20/02/2023
Mi trovavo, l’altro giorno, nel negozio di ottica di un amico quando è entrata una signora con una prescrizione oculistica per un occhiale e nel dialogare la signora diceva di aver dovuto cambiare specialista poiché il suo le aveva dato un appuntamento troppo a lungo e lei, avendo una maculopatia, aveva la necessita di una visita più celere. Il nuovo professionista aveva confermato la patologia e lo scarso visus veniva creato anche da una cataratta in fase di maturazione. Ora il ragionamento è sempre lo stesso, la retina funziona come funzionano le altre cellule del corpo, con l’apporto energetico del sangue e questo apporto dipende: 1) dalla qualità del sangue; 2) dalla quantità di sangue che affluisce alla retina. Ora la macula è una piccolissima depressione retinica che contiene miliardi di recettori deputati alla visione centrale, alla visione diurna e alla distinzione dei colori. Il sangue che arriva sulla nostra retina è trasportato dalla arteria oftalmica che è una derivazione della carotide e lo deposita nell’uvea. Questa struttura ha la funzione di una spugna poiché oltre che assorbire deve cedere il sangue alla struttura sovrastante in modo da permettergli di trasformare l’impulso magnetico in impulso nervoso cosicché da trasportare nel Sistema Nervoso Centrale le informazione che l‘occhio percepisce. Ora, se l’organismo funziona in questo modo e conoscendo un po’ di anatomia sappiamo anche che la carotide interna decorre lungo il rachide cervicale e per inserirsi nella Rocca pietrosa dell’osso temporale e prima di inserirsi nel cranio passa tra l’Atlante e l‘Occipite e basta un leggero schiacciamento affinché si venga a creare un innalzamento di pressione, un diminuito apporto sanguigno e allora alle mie domande come avesse: 1) la pressione sanguigna e 2) se avessi dolori cervicali e 3) come ruotava la testa le risposte sono state: 1) la pressione è alta nonostante la pasticca; 2) dolori eccessivi alla cervicale; 3) non riusciva a farla ruotare fino alla spalla, soprattutto a destra. Li è finito il mio intervento, però io, se fossi stato l’oftalmologo, le avrei consigliato almeno un trattamento osteopatico in modo da verificare se c’è davvero questo schiacciamento ed eventualmente svincolare l’arteria affinché aumenti l’apporto sanguigno da una parte e diminuisca la pressione arteriosa dell’altra. Però non potevo consigliare non avendone titolo un controllo del genere e avrei, potuto, disorientare la signora che avrebbe potuto rinunciare all’occhiale che comunque un aiuto da e avrei creato, inoltre, un danno economico al mio amico. Però io continuerò a domandarmi all’infinito cosa costa consigliare una visita del genere e successivamente far fare un ciclo di terapia di rieducazione visiva sarebbe stato un aiuto in quando riattivando la capacità oculomotoria significa far faticare i muscoli e la fatica fa consumare energia e siccome l’energia ce la porta il sangue ci sarebbe, appunto, un maggiore afflusso dello stesso con un auspicabile recupero visivo. Ma questo tanto è. La medicina non è una scienza esatta, ma è fatta di ragionamento e può darsi che il mio sia sbagliato, ma un tentativo lo avrei fatto visto che a qualcuno qualche problemino è stato risolto senza l’apporto farmacologico
Augusto Maggiani
Optometrista