14/11/2025
Per me questa giornata ha un significato profondo, perché la vivo da una doppia prospettiva: quella di persona con diabete e quella di psicologa che ha scelto di mettere la propria esperienza e formazione al servizio di chi, come me, convive con questa condizione.
In questi anni ho ascoltato tante storie: diverse, intense, a volte dolorose. Ma tutte avevano un filo comune — la forza di andare avanti, nonostante tutto.
Ho visto la paura trasformarsi in consapevolezza, la fatica in resilienza, i piccoli passi diventare conquiste importanti.
Ho visto persone imparare a conoscersi, a dialogare, a chiedere aiuto, ad amarsi.
Il diabete non lo si sceglie, e nessuno è mai davvero pronto ad accoglierlo. Anche chi il diabete non ce l’ha ma sta accanto a una persona con diabete può fare molto, anche semplicemente stando.
A volte non servono parole, ma presenza. Un silenzio che accoglie, o una domanda semplice:
“C’è qualcosa che posso fare per te?”
Il “bello” — se così possiamo chiamarlo — di questa condizione è che nessuno si sente mai pronto ad affrontarla.
Eppure, quando arriva, trovi dentro di te una forza che non sapevi di avere.
Metti in campo tutto per continuare a vivere una vita il più normale possibile, o meglio… una vita piena, autentica, tua.
Non siamo supereroi.
Siamo persone che ogni giorno cercano di rendere la propria vita la più bella possibile, anche con il diabete accanto.
Oggi sarà una giornata controversa, c’è chi la vivrà in un modo, chi in un altro e chi in un altro ancora, beh andranno bene tutti. Ognuno sceglie il modo che preferisce per il suo stato d’animo odierno, la vita ci mette davanti a delle situazioni o eventi che cambiano il nostro modo di percepire un giorno che solo nella data è uguale per tutti.