31/10/2024
Quando penso alla parola gruppo la mia mente evoca l’immagine di un viaggio.
Ero all’università, ancora in triennale, con la mia compagna di corso stavamo visionando il piano di studi per decidere quale laboratorio avremmo frequentato perché dovevamo acquisire un certo numero di crediti.
Guardando la lista di quelli disponibili la mia attenzione è caduta sul “laboratorio di psicodramma”.
Che nome bizzarro ho pensato tra me e me, chissà di cosa si tratta.
Mi sono lasciata guidare dalla pancia e presa dalla curiosità ho deciso di iscrivermi.
Ricordo ancora ora le sensazioni che il primo incontro di gruppo mi ha lasciato.
Non sapevo bene spiegare cosa fosse successo, sapevo solo di essermi ritrovata in un gruppo di sconosciuti che nel giro di qualche ora aveva condiviso pezzi di vita, pianti e risate.
Mi sentivo come se fossi appena uscita da un concerto con la testa che mi rimbombava e il corpo ancora carico di adrenalina.
L’unica cosa di cui ero certa in quel momento era che avrei voluto riprovare ancora quella strana sensazione.
Qualche tempo dopo il mio viaggio di formazione verso la terapia di gruppo è continuato nella scuola di specializzazione, fino ad arrivare nel 2023 al Master sulla terapia di gruppo in Analisi Transazionale che ha segnato il punto di svolta.
Il momento è arrivato. Il vero viaggio inizia ora.
Sono terapeuta di gruppo, o meglio, ora mi ci sento.
Martedì è iniziato un nuovo gruppo di terapia, ero così emozionata che non sono riuscita a fare pranzo.
Sedermi in cerchio con i miei pazienti, in quello spazio che ho allestito con cura, mi ha fatto sentire al sicuro.
Tra una condivisione e l’altra il tempo è trascorso più velocemente di quanto mi aspettassi.
Quando sono rimasta sola quella strana sensazione è tornata a farmi visita.
La testa rimbombava, i pensieri correvano veloci e il corpo non riusciva a stare fermo.
È lei, la riconosco. È una sensazione che sa di casa.
E quella sensazione ho lasciato che mi cullasse per tutta la sera♥️