24/10/2025
🧠 Attacco di panico o ansia “classica”? Facciamo chiarezza (senza ansia, promesso).
Capita spesso in seduta:
“Dottore, ho avuto un attacco di panico terribile… il cuore a mille, non riuscivo a dormire, mille pensieri.”
Io chiedo: “È durato ore?”
“Sì.”
Allora no. Quello era un picco d’ansia.
👉 L’attacco di panico è come un fulmine:
arriva all’improvviso, raggiunge il massimo in pochi minuti, e lascia dietro di sé la sensazione di “stare per morire”. Tachicardia, tremori, respiro corto, derealizzazione… Poi passa.
Il corpo resta scosso, ma il picco è breve.
👉 L’ansia invece è più come una nuvola:
non esplode, ma resta. Si sposta, cresce, cala, torna su. È quella tensione costante che accompagna la giornata, spesso alimentata da pensieri e preoccupazioni.
💬 Se vogliamo semplificare:
– L’attacco di panico è il corpo che esplode.
– L’ansia è il corpo che trattiene.
Entrambi parlano la stessa lingua: la paura.
Solo che uno urla, l’altra sussurra (ma sfinisce).
Il lavoro terapeutico serve proprio a questo: imparare quella lingua. Non per zittirla, ma per capire cosa vuole dirci.
Perché quando inizi a riconoscere la paura, smetti di temerla. E quando smetti di temerla, smetti di esserne schiavo.
A quel punto, il corpo non è più un nemico da controllare, ma un alleato che finalmente — dopo tanto tempo — puoi ascoltare.