20/11/2017
Ho visto un bimbo di sei anni che solo dopo pochi mesi dall'inizio della scuola primaria presenta diverse difficoltà. E' agitato, non riesce a stare nel banco, continua ad alzarsi, si distrae in continuazione e i tempi di attenzione sono limitati a pochi minuti: come inizio non dei migliori. La mamma mi chiede il da farsi.
Faccio qualche domanda per inquadrare i problemi: chiedo se anche alla materna le maestre avevano segnalato qualcosa, chiedo come va a casa, cosa fa al pomeriggio, se gioca all'aperto, se vede tanta televisione, se usa tanto i videogiochi, se c'è stato qualche cambiamento, se fa colazione... ma sembra tutto ben gestito, tutto a posto e anche la mamma è attenta, scrupolosa... Non capisco...
Poi chiedo a che ora va a letto, se dorme bene. " Ma si, mi dice , alle 10-10 e mezza è già sotto le coperte e si addormenta di colpo, fino alle 7 del mattino". Quindi 9 ore scarse. Un bambino di sei anni deve dormire 10 ore ( è il tempo minimo dimostrato per una riorganizzazione dei processi cerebrali, indispensabile per un adeguato sviluppo cognitivo); se il sonno è di 9 ore per notte significa che ogni notte si accumula un deficit di sonno di un'ora. Facciamo due conti: 7 ore in una settimana, 28 ore in un mese, 336 ore di sonno in meno del necessario in un anno. Ci guardiamo: siamo entrambe colpite da questi numeri, ed io forse più di lei. Nei due mesi dall'inizio della scuola questo bambino ha già accumulato 56 ore di carenza di sonno. Decidiamo di partire da qui, da una più adeguata gestione del sonno. Quando esce, questa mamma mi saluta calorosamente; mi sembra quasi sollevata che non l'abbia spedita dritta dal neuropsichiatra infantile. E io rifletto su come ci sia spesso una minuziosa attenzione sulle grandi scelte che riguardano i figli - quale scuola, quale baby sitter, materna bilingue o no, metodo Montessori o no - ma spesso, anche in genitori ottimi, una scarsissima consapevolezza sui "fondamentali", cioè su come le piccole, apparentemente insignificanti scelte educative di ogni giorno possano agire sul benessere dei bambini.