29/10/2022
IL PAZIENTE DESIGNATO NELLE PSICOTERAPIE FAMILIARI
Spesso ciò che spinge una famiglia a cominciare un percorso di psicoterapia è la sofferenza di un suo membro, di solito un figlio, che prende il nome di *paziente designato*, ed indicato dalla famiglia stessa come colui che ha il “problema”. All’interno della *terapia sistemica*, il terapeuta guarda all’intera famiglia come portatrice di una sofferenza che coinvolge tutti ma che trova espressione in un singolo membro, cosi da non dover fare i conti con un dolore o una problematica ritenuta maggiore. Per esempio, la coppia marito e moglie potrebbero essere portatori di conflitti nascosti e mai affrontati che vengono dirottati su un altro membro del sistema. Quindi, nel nostro caso, il figlio che presenta il sintomo è colui che si fa carico da un lato di una sofferenza che, in realtà appartiene a tutto il sistema familiare, e dall’altro è anche colui che si sacrifica in nome del *mantenimento dell’ unità familiare*.
Nella maggioranza dei casi il sintomo, anche se patologico, rappresenta una soluzione nella funzione di proteggere la famiglia, ma da che cosa? E’ comune a tutte le famiglie la paura di *perdere il legame*, tentando in maniera inconscia di nascondere quei conflitti in cui si cela il rischio di disgregazione e distruzione delle relazioni.
Il *paziente designato*, “grazie” al suo disagio psicologico, che può trovare espressione attraverso *disturbi alimentari, attacchi di panico o comportamenti devianti*, attira su di sé e manifesta inconsapevolmente le sofferenze relazionali di tutto il nucleo familiare.
L’intervento terapeutico potrebbe essere quello di aiutare tutto il sistema familiare ad attuare una *trasformazione interna* al sistema, rompendo quei meccanismi divenuti automatici che hanno portato, non solo alla nascita dei sintomi, ma anche al loro mantenimento. Quindi, la *psicoterapia sistemico-familiare* si propone come scopo quello di rinegoziare, recuperare e riattivare le risorse interne della famiglia e di ogni suo elemento, liberando cosi il paziente dall’enorme peso del sacrificio.
APPROFONDIMENTI:
Bowen M., Dalla famiglia all’individuo, Astrolabio, 1979;
Minuchin S., Famiglie e terapia della famiglia, Astrolabio, 1976;
Selvini Palazzoli M., Paradosso e controparadosso, Raffaello Cortina, 1975.