05/11/2025
PER SOLDI O PER AMORE (cit.)
Oggi sarà sciopero, e come medico di medicina generale ho comunicato la mia adesione, ma con una scelta precisa: manterrò aperto il mio ambulatorio, garantendo tutti gli impegni verso i miei pazienti.
Perché scioperare non può significare abbandonare chi, quotidianamente, si affida a noi per cure e ascolto. Il nostro sciopero non è contro i pazienti,
Al centro della protesta c’è la riforma del “ruolo unico”, una misura che snaturerà la nostra professione trasformandoci in meri esecutori di direttive amministrative amministrative altrui, fare il medico è invece un’altra cosa, è prendersi cura dei nostri pazienti, che sono persone e non numeri.
Alla base di questa riforma c’è la centralizzazione a scapito della capillarità, c’è la necessità di dilatare il tempo ambulatoriale come in un supermarket aperto h24 a scapito del tempo clinico da dedicare a ciascun paziente.
E’ vero che così come è il SSN non reggerà, è vero che ci vogliono scelte epocali ma queste scelte sono in mano ad una governance sindacale inadeguata e ad una parte pubblica che eredita scelte dissennate degli anni precedenti.
Per questo motivo mi sono scelta la mia modalità di scioperare: lanciare un segnale chiaro di dissenso e al tempo stesso tutelare i pazienti, perché sono loro il nostro vero focus.
Mi verrà detratta la giornata, ma lavorerò lo stesso. La protesta deve essere una leva di cambiamento, non un pretesto per lasciare soli i cittadini.
Perché alla fine della giornata, la nostra battaglia per la dignità professionale e la qualità dell’assistenza deve restare un atto di cura, prima di tutto.
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