05/11/2025
I suoi figli credono di essere in campeggio.
Non sanno che quella tenda è la loro casa.
Li guarda dormire, stretti sotto una coperta troppo sottile. Per un attimo finge anche lui che sia una gita, una piccola avventura tra uomini.
Ha venduto la fede nuziale per un po’ di benzina e b***o d’arachidi.
Ha chiamato tutti i rifugi del distretto. Tutti pieni.
«Forse martedì», gli hanno detto.
La loro mamma se n’è andata sei settimane fa.
Da allora, lui inventa storie, sorride ai bambini e li fa ridere come se tutto fosse normale.
Finché una mattina, il piccolo Micah, mezzo addormentato, mormora:
«Papà… mi piace più che il motel».
E quelle parole lo spezzano.
Poi arriva Rosa.
Una donna con una treccia e un sorriso gentile. Porta biscotti caldi, uova sode e cioccolata.
«Anch’io ho dormito in macchina con mia figlia», dice. «Vieni con me. Conosco un posto».
Li conduce a una fattoria con un cartello scritto a mano:
“Progetto Secondo Respiro.”
Un luogo dove chi è caduto può rialzarsi. Niente moduli, niente domande. Solo mani che si tendono.
Lì trova un letto, lavoro, dignità.
Ricomincia.
I bambini tornano a scuola, chiamano tutto «la nostra avventura».
Un giorno, sotto lo zerbino, trova una busta:
Dentro, una foto di Rosa e una frase:
“Quello che hai ricevuto, donalo quando puoi.”
Da allora, è lui a preparare il cioccolato caldo per chi bussa alla sua porta.
A dare tende, aiuto, ascolto.
Perché, a volte, il punto più basso della tua vita è proprio dove inizi a crescere.
E ogni volta che rimbocca le coperte ai suoi figli, sente ancora quella voce:
«Papà, mi piace più che il motel.»
«Anche a me, campione. Anche a me.» ❤️