Dott.ssa Paola Ghisalberti - Psicologa

Dott.ssa Paola Ghisalberti - Psicologa Sono Psicologa e Psicoterapeuta in formazione presso l'Istituto Gestalt HCC. Promuovo il benessere emotivo, la consapevolezza e la ricerca interiore.

Conduco colloqui di sostegno su Bergamo e online. Progetto laboratori educativi sul territorio.

Spesso si pensa che il lavoro di una terapeuta inizi quando un paziente entra nello studio e finisca 50 minuti dopo.Ma q...
10/11/2025

Spesso si pensa che il lavoro di una terapeuta inizi quando un paziente entra nello studio e finisca 50 minuti dopo.

Ma quello che non si vede è tutto ciò che c’è dietro le quinte:

Formazione continua
ore di studio
terapia personale
supervisioni
letture
confronti con i colleghi

E anche quei pensieri che, inevitabilmente, accompagnano la giornata:

"Chissà come sarà andata quella conversazione con il partner."
"Chissà se l’ansia si sarà calmata dopo il nostro ultimo incontro."
"Chissà se oggi si sarà sentito un po’ più libero."

La terapia non finisce davvero quando si chiude la porta dello studio.

È complesso, impegnativo, a volte stancante… ma profondamente umano.

E non lo cambierei per nulla al mondo.

Sforzarsi di rientrare nel mondo dei sani, dei normali, degli eternamente attivi, utili, produttivi,toglie forze e senso...
10/11/2025

Sforzarsi di rientrare nel mondo dei sani,
dei normali, degli eternamente attivi, utili, produttivi,
toglie forze e senso a quel che stiamo vivendo,
qualunque cosa sia: vecchiaia, malattia, male dell’anima.
Nello stesso tempo, non sono queste condizioni
a definirci, noi siamo molto di piú di quel che ci capita,
e il modo in cui viviamo le situazioni
è molto piú determinante delle situazioni stesse.
Il non lasciarsi imprigionare da una condizione
ma sentire la propria intricatezza,
quel che sborda, quel che non sta dentro
la definizione momentanea di noi, dà la possibilità
di essere piú larghi, piú interi, meno contingenti
e piú presenti. Non è facile, ma il punto di partenza
è proprio stare con quello che ci capita,
anche con il male, la malattia, i sintomi, e fargli
compagnia, e accudirli, curarli, senza sentire
che siamo solo quello. Piú entriamo in intimità
con qualcosa e piú sconfiniamo dai suoi bordi,
siamo il testimone, il narratore silenzioso, lo studioso
di noi stessi e della condizione in cui siamo,
ma anche di quello che la scavalca, le sfugge, si libera.

(Chandra Livia Candiani - da "I visitatori celesti")

Immagine:
Ispirazione: poeti viandanti

"Bisogna imparare a convivere anche con le cose che non si superano.Perché è inutile stare ad ascoltare i bei discorsi s...
05/11/2025

"Bisogna imparare a convivere anche con le cose che non si superano.
Perché è inutile stare ad ascoltare i bei discorsi sul tempo che guarisce le ferite, sulle cose belle che verranno, sulla vita che ti sorprende quando meno te lo aspetti.

Ci sono segni che non si cancellano, lividi che non passano, vuoti che non si possono riempire.
Cose rotte che resteranno rotte per sempre, non c’è nulla da fare.
E nemmeno da dire.

Bisogna solo far propria l’idea che niente sarà come prima, mai più.
Che la vita che verrà è nuova, anche se non come l’avevamo immaginata.
Forse ci saranno diverse felicità, nuove occasioni, nuovi spunti.

Ma non c’è alcuna cosa al mondo che possa farci tornare chi eravamo prima che accadesse quello che non possiamo più cambiare e che ci ha cambiati per sempre.

È l’unica certezza. Per sempre.

Bisogna imparare a convivere con tutto quello che non avevamo nemmeno mai immaginato, nascendo di nuovo, in un modo innaturale, perché ce lo impone il turbinio dell’esistenza, la forza che nemmeno sapevamo di avere.

Spezzati. Ma vivi".

Laura Messina

«Meditare è come innaffiare una pianta dalle radici.Quando il giardiniere vuole prendersi cura di una pianta,non si preo...
02/11/2025

«Meditare è come innaffiare una pianta dalle radici.
Quando il giardiniere vuole prendersi cura di una pianta,
non si preoccupa dei rami e delle foglie ma piuttosto
dà acqua alle radici, perché la pianta cresca rigogliosa.
Allo stesso modo, se vogliamo prenderci cura dei differenti
aspetti della vita, dobbiamo ravvivarli alla base.
E la base della vita è la coscienza.»

Maharishi Mahesh Yogi
(1918–2008)

Portare progetti nelle scuole significa offrire uno spazio protetto e autentico in cui sperimentare la relazione con l’a...
29/10/2025

Portare progetti nelle scuole significa offrire uno spazio protetto e autentico in cui sperimentare la relazione con l’altro, l’ascolto e la comunicazione consapevole.

La scuola non è solo il luogo dell’apprendimento cognitivo, ma anche — e forse soprattutto — un laboratorio di relazioni.

È nel confronto quotidiano, nelle dinamiche di gruppo e nei piccoli gesti di riconoscimento reciproco che costruiamo la nostra identità e la percezione del nostro valore.

Quando imparano ad ascoltare attivamente, cioè ad accogliere davvero ciò che l’altro esprime senza giudizio o fretta di rispondere, scopriamo che la comunicazione è uno strumento di connessione e non solo di scambio di informazioni.

Uno dei sentimenti più gratificanti che io conosca – ed una delle esperienze che meglio promuovono la crescita dell’altr...
28/10/2025

Uno dei sentimenti più gratificanti che io conosca – ed una delle esperienze che meglio promuovono la crescita dell’altra persona – sorge dall’apprezzare un individuo nello stesso modo in cui si apprezza un tramonto.

Le persone sono altrettanto meravigliose quanto i tramonti se io li lascio essere ciò che sono.

In realtà, la ragione per cui forse possiamo veramente apprezzare un tramonto è che non possiamo controllarlo.

Quando osservo un tramonto, come facevo l’altra sera, non mi capita di dire: “addolcire un po’ l’arancione sull’angolo destro, mettere un po’ più di rosso porpora alla base, ed usare tinte più rosa per il colore delle nuvole”.

Non lo faccio.

Non tento di controllare un tramonto, ammiro con soggezione il suo dispiegarsi.

Carl R. Rogers

Il più alto livello di intimità si raggiunge quando non conta piú ciò che si dice, ma quello che non occorre dire.(Alber...
28/10/2025

Il più alto livello di intimità si raggiunge quando non conta piú ciò che si dice, ma quello che non occorre dire.

(Albert Camus)

Riflessione su chi lavora nel mondo del “prendersi cura” Più mi muovo tra massaggi, pratiche olistiche, costellazioni e ...
28/10/2025

Riflessione su chi lavora nel mondo del “prendersi cura”

Più mi muovo tra massaggi, pratiche olistiche, costellazioni e percorsi di crescita, più mi rendo conto di una verità profonda:non basta l’intuito, non basta la sensibilità.

Quando qualcuno si affida a te tu entri in uno spazio sacro.
Uno spazio dove la fiducia è totale.
E dove ogni parola, ogni gesto, ogni sguardo può lasciare un segno.

Ecco perché la formazione non è un optional, ma un atto di responsabilità.

Perché la gente ci crede. Si apre, si fida.

E se manca competenza- consapevolezza- formazione, il rischio é dietro l'angolo.

Le pratiche olistiche e le discipline del benessere non sono giochi di energia o intuizione improvvisata:
sono incontri profondi tra esseri umani.
E per reggere quella profondità serve radicamento, studio, conoscenza di sé e dell’altro.


Le anime sensibili hanno bisogno di riposo,pause, silenzio.Di ascoltarsi, di incontrarsi,di non sentirsi sole nella loro...
27/10/2025

Le anime sensibili hanno bisogno di riposo,
pause, silenzio.
Di ascoltarsi, di incontrarsi,
di non sentirsi sole nella loro diversità.
Hanno bisogno di bellezza, di armonia,
di scambi autentici e profondi,
di essenze pure,
per ricaricarsi e poter così continuare
a dare luce al mondo.
Hanno bisogno di musica vera,
di fiori, di alberi da abbracciare,
di vivere con gli animali,
di cantare, di ridere, di leggerezza.
Hanno bisogno di fare ciò che amano,
perchè è ciò per cui sono venute.
Hanno bisogno di libri scritti con l'anima,
di esprimere la loro voce nell'arte,
come nell'azione, nella vita di ogni giorno.
Hanno bisogno di fare ciò in cui credono,
ciò che per loro ha davvero un senso,
di fare dei loro pensieri le loro azioni,
di coerenza fra ciò che sentono e ciò che
mettono in pratica ogni giorno.
Hanno bisogno di comunicare con tutte la creature,
in modo libero e personale,
di imparare a distinguere le voci delle loro Guide,
degli antenati, degli spiriti liberi della Terra.
Hanno bisogno di imparare a fidarsi, a leggere i segni,
a distinguere le energie sottili della natura,
degli elementi e di tutti gli esseri.
Hanno bisogno di lottare e difendersi,
quando è necessario, senza sensi di colpa,
di imparare a schermarsi, a proteggersi, a dire no.
Hanno bisogno di immedesimarsi nel vento,
di farsi abbracciare dall'acqua,
di scoprire i sentimenti dei cristalli,
di scaldarsi ad ogni fuoco che incontrano,
per riuscire ad equilibrare la loro emotività.
Ma soprattutto,
hanno bisogno di capire che la loro sensibilità
è il loro vero, ancestrale, scintillante
e indomabile potere.

[Alessandra Pallanca]

-Ora come glielo dicoAl mio migliore amicoChe mi sono fatta maleNon l’ho ascoltato fino a perdere l’udito?Come glielo di...
22/10/2025

-Ora come glielo dico
Al mio migliore amico
Che mi sono fatta male
Non l’ho ascoltato fino a perdere l’udito?
Come glielo dico
Alla signora al panificio
Che mi chiede se sto bene
Come mai oggi non sorrido?

Tanto pure se sorrido, rido
Dici che ho un velo sugli occhi, occhi
Ma non mi spezzo finché non mi tocchi
Finché non mi tocchi
Fili di zucchero appesi al soffitto
Sono il sipario del mio labirinto
Forse è la fine del mio primo atto

Ora voglio solo vivere
Ora voglio solo vivere
Ora voglio solo
Ora, ora
Ora voglio solo
Ora, ora, ora

Ora come glielo dico ad Angelina?
Doveva perdonarsi, è diventata un’assassina
Cammina con le punte arrotondate per sеmpre, per difetto
E rеgalare tutto non è ricevere affetto
E giocherò a carte scoperte
Non dirò più bugie
E diventerò una donna forte

Ma mentre apro e chiudo il frigo, frigo
Dici che ho un velo sugli occhi, occhi
Come le spose davanti agli specchi, davanti agli specchi
Fili di zucchero appesi al soffitto
Sono il finale del mio primo atto

Ora voglio solo vivere
Ora voglio solo vivere
Ora voglio alzarmi alle quattro
Sbagliare tutto e poi morire di noia (Morire di noia)
E voglio uscire in ciabatte
Fare mille cazzate che non ho fatto ancora (Non ho fatto ancora)
Voglio gridare a un concerto
Ma senza paura che poi arrivi il silenzio
Voglio toccare il mio corpo e sentire che esisto
Dentro ad ogni difetto, dentro ad ogni difetto

Ora voglio solo
Ora voglio solo vivere-

Angelina Mango

Oggi ho iniziato a collaborare con alcune scuole del territorio di Bergamo, portando avanti progetti che ruotano attorno...
22/10/2025

Oggi ho iniziato a collaborare con alcune scuole del territorio di Bergamo, portando avanti progetti che ruotano attorno alla relazione con l’altro, alla comunicazione e all’ascolto attivo.

Nei laboratori lavoriamo proprio su questo: creare spazi dove si possa parlare, ascoltare, riflettere su come ci si sente e su come ci si incontra.

L’obiettivo, insieme alle mie colleghe, è semplice: portare la psicologia e il benessere anche fuori dallo studio, nei luoghi dove la vita si impara.

«Mi rendo conto che se fossi stabile, costante o statico, vivrei come un ca****re.Accetto così la confusione, l’incertez...
20/10/2025

«Mi rendo conto che se fossi stabile, costante o statico, vivrei come un ca****re.
Accetto così la confusione, l’incertezza, la paura e gli alti e bassi della vita emotiva,
perché sono il prezzo che pago per una vita fluttuante, intensa e stimolante.»
— Anaïs Nin

Ripresa da un post trovato dal web


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24100

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