Dott.ssa Fabrizia Capurso Psicologa-Psicoterapeuta EMDR

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Dott.ssa Fabrizia Capurso Psicologa-Psicoterapeuta EMDR Pagina dedicata a chi cerca un aiuto per il proprio benessere psicologico, su Bari o anche a distanza

Ascoltare e sentire non sono la stessa cosa. Sentire è percepire un suono. Ascoltare è accogliere un senso. Molte person...
11/11/2025

Ascoltare e sentire non sono la stessa cosa. Sentire è percepire un suono. Ascoltare è accogliere un senso. Molte persone si interessano solo per rispondere, non per capire. Ascoltare davvero richiede presenza, empatia e silenzio interiore. È mettere da parte l'ego e ascoltare davvero quello che l'altro sta cercando di dire, anche tra le pause e le lacrime. Nelle relazioni, gran parte dei conflitti nasce dalla mancanza di ascolto autentico. Sentire è biologico. Ascoltare è umano. E forse, prima ancora di imparare ad ascoltare gli altri, si dovrebbe partire dall'ascolto del proprio sé, perché solo chi sa dare spazio alla propria voce interiore può davvero accogliere quella dell'altro.

- Dott.ssa Fabrizia Capurso

Uno dei tanti modi per proteggersi, per mantenere il controllo o evitare domande è dire "sto bene". Il problema è quando...
30/10/2025

Uno dei tanti modi per proteggersi, per mantenere il controllo o evitare domande è dire "sto bene". Il problema è quando questo smette di essere un jolly da giocare e diventa una carta fissa. Quando si inizia a credere che bisogna nascondere ciò che si prova per essere accettati e quel "sto bene" diventa una password memorizzata per accedere alla vita tutti i giorni. Fingere che vada tutto bene è un riposo passeggero. Negare quello che si prova è un esaurimento lento. C'è differenza tra nascondersi per un attimo e tacere per sempre. Il dolore che viene riconosciuto e nominato inizia a indebolirsi e a volte il gesto più coraggioso che si possa compiere è capire che la vulnerabilità è anche forza.

- Dott.ssa Fabrizia Capurso

Le persone manipolatrici raramente si guardano allo specchio emotivo. Il problema non è mai loro. La manipolazione è com...
24/10/2025

Le persone manipolatrici raramente si guardano allo specchio emotivo. Il problema non è mai loro. La manipolazione è come un velo che impedisce a chi ne è vittima di vedere con chiarezza, per cui ci si sente sempre in colpa e in preda a confusione. La manipolazione spesso non urla, ma si traveste da cura. Va alla ricerca, fino a trovare l'incastro "perfetto" con chi, dipendente emotivamente, cerca di trattenere qualcuno che non c'è mai stato. Rendersi conto di essere all'interno di una dinamica manipolativa non è facile. È un risveglio lento, che passa attraverso il dubbio, il dolore, ma anche la forza di rimettersi al centro. Chi manipola teme la libertà altrui. Per questo confonde, sminuisce, colpevolizza. Chi ne esce, invece, inizia un percorso di riscoperta delle proprie emozioni, dei propri confini, del diritto a relazioni sane e autentiche. Riscoperta della propria voce, che per troppo tempo è stata messa a tacere.

- Dott.ssa Fabrizia Capurso

La diffidenza è un veleno silenzioso che può insinuarsi anche nelle relazioni più promettenti, minandole dall'interno. Q...
17/10/2025

La diffidenza è un veleno silenzioso che può insinuarsi anche nelle relazioni più promettenti, minandole dall'interno. Quando il passato è segnato da abbandoni o tradimenti fidarsi è come fare un salto nel vuoto: ogni ritardo diventa sospetto e ogni messaggio fonte di ansia. La sfiducia distorce la realtà, trasformando le coincidenze in cospirazioni. L'ipervigilanza trasforma l'amore in un'indagine continua, dove si cercano prove del tradimento e le si trovano anche dove non ci sono. La diffidenza non rivela solo insicurezza sull'altro, ma sulla propria capacità di scegliere, meritare fedeltà e costruire qualcosa di solido. La fiducia è l'ago della bilancia tra l'arricchire una relazione o semplicemente la somministrazione di ansie. È un atto di coraggio e di costruzione reciproca: non si basa solo su prove, ma sulla scelta consapevole di credere, anche nell'incertezza. Fidarsi è confessare che si crede nella propria capacità di amare ed essere amati.

- Dott.ssa Fabrizia Capurso

Non è così raro vivere in una coppia sotto lo stesso tetto ma emotivamente lontani. L'incantesimo e lo sguardo amoroso s...
11/10/2025

Non è così raro vivere in una coppia sotto lo stesso tetto ma emotivamente lontani. L'incantesimo e lo sguardo amoroso si sono persi in aspettative non soddisfatte, frustrazioni, indifferenza, abusi, tradimenti, disturbi psichici. O sono stati inghiottiti dalla routine. In molte relazioni si sente di vivere come gestendo un'azienda che deve funzionare, senza alcun aiuto da parte della società, senza riconoscimenti emotivi o affettivi. I dolori più profondi, in questi casi, nascono dalla sensazione di non essere più amati, di non avere più sogni condivisi, nè più l'altro vicino. Viene lamentata l'indifferenza e la mancanza di contatto fisico. Quando le parole mancano il corpo parla, ma ogni relazione può trovare nuova voce se c'è ascolto, presenza e volontà.

- Dott.ssa Fabrizia Capurso

Non sempre aspettare è saggezza. Spesso è solo una ben vestita paura di provare, di sbagliare e di ricevere frustrazione...
09/10/2025

Non sempre aspettare è saggezza. Spesso è solo una ben vestita paura di provare, di sbagliare e di ricevere frustrazione. Nell'attesa del momento giusto, del coraggio ideale o del chiaro segno, ci si dimentica che l'azione è l'unico antidoto contro la stagnazione. La vita rischia di diventa una sala d'attesa piena di "quasi" e senza via di fuga. Mentre si aspetta che tutto si allinei, la vita passa, con le varie opportunità e quello che spesso si chiama "tempo" è solo resistenza al movimento. Si continua a mettere virgole dove servirebbero punti. Non si tratta di correre né di aspettare il domani, ma di lasciare il posto all'oggi, che ha il potere di cambiare tutto.

- Dott.ssa Fabrizia Capurso

Ogni volta che si decide di crescere, il passato arriva, seducente, cercando di convincere a restare. Indossa i vestiti ...
22/09/2025

Ogni volta che si decide di crescere, il passato arriva, seducente, cercando di convincere a restare. Indossa i vestiti della nostalgia, del conforto, del "così era più facile". È la paura del vuoto che si lascia quando si parte. Il vecchio si affeziona. Sussurra dubbi, recita ricordi come promesse e cerca di convincere che il noto sia più sicuro di quello che ci si può aspettare. Ma arriva il momento di andarsene da idee che non servono più, da routine che sminuiscono, da versioni di sé che non rispecchiano più chi si sta diventando. Questo non è rifiutare ciò che è stato. È onorare quello che si sta diventando. La vita cercherà di riportare alla vecchia casa. Si può sempre riconoscere e apprezzare il cammino, con la consapevolezza che non si vive più lì e non ci si deve più modellare per entrare.

- Dott.ssa Fabrizia Capurso

Spesso si crede di star vivendo una grande storia d'amore, ma se si guarda attentamente ci si rende conto che si sta sol...
17/09/2025

Spesso si crede di star vivendo una grande storia d'amore, ma se si guarda attentamente ci si rende conto che si sta solo recitando un ruolo che non si è scelto. Abusi velati, giochi emotivi, amore condizionato, si mimetizzano così bene che potrebbero volerci anni per vederli. Trovare romanticismo nelle relazioni difficili è una trappola pericolosa per il benessere emotivo. Vivere camminando sulle uova, alla ricerca di una reciprocità che non esiste, può portare a una grave usura psicologica. Mente e corpo rispondono all'ambiente di incertezza e disamore in modo simile allo stress cronico, generando ansia, bassa autostima e persino depressione. Negli allenamenti fisici il dolore porta a crescere talvolta, ma il dolore emotivo prolungato non porta crescita, non porta nulla di buono.
Il ciclo tipico dell'abuso narcisistico passa attraverso una fase di idealizzazione. Si viene messi su un piedistallo, portati a credere di aver trovato l'amore perfetto. Si passa quindi alla svalutazione: critiche, freddezza, controllo e manipolazione emotiva cominciano a minare la propria autostima. Nella fase dell'abbandono ci si sente usa e getta, o colpevoli di tutto.
Chiudere da questi cicli non è solo voltare pagina. È ritrovarsi e restituire a se stessi la dignità rubata, togliere il peso di colpe mai appartenute e scoprire chi si è al di fuori della manipolazione.
Si riesce ad uscire solo quando il dolore di restare supera la paura di andarsene.

- Dott.ssa Fabrizia Capurso

Il primo giorno o il ritorno a scuola è un momento carico di emozioni, aspettative e, a volte, ansia, per tutti. Per gli...
15/09/2025

Il primo giorno o il ritorno a scuola è un momento carico di emozioni, aspettative e, a volte, ansia, per tutti. Per gli studenti può esserci entusiasmo ma anche ansia anticipatoria o una normale paura del distacco o del nuovo. Separarsi dai genitori, soddisfare le aspettative accademiche, gestire la socialità, affrontare corridoi rumorosi e affollati sono solo alcune tra le tante sfide. Per i genitori l'orgoglio si intreccia spesso all'ansia del "lasciar andare". Per gli insegnanti c'è la responsabilità di accogliere e guidare tanti mondi emotivi diversi. Normalizzare queste emozioni è il primo passo per viverle meglio. Nessuna emozione è sbagliata. Ogni reazione ha un senso e merita ascolto. Anche il silenzio: a volte parla più di mille parole.

- Dott.ssa Fabrizia Capurso

Non tutte le mani tese hanno l'intenzione di aiuto. A volte, nelle vesti di cura, nascondono controllo, senso di colpa e...
09/09/2025

Non tutte le mani tese hanno l'intenzione di aiuto. A volte, nelle vesti di cura, nascondono controllo, senso di colpa e manipolazione emotiva. Questo tipo di presenza favorisce dipendenza, non supporto. Avvolge con parole dolci, ma serpeggia con azioni amare. Allontana da se stessi e mina la propria fiducia. Il vero supporto rafforza e rispetta i limiti. Stringe ma non costringe. Eleva e aiuta a rintracciare la strada verso se stessi.

- Dott.ssa Fabrizia Capurso

Nell'impossibilità di avere tutto quello che si desidera conviene concedersi la possibilità di volere tutto quello che s...
08/09/2025

Nell'impossibilità di avere tutto quello che si desidera conviene concedersi la possibilità di volere tutto quello che si ha.
Non sempre la vita da tutto secondo le aspettative e vivere quotidianamente insoddisfatti vuol dire assicurarsi un biglietto di sola andata per la frustrazione perenne. Quando si impara a dare valore a ciò che già si ha, si fa spazio alla gratitudine per guardare la vita. Quello che manca non è più un macigno e quello che esiste diventa più luminoso. Questo non significa accontentarsi o smettere di sognare, ma riconoscere che la felicità non è solo in ciò che deve ancora ve**re, ma in quello che già c'è. A volte, pur non avendo tutto, si possiede già più di quanto molti sognano di avere.

- Dott.ssa Fabrizia Capurso

Il falco pellegrino è l'uccello più veloce del mondo, in grado di oltre 300 chilometri all'ora. Non combatte il vento. L...
30/07/2025

Il falco pellegrino è l'uccello più veloce del mondo, in grado di oltre 300 chilometri all'ora. Non combatte il vento. Lo usa. Non teme l'altezza. La domina. Ed è proprio questo istinto di adattamento, audacia e precisione che può ispirare a considerare, anche nel mondo umano, i cambiamenti della vita, come opportunità di volo, non come minacce alla stabilità. Molte trasformazioni non chiedono il permesso: accadono e basta. Perdite, nuovi inizi, rotture, decisioni difficili. E in questi momenti ci sono due opzioni: resistere con paura o sfidare la propria gravità interna, i propri standard, le paure e convinzioni limitanti, per volare verso qualcosa di nuovo, anche senza garanzie. Cambiare fa male, ma resistere al cambiamento può essere anche peggio. La crescita avviene quando si smette di aggrapparsi a ciò che era confortevole e ci si inizia a fidare della forza che appare solo quando si decide di volare.

- Dott.ssa Fabrizia Capurso

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