Il Pianeta delle Parole

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19/10/2021
In occasione della giornata della prematurità 2019 non posso fare a meno di ricordare con grande soddisfazione, il primo...
17/11/2019

In occasione della giornata della prematurità 2019 non posso fare a meno di ricordare con grande soddisfazione, il primo piccolo guerriero con cui ho avuto modo di lavorare. Nato a 24 settimane per un peso di 750 grammi, adesso è un ometto stupendo.😉

Sono sempre più i genitori costretti a fare ricorso ai giudici per garantire ai figli il diritto al sostegno.Le carenze ...
13/11/2019

Sono sempre più i genitori costretti a fare ricorso ai giudici per garantire ai figli il diritto al sostegno.
Le carenze di organico e la mancanza di specializzazione incidono soprattutto sulla continuità: il 41 per cento di studenti cambia insegnante rispetto all’anno precedente, il 12 addirittura durante lo stesso anno, scrive l’Istat nel report 2019 sull’inclusione scolastica.

Intervento di Anna Monia Alfieri al convegno "Inclusione e Scuola, la tutela del diritto allo studio’, alla Camera, promosso da Giusy Versace,

Ci sono donne che non hanno solo dato straordinari contributi all’umanità con il loro lavoro e un approccio rivoluzionar...
10/11/2019

Ci sono donne che non hanno solo dato straordinari contributi all’umanità con il loro lavoro e un approccio rivoluzionario. La loro eredità è talmente forte da essere ancora viva tra noi, così come i loro studi continuano a essere estremamente attuali. Una di queste donne è Maria Montessori: educatrice, filosofa, medico, neuropsichiatra e scienziata.

Dopo di lei l'educazione infantile non è più stata la stessa

10/11/2019

❤️

QUANDO UN BAMBINO E’ PARLATORE TARDIVO?Intorno ai 21 mesi di età, il bambino impara parole nuove con un ritmo molto rapi...
05/04/2018

QUANDO UN BAMBINO E’ PARLATORE TARDIVO?
Intorno ai 21 mesi di età, il bambino impara parole nuove con un ritmo molto rapido tale da definire questo momento come “esplosione del vocabolario”. Il ritmo di acquisizione è variabile nei bambini, ma a 24 mesi di età la maggior parte possiede già un vocabolario molto consistente. A questa età, i bambini producono in media 300 parole con una variabilità che va da un minimo di 80 ad un massimo di 500 parole, inoltre sono in grado di formulare piccole frasi, cioè mettere insieme due o più parole. Un bambino che a 24 mesi possiede un vocabolario molto ridotto, meno di 50 parole, non è in grado di formare piccole frasi (ad esempio “mamma acqua” “dammi palla”) è definito parlatore tardivo, sebbene le abilità motorie siano adeguate, l’udito normale e dimostri di comprendere il linguaggio.
Quando un bambino dimostra di acquisire nuove parole con difficoltà, ed il ritmo di acquisizione fino ai 21 mesi si presenta lento, è consigliato rivolgersi allo specialista.

05/04/2018
“So cosa voglio dire ma non so come dirlo!!”….LA DISPRASSIA VERBALELa disprassia verbale evolutiva può essere definita c...
28/03/2018

“So cosa voglio dire ma non so come dirlo!!”….LA DISPRASSIA VERBALE
La disprassia verbale evolutiva può essere definita come un disturbo centrale nella programmazione e realizzazione dei movimenti articolatori necessari alla produzione di suoni, sillabe e parole, e alla loro organizzazione sequenziale. È caratterizzata da un eloquio ipofluente, errori fonologici e dissociazione automatico-volontaria nella produzione dei gesti articolatori.
I criteri diagnostici per la disprassia evolutiva del linguaggio e la causa (o le cause) di questo disordine sono molto dibattuti.
I tre sintomi principali sono:
- Produzione di errori incostanti, sia a carico delle vocali che delle consonanti, sia in produzione spontanea che in ripetizione di sillabe o parole;
- Errori e difficoltà nella transazione articolatoria tra suoni e sillabe;
- Prosodia (velocità intonazione e ritmo) non adeguata.
Quando la disprassia verbale si associa a una disprassia generalizzata dell’apparato bucco-fonatorio (disprassia orale), essa non coinvolge solo la programmazione dei movimenti coarticolatori ma anche la produzione di movimenti volontari fini come ad esempio, schioccare la lingua, protrudere le labbra, rotazione della lingua sulle labbra ecc. Nel caso di disprassia generalizzata quindi, possono essere presenti difficoltà di alimentazione e masticazione.
Il percorso terapeutico è di solito lungo e deve essere necessariamente articolato in diverse fasi, che richiedono obiettivi, strumenti e metodi differenziati.
Fondamentale è sollecitare la motivazione dei piccoli pazienti con interventi che siano mirati al disturbo, ma che prevedano al tempo stesso attività piacevoli e gratificanti. Il bambino disprassico che giunge al trattamento logopedico ha frequentemente sperimentato numerosi fallimenti inerenti alla comunicazione orale, pertanto di fronte a richieste che implicano un coinvolgimento in tal senso può mostrare comportamenti di evitamento.

“Il mio bambino sarà pronto per la prima elementare?” E’ la domanda che molti genitori si pongono durate questa importan...
23/03/2018

“Il mio bambino sarà pronto per la prima elementare?” E’ la domanda che molti genitori si pongono durate questa importante fase nella carriera scolastica del proprio piccolo. Ecco alcune cose importanti da sapere circa l’inserimento in prima elementare e l’apprendimento della letto-scrittura.
Nell’imparare a leggere, a scrivere e a far di conto, si è facilitati dal possesso di talune competenze cognitive, talvolta chiamate pre-requisiti, che sono implicate nella letto-scrittura e nella matematica.
Alcune importanti competenze di questo tipo sono:
- La discriminazione visiva e uditiva
- La memoria di lavoro
- Le competenze metafonologiche (cioè la capacità di riconoscere ed elaborare le caratteristiche fonologiche delle parole tralasciando le loro caratteristiche semantiche)
- La coordinazione oculo-manuale
- L’associazione visivo-verbale
- Corrispondenza biunivoca numero-oggetto
- Confrontare insiemi con numerosità diversa
- Associare simbolo numerico, quantità e nome del numero.
Le abilità di pre-grafismo, di riconoscimento dei grafemi o dei simboli numerici, alle quali spesso ci si riconduce come sole abilità pre-requisite utili per l’inserimento alla scuola primaria, non sono quindi sufficienti a garantire un successo scolastico.
Le competenze descritte, devono essere stimolate, allenate e potenziate anche attraverso l’elaborazione dell’esperienza, condivisa con i pari e gli adulti di riferimento.
Attraverso lo screening dei prerequisiti, è possibile individuare punti di forza e di debolezza nella formazione del bambino, in maniera da poter applicare un programma di potenziamento e recupero da realizzare in piccoli gruppi di pari.
Il lavoro di gruppo offre ai bambini l’opportunità di utilizzare gli apprendimenti e modalità formative intersoggettivi, attraverso il confronto e la disponibilità ad accettare che uno stesso problema possa essere risolto in maniera differente. Nel gruppo viene a crearsi l'interdipendenza positiva stimolando la responsabilità personale per il proprio apprendimento e la partecipazione attiva nello svolgimento del compito. Il lavoro in gruppo promuove l’adattamento, la disciplina e la crescita personale.

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