Simona Secoli Fisioterapista

Simona Secoli Fisioterapista Fisioterapista iscritta all'Albo, specialista nel trattamento del linfedema e del lipedema

Ciao Mirko, si esiste una correlazione, riconosciuta in ambito medico fisiatrico e odontoiatrico, tra la salute dei dent...
09/11/2025

Ciao Mirko, si esiste una correlazione, riconosciuta in ambito medico fisiatrico e odontoiatrico, tra la salute dei denti e della mandibola e i problemi di mal di schiena.
Il legame principale è mediato dalla postura e dal sistema muscolo-scheletrico generale, in particolare attraverso:
1. Malocclusione dentale: Una chiusura scorretta delle arcate dentarie (malocclusione), la mancanza di alcuni denti o la presenza di otturazioni o protesi non allineate possono costringere la mandibola ad assumere una posizione non fisiologica.
2. Articolazione Temporo-Mandibolare (ATM): Le disfunzioni dell’ATM, spesso legate alla malocclusione o al bruxismo (digrignamento dei denti), causano tensioni nei muscoli masticatori.
3. Sistema Muscolare a Catena: I muscoli della masticazione e della zona temporo-mandibolare sono collegati, tramite una complessa rete di muscoli e fasce, ai muscoli del collo, delle spalle e, scendendo, alla colonna vertebrale.
4. Effetto a cascata: Quando la mandibola è costretta a una posizione scorretta, le tensioni muscolari si propagano, alterando l’equilibrio posturale.
Il corpo cerca di compensare questo squilibrio, ad esempio, modificando la posizione della testa e del collo, il che può portare a:
• Dolori cervicali (collo).
• Dolori dorsali e lombari (schiena).
• Squilibri che possono influenzare l’appoggio dei piedi e persino la lunghezza percepita degli arti inferiori.
In sintesi, un problema a livello dentale o mandibolare può innescare una serie di adattamenti muscolari e scheletrici che, nel tempo, possono manifestarsi come mal di schiena (cervicale e/o lombare) cronico o ricorrente.
Cosa fare:
Se si sospetta che il mal di schiena possa essere collegato a problemi dentali, è consigliabile consultare un team di specialisti che collaborino tra loro, come un Odontoiatra/Gnatologo, e un professionista della postura come un Fisiatra o un fisioterapista.
Simona Secoli – Fisioterapista
C.so Ivrea 14/e Torre A
📞 328 2007575
www.simonasecolifisioterapista.it

Buongiorno Carissimi. Oltre alla mia pagina professionale ho deciso di crearne una nuova dedicata in particolare al movi...
31/10/2025

Buongiorno Carissimi.
Oltre alla mia pagina professionale ho deciso di crearne una nuova dedicata in particolare al movimento e alla rieducazione motoria.
In questa nuova pagina affronterò vari temi con un approccio fisioterapico, semplice e concreto, rivolto a chi vuole prevenire dolori, migliorare la propria mobilità e ritrovare benessere per vivere meglio.
Parlerò di esercizi, abitudini e strategie per rendere il movimento una vera forma di cura di sé.
Se vuoi seguimi, troverai senz’altro argomenti che possono interessarti. Grazie

Studio Fisiokinesiterapico
di Simona Secoli
📍 C.so Ivrea 14/e, Torre A
📞 328 2007575 www.simonasecolifisioterapista.it

“Carissima Simona. Ho letto il tuo post in cui descrivevi la sindrome femoro rotulea. Io ho un dolore al ginocchio che n...
23/10/2025

“Carissima Simona.
Ho letto il tuo post in cui descrivevi la sindrome femoro rotulea.
Io ho un dolore al ginocchio che non riesco a capire bene: a volte sento fastidio davanti alla rotula, altre volte il ginocchio si irrigidisce o mi dà fastidio stare a lungo seduta o salire le scale.
Vorrei capire da che cosa potrebbe dipendere il mio dolore . Grazie “

Ciao Antonia, cerco di darti una mia visione, anche se, sarebbe opportuno un consulto.
Come ben sai, molte persone avvertono dolore al ginocchio e faticano a capirne la causa.
Può presentarsi nella parte anteriore, intorno alla rotula, peggiorare stando seduti a lungo, salendo le scale o dopo uno sforzo.

Il dolore al ginocchio può avere origini molto diverse: a volte è legato a sovraccarichi muscolo-tendinei, altre a processi degenerativi articolari. Per questo non è possibile stabilire la causa precisa solo dai sintomi.

In questi casi è importante rivolgersi allo specialista (ortopedico o fisiatra ) per eseguire esami mirati come RX, RMN o ecografia, utili per chiarire la diagnosi.
Solo dopo aver definito la causa, si può impostare un percorso fisioterapico personalizzato per ridurre il dolore e migliorare la funzionalità. Appena torni in Asti vieni a farmi visita.

Simona Secoli – Fisioterapista
C.so Ivrea 14/e Torre A
📞 328 2007575
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SINDROME FEMORO-ROTULEA (PFPS)Dopo aver parlato della riabilitazione dopo protesi di ginocchio, oggi affronto un tema ch...
16/10/2025

SINDROME FEMORO-ROTULEA (PFPS)

Dopo aver parlato della riabilitazione dopo protesi di ginocchio, oggi affronto un tema che si collega spesso a quel percorso: la sindrome femoro-rotulea.
Si tratta di una condizione comune che causa dolore nella regione anteriore del ginocchio localizzato dietro e intorno alla rotula. Può interessare chi ha subito un intervento, ma anche chi pratica sport o attività che sovraccaricano il ginocchio oppure chi trascorre molte ore seduto. 
Cos’è
È una delle cause più frequenti di dolore anteriore al ginocchio. Il dolore tende a insorgere durante movimenti come salire e soprattutto scendere le scale, correre o restare seduti o accovacciati per molto tempo.
Perché succede
Il dolore nasce da un allineamento o movimento non ottimale della rotula sul femore, che provoca attrito e infiammazione. Tra le cause comuni ci sono sovraccarico funzionale, squilibri muscolari soprattutto dei muscoli della coscia e alterazioni posturali 
Cosa fare
La fisioterapia è il trattamento di riferimento: esercizi mirati, fisioterapia strumentale, mobilità articolare e rieducazione del movimento per ridurre il dolore e migliorare la stabilità del ginocchio.
Se avverti dolore nella parte frontale del ginocchio:
*   Non ignorarlo.
*   Una valutazione fisioterapica può guidarti nel recupero e prevenire peggioramenti.
*   Evita sovraccarichi funzionali e riduci attività che provocano dolore finché non migliora.

Simona Secoli – Fisioterapista
C.so Ivrea 14/e Torre A
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www.simonasecolifisioterapista.it 
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Riabilitazione dopo protesi di spalla. La riabilitazione fisioterapica dopo una protesi di spalla è fondamentale.Serve p...
29/09/2025

Riabilitazione dopo protesi di spalla.

La riabilitazione fisioterapica dopo una protesi di spalla è fondamentale.
Serve per recuperare mobilità, forza e funzionalità, accompagnando il paziente passo dopo passo verso il ritorno alla vita quotidiana.
Dovrá necessariamente adeguarsi al tipo di intervento e alle condizioni del paziente, quindi dovrà essere sempre personalizzata
- Fase iniziale
Il braccio viene mantenuto in un tutore. Si inizia con esercizi di mobilizzazione passiva all’ inizio solo di gomito e mano, per evitare rigidità e favorire la guarigione dei tessuti.
Si dovrà educare il paziente spiegandogli quali sono i movimenti consentiti e quelli da evitare
-Fase intermedia
Si introducono esercizi di mobilità attiva assistita e un progressivo rinforzo dei muscoli della spalla e della scapola. Importante anche il lavoro sulla postura e sul controllo motorio.
-Fase avanzata
Obiettivo: recuperare la forza, la coordinazione e la funzionalità della spalla. Si inseriscono esercizi specifici per le attività quotidiane e lavorative.

Risultato finale
• Dolore ridotto
• Maggiore autonomia
• Ritorno a una buona qualità di vita

Ti ricordo che, senza un percorso riabilitativo mirato, i benefici dell’operazione rischiano di essere parziali o incompleti.
La fisioterapia è quindi un passaggio indispensabile per ottenere il massimo beneficio post intervento di protesi alla spalla.

Simona Secoli – Fisioterapista
C.so Ivrea 14/e Torre A
📞 328 2007575 www.simonasecolifisioterapista.it

PROTESI DI SPALLA La protesi di spalla è un intervento chirurgico che il chirurgo ortopedico valuta di eseguire quando l...
18/09/2025

PROTESI DI SPALLA

La protesi di spalla è un intervento chirurgico che il chirurgo ortopedico valuta di eseguire quando l’articolazione è troppo compromessa e non risponde più a terapie conservative come fisioterapia, farmaci, infiltrazioni.

Perché si fa?
• Artrosi avanzata della spalla
• Esiti non soddisfacenti di fratture gravi dell’omero prossimale che compromettono la funzionalità dell’ arto superiore
• Necrosi della testa omerale
• Patologie tumorali a carico delle ossa o dei tessuti molli che non permettono più il movimento del braccio

Chi riguarda principalmente?
Più spesso persone tra i 50 e gli 80 anni, ma può essere indicata anche in pazienti più giovani con traumi complessi o patologie degenerative precoci.

Tipi di protesi
• Anatomica → riproduce la forma naturale della spalla
• Inversa → usata quando i tendini della cuffia dei rotatori sono irreparabili e l’ artrosi è in stato avanzato ( per esempio nell’ anziano)
• Parziale → sostituisce solo la testa dell’omero

Obiettivi della protesizzazione
• Ridurre il dolore cronico
• Recuperare la mobilità articolare (anche solo in parte)
• Migliorare la qualità di vita, permettendo attività quotidiane come vestirsi, pettinarsi, cucinare o guidare

La protesi di spalla è un intervento complesso, ma offre ottimi risultati nel controllo del dolore e nel ritorno alla funzionalità. Nel mio prossimo post vi parlerò di riabilitazione fisioterapica post intervento.

Cara Simona. “Dopo l’intervento di protesi all’anca ero piena di dubbi e paure. Non sapevo se sarei riuscita a tornare a...
13/09/2025

Cara Simona.
“Dopo l’intervento di protesi all’anca ero piena di dubbi e paure. Non sapevo se sarei riuscita a tornare a camminare bene, a muovermi liberamente, a riprendere la mia vita quotidiana senza dolore.

Con Te ho trovato non solo una fisioterapista competente, ma anche una persona capace di ascoltare e incoraggiare nei momenti più difficili. Ogni seduta è stata un passo avanti: dagli esercizi più semplici, che all’inizio sembravano impossibili, fino ai movimenti più naturali che oggi riesco a fare senza fatica.

Oggi cammino con più sicurezza, mi sento più forte e autonoma. È stato un percorso impegnativo, ma sapere di avere accanto una professionista attenta e disponibile ha fatto la differenza. Grazie di cuore Simona, per avermi accompagnata con pazienza e professionalità in questo cammino di rinascita.”

Sabrina M.

Dopo un intervento di artroprotesi d’anca, il recupero funzionale è un processo graduale e personalizzato. La fisioterap...
07/09/2025

Dopo un intervento di artroprotesi d’anca, il recupero funzionale è un processo graduale e personalizzato.
 La fisioterapia riveste un ruolo fondamentale in tutte le fasi del percorso riabilitativo.

Fase  Post-operatoria precoce (0-2 settimane)
Obiettivi: controllo del dolore, prevenzione delle complicanze e inizio della mobilizzazione.
- Ghiaccio e terapie per ridurre
l’ edema e favorire la corretta circolazione.
-Mobilizzazioni passive e attive assistite (entro i limiti di sicurezza articolare).
-Esercizi isometrici per il rinforzo precoce del quadricipite, glutei e stabilizzatori del bacino.
-Educazione posturale e addestramento alla deambulazione con ausili.
-Istruzioni per le attività quotidiane nel rispetto delle precauzioni anti-lussazione.

Fase Sub-acuta (2-6 settimane)
Obiettivi: recupero della mobilità articolare, miglioramento del controllo neuromuscolare.
-Progressione verso esercizi attivi e attivi contro resistenza.
-Lavoro sul carico graduale in ortostatismo.
-Attività in catena cinetica chiusa per il reclutamento selettivo.
-Esercizi propriocettivi statici e dinamici.
-Addestramento alla deambulazione corretta senza compensi.

Fase funzionale (6-12 settimane)
Obiettivi: ripristino della funzionalità, prevenzione delle disfunzioni secondarie.
-Lavoro analitico e globale per forza, resistenza e controllo motorio.
-Rieducazione al passo su terreni irregolari e su scala.
-Esercizi di stabilizzazione del core e del cingolo pelvico.
-Eventuale utilizzo di tecnologie riabilitative (biofeedback, pedane propriocettive).

Fase di Mantenimento e prevenzione (oltre 12 settimane)
Obiettivi: stabilizzazione dei risultati e ritorno alle attività abituali.
-Programma di esercizi personalizzato per mantenere forza, mobilità e funzionalità.
-Educazione al corretto utilizzo dell’arto operato nelle attività quotidiane e lavorative.
-Follow-up fisioterapico per prevenire recidive o sovraccarichi articolari.

La rieducazione post-protesica non è mai standardizzata: ogni protocollo deve essere adattato alle caratteristiche del paziente, al tipo di impianto e agli obiettivi funzionali.

Indirizzo

Corso Ivrea, 14/E/Torre A
Asti
14100

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