01/10/2021
Niente smartphone al ristorante!
I genitori di oggi sono iperconnessi e, sia che si consumi il pasto in casa sia che lo si faccia altrove, utilizzano spesso i device come scorciatoia per “motivare” i bambini inappetenti o che rifiutano il cibo: usare smartphone e altri dispositivi tecnologici non è però la strada migliore per favorire l’autonomia e lo sviluppo di un buon rapporto con il cibo. Vediamo perché.
Attenzione al piatto, non allo schermo
Tanti genitori trovano estremamente comodo intrattenere i figli con video musicali per distrarli quando è ora di mangiare: una strategia che può dare risultati nell’immediato ma che sul medio e lungo periodo si rivela del tutto controproducente. A lungo andare, infatti, diventerà difficile farne a meno e, soprattutto, si comunicherà implicitamente al bambino una scarsa fiducia nelle sue capacità di nutrirsi da solo e autoregolarsi mangiando a sufficienza. Inoltre, un bambino “connesso” con la realtà virtuale sarà “disconnesso” dal momento del pasto e non imparerà a gustare e a masticare correttamente ciò che ha nel piatto.
Imparare a nutrirsi
Un sano rapporto con il cibo, l’autonomia e la sicurezza a tavola (riducendo al minimo il rischio di soffocamento), cominciano da un pasto condiviso senza distrazioni. Come comportarsi allora con quei bambini che dimostrano uno scarso interesse verso il cibo? E perché premi, ricatti e punizioni non sono strategie efficaci? Ne parliamo sul nuovo numero di Uppa magazine in una articolo a cura della pediatra e nutrizionista Carla Tomasini.
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