10/11/2025
La Cheratotomia Radiale (RK) di Svyatoslav Fyodorov :
La Cheratotomia Radiale (RK) di Svyatoslav Fyodorov (Mosca, 1927-2000) è stata la prima procedura chirurgica per correggere la miopia e ha segnato una svolta nella chirurgia refrattiva moderna.
Sviluppata in Russia tra la fine degli anni 70 e i primi anni 80, la tecnica consisteva nell'eseguire una serie di incisioni radiali rilassanti sulla cornea per appiattirla e ridurre così il potere di fuoco.
L'intervento prevedeva la creazione di incisioni radiali precise con un bisturi diamantato, partendo dalla periferia della cornea verso il centro, senza intaccare la zona ottica centrale; il numero, la lunghezza e la profondità dei tagli venivano stabiliti in base al grado di miopia (fino a -15D).
Fyodorov si ispirò a un caso clinico del 1974, quando notò che la vista di un ragazzo miope era migliorata dopo aver rimosso dei frammenti di vetro che avevano provocato incisioni radiali accidentali sulla sua cornea.
Un episodio analogo capitò ad Harold Ridley alla fine della guerra quando notò la mancanza di reazione infiammatoria intraoculare con le ferite da schegge penetrate delle tettoie dei caccia poiché di materiale acrilico, proprio come gli attuali cristallini artificiali.
La RK si diffuse ampiamente negli anni '80 e nei primi anni '90, con centinaia di migliaia di interventi eseguiti in tutto il mondo ed in Italia, dove in molti si sottoposero, a volte anche in modo molto avventato, al nuovo intervento che sembrava risolvere il problema della correzione dei difetti refrattivi in modo permanente.
Ma al solito gli americani arrivarono prima alla corsa tecnologica della chirurgia refrattiva che aveva già avuto basi importanti dagli interventi di Josè Barraquer esportati negli anni 60 dall’Europa all’America latina (cheratomileusi): negli anni 90 vennero commercializzati i primi laser ad eccimeri per la chirurgia refrattiva (PRK e Lasik) che soppiantarono la RK di Fyodorov.
Anche in questo ambito ci furono al termine della guerra fredda USA – URSS non pochi scontri sia per motivi scientifici sia ideologici: la tecnologia a basso costo russa poteva insidiare lo sviluppo della ricerca ad elevato costo, e quindi anche di trattamento, delle multinazionali americane.
Tuttavia la ricerca statunitense si rivelò molto più affidabile e chirurgicamente valida, infatti le complicanze della cheratotomia radiale di Fyodorov erano molte: le incisioni indebolivano permanentemente la struttura corneale, portando a un progressivo shift ipermetropico (ipercorrezione) graduale e continuo, anche a distanza di anni, che richiedeva poi l'uso di occhiali o lenti a contatto.
La guarigione non uniforme delle incisioni spesso causava un astigmatismo irregolare, distorcente la visione e rendendo difficile una correzione ottimale anche con lenti a contatto poiché la superficie corneale non era più omogenea.
Le cicatrici radiali causavano dispersione della luce, con conseguente abbagliamento, visione ridotta e aloni intorno alle luci, specialmente di notte o in condizioni di scarsa illuminazione.
La lenta, dolorosa e incompleta guarigione delle incisioni aumentava il rischio di infezioni batteriche o infiammazioni corneali, anche anni dopo l'intervento; inoltre il rischio di ectasia post-operatoria nei pazienti con ipertono oculare era molto alto ed in altri casi le cornee erano seriamente danneggiate al punto di dover procedere al trapianto.
La tecnica di Fyodorov durò per breve tempo ma ebbe un impiego molto diffuso poiché di facile realizzazione e a basso costo tecnologico, tuttavia fu praticata indistintamente su molti giovani pazienti anche qui in Italia fino agli anni 90 dove ancora oggi abbiamo numerosi riscontri e soprattutto problemi perché i 20-30enni di allora sono i 60-70enni di adesso nei quali, dovendo sottoporsi ad intervento di cataratta, è molto più problematico il calcolo del potere diottrico del cristallino artificiale da impiantare ed il suo inserimento, oltre alla quasi totale impossibilità di impiantare IOL multifocali.
Resta di Svyatoslav Fyodorov, tragicamente scomparso in un incidente con il suo elicottero (ex pilota dell’Armata Rossa) nel 2000, di certo la straordinaria capacità organizzativa del suo istituto di Mosca poiché, attraverso un quartiere operatorio organizzato come una catena di montaggio grazie alle macchine messe a disposizione dalla Siemens tedesca, riusciva ad assistere circa 1200 pazienti al giorno tra visite ambulatoriali ed interventi chirurgici: un numero impressionante in rapporto alla popolazione russa.
Da pioniere, innovatore ed ex-ufficiale ebbe un grande carisma fino al punto di essere candidato alle presidenziali della neo-costituita Federazione Russa dopo la caduta dell’URSS.
Anche in questo caso, come per lo spazio, la corsa alla scienza e alla tecnologia vide come protagonisti le due superpotenze che miravano a contendersi primati e al tempo stesso stimolavano la ricerca.