Studio di Psicologia - Dott.ssa Serenella Spitale

Studio di Psicologia - Dott.ssa Serenella Spitale PSICOTERAPEUTA
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Con l’ingresso dell’autunno, con le giornate che si accorciano, la luce che diminuisce e il ritmo che cambia, spesso acc...
24/10/2025

Con l’ingresso dell’autunno, con le giornate che si accorciano, la luce che diminuisce e il ritmo che cambia, spesso accade che ci sentiamo più stanchi, meno motivati, magari un po’ “giù”. Ma quando questi segnali superano la semplice malinconia stagionale ? Ecco perché è fondamentale distinguerli e comprenderli.

📌Che cos’è il Disturbo Affettivo Stagionale o sindrome autunnale depressiva(SAD)?
Non si tratta della tipica “nostalgia d’autunno”, ma di una forma di depressione «ricorrente con chiaro andamento stagionale»: i sintomi compaiono solitamente in autunno/inizio­inverno, migliorano (o scompaiono) in primavera/estate.

📌Quali sono gli elementi che definiscono il disturbo (non solo il “sentirsi un po’ giù”)?
• Episodi depressivi che iniziano alla stessa stagione, per almeno due anni consecutivi.
• I sintomi sono più frequenti in quella stagione rispetto ad altri periodi dell’anno.
• La forma più comune è quella “autunno/inverno”: ipersonnia (dormire molto), aumento dell’appetito (soprattutto per carboidrati), aumento di peso, rallentamento.
• Esiste però anche la forma “primavera/estate” più rara: qui tipici sono insonnia, perdita di appetito, agitazione, perdita di peso.

📌Cosa accade nel corpo e nella mente? Quali sono i meccanismi biologici?
Non tutto è completamente chiarito, ma ci sono solide evidenze su diversi fronti:
• Riduzione della luce solare → alterazione dei ritmi circadiani (l’orologio biologico) e produzione alterata di ormoni/neurotrasmettitori quali la melatonina e la serotonina.
• Per esempio: con meno ore di luce, si può avere una maggiore produzione di melatonina (che favorisce sonnolenza) e una riduzione della serotonina (legata all’umore).
• Evidenze genetiche: la stagionalità sembra avere un componente ereditario e un’interazione con l’ambiente.
• Ma attenzione: ci sono studi che mettono in discussione l’entità o l’uniformità del fenomeno SAD — ovvero: non tutti gli “umori giù” in autunno sono SAD.

📌Riflessioni (pensiamo insieme):
• Non è corretto presumere che ogni calo d’umore in autunno sia “normale”: se la stanchezza, il disinteresse o l’isolamento diventano marcati, persistenti e ricorrenti anno dopo anno, vale la pena porre attenzione.
• Non è solo una questione di “forza di volontà”: la luce, il ritmo circadiano, il corpo hanno un ruolo biologico concreto. Minimizzare questi fattori può portare a ignorare un problema reale.
• Non è detto che chi vive in latitudini più “luminescenti” sia immune: il fenomeno può manifestarsi anche laddove la luce non è drammaticamente ridotta — ciò suggerisce che la vulnerabilità individuale conta molto.

📌Chi è a rischio?
• Le donne presentano un rischio maggiore rispetto agli uomini.
• Chi ha già avuto episodi depressivi o disturbo bipolare.
• Le latitudini più alte (meno ore di luce in inverno) presentano una prevalenza maggiore.
• Ma attenzione: anche chi vive in latitudini “medie” può sperimentare SAD — quindi non è solo “problema del nord Europa” o “problema dei climi estremi”.

📌Sintomi principali da osservare
• Umore depresso, tristezza persistente.
• Perdita di interesse o piacere nelle attività usuali.
• Disturbi del sonno: dormire troppo (ipersonnia) o dormire male.
• Cambiamenti nell’appetito: generalmente aumento, voglia di carboidrati (“comfort food”), aumento peso (nel tipo autunno/inverno).
• Riduzione dell’energia, senso di rallentamento, difficoltà a “mettersi in moto”.
• Difficoltà nella concentrazione, isolamento sociale.
• Nei casi più severi: pensieri di inutilità, disperazione.

📌Strategie concrete e consigli terapeutici
Da psicoterapeuta posso suggerire sia strategie “leggere” che percorsi clinici, ricordando sempre che ogni persona è unica.
1. Esposizione alla luce: al mattino, se puoi, trascorri qualche minuto all’aperto o siediti vicino a una finestra luminosa. Studi dicono che la terapia della luce (light therapy) compare tra i trattamenti efficaci.
2. Routine di sonno-veglia regolata: cerca di mantenere orari costanti per andare a letto e svegliarti, evita di “restare a letto più a lungo” perché “tanto non ce la faccio” — questo può rinforzare rallentamento e stanchezza.
3. Attività fisica e movimento: anche camminare all’aperto, muoversi ogni giorno, contribuisce a stimolare l’umore, contrastando la stanchezza.
4. Alimentazione consapevole: privilegia pasti regolari, evita l’eccessivo ricorso “solo” ai carboidrati o snack che possano alimentare il rallentamento; cerca invece equilibrio, frutta, verdura, proteine sane.
5. Contatto sociale e auto-cura: mantenerti in connessione con amici o familiari, dedicare tempo a te stessa, a ciò che ti interessa e dà piacere. L’isolamento può aggravare.
6. Psicoterapia/ Quando consultare uno specialista: se i sintomi sono marcati, persistenti, ricorrenti, se iniziano a limitare il lavoro, le relazioni, la vita quotidiana — allora è importante chiedere un supporto professionale (psicoterapeuta, psichiatra) per valutare anche eventuali trattamento farmacologico, terapia della luce strutturata, ecc.

📌Prospettiva sistemico-relazionale
Dal punto di vista della psicologia sistemico-relazionale, possiamo considerare anche come il cambiamento stagionale impatti sui sistemi relazionali (famiglia, lavoro, amicizie) e come i nostri “ritmi” interni riflettano dinamiche più ampie.
• Il rallentamento stagionale può coincidere con una riduzione dell’attività sociale: ad esempio, siamo meno all’aperto, ci vediamo meno con gli altri, e ciò può rinforzare l’umore “down”.
• Nella terapia, possiamo esplorare come il cambiamento di luce e attività può modificare le narrative personali: ad esempio quando diciamo “con l’autunno mi sento sempre stanca” … possiamo indagare cosa succede in quel passaggio, quali pensieri, quali abitudini si attivano, quali relazioni si spengono.
• Stimolare la consapevolezza dei segnali precoci (“quando vedo che mi sveglio più tardi, che sto più in casa, che non ho voglia”) può aiutare a intervenire prima che la sintomatologia si aggravi.

📌In conclusione
Autunno non significa automaticamente “melanconia passeggera”. Il cambiamento stagionale porta con sé sfide: meno luce, più isolamento, rallentamento naturale. Ma quando questi cambiamenti producono un abbassamento significativo dell’umore, perdita d’interesse, rallentamento reale ..allora è il momento di agire.

Ricorda: la depressione stagionale è reale, è gestibile, e non bisogna affrontarla da soli.

📌𝐀𝐒𝐏 𝐒𝐢𝐫𝐚𝐜𝐮𝐬𝐚, "𝐓𝐢 𝐀𝐒𝐏𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐚 𝐜𝐚𝐬𝐚": 𝐚𝐬𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐦𝐮𝐥𝐭𝐢𝐝𝐢𝐬𝐜𝐢𝐩𝐥𝐢𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐨𝐦𝐢𝐜𝐢𝐥𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐧𝐞𝐢 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐢 𝐭𝐫𝐞 𝐦𝐞𝐬𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐨𝐬𝐭-𝐩𝐚𝐫𝐭𝐮𝐦Siracusa ...
30/09/2025

📌𝐀𝐒𝐏 𝐒𝐢𝐫𝐚𝐜𝐮𝐬𝐚, "𝐓𝐢 𝐀𝐒𝐏𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐚 𝐜𝐚𝐬𝐚": 𝐚𝐬𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐦𝐮𝐥𝐭𝐢𝐝𝐢𝐬𝐜𝐢𝐩𝐥𝐢𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐨𝐦𝐢𝐜𝐢𝐥𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐧𝐞𝐢 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐢 𝐭𝐫𝐞 𝐦𝐞𝐬𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐨𝐬𝐭-𝐩𝐚𝐫𝐭𝐮𝐦

Siracusa 30.9.2025 - L’Asp di Siracusa ha avviato il progetto "Ti ASPetto a casa", un'iniziativa, nell'ambito del Programma Nazionale "Equità nella Salute" 2021-2027, dedicata all'assistenza multidisciplinare domiciliare per le puerpere e le loro famiglie durante i primi tre mesi di vita del bambino.
Il post-partum è un periodo di profondi cambiamenti fisici, ormonali ed emotivi per la madre, il partner e l'intero nucleo familiare, spesso caratterizzato da emozioni contrastanti come gioia, stanchezza e ansia. Per affrontare questa fase delicata, il progetto "Ti ASPetto a casa" offre un servizio di assistenza mirato a promuovere il benessere fisico e psicologico della madre, facilitare l'adattamento alla nuova vita familiare e prevenire situazioni di disagio.
Il progetto è curato dall'U.O.C. Materno Infantile diretta da Giuseppe Italia, prende maggiormente in considerazione le fasce della popolazione con un ISEE inferiore a 10 mila euro e prevede l'impiego di équipe multidisciplinari composte da ostetriche, psicologi e assistenti sociali che affianca le famiglie offrendo assistenza direttamente a casa o in luoghi dedicati come i Consultori. L'obiettivo principale è prendersi cura del benessere fisico e psicologico della mamma, facilitare l'adattamento ai nuovi ritmi e creare un ambiente di ascolto e vicinanza, rafforzando le risorse di tutta la famiglia.
L’équipe offre aiuto pratico e consulenza telefonica, sostegno fondamentale per l'allattamento, consigli sulle cure neonatali e supporto emotivo per affrontare dubbi e paure. L'ostetrica si occupa della salute fisica della mamma, come la gestione della ferita da cesareo o le cure del perineo, mentre lo psicologo è un punto di riferimento per il sostegno del nucleo familiare. L'assistente sociale, infine, aiuta a valutare i bisogni e a fare da ponte con gli altri servizi e le istituzioni.
Giuseppe Italia, direttore dell'U.O.C. Materno Infantile dell'Asp di Siracusa e responsabile dell'intervento, sottolinea l'importanza del progetto: "Questa iniziativa si inserisce in continuità con l'attività già consolidata nei nostri Consultori familiari e mira a rafforzare l'assistenza nei primi e cruciali mesi del neonato. Prevedere la visita a casa ci consente di intercettare meglio i bisogni delle neo-famiglie, individuare tempestivamente situazioni di fragilità e sostenere concretamente la mamma, il bambino e l’intero nucleo familiare”.
"Questo progetto – dichiara il direttore generale dell’Asp di Siracusa Alessandro Caltagirone -, realizzato con l’impulso e il sostegno del programma nazionale Equità nella Salute, assieme ad altre iniziative che riguardano le campagne di screening e percorsi di sostegno nella salute mentale, rafforza le azioni che vedono l’Asp di Siracusa costantemente impegnata a migliorare la qualità dei servizi sanitari nel territorio garantendo un accesso più equo in particolare per le fasce più deboli della popolazione. Investire nel sostegno alle famiglie durante i primi mesi di vita di un neonato significa investire nel futuro della nostra comunità e nella stabilità del nucleo familiare, garantendo equità e assistenza di qualità a tutti i nostri cittadini".
Le coppie che partecipano ai Corsi di accompagnamento alla nascita, le donne prese in carico dalle strutture aziendali per la gravidanza e quelle che partoriscono nei presidi ospedalieri della provincia di Siracusa, così come le coppie adottive, vengono informate dell'attivazione del progetto e dopo il consenso, viene stilato un programma di visite.
Per informazioni e prenotazioni, è possibile contattare l’Unità operativa complessa Materno Infantile ai seguenti recapiti: Siracusa 0931989537 (direttore Giuseppe Italia), 0931484863, 0931484225, 0931484226, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 12, nonché tutti i Consultori familiari della provincia di Siracusa, ai numeri telefonici consultabili nella sezione dedicata ai Consultori del sito internet aziendale www.asp.sr.it.

03/09/2025

🎬 𝐄𝐧𝐝𝐨𝐦𝐞𝐭𝐫𝐢𝐨𝐬𝐢 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐜𝐡𝐞𝐫𝐦𝐨: 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐚 𝐟𝐢𝐜𝐭𝐢𝐨𝐧 𝐢𝐧𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐚 𝐥𝐚 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐭𝐚̀.

L’𝐞𝐧𝐝𝐨𝐦𝐞𝐭𝐫𝐢𝐨𝐬𝐢 e l’𝐚𝐝𝐞𝐧𝐨𝐦𝐢𝐨𝐬𝐢 colpiscono milioni di persone, ma nella cultura pop restano quasi invisibili.
Eppure, ci sono stati rari momenti in cui cinema e TV hanno provato a parlarne.

📺 Ecco alcuni esempi:
- 𝐁𝐞𝐯𝐞𝐫𝐥𝐲 𝐇𝐢𝐥𝐥𝐬 𝟗𝟎𝟐𝟏𝟎 – Stagione 7, Episodio 30 (“Senior Week”), 1997: Kelly scopre di avere l’endometriosi, e si affronta il tema della fertilità.
- 𝐋𝐨𝐬𝐭 - Stagione 2, Episodio 16 (“The Whole Truth”), 2006: il medico sospetta che Sun abbia l’endometriosi, spiegando le difficoltà a concepire.
- 𝐂𝐨𝐧𝐯𝐞𝐫𝐬𝐚𝐭𝐢𝐨𝐧 𝐰𝐢𝐭𝐡 𝐅𝐫𝐢𝐞𝐧𝐝𝐬 - (BBC, 2022) – una delle protagoniste convive con l’endometriosi e affronta il dolore cronico.
- 𝐖𝐚𝐭𝐞𝐫𝐥𝐨𝐨 𝐑𝐨𝐚𝐝 - (BBC, 2014) – la studentessa Dynasty Barry riceve la diagnosi di endometriosi.
- 𝐄𝐚𝐬𝐭𝐄𝐧𝐝𝐞𝐫𝐬 - (BBC, 2019) – Ruby Allen parla pubblicamente della malattia, portandola in prima serata.
- Fuori dalla fiction: documentari e reportage come 𝐁𝐞𝐥𝐨𝐰 𝐭𝐡𝐞 𝐁𝐞𝐥𝐭 (Shannon Cohn, 2022) hanno portato l’endometriosi sul grande schermo.
- “𝐌𝐲𝐬𝐭𝐞𝐫𝐲 𝐃𝐢𝐚𝐠𝐧𝐨𝐬𝐢𝐬/ 𝐌𝐚𝐥𝐚𝐭𝐭𝐢𝐞 𝐌𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫𝐢𝐨𝐬𝐞“ - (Discovery Health, tradotto e trasmesso anche in Italia): diversi episodi raccontano l’endometriosi. E il paradosso è evidente: una patologia che colpisce milioni di persone viene presentata come se fosse rara o enigmatica.

🎥 E in Italia?
Finalmente, nel 2024 arriva 𝐀𝐧𝐭𝐨𝐧𝐢𝐚 (Amazon Prime Video), creata e interpretata da 𝐂𝐡𝐢𝐚𝐫𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐭𝐞𝐠𝐢𝐚𝐧𝐢: una dramedy che racconta con ironia e verità il percorso di una donna che scopre di avere l’endometriosi. Un segnale importante: anche qui, finalmente, la malattia entra nella narrazione culturale.

⚠️ Perché serve parlarne:
Perché la rappresentazione conta. Vedere l’endometriosi e l’adenomiosi sullo schermo significa rompere il silenzio, riconoscere il dolore, aprire conversazioni e ridurre lo stigma.

Hai visto altri film, serie o documentari che parlano di endometriosi o adenomiosi? Scrivilo nei commenti: costruiamo insieme una memoria collettiva che renda queste malattie più visibili.

LA VOCE DI UNA È LA VOCE DI TUTTE

Quando un semplice disaccordo diventa guerra silenziosa: i 5 livelli di escalation nei conflitti relazionali”❗️*“Non mi ...
18/07/2025

Quando un semplice disaccordo diventa guerra silenziosa: i 5 livelli di escalation nei conflitti relazionali”

❗️*“Non mi ascolta mai!”*
❗️*“Parlare con lui/lei è inutile.”*
❗️*“Siamo arrivati al punto di non ritorno.”*

Spesso i conflitti non esplodono all’improvviso. Hanno un crescendo. E se impariamo a riconoscerlo, possiamo evitarli o fermarli in tempo.

Ecco i 5 livelli di escalation nei rapporti conflittuali

1️⃣ Disaccordo – Idee diverse, ma c’è ancora dialogo.
2️⃣ Discussione accesa – Si alzano i toni, ma si cerca una soluzione.
3️⃣ Conflitto personale – L’altro diventa “il problema”.
4️⃣ Cristallizzazione – Si rompe il dialogo. Prevale il rancore.
5️⃣ Distruzione/allontanamento – Si tagliano i ponti. Rottura definitiva.

Più si sale, più è difficile tornare indietro.

Imparare ad ascoltare, comunicare senza attaccare e fermarsi prima del punto di rottura è un atto di intelligenza emotiva.

Ti sei mai trovato/a in uno di questi livelli? A che punto sei? Scrivilo nei commenti o salvalo per rifletterci!

Indirizzo

Via Giuseppe Pitre’
Avola
96012

Orario di apertura

Martedì 09:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 19:00
Sabato 09:00 - 13:00

Telefono

+393479707432

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