e nervoso.

È una delle condizioni in cui la loro azione combinata risulta più evidente.

Per informazioni WhatsApp 3471103543

11/12/2025

Fastidi intimi, secchezza o irritazioni? 🌿
Non devi “conviverci”: il tuo benessere intimo merita attenzione e soluzioni delicate, ma efficaci.

I nostri Ovuli al CBD sono formulati per offrirti:
✔️ Idratazione profonda
✔️ Azione lenitiva immediata
✔️ Comfort duraturo
✔️ Supporto naturale nei momenti di maggiore sensibilità

Una routine semplice, pensata per ristabilire equilibrio e benessere intimo giorno dopo giorno.

Perché quando il tuo corpo sta bene, tutto il resto torna al suo posto. 💚

👉 Vuoi capire se fanno al caso tuo?

📲 Scrivici subito in privato o su WhatsApp al +39 347 110 3543�, ti aspettiamo!
ConsulenzaGratuita Agrilab

ABC DEL CBD:A COME AUTOFAGIANegli ultimi decenni abbiamo assistito a un aumento impressionante dell’aspettativa di vita....
11/12/2025

ABC DEL CBD:
A COME AUTOFAGIA

Negli ultimi decenni abbiamo assistito a un aumento impressionante dell’aspettativa di vita.
Viviamo più a lungo, ma non necessariamente meglio.

La curva della durata della vita si è alzata. Quella della durata della salute (gli anni vissuti senza malattia cronica e disabilità) molto meno.

È come se il corpo fosse costretto a “trascinarsi” per un tratto finale sempre più lungo.

Per capire come riportare queste due curve più vicine, la ricerca ha iniziato a guardare dentro le cellule, alla ricerca di meccanismi fondamentali che separano lo stato “sano” da quello “malato”.
Uno di questi meccanismi è l’autofagia.

Che cos’è davvero l’autofagia

“Autofagia” significa letteralmente “mangiare se stessi”.
Detta così sembra un processo distruttivo.
In realtà è l’esatto opposto: è uno dei più raffinati sistemi di pulizia, riparazione e riciclo che la cellula possiede.
In pratica, attraverso l’autofagia la cellula:

• riconosce componenti danneggiati o inutili (proteine, lipidi, organelli)
• li “impacchetta” in vescicole specializzate
• li invia ai lisosomi, dove vengono degradati e riciclati

Il risultato è duplice:

• la cellula si libera dei “rifiuti” tossici
• recupera materiale ed energia da riutilizzare

Da un punto di vista evolutivo, l’autofagia è un meccanismo di sopravvivenza, permette alle cellule di resistere a:

• carenza di nutrienti
• stress metabolico
• infezioni
• invecchiamento

Le cellule che sanno attivare bene l’autofagia hanno un vantaggio competitivo enorme rispetto a quelle che non lo fanno.

Il riciclo quotidiano che ci tiene in vita

Un adulto ha bisogno ogni giorno di circa 200–300 grammi di proteine totali per mantenere in funzione tutti i tessuti.
Con l’alimentazione, in media, ne introduciamo 60–80 grammi.
Da dove arrivano gli altri?
Da un gigantesco sistema interno di ricambio proteico, che include:

• degradazione selettiva di proteine vecchie o danneggiate
• riciclo di organelli (come i mitocondri “logori”)
• riutilizzo degli amminoacidi liberati

L’autofagia è uno dei protagonisti di questo teatro.
Senza un riciclo efficiente:

• le cellule si riempirebbero di “spazzatura”
• le proteine difettose si accumulerebbero
• i mitocondri danneggiati continuerebbero a produrre radicali liberi

La conseguenza sarebbe un rapido scivolamento verso invecchiamento precoce e malattia cronica.

L’autofagia come guardiano della qualità cellulare

Possiamo pensare all’autofagia come a un servizio di manutenzione interna che lavora su più livelli:

• mantiene il citoplasma pulito da proteine mal ripiegate e aggregati tossici
• elimina i mitocondri difettosi (mitofagia), riducendo lo stress ossidativo
• partecipa al rinnovo delle membrane cellulari e degli organelli
• aiuta le cellule a sopravvivere in condizioni di stress energetico

Ma non è solo “manutenzione”.
L’autofagia contribuisce a processi più complessi:

• sviluppo dei tessuti
• mantenimento delle cellule staminali
• differenziazione cellulare
• adattamento e plasticità tissutale

Quando l’autofagia funziona bene, la cellula è più:

• resiliente allo stress
• flessibile nel rispondere agli stimoli
• ordinata nella gestione delle proprie risorse

Quando l’autofagia si inceppa: dalla teoria alla malattia

Quando l’autofagia è insufficiente, eccessiva o mal regolata, l’equilibrio si rompe.
Le disfunzioni dell’autofagia sono state collegate a un’ampia gamma di patologie:

• malattie neurodegenerative (come Parkinson e Alzheimer), dove si accumulano proteine tossiche che il cervello non riesce più a eliminare
• diabete e disturbi metabolici, con cellule sovraccariche di lipidi e mitocondri inefficienti
• tumori, dove le cellule sfruttano l’autofagia in modo distorto per sopravvivere in ambienti ostili
• autoimmunità e disturbi del sistema immunitario, con regolazione alterata delle cellule di difesa
• patologie cardiovascolari, polmonari, renali, muscoloscheletriche, oculari
• invecchiamento accelerato, dove il riciclo non tiene più il passo con l’accumulo di danni

In altre parole:
quando il sistema di pulizia–riparazione–riciclo non regge più il carico, il passaggio dallo stato “sano” allo stato “malato” è solo questione di tempo.

Autofagia, infezioni e sistema immunitario

L’autofagia non si occupa solo di “spazzatura interna”: lavora anche contro gli invasori esterni.
Le cellule possono usare l’autofagia per:

• inglobare e degradare virus e batteri intracellulari
• modulare l’attività delle cellule immunitarie
• mantenere l’integrità delle barriere tissutali, come:
• barriera intestinale
• barriera emato-encefalica
• barriera cutanea

Questo significa che l’autofagia è connessa direttamente a:

• capacità di difendersi dalle infezioni
• controllo dell’infiammazione cronica
• prevenzione di disordini autoimmuni e infiammatori di basso grado

Quando questo controllo si perde, non parliamo più solo di “spazzatura cellulare”, ma di una regia immunitaria che non funziona più come dovrebbe.

Stile di vita, stress e autofagia: dove interveniamo ogni giorno

L’autofagia non è un processo astratto: risponde in modo molto concreto ai segnali quotidiani che diamo al nostro organismo.
La qualità dell’autofagia viene influenzata da:

• alimentazione (eccesso calorico, zuccheri, grassi ossidati, alcol)
• sedentarietà o movimento regolare
• sonno e ritmo circadiano
• stress cronico (cortisolo, infiammazione di basso grado)
• farmaci (alcuni favoriscono, altri inibiscono il riciclo cellulare)

Questo apre la strada a una medicina che non guarda solo al sintomo, ma ai meccanismi di fondo:

• migliorare l’autofagia significa migliorare la gestione dei danni
• migliorare la gestione dei danni significa rallentare il passaggio verso lo stato “malato”

Non si tratta di “attivare l’autofagia a tutti i costi”, ma di modularla in modo fisiologico, coerente con i bisogni del corpo.

Dove entra il Sistema Endocannabinoide (SEC)

Il SEC è una rete di recettori, endocannabinoidi e enzimi che lavora, in estrema sintesi, per mantenere l’omeostasi: equilibrio tra eccitazione e inibizione, tra infiammazione e risoluzione, tra consumo e risparmio energetico.
È attivo in:

• sistema nervoso centrale e periferico
• sistema immunitario
• organi periferici (fegato, intestino, cuore, tessuto adiposo, muscolo, cute)

Il SEC “sente”:

• infiammazione
• stress
• variazioni energetiche
• danni tissutali

e cerca di riportare equilibrio modulando altre vie:

• vie dell’infiammazione
• circuiti dello stress ossidativo
• metabolismo energetico
• plasticità sinaptica

Non è difficile intuire perché, oggi, sempre più studi guardino a come SEC e vie dell’autofagia si parlino tra loro.
Entrambi partecipano a decidere se una cellula deve:

• ripararsi e riciclarsi
• o, in casi estremi, essere eliminata (apoptosi)

CBD isolato, NO e 4-Step Therapy: perché hanno senso qui

Nel modello 4-Step Therapy, abbiamo scelto di lavorare in modo integrato su:
• CBD isolato (senza THC, senza altri cannabinoidi psicotropi)
• FIR Pad e produzione di ossido nitrico (NO) per migliorare microcircolo e mitocondri
• integrare per via transdermica (cerotti) per nutrire e modulare senza sovraccaricare fegato e stomaco
• stile di vita e microbiota (movimento, sonno, alimentazione, gestione dello stress)

In questa cornice:

• il CBD isolato agisce come modulatore, non come “interruttore on/off”. Lavora su recettori coinvolti in infiammazione, stress ossidativo, equilibrio eccitazione/inibizione, sempre cercando di riportare il sistema verso l’omeostasi, non di spingerlo oltre i limiti fisiologici.
• il NO prodotto da microcircolo e FIR Pad migliora l’ossigenazione e il dialogo mitocondri–tessuti, condizioni di base perché l’autofagia avvenga in modo ordinato e non caotico.
• la via transdermica e mucosale permette di agire “a bassa intensità e lunga durata”, senza picchi farmacologici, rispettando i ritmi dell’organismo.

In altre parole, 4-Step Therapy non “accende l’autofagia” come un interruttore, ma cerca di creare il contesto fisiologico in cui l’autofagia possa funzionare bene:

• meno infiammazione di fondo
• mitocondri più efficienti
• microcircolo più attivo
• carico tossico ridotto

Per informazioni o per parlare con i nostri CBD Expert scrivete su WhatsApp al 3471103543.

SIETE SODDISFATTI DELLA VOSTRA CURA: PARLIAMO DI ME/CFS/FATICA CRONICAChi convive con la fatica cronica non soffre sempl...
10/12/2025

SIETE SODDISFATTI DELLA VOSTRA CURA: PARLIAMO DI ME/CFS/FATICA CRONICA

Chi convive con la fatica cronica non soffre semplicemente di “stanchezza”.
È una condizione biologica con sintomi profondi e complessi, tra cui:

spossatezza costante non proporzionale allo sforzo
difficoltà a recuperare dopo attività leggere
debolezza muscolare persistente
“nebbia mentale”
disturbi del sonno non riposante
intolleranza allo sforzo

E qui emerge un punto fondamentale: ad oggi non esiste farmaco sviluppato appositamente per la ME/CFS.

Ciò che viene utilizzato è:
– antidepressivi
– antinfiammatori
– integratori assunti a cicli
– farmaci che aumentano vigilanza
– analgesici

Ogni strumento gestisce una fase, ma nessuno nasce per:
correggere disregolazione immunitaria
migliorare bioenergetica cellulare
ridurre neuroinfiammazione
regolare asse neuro-ormonale
riequilibrare sistema autonomico

È una terapia “in prestito”.

UNA DOMANDA NECESSARIA

Possiamo vivere una vita intera con farmaci che stimolano o sedano, senza regolare ciò che sta a monte?

UNA TERAPIA CRONICA DEVE ESSERE SOSTENIBILE

La CFS è una condizione in cui la biochimica cellulare non recupera dopo lo sforzo.

Qui il CBD isolato è biologicamente coerente perché:
riduce neuroinfiammazione
modula risposta immunitaria alterata
migliora qualità del sonno profondo
stabilizza percezione dello sforzo
riduce attivazione “allarme interno”

Molti riferiscono:
✔ risvegli meno pesanti
✔ recupero più efficiente
✔ meno “crolli energetici” dopo attività
✔ più equilibrio mentale

CBD non stimola energia: corregge il sistema che si esaurisce.

IL RUOLO DEL FIR PAD

Il FIR Pad lavora sulla parte ancora meno conosciuta della patologia: microcircolazione disfunzionale

In ME/CFS è molto comune avere:
scarsa ossigenazione
matrice extracellulare congestionata
tessuti meno reattivi
dolori post-attività

Il FIR Pad:
stimola fisiologicamente ossido nitrico (NO)
migliorando perfusione e scambio metabolico
normalizzando tensione muscolare residuale

Questo significa che i tessuti:
si ossigenano meglio
eliminano più rapidamente residui
riducono accumulo infiammatorio

È il punto dove farmaci e integratori NON arrivano.

IL SUPPORTO INTEGRATIVO PIÙ COERENTE

Qui la scelta è specifica e funzionale: Magnesium Complex transdermico perché:

– sostiene rilassamento neuromuscolare
– riduce tensione notturna
– migliora qualità del recupero
– non sovraccarica intestino e reni
– mantiene livelli costanti nelle 24 ore

In una patologia dove:
energia è scarsa
recupero è lento
è essenziale non aggiungere carico metabolico.

CONCLUSIONE

ME/CFS non è una condizione da “attivare”.
È una condizione da modulare e sostenere.
Farmaci sintomatici rimangono utili quando necessario.

Ma nel quotidiano servono terapie che:
non affaticano
non perdono efficacia
non dipendono dal picco farmacologico
stabilizzano sistema nervoso e immunitario

CBD isolato + FIR Pad + magnesio transdermico non stimolano energia artificialmente, creano equilibrio che produce energia nel tempo.

Questa è una terapia cronica sostenibile.

Per informazioni o approfondimenti scrivete su WhatsApp al 3471103543.

LA BUGIA DELL'EFFETTO ENTOURAGEMolte persone ci hanno chiesto di chiarire che cos’è il famoso “effetto entourage”, conti...
09/12/2025

LA BUGIA DELL'EFFETTO ENTOURAGE

Molte persone ci hanno chiesto di chiarire che cos’è il famoso “effetto entourage”, continuamente decantato da chi vende oli full-spectrum, FECO, RSO e altri estratti dal fiore, oggi fuori legge.

La verità è che l’effetto entourage non è una teoria scientifica dimostrata, non è un meccanismo verificato nel corpo umano e non è mai stato confermato da studi clinici solidi sull’uomo.

Nasce come ipotesi quasi trent’anni fa e, da allora, non è stata né replicata né dimostrata in modo chiaro e indipendente.

Oggi continua a essere citata quasi solo nel marketing delle aziende che vendono estratti dal fiore: uno stratagemma per far sembrare “superiore” ciò che la chimica e la medicina, nella pratica clinica, non usano.

La scienza reale non lascia molti margini di interpretazione:

• i terpeni non attivano il sistema endocannabinoide (tranne il β-cariofillene, con un’azione debolissima su CB2)
• i cosiddetti “cannabinoidi minori” esistono solo in tracce nella pianta
• nessun estratto complesso è davvero stabile o replicabile in modo identico nel tempo
• gli studi clinici seri lavorano quasi sempre con molecole isolate e standardizzate, non con miscele grezze variabili
• non esiste nessun farmaco approvato che si basi sul concetto di “effetto entourage” così come viene raccontato nel marketing

L’effetto entourage, per come viene venduto oggi, è quindi uno slogan commerciale, non un fenomeno biologico misurabile: serve a spingere prodotti economici, potenzialmente dannosi e, nel nostro contesto, spesso anche illegali.

Per questo i venditori di oli “a spettro completo” insistono tanto sull’entourage:
senza quell’idea – mai dimostrata in clinica – non avrebbero più nulla da vendere.

Se avete domande scrivete pure su WhatsApp al 3471103543:
risponderemo con un articolo breve come questo.

DIMMI CHE SINTOMI HAI E TI DIRÒ COME CURARLI: ALLODINIA E IPERSENSIBILITA’ NERVOSA Caso  #27 – “La pelle mi brucia anche...
09/12/2025

DIMMI CHE SINTOMI HAI E TI DIRÒ COME CURARLI: ALLODINIA E IPERSENSIBILITA’ NERVOSA

Caso #27 – “La pelle mi brucia anche senza toccarla: come se i nervi fossero infiammati”

La domanda del lettore

“Da mesi ho una sensazione di bruciore e dolore sulla pelle.
Anche un leggero sfioramento mi fa male, come se fossi ustionata.
Il dermatologo dice che non ho niente, gli esami sono ok.
A volte mi fa male persino l’elastico dei vestiti o le lenzuola.
È come se i nervi fossero scoperti. Sto impazzendo. Cosa posso fare?”

Il team AgriLab risponde

Buongiorno, quello che descrive è allodinia, cioè dolore provocato da stimoli che non dovrebbero essere dolorosi.
Non è “nella testa” è una disfunzione dei recettori sensoriali cutanei e dei circuiti del dolore.
Quando i nervi periferici diventano ipersensibili e i segnali non vengono filtrati bene dal cervello, anche un tocco leggero diventa dolore.
Il sistema non è danneggiato: è sovraccarico.

Cosa succede davvero

L’allodinia nasce da una combinazione di:

iperattivazione dei recettori del dolore
neuroinfiammazione dei nervi periferici
disfunzione mitocondriale
stress ossidativo
alterata regolazione del sistema nervoso autonomo

Molecole coinvolte:

Glutammato ↑ → eccitazione neuronale
Sostanza P / CGRP ↑ → amplificazione del dolore
Citochine infiammatorie ↑ → infiammazione neurogena
Nitric Oxide, NO, endogeno ↓ → microcircolazione ridotta
GABA ↓ → perdita di controllo inibitorio

I recettori coinvolti

TRPV1 → dolore da sfioramento / sensazione di bruciore
Piezo2 → tatto e pressione (ipersensibilità al contatto)
CB2 → riduce neuroinfiammazione periferica
CB1 → modulazione del segnale dolorifico centrale
GABA-A → inibizione dei circuiti del dolore
5-HT1A → stabilizzazione emotiva e sensoriale
A2A → microcircolo e ossigenazione nervosa

Perché la terapia tradizionale fallisce

Cortisone, antinfiammatori o antidepressivi non risolvono la disfunzione dei recettori cutanei né l’iperattività delle fibre nervose.
Gli esami risultano normali perché:

non è un problema strutturale, è un **problema di segnale.

Serve modulare i recettori, non “zittire” il sistema.

La visione AgriLab

La soluzione non è “addormentare i nervi”, ma riportare la sensibilità al livello fisiologico, riequilibrando recettori e infiammazione neurogena.

Come agisce il CBD isolato

Desensibilizza TRPV1 → meno bruciore e hypersensibilità
Modula Piezo2 → normalizza percezione tattile
Attiva CB2 → riduce neuroinfiammazione periferica
Equilibra CB1 → filtra l’intensità dei segnali dolorosi
Potenzia GABA-A → calma circuiti ipereccitati
Modula 5-HT1A → stabilizza sensazione corporea e ansia sensoriale

Effetto: i recettori tornano a rispondere in modo normale agli stimoli normali.

Come agisce il Nitric Oxide (NO)

Migliora la microcircolazione nervosa, ossigenando tessuti e fibre
Riduce stress ossidativo → protegge guaine nervose
Riequilibra il sistema autonomico → meno “allarme” biologico
Supporta i mitocondri → nervi più resistenti e meno ipersensibili

CBD + NO = meno dolore + nervi più calmi + risposta sensoriale fisiologica.

Il servizio terapeutico gratuito

Ogni allodinia ha origini diverse (post-virale, neuropatica, centrale, stress), per questo personalizziamo sempre, valutando:

sensibilità recettoriale
funzionalità autonomica
dolore neuropatico vs nociplastico
perfusione microcircolatoria
risposta individuale a CBD + NO

Nessun “protocollo copia-incolla”: percorso su misura, gratuito.

Risultato atteso

meno bruciore
riduzione ipersensibilità
miglior comfort cutaneo
meno dolore al tatto e ai vestiti
stabilità sensoriale e nervosa

Conclusione del team AgriLab

“Non spegniamo la sensibilità: la rieduchiamo. CBD isolato e Nitric Oxide insegnano ai nervi a rispondere nel modo giusto, riportando pace dove prima c’era solo allarme.”

Per raccontarci il vostro caso o chiedere il vostro percorso personalizzato scrivete su al WhatsApp 347 110 3543!

Indirizzo

Via Cavalieri Di Vittorio Veneto 12
Albenga
17031

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando AgriLab pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a AgriLab:

Condividi

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram