10/06/2022
Vacanze al mare o in montagna serene. Il sole fa bene, ma attenzione ai rischi per la pelle”. I consigli del professore Giuseppe Ruggiero referente nazionale area dermatologica della FIMP.
Bambini e sole: un argomento particolarmente caro alla FIMP Salerno che, attraverso il suo presidente Luigi Morcaldi, raccoglie le istanze e le preoccupazioni dei genitori per garantire, soprattutto ai piccoli, vacanze serene, godendo in pieno gli effetti benefici dell’esposizione al sole ed evitandone i danni.
“Occorre chiarire alcuni punti ed anche sfatare qualche luogo comune: se, infatti, è vero che bisogna prestare particolare attenzione al sole, è altrettanto vero che scadere nell’eccesso opposto non è dopo tutto così utile- esordisce il prof.Giuseppe Ruggiero, referente Nazionale area Dermatologica FIMP, consigliere provinciale della Federazione Italiana Medici Pediatri di Salerno, e vice presidente World Health Academy of Dermatology and Pediatrics.
“A fronte dell’innegabile benessere psicofisico che la luce solare fornisce agli esseri umani, esistono rischi per la salute dei bambini e degli adolescenti in funzione però sia della qualità e quantità di radiazione solare assorbita e sia dello stretto rapporto con l’efficienza delle difese naturali individuali nei confronti del sole (il cosiddetto “fototipo”). In poche parole si potrebbe dire che il sole è essenziale per la vita, ma l'abuso del sole può essere pericoloso per la salute.
La sovraesposizione, specialmente durante l'infanzia, è un fattore di rischio per alcuni tumori della pelle, i raggi UV sono ritenuti responsabili di ustioni della pelle, della riduzione dell’efficacia del sistema immunitario e della accelerazione dell'invecchiamento della pelle. – continua il prof.Ruggiero. La corretta esposizione al sole permette un miglioramento di alcune dermatiti, ad esempio la Dermatite Atopica, la Psoriasi e non trascurando la produzione della Vitamina D, necessaria per l’assorbimento del calcio degli alimenti” . Per questo è fondamentale difendere il bambino dai raggi solari, adottando alcune semplici precauzioni, indicate dallo stesso consigliere provinciale della FIMP Salerno:
-Proteggerlo con indumenti (cappello, magliette, ecc), scegliendo vestiti ampi e scuri e ricordando che il tessuto bagnato offre minore protezione di quello asciutto;
-Proteggerlo con gli occhiali da sole che sono molto più, di un accessorio moda e l’Unione europea li ha classificati come “dispositivo di protezione individuale”;
-Utilizzare un ombrellone o un sistema ombrante, un cappello e cercare di evitare di stare per molte ore al sole, sia in spiaggia che in montagna;
-Lo spettro e l’intensità dei raggi ultravioletti ( RUV) dipendono dalla latitudine e dalla longitudine e la massima irradiazione è raggiunta a mezzogiorno; per questo è meglio evitare l’esposizione al sole tra le ore 12 e le 16.00;
- Nuvolosità : l’irradiazione è ridotta solo del 20% dalla nuvolosità; per cui il sole si prende anche se ci sono le nuvole.
Oltre a queste preziose indicazioni rivolgiamo al professore Ruggiero le domande che sicuramente gli vengono poste normalmente dai genitori dei bambini
D: Quante ore sotto al sole si può stare?
R: “Non esiste un tempo prestabilito di ore in cui si può tranquillamente esporsi al sole.
L’esposizione deve essere graduale per dare alla pelle il tempo di costruire sistemi di difesa: il migliore è la pigmentazione: cioè la capacità di produzione di melanina che compare dopo 3-5 giorni dall’esposizione, con un picco massimo a una settimana.
D: Come capire il tipo di pelle del bambino? A chi ci si rivolge per scoprirlo?
R: La pigmentazione costituzionale e la capacità di pigmentazione fotoindotta sono elementi essenziali nella sensibilità nei confronti dei RUV; per questo motivo è stato formulato il concetto di Fototipo.
Il fototipo dipende dal colore degli occhi, dal colore dei capelli, dal colore della pelle e dalla reazione della pelle alla esposizione al sole. E geneticamente determinato, può essere calcolato da ogni pediatra e non sono necessari test per calcolarlo.
D: Creme protettive: sì o no?
R: Sicuramente si, tenendo presente che la protezione solare deve evitare scottature e gli effetti deleteri delle RUV .
Anche per le creme si devono tenere in considerazione alcune cose:
• Fattore di Protezione Solare
• Il livello di protezione UVA
• La resistenza all’acqua
• Non esiste una sostanza universale in grado di coprire tutto lo spettro solare e non tutti i prodotti possono essere fotoprotettori; non esiste una protezione al 100%.
Bisogna applicare il prodotto in dose abbondante, almeno 30 minuti prima di esporsi al sole, ripetendola almeno ogni 2 ore e sempre dopo il bagno, in caso di eccessiva sudorazione, perché così non si prolunga l’esposizione, ma la si mantiene semplicemente. “- conclude il prof. Ruggiero
In conclusione riassumiamo alcune indicazioni ribadite dalla FIMP per una corretta esposizione al sole :
- La pelle può essere esposta al sole per un certo periodo di tempo senza arrossarsi,
- La durata di questo tempo di autodifesa dipende dal tipo di pelle ( Fototipo)
- Trascorso tale tempo, la pelle richiede protezione, ricordando di evitare l’esposizione tra le 12 e le 16