01/10/2025
Essere psicoterapeuta non significa subire i propri giudizi: significa esercitare l’imparzialità. Di fronte al dolore e all’ingiustizia, dobbiamo garantire una neutralità che, attraverso la relazione terapeutica, offre al paziente una continua validazione emotiva e cognitiva. Questa neutralità vive in dialogo dinamico con la realtà e non si frappone fra il pensiero e l’ideologia.
Tuttavia, quando i diritti fondamentali e il diritto internazionale vengono calpestati, la neutralità non può diventare indifferenza. Non esistono popoli privi del diritto all’autodeterminazione; non possiamo voltare lo sguardo davanti alla violazione sacrosanta della libertà. La libertà mentale è un principio che si attua quando la persona è libera anche nel corpo. Quando questa libertà è negata — attraverso violenza, occupazione o politiche disumane — dobbiamo prendere posizione come esseri umani. Se non possiamo intervenire come combattenti, vogliamo farlo con la responsabilità civica e umana: perseguendo e lottando ogni giorno perché ogni persona sia libera, non solo dalle proprie catene interiori, ma anche dalle costrizioni imposte dai più forti.
Il nostro studio continuerà a garantire la continuità dei percorsi terapeutico per tutti i pazienti perché la relazione di cura è prioritaria e imprescindibile.
Parallelamente sosteniamo iniziative e organizzazioni che operano per la protezione delle persone vulnerabili e per la promozione della pace e invitiamo chiunque sia interessato a informarsi e partecipare a iniziative civili in modo consapevole.