Nutrizionista Lucia Luccarini

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27/11/2025

Hai iniziato una dieta di eliminazione per gonfiore o stanchezza magari con un iniziale miglioramento ma dopo tanti mesi i sintomi ricompaiono nuovamente?

Potrebbe essere disbiosi carenziale: un microbiota impoverito non per eccesso, ma per mancanza di nutrienti e varietà.
Fibre, polifenoli, micronutrienti e prebiotici sono essenziali per un intestino sano e un metabolismo equilibrato. 🧬

⚠️ Eliminazioni troppo rigide o prolungate rischiano di provocare:
• Gonfiore anche dopo pasti leggeri
• Intolleranze o sensibilità crescenti
• Stanchezza inspiegabile
• Alterazioni dell’umore e della concentrazione
• Segni carenziali

💬 Nella medicina funzionale non si elimina per eliminare. Si ascoltano i segnali del corpo, si individuano le carenze, e si ricostruisce l’equilibrio passo dopo passo.

Non pensare che togliere e togliere sia sempre la soluzione migliore 🌿

19/11/2025

Bollita o saltata in padella? La differenza che la tua digestione sente (eccome). 🥦

Quando parliamo di dispepsia – cioè digestione lenta e difficile – il modo in cui cuciniamo le verdure può fare una grande differenza.

🔹 Verdura bollita:
Durante l’ebollizione assorbe una quantità elevata di acqua. Questo aumenta il suo volume e prolunga il tempo di svuotamento gastrico, rendendola meno tollerata da chi soffre di digestione lenta. Risultato? Sensazione di peso, gonfiore e digestione interminabile.

🔹 Verdura cotta al vapore e ripassata in padella:
La cottura al vapore mantiene la struttura della verdura senza saturarla d’acqua. Il breve passaggio in padella, grazie alla presenza dell’olio, riduce ulteriormente la percentuale di acqua libera e ne facilita la digeribilità.
In più, il condimento e la leggera stimolazione termica rappresentano un ottimo stimolo per il fegato, che a sua volta può favorire la regolarità intestinale—utile anche in caso di stipsi.

👉 Una semplice scelta di cottura può rendere il tuo piatto più leggero, più digeribile e più funzionale.
E tu, come le cucini di solito le verdure?

Quando si parla di vitamina D, non conta solo quanto ne assumi…Ma come la assumi. 🔬☀️Nel tuo metabolismo la vitamina D n...
14/11/2025

Quando si parla di vitamina D, non conta solo quanto ne assumi…
Ma come la assumi. 🔬☀️

Nel tuo metabolismo la vitamina D non agisce in forma “attiva”: deve essere prima idrossilata dal fegato, poi “raffinata” dal rene.
E qui arriva la sorpresa:
👉 alti dosaggi mensili creano un picco rapido nel sangue, ma la 25(OH)D si abbassa in poche settimane
👉 bassi dosaggi giornalieri mantengono invece un livello stabile, fisiologico e più coerente con la modalità con cui il corpo la utilizza e la converte.

Alcuni studi dimostrano che i megadosaggi intermittenti possono portare oscillazioni biologiche troppo ampie, meno controllabili e… meno efficaci.
Al contrario, la somministrazione quotidiana segue il ritmo naturale dell’attivazione epatica (dove la vitamina D viene trasformata in 25(OH)D), evitando “ondate” che il metabolismo non riesce a gestire in modo fine.

💡 Chicca scientifica:
La 25(OH)D ha una emivita di circa 2–3 settimane: ecco perché una singola megadose dà un’impennata seguita da una lenta caduta. La somministrazione giornaliera mantiene invece un “plateau” stabile — proprio quello che serve ai recettori VDR.

🦠💡 Altro dettaglio importante:
L’ipovitaminosi D non riguarda solo le ossa: diversi studi mostrano che può contribuire alla disbiosi intestinale, alterando l’espressione delle tight junction e modulando negativamente il microbiota.
Viceversa, uno stato di disbiosi può ridurre l’assorbimento intestinale della vitamina D, creando un circolo vizioso.

In altre parole: non è solo questione di quantità, ma di fisiologia.

📩 raccontami la tua modalità di integrazione di vitamina D e come ti sei trovato.

13/11/2025

💡 UNA SIBO “INVISIBILE “

Gonfiore, aria con odore di zolfo, stanchezza costante o quella fastidiosa ‘nebbia mentale’… e se dietro ci fosse una forma di SIBO che spesso passa inosservata? 🤔

La SIBO a idrogeno solforato è una condizione in cui alcuni batteri dell’intestino producono un gas tossico per la mucosa, causando disturbi digestivi e sintomi extra-intestinali. Identificarla è il primo passo per agire in modo mirato: ridurre i gas, riequilibrare il microbiota e ritrovare benessere e energia.

✨ Se ti riconosci in questi sintomi, non ignorarli! Prenota una consulenza e scopri come possiamo lavorare insieme per migliorare la tua salute intestinale.

🧀 La ricotta non è un formaggio (e ti spiego perché)Molti la considerano un formaggio “leggero”, ma in realtà la ricotta...
09/11/2025

🧀 La ricotta non è un formaggio (e ti spiego perché)

Molti la considerano un formaggio “leggero”, ma in realtà la ricotta non è un formaggio.
👉 Non nasce dal latte cagliato, bensì dal siero di latte, cioè la parte liquida che resta dopo la caseificazione.

Da qui la differenza sostanziale:
🔹 non subisce caseificazione,
🔹 contiene solo proteine del siero (come albumine e globuline),
🔹 ed è quindi più digeribile e meno grassa rispetto ai formaggi veri e propri.

⚠️ Tuttavia, non tutte le ricotte sono uguali.
Molti prodotti industriali vengono addizionati con panna o crema di latte, per migliorarne la cremosità… ma così cambiano completamente profilo nutrizionale:
più grassi, meno proteine, minore valore funzionale.

💡 Il consiglio pratico:
leggi sempre l’etichetta.
Se trovi “siero di latte” come primo (o unico) ingrediente, hai davanti una ricotta autentica.
Se compaiono “latte” o “panna”, non è più la stessa cosa.

La qualità nutrizionale è sempre una questione di scelta consapevole, non di apparenza.

Vuoi capire meglio come riconoscere la qualità negli alimenti e leggere davvero le etichette?
👉 Seguimi per approfondimenti di nutrizione clinica funzionale basati su evidenze scientifiche.














28/10/2025

Il pranzo della nutrizionista. Tratto da una storia vera.

Spoiler: non sempre ha il tempo di cucinare piatti perfettamente bilanciati 😅

Ci sono giornate in cui il tempo scappa, la fame arriva e… si improvvisa.
Una scatoletta di legumi, un po’ di verdura, magari qualcosa di veloce pescato dal frigo — e va bene così.

Perché la verità è che non tutti i pasti saranno perfetti, e questo fa parte della normalità.

Ognuno di noi ha una vita, una quotidianità, impegni, imprevisti.
E in mezzo a tutto questo, pretendere che ogni pranzo sia bilanciato al grammo o perfettamente instagrammabile… sarebbe semplicemente irreale.

Abbassare un po’ l’asticella della perfezione non significa “mollare” o “fare male”, ma accettare che la flessibilità fa parte del benessere.

Un pasto improvvisato non cancella tutto il lavoro fatto, né deve essere un motivo per sentirsi in colpa o abbandonare un percorso.

Perché mangiare bene non è sinonimo di mangiare perfetto, ma di mangiare in modo sostenibile, reale e gentile con se stessi.

💬 Moral of the story: anche la nutrizionista, a volte, apre una scatoletta. E no, non è un fallimento — è vita vera.

Ti capita anche a te di dover improvvisare un pranzo al volo? Raccontami il tuo “pasto di emergenza” nei commenti 👇

23/10/2025

💧 “Non tutte le acque sono uguali: scegli quella giusta per il tuo intestino”

L’acqua che bevi ogni giorno può influenzare la funzionalità digestiva e intestinale.
In medicina funzionale, l’obiettivo non è solo idratare, ma scegliere consapevolmente il tipo di acqua in base alle esigenze del corpo.



🔹 💨 Acque solforate

Ricche di zolfo favoriscono il corretto flusso intestinale.
🧠 Possono essere utili in caso di stipsi o intestino “pigro”.

⚠️ Non sono adatte in caso di osteoporosi perché il solfato limita l’assorbimento di calcio.

🔹 🫧 Acque bicarbonate

Contengono bicarbonato di calcio che agisce modulando il pH gastrico e sostenendo una digestione equilibrata.
🧠 Possono essere indicate in caso di iperacidità gastrica, reflusso o bruciore di stomaco e digestione lenta legata a eccesso di acidità.

Il bicarbonato aiuta a tamponare l’acidità e favorisce un ambiente digestivo più armonico.
👉 “Hai mai pensato all’acqua come a un alleato del tuo intestino? 💧
Scrivimelo nei commenti e condividi il post con chi combatte ogni giorno con gonfiore o digestione lenta 🌿”

20/10/2025

🥗 Sai perché iniziare il pasto con la verdura cruda può fare la differenza?

Le fibre delle verdure — come quelle dello spinacino di questa insalata con mele, noci e scaglie di grana 🍎🥬 — aiutano a modulare la glicemia, rallentando l’assorbimento dei carboidrati e mantenendo l’energia più stabile 💪

Ma attenzione ⚠️
Non per tutti l’insalata cruda è la scelta migliore: se soffri di gonfiore, dispepsia, colon irritabile o SIBO, potrebbe non essere la soluzione migliore.
👉 In medicina funzionale, ogni intestino ha la sua “ricetta” perfetta 🌿

✨ A te hanno mai dato questo consiglio?

18/10/2025

✨ Acqua calda, limone e miele contro la stipsi: mito o realtà?

Molti ne parlano come rimedio naturale per “riattivare l’intestino”, ma cosa dice davvero la scienza? 🧪

✅ L’acqua calda stimola la motilità intestinale favorendo il transito, grazie all’effetto termico che rilassa la muscolatura liscia e promuove la peristalsi.
🍋 Il limone apporta acidi organici (soprattutto acido citrico) che possono supportare la secrezione biliare e gastrica, migliorando la digestione.
🍯 Il miele fornisce zuccheri semplici che richiamano acqua nel lume intestinale (effetto osmotico lieve).

👉 Tuttavia, non è un “lassativo miracoloso”: funziona meglio come routine mattutina idratante e stimolante, soprattutto se accompagnata da una corretta alimentazione. E soprattutto ricorda…le stipsi non sono tutte uguali 😉

💬 E tu, hai mai provato questa combinazione? Ti ha aiutato davvero? Raccontalo nei commenti!

16/10/2025

Hai mai pensato che anche il modo in cui cucini può influenzare la tua digestione? 🧠✨

Oggi ti mostro una ricetta semplice ma “funzionale”: straccetti di vitello con radicchio e noci🥩🌿
Una preparazione leggera, ideale per chi soffre di dispepsia, quella sensazione di “pienezza” o pesantezza post pasto che non sempre dipende dalla quantità di cibo, ma dalla qualità e dai metodi di cottura.

👩‍⚕️ Dal punto di vista scientifico, la digeribilità di un piatto è influenzata da:
• Struttura delle proteine: la cottura breve e delicata (come la saltatura veloce) evita la denaturazione eccessiva, rendendo le proteine più facilmente scindibili dagli enzimi digestivi.
• Contenuto di fibre e amari vegetali: il radicchio contiene composti amari come la lattucopicrina, che stimolano la secrezione biliare e gastrica, favorendo la digestione dei grassi.
• Grassi da condimento: usare olio extravergine d’oliva anche in cottura costituisce un ottimo stimolo epatico.

💡 Un piatto semplice, ma con una logica funzionale:
meno stress digestivo, più equilibrio per l’intestino.

Indirizzo

Piazza Diaz 2
Ancona

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 13:00
15:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 13:00
15:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 13:00
15:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 13:00
15:00 - 19:00

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