Dott. Christian Nicoletti Psicologo Psicoterapeuta

Dott. Christian Nicoletti Psicologo Psicoterapeuta "Sono uomo e nulla di quanto è umano mi è estraneo. l'umanità è la costruzione e noi ne siamo l

Secondo la legge N.56 del 1989 (normativa che regolamenta la professione di Psicologo in Italia) lo Psicologo è il professionista adeguatamente formato e iscritto all’Albo che “utilizza i suoi strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità […]”. In particolare, nella pratica professionale lo Psicologo Clinico si occupa di problemi di adattamento e di comportamento, si dedica a stati e condizioni di malessere e sofferenza allo scopo di valutarli e prendersene cura con mezzi psicologici, per facilitare e sostenere il benessere e lo sviluppo globale della persona che richiede il suo intervento. Lo Psicologo Clinico non solo identifica e fa diagnosi precoce di quei fattori cognitivi, affettivi e psicosociali che sono all’origine dei disturbi psichici o che determinano uno stato di disagio nell’individuo ma progetta e realizza, insieme alla persona, un intervento di cura intesa non come psicoterapia, ma più in generale, come aiuto alla maturazione di una capacità di comprensione della propria realtà psichica e di uno stile comportamentale adattivo e funzionale per l’individuo. Nello specifico mi occupo di:

- Diagnosi delle caratteristiche di personalità e assesstment delle caratteristiche personali, delle risorse psico-affettive e sociali, dei bisogni e delle aspettative nelle diverse fasi d’età (adolescenti, adulti, anziani), mediante strumenti quantitativi e qualitativi;

- Somministrazione e interpretazione di strumenti di indagine psicologica funzionali alla sintesi psicodiagnostica;

- Analisi dei processi di adattamento o delle dinamiche conflittuali interpersonali (di coppia, genitoriali, etc.) e consulenza per la negoziazione e mediazione di tali conflitti;

- Interventi di sostegno individuale e di coppia diretti a sostenere la relazione genitore-figlio e a ridurre il carico familiare;

- Interventi di riabilitazione comportamentale e rieducazione funzionale volti a ripristinare il benessere bio-psico-sociale dell’individuo;

- Consulenze e assesstment psicosessuologico iniziale;

- Sostegno individuale a vittime di omofobia e discriminazioni legate all’orientamento sessuale mirate alla ri-armonizzazione della propria identità sessuale;

- Sostegno individuale e di gruppo relativo a problemi emozionali e di gestione delle difficoltà relazionali;

- Sostegno individuale e di gruppo per facilitare la gestione di situazioni stressanti mirato a prevenire effetti avversi a lungo termine;

- Progettazione e realizzazione di interventi e programmi per la prevenzione e promozione della salute e del benessere con specifico riguardo ai contesti educativi;

- Consulenze di orientamento nella scelta di interventi psicoterapeutici e psichiatrici.

Anche io come altre colleghe/i ho dato la disponibilità ad accogliere pazienti tramite la formula "bonus psicologico".La...
27/07/2022

Anche io come altre colleghe/i ho dato la disponibilità ad accogliere pazienti tramite la formula "bonus psicologico".

La procedura per iscriversi e richiedere la propria quota è semplice ed immediata, tutte le linee guida sono specificate qui sotto:

Qualsiasi persona può sperimentare il SENSO di COLPA, questa sfaccettatura di psiche si presenta come un insieme di comp...
15/03/2022

Qualsiasi persona può sperimentare il SENSO di COLPA, questa sfaccettatura di psiche si presenta come un insieme di componenti emotive (disagio, ansia, calo del tono dell'umore, difficoltà a provare piacere, etc.) e cognitive (pensare di essere nel torto, di aver danneggiato qualcuno o qualcosa, di essere indegni, etc.).

Paradossalmente il potersi sentire in colpa è un'acquisizione evolutiva, questo sentimento infatti si sviluppa nel corso della crescita quando da bambini finiamo con l'interiorizzare l'insieme delle norme, valori e regole del nostro sistema di riferimento (genitori, scuola e società) e, poco a poco, impariamo a responsabilizzarci.
Questo processo ci aiuta ad adattarci al mondo, a divenire più completi e presenti nelle nostre vite.

Allora potremmo domandarci: quando diventa un problema sentirsi in colpa? quando un sano senso di responsabilità si trasforma in un rigido persecutore interno? come fare per capire se il nostro senso di colpa è "vero" o "esagerato"?

A queste domande esistono tante risposte quante sono le persone che ci circondano e le storie che portano con loro.
Ma ci sono almeno due elementi che ci danno il polso della situazione, sono la frequenza e l'intensità:
- Quanto spesso mi sento in colpa e per cosa? sperimento questo stato d'animo nella mia vita di coppia? con i miei figli? a lavoro con i colleghi? con i miei superiori? dopo qualche comportamento in particolare?
- quanto è intenso lo stato d'animo che sperimento? riesco a rimanere nei confini della responsabilità oppure sprofondo nel disagio?

proviamo con un esempio:
EVENTO: ritorno lunedì al lavoro senza aver sbrigato a pieno i miei compiti e durante la riunione con i colleghi non riesco ad essere incisivo come vorrei.

- S. di RESPONSABILITA': in questa occasione non sono stato all'altezza nonostante il mio superiore mi avesse dato fiducia, dovrò imparare a gestire meglio il mio tempo e darò spiegazioni ai miei colleghi/superiori.

- S. di COLPA: ho fallito e il mio capo contava su di me, l'ho deluso e chissà quanto dovrò aspettare prima di avere un'altra occasione. Cosa penserà di me ora? non ne combino mai una giusta!

- S. di COLPA Persecutorio: sono un fallito, come sempre ho sbagliato, lo sapevo. Tanto è inutile che ci provo, ho balbettato tutto il tempo e sono diventato rosso, hanno fatto bene a ridere, sono proprio scemo.

Con la colpa ci sono tante variabili da tenere in conto, come siamo stati educati, come viviamo il giudizio (interno o esterno), se siamo abituati o meno a concederci uno spazio di accoglienza, il nostro rapporto tra il piacere e il dovere, quello tra le nostre aspirazioni ideali e le più tangibili possibilità reali, etc.

Quel che è certo è che la nostra capacità di sentirci in colpa va ascoltata e compresa proprio come dovrebbe avvenire per le altre componenti che determinano il nostro funzionamento,
e allora

Buon ascolto a tutti/e

L'Ordine degli Psicologi e delle Psicologhe delle Marche inizia ad offrire qualche informazione riguardo il provvediment...
14/03/2022

L'Ordine degli Psicologi e delle Psicologhe delle Marche inizia ad offrire qualche informazione riguardo il provvedimento economico a sostegno di chiunque desideri accedere ad un percorso di psicoterapia.

I poeti, gli scrittori e più in generale gli artisti ci offrono importanti vie d'accesso al nostro "essere umani", ci in...
15/02/2022

I poeti, gli scrittori e più in generale gli artisti ci offrono importanti vie d'accesso al nostro "essere umani", ci insegnano che possiamo accedere a noi stessi e apprendere come maneggiare la ricchezza che vi troviamo.

Arminio in questi efficaci e commoventi versi ci suggerisce come coabitare con noi stessi e renderci dei coinquilini più amorevoli e disponibili.

Con fatica, tempo e impegno possiamo imparare a metterci in vacanza, certo ogni giornata sarà come prima ma dentro sarà tutto più netto, sincero e vero.

A un certo punto:

A un certo punto
devi capire
che il dolore che hai subito
non lo devi subire
all’infinito.
Mettiti in vacanza,
la povera vita adulta
non può pagare a oltranza
i debiti dell’infanzia.
Dichiara finite le tue colpe,
scontata la pena.
D’ora in poi ogni giornata
sarà come prima
ma dentro di te
più netta e vera, più limpida
e sincera.
Tu devi solo la più grande dolcezza possibile
a chi verrà e a chi andrà via.
È festa nel tuo cuore,
festeggia in qualche modo
il cuore degli altri.

F. Arminio

"Dentro di noi abbiamo un'Ombra: un tipo molto cattivo e molto povero che dobbiamo accettare".C.G.Jung Incontrare se ste...
10/02/2022

"Dentro di noi abbiamo un'Ombra:
un tipo molto cattivo e molto povero che dobbiamo accettare".

C.G.Jung

Incontrare se stessi spesso significa provare a maneggiare le nostre parti in ombra:
Per il benessere psicologico è fondamentale imparare a dialogare con le proprie criticità, tensioni, paure, rigidità, frustrazioni e tutte quelle componenti, più o meno lusinghiere, che ci animano.

Si parte sempre dal doloroso riconoscersi come "fatti anche di questo", questa è la prima porta da varcare.

Se, e quando, la comunicazione si farà autentica ed intima vedremo allora che è proprio da queste oscure profondità che può nascere il germoglio delle nostre vere risorse.

Buon incontro a tutti

La RABBIA è una delle emozioni primarie meno accettate socialmente. Quando, volontariamente o inconsapevolmente, la espr...
17/01/2022

La RABBIA è una delle emozioni primarie meno accettate socialmente.

Quando, volontariamente o inconsapevolmente, la esprimiamo nella vita di tutti i giorni spesso possiamo andare incontro a scomodi pregiudizi:
"Come mai sei così nervoso? Con te non si può mai parlare che subito ti arrabbi !", "non va bene arrabbiarsi, cosa penserà chi ti vede?", o il monito ancora più frustrante del "CALMATI, non c'è bisogno di arrabbiarsi! Non ci pensare".

Chi, in sincerità, non ha mai detto queste parole o non se le è mai sentite rivolgere?

Forse invece di mortificare la persona arrabbiata o mortificarci quando proviamo questa emozione possiamo provare a comprenderla in un modo nuovo, per così dire fare una capriola mentale e guardarla da un'altra prospettiva:

La premessa necessaria è quella di distinguere la rabbia dall'aggressività: le due cose non sono sovrapponibili, la rabbia è un'emozione e l'aggressività è una condotta (un comportamento, un gesto, etc.) partiamo quindi con il sottolineare che non sempre chi è arrabbiato è anche aggressivo e non sempre le persone aggressive sono arrabbiate.

Come tutte le emozioni di base non può essere "non provata" in senso assoluto, non può essere eliminata ma solo modulata. Il nostro corpo ha specifici substrati organici che si attivano a seguito di alcuni stimoli (interni o esterni) e questo ci porta a sperimentare stati d'animo anche quando non vorremmo, esattamente come succede per la paura, il disgusto, la sorpresa, l'euforia, etc.

Ricordiamoci che la rabbia ha uno scopo, si attiva e cresce per segnalarci e segnalare a chi abbiamo intorno che è stato toccato un punto psicologicamente dolente. Domandiamoci quindi: mi sento minacciato da cosa, da chi? che cosa mi sta offendendo? cosa sento come ingiusto? in che cosa non mi sento riconosciuto?

Volendo procedere ad una lettura più sottile, la rabbia è un'emozione che spesso ne maschera altre. A volte me la immagino come un muro di cinta che "protegge" il nostro castello psicologico da assalti che potrebbero rivelarsi ancora più faticosi da gestire. infatti
può essere, inconsapevolmente, sperimentata al posto della paura, della tristezza o anche dell'angoscia.

Provando a comprenderla la rabbia non si mostra mai solo come fatta di un rosso acceso, ma si colora di tante altre sfumature che possono darci informazioni preziose su di noi, il nostro funzionamento e la nostra storia personale. Comprenderla significa farla diventare uno strumento di crescita, di funzionale difesa dei nostri bisogni invece che esserne sopraffatti.

Buona relazione con la propria rabbia a tutti

"L'analista si trova di fronte dei problemi, e quei problemi non sono semplicemente atti comportamentali classificabili ...
11/01/2022

"L'analista si trova di fronte dei problemi, e quei problemi non sono semplicemente atti comportamentali classificabili né tipologie nosologiche.
Essi sono in primo luogo esperienze e sofferenze,
problemi dotati di un "dentro".

La prima cosa che il paziente chiede (indirettamente) all'analista è che si accorga della sua sofferenza e si lasci attirare dentro il suo universo esperienziale".

J.Hillman

Oggi voglio condividere un estratto dalla pagina FB "Psicoanalisi indipendente" che ci mostra cosa può avvenire in anali...
07/01/2021

Oggi voglio condividere un estratto dalla pagina FB "Psicoanalisi indipendente" che ci mostra cosa può avvenire in analisi quando terapeuta e paziente si Incontrano davvero.
Per farlo prendiamo in prestito l'esperienza di uno dei grandi del mondo di Hollywood e uno dei grandi del mondo psicoanalitico:

"Clint Eastwood parla della sua esperienza di analisi con Wilfred Bion"

Fonte: Espacio Psicoanalitico de Barcelona-EPBCN; traduzione italiana di Davide Rosso e Gabriele
Cassullo.

"All'inizio degli anni Settanta ero molto insoddisfatto del mio lavoro cinematografico. Nel
1969 avevo lavorato in un film musicale, intitolato Paint Your Wagon. Il film aveva venduto poco… Ho ricevuto molte critiche e alcuni mi hanno addirittura suggerito di chiudere la mia carriera. È stato come un campanello d'allarme, e l'idea di non poter sfuggire ai film violenti con cui le persone mi identificavano mi deprimeva. Ero visto solo come una specie di cattivo ragazzo, un macho e altre brutte cose del genere.
Ne parlai con la mia amica Jane Fonda e lei mi confidò che per gli stessi motivi aveva intrapreso
un'analisi e da allora la sua vita pareva avere avuto una svolta. Le chiesi chi fosse questo
analista, perché dubitavo di poter trovare un buon analista qui in California. Mi disse che si
chiamava Wilfred Bion ed era un analista inglese, piuttosto famoso nell'ambiente psicoanalitico, appena arrivato da noi.

Mi decisi subito a fissare un colloquio ma curiosamente, quando chiamai il numero che
Jane mi aveva dato, lui mi rispose di mandargli una lettera in cui gli spiegavo perché volevo
iniziare un'analisi. Lo trovai strano e mì venne la strampalata idea che volesse analizzare la mia
calligrafia. Così gli scrissi con la macchina da scrivere, solo poche righe e motivazioni all'osso.
Non passarono due giorni che ricevetti la chiamata che mi assegnava un'ora.

Arrivai puntuale e fui accolto da un uomo molto serio, credo sulla settantina, della mia stessa
altezza (1 ,93 cm). Era vestito all'inglese, con una giacca beige chiaro, una camicia bianca e un
papillon blu. Mi indicò una sedia mentre si sedeva sulla sua poltrona, un lettino marrone chiaro alla sua destra. Lo guardai e notai che le sue folte sopracciglia si sollevarono quando mi chiese: "Lei che diavolo ci fa qui ? "

Mi sembrò opportuno dirgli di nuovo: "Sono Clint Eastwood Jr., sono un attore, regista e produttore di Hollywood". Rispose con un tono apparentemente sarcastico: "ln quale altro luogo si potrebbe essere tutte queste cose". Rimasi un poco in silenzio cercando di decidere dove andare e lui ruppe il silenzio chiedendomi: "Ha pensato di fare qualcos'altro nella vita?"

Confesso che quella domanda mi spaventò e allo stesso tempo mi rese felice. Nella mia lettera non
avevo menzionato le motivazioni all'analisi che riguardavano il lavoro. Risposi: "Beh, per questo
sono qui. Penso che dei conflitti - ma non so quali di preciso mi facciano fare questa domanda". Ma poi non resistetti a quella che sembrava essere una divinazione e dissi che mi era venuta in mente l'immagine dell'ispezione che si effettua negli aeroporti con il metal detector.
Disse, alzando di nuovo il sopracciglio: "È molto importante per l'analisi che le sia venuta in mente
questa immagine. Ha a che fare con la libertà e la sicurezza. La lascerò passare dalla mia ispezione
e intraprendere l'analisi con me. Ma passeremo la sua di ispezione? Non possiamo saperlo, solo il tempo ce lo dirà".

Qualunque cosa avesse detto, sentii che in quel momento la mia analisi era iniziata.

Mi trovavo di fronte una persona sensibile e riflessiva, alla quale potevo dire ciò che volevo.
"Dottor Bion, grazie di avermi accolto. Ho sempre pensato che il cinema mi desse libertà, perché mi occupo di immagini visive e musica. Farò tutto il necessario per aiutarmi". Disse: "Continui a essere sincero e
a dire qualunque cosa le venga in mente. Non si preoccupi di urtare la mia sensibilità o di altro. Ci dedicheremo all'incontro con Clint Eastwood". Poi si prese una pausa e concluse: "Junior".

Rimasi di nuovo molto colpito dalla sua sensibilità e dissi quel che avevo pensato poco prima: "Ma lei legge ì pensieri? Se li legge saprà che ho pensato che, oltre a essere sensibile, lei è un vero pensatore". "Osservi meglio Clint ... Posso chiamarla Clint? Entrambi stiamo pensando e
analizzando liberamente l'un l'altro. C'è un punto fra noi che è impossibile dire a chi appartenga. Quel punto, di cui non sappiamo nulla, è dove può avvenire un'evoluzione".

Rimasi in silenzio pensando: "Ecco... devo sopportare di non sapere come prendere le decisioni giuste nella mia vita.
Devo tollerare questo appuntamento con le mie incertezze".
Ma il nostro colloquio era finito, lo disse indicando il suo orologio. Dato che mi piacciono gli orologi, identificai subito la marca inglese Burberry. Guardai l'orologio ed erano passati 45 minuti. Prese l'agenda da un tavolo accanto a lui e mi chiese se potevo tornare lunedì alle 13:00. Risposi che l'orario andava bene, ma rimasi molto agitato.

Qualche tempo dopo, parlandone con lui, lo sentii dire qualcosa che mi incuriosì assai: "SI tratta di
una tempesta emotiva derivante dal contatto tra noi due. Accade con chiunque si permetta di esporre la sua personalità, la sua mente, la sua anima o qualunque nome gli si voglia dare.
Non vi è attività in cui ciò accada più che in analisi. È un brutto affare da cui proviamo a trarre qualche profitto".

Fu un punto assurdamente fondamentale nella mia analisi.
Trarre un profitto dai brutti affari implicava prendere decisioni in cui dovevi tenere alcune cose ed eliminarne delle altre per continuare a creare.

[...] Le mie attività divennero così negli anni, stavo migliorando e mi assumevo il rischio di fare cattivi affari, ma che hanno dato i loro frutti.

Affrontando la mia tristezza, ho scoperto che cosa fosse la felicità.

Osservando la mia ignoranza, ho scoperto che cosa significasse essere saggi.

Ho scoperto la mia delicatezza vedendo la mia violenza. [...]

Come tutti gli anni è arrivato il momento di fare il resoconto di quello che questo 2020 ci ha lasciato e di quello che ...
24/12/2020

Come tutti gli anni è arrivato il momento di fare il resoconto di quello che questo 2020 ci ha lasciato e di quello che ci auguriamo per l'ormai vicino 2021.
Ognuno di noi guardandosi, con sincera disponibilità allo specchio, potrà trarre i suoi bilanci su ciò che è stato, su come lo ha vissuto, su come lo ha pensato e su come lo ha affrontato.

In un anno però che è stato per tutti ricco di paura, preoccupazione e cambiamenti non sempre desiderati, c'è una cosa che credo sia importante poter condividere senza paura di esagerare:

parole gentili, parole fiduciose, parole di lavoro e di calorosa speranza.

Quelle che ho scelto per voi sono dello scrittore Guido Catalano; buona lettura e soprattutto buon passaggio d'anno.

Consigli:

"Sii gentile
Esagera pure in gentilezza
La gentilezza è gratis
Bacia
Bacia il più possibile
Se non trovi da baciare abbraccia
Se non trovi da abbracciare sorridi
Prima o poi un abbraccio arriva
Se non arriva chiamami
Carezza
Chiedi aiuto
Mangia molta verdura
Sii pure timido
Continua ad essere gentile
Non porgere l'altra guancia se non per una carezza o un bacio
Esigi affetto
Esigi gentilezza
Urla il meno possibile
Mangia molta frutta possibilmente lontano dai pasti
Cammina
Parla pure da solo
Se puoi ridi
Se riesci fai ridere
Leggi tanto
Scrivi
Spegni il cellulare a tavola
Spegni il cellulare a teatro, al cinema, a letto
Impara ad ascoltare
Esagera con l'ascolto
Ascoltare è gratis
Sappi chiedere scusa
Fatti sempre un mazzo di chiavi di riserva
Osserva i bambini giocare
Usa la bicicletta
Regala fiori
Impara a cucinare
Perdona una volta
Perdona due volte
Alla terza fai un inchino, fai la riverenza e togli il disturbo
Ascolta un sacco di musica
Fai l'amore
Fai l'amore il più possibile
Se non hai nessuno con cui far l'amore masturbati
Masturbarsi è gratis
Allacciati le cinture
Usa preservativi di qualità
Dormi abbracciato a qualcuno
Se non hai nessuno con cui dormire abbracciato, usa il cuscino
Se non hai un cuscino chiamami
Abbi cura degli amici
Alcuni di questi consigli lì hai già sentiti
Ma ripetere aiuta
Idratati
Non ti precedere troppo sul serio
Impara uno strumento musicale
Anche se non è il violino, va bene
Procurati un gatto
Innamorati
Disinnamorati
Rinnamorati
Se non riesci ad innamorarti, siediti, accenditi
una sigaretta e aspetta
Se non fumi, spegnila subito
Autocitati
È gratis
Perdi tempo
Ritrovalo
Non esagerare col sale
Impara ad usare le mani
Tollera
Fai colazione
Comprati un trullo (scherzo)
Ho finito."

G.C.

Indirizzo

Via Della Ricostruzione N. 3
Ancona
60131

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Lunedì 08:00 - 20:00
Martedì 08:00 - 20:00
Mercoledì 08:00 - 20:00
Giovedì 08:00 - 20:00
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