28/10/2025
Sabato 25 ottobre 2025 ho avuto il piacere e l’onore di portare il mio contributo alla giornata organizzata per la salute della donna presso il poliambulatorio con il quale collaboro come psicologa clinica, Us Abroad Health Care, a Vicenza.
Il tema era la prevenzione del tumore al seno.
La parte invisibile della guarigione è quella che riguarda il mio lavoro: sia con i pazienti oncologici che con i loro familiari.
Il momento della diagnosi può essere un trauma e il range di emozioni che possono scatenarsi in quel momento (umane e normali) ha bisogno di spazio, respiro, ascolto.
Se le persone che seguono la persona amata che attraversa direttamente la malattia, non ricevono sostegno psicologico ed emotivo, quello che può accadere è che rabbia, paura, tristezza non elaborate, ad un livello inconscio, vengano trasmesse al paziente. E questo, va da sé, non alleggerisce il cammino.
La Guarigione, non è una meta fissa, ma un processo. È del processo che abbiamo bisogno di imparare a fidarci, vivendo momento dopo momento quello che il viaggio porta.
Il Dottor Simonton (uno dei primi pionieri della psico oncologia ad inizio anni ’70) ha iniziato a lavorare attraverso tecniche di mindfulness e tecniche di immaginazione attiva con pazienti che avevano una prognosi negativa e ha visto che la loro aspettativa di vita raddoppiava. Così, dopo un tempo ritenuto opportuno, ha iniziato a praticare le stesse tecniche (parallelamente ai protocolli medici tradizionali) con pazienti con prognosi migliori: i suoi studi hanno portato un grandissimo contributo alla cura del tumore, perché molti di questi pazienti risultavano sperimentare un profondo cambiamento a livello delle connessioni neuronali e molti di loro guarivano.
Vivere il processo, accettando la malattia e camminando con la stessa, ha portato molti di questi pazienti ad un cambiamento che è stato la porta verso la guarigione. Non tutti ottengono i risultati sperati. E non abbiamo risposte in merito, quello che possiamo portare come contributo è la nostra presenza perché il processo porta a tutti i messaggi che hanno bisogno di ricevere, nessuno escluso.
Entrare nell’esperienza del processo ci permette di interagire con lo stesso. È l’elevazione del livello della coscienza che contribuisce alla guarigione, ad ogni livello, fisico e psichico. Nel momento in cui la coscienza si espande, nuove reti neuronali vengono attivate e con loro nuove soluzioni creative verso lo squilibrio che ha originato la malattia.
"La malattia smette di essere entità e diviene processo. Da uno stato di allarme, passiamo ad uno stato di ricerca, ascolto, osservazione, evoluzione. "
Erica Francesca Poli – Anatomia della Coscienza Quantica