28/11/2025
Il Rancore: la malattia silenziosa della mente
Il rancore è uno stato d’animo sordo, cupo, opaco, che si insinua nelle fibre più profonde e vitali della mente umana.
Non è un’esplosione: è una implosione lenta e corrosiva, un cortocircuito emotivo che consuma dall’interno.
Il rancore nasce quando una ferita non trova voce, quando la frustrazione si trasforma in ostilità silenziosa, quando la rabbia si traveste da dignità ferita.
E in chi lo coltiva genera un malessere esistenziale, un’inquietudine amara che intossica il pensiero e impoverisce la vita.
Il rancore contro una persona, contro un torto presunto, contro una sensazione di inadeguatezza, rischia di degenerare in patologie mentali e comportamentali che negano la nostra natura più autentica.
Perché il rancore non difende l’identità: la imprigiona.
Noi siamo essenza, non apparenza.
Siamo chiamati a crescere, evolvere, affrontare il dolore trasformandolo in forza creativa.
Questa è la vera energia vitale.
Ma chi si nutre di rancore si condanna alla solitudine:
si auto-emargina, si rattrappisce, diventa incapace di vedere i giorni migliori.
Il rancoroso non conosce la bellezza del perdono,
né la soavità di un sorriso donato senza aspettarsi nulla in cambio.
Perché il perdono è igiene della mente,
è liberazione immunologica,
è la restituzione del respiro all’anima.
Il rancore trattiene nel passato.
Il perdono restituisce alla vita.