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Studio Tullio Maurizio Amministrazione e Gestione Immobiliare

📣 NUOVO OBBLIGO PER LE IMPRESE EDILI: BADGE DIGITALE DI CANTIERE🧱 Decreto Sicurezza – D.L. 28 ottobre 2025Con l’entrata ...
30/10/2025

📣 NUOVO OBBLIGO PER LE IMPRESE EDILI: BADGE DIGITALE DI CANTIERE
🧱 Decreto Sicurezza – D.L. 28 ottobre 2025

Con l’entrata in vigore del nuovo Decreto Sicurezza, tutte le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri edili, sia pubblici che privati, dovranno dotarsi di un badge digitale personale.

🔹 Cos’è il badge digitale
È un tesserino identificativo elettronico contenente i dati anagrafici, la foto del lavoratore e un codice univoco, collegato al sistema nazionale SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa).

🔹 Perché è obbligatorio
Serve a garantire la tracciabilità dei lavoratori in cantiere, la regolarità contributiva delle imprese e il controllo sulla catena degli appalti e subappalti.

🔹 Cosa cambia per i condomìni
In qualità di committenti dei lavori, anche i condomìni dovranno assicurarsi che:
✅ Le imprese incaricate siano in regola con l’obbligo del badge digitale
✅ Vengano acquisite le dichiarazioni di conformità e l’elenco nominativo del personale autorizzato
✅ I contratti d’appalto contengano clausole di responsabilità in caso di mancata osservanza

⚠️ Le sanzioni previste per chi non rispetta le nuove norme possono arrivare fino a 12.000 euro e comportare la sospensione dell’attività di cantiere.

💧 ATTENZIONE: CRISI IDRICA IN PUGLIALa Acquedotto Pugliese S.p.A. (AQP) ci lancia un allarme forte: le risorse idriche d...
29/10/2025

💧 ATTENZIONE: CRISI IDRICA IN PUGLIA
La Acquedotto Pugliese S.p.A. (AQP) ci lancia un allarme forte: le risorse idriche della nostra regione sono ormai sotto il 50% della media storica e le precipitazioni recenti non bastano. 
Per evitare interruzioni più gravi, già dal 20 ottobre sono state attivate riduzioni di pressione sulla rete idrica. 

Ecco perché questo coinvolge anche te, il tuo condominio, la tua vita quotidiana:
• Se la pressione cala, potrebbe essere più difficile far arrivare l’acqua ai piani alti.
• Ogni piccola perdita, ogni rubinetto che gocciola, diventa un “furto” alla nostra risorsa collettiva.
• È un momento in cui tutti dobbiamo assumere un ruolo: non solo chi gestisce le reti, ma anche ognuno di noi con i propri hábitos.

Cosa possiamo fare insieme ORA:
• Verifica che nei tuoi condomini o nelle tue case ci sia un serbatoio adeguato e che funzioni bene.
• Riduci gli sprechi: docce un po’ più brevi, lavatrice/dishwasher solo a pieno carico, rubinetti chiusi mentre insaponi.
• Controlla le perdite: un gocciolio continuo, piccoli filtri rotti, valvole non perfette… tutti sommano.
• Comunica: informando i condomini, i vicini, facendo capire che è una sfida comune.

👉 Se vuoi approfondire lo stato della crisi e capire in dettaglio cosa sta succedendo, dai un’occhiata qui: Crisi idrica AQP

Condividi questo messaggio nel condominio o tra i condomini, facciamo in modo che diventi azione concreta. Solo così riusciremo a proteggere un bene che non si vede sempre, ma che è fondamentale: l’acqua.


🎧 LA QUIETE NON È UN’OPINIONE: RUMORI MOLESTI PUNIBILI ANCHE SENZA FONOMETRO ⚖️In un condominio non si condividono solo ...
29/10/2025

🎧 LA QUIETE NON È UN’OPINIONE: RUMORI MOLESTI PUNIBILI ANCHE SENZA FONOMETRO ⚖️

In un condominio non si condividono solo muri e spazi, ma anche il rispetto reciproco. La Corte di Cassazione, con la Cass. Pen., Sez. III, n. 32043/2025 del 26 settembre 2025, ha ribadito un principio fondamentale: non serve una perizia fonometrica per dimostrare il reato di disturbo della quiete pubblica. 

👉 In altre parole: non è il numero dei decibel a determinare la colpa, ma l’effetto reale che un comportamento produce su chi vive accanto. Se i rumori sono eccessivi, continui o compiuti in orari inappropriati, la legge interviene a tutela del benessere collettivo. 

🧩 Vivere in condominio significa entrare ogni giorno in un equilibrio delicato: piccoli gesti — come abbassare il volume, rispettare gli orari, evitare lavori rumorosi nei momenti di riposo — fanno la differenza tra il “subire” e il “convivere”.

Il silenzio non è assenza di rumore, ma presenza di rispetto.

In questa fotografia, scattata da Ebrahim Noroozi, c’è molto più di tre bambini davanti a una mela e a una carota.C’è lo...
26/10/2025

In questa fotografia, scattata da Ebrahim Noroozi, c’è molto più di tre bambini davanti a una mela e a una carota.
C’è lo stupore puro, l’attimo in cui l’infanzia incontra qualcosa di semplice ma straordinario: un frutto rosso, un simbolo di abbondanza, di vita.
I loro occhi spalancati raccontano fame, curiosità, desiderio, ma anche la capacità che solo i bambini hanno — quella di meravigliarsi ancora, anche quando il mondo intorno non lascia molto spazio ai sogni.

Dietro quello sguardo c’è il peso della realtà, ma anche la speranza.
Una speranza che si manifesta nei gesti più semplici, in una mela offerta, in un atto di condivisione.

Questa immagine ci ricorda che la vera ricchezza non è ciò che possediamo, ma la capacità di restare umani davanti al bisogno.
Ogni sguardo merita una risposta, ogni gesto piccolo può cambiare una giornata.

📸 Foto di Ebrahim Noroozi – Kabul, Afghanistan, 2023

📌 VENDITA CASA E SPESE STRAORDINARIE: CHI PAGA?La Cassazione (sent. n. 24236/2025) ha fatto chiarezza su un dubbio etern...
03/10/2025

📌 VENDITA CASA E SPESE STRAORDINARIE: CHI PAGA?

La Cassazione (sent. n. 24236/2025) ha fatto chiarezza su un dubbio eterno della vita condominiale:
👉 le spese straordinarie vanno attribuite a chi era proprietario quando l’assemblea ha approvato la delibera.

💡 In pratica:
• Se la delibera è prima della vendita, paga il venditore.
• Se la delibera è dopo la vendita, paga il nuovo proprietario.

⚖️ Attenzione però: l’amministratore può comunque chiedere il pagamento anche all’acquirente (responsabilità solidale ex art. 63 disp. att. c.c., per il biennio precedente).
➡️ L’acquirente che paga ha diritto di rivalersi sul venditore.

🔑 Morale della storia: quando si compra o si vende casa, meglio verificare bene le delibere condominiali in corso, così da evitare spiacevoli sorprese!

🏢 Decoro e manutenzione: quando l’estetica diventa un obbligo condominialeParlare di decoro architettonico in condominio...
28/08/2025

🏢 Decoro e manutenzione: quando l’estetica diventa un obbligo condominiale

Parlare di decoro architettonico in condominio non significa occuparsi solo di bellezza. L’estetica dell’edificio è un valore collettivo, riconosciuto dalla legge e dalla giurisprudenza, che incide direttamente sia sulla qualità della convivenza che sul valore economico degli immobili.

🔹 Il valore della facciata: non solo muro, ma identità

La facciata di un condominio è la sua “carta d’identità”: racconta la storia dell’edificio, il suo stile e la cura dei suoi abitanti. Non a caso, la giurisprudenza considera il decoro architettonico un bene comune. Anche un palazzo privo di particolari pregii artistici ha comunque una sua armonia visiva, che deve essere rispettata.
Alterare quell’equilibrio – con lavori improvvisati, installazioni abusive o modifiche non uniformi – significa danneggiare non solo l’immagine, ma anche il valore patrimoniale delle singole proprietà.

🔹 Nessuna definizione precisa, ma un principio forte

Il Codice Civile non fornisce una definizione esatta di “decoro architettonico”. Tuttavia, lo protegge con norme molto chiare:
• art. 1120 c.c. → vieta innovazioni che alterano il decoro dell’edificio;
• art. 1122 c.c. → vieta al singolo condomino di realizzare opere che compromettano l’estetica dell’immobile.

Questo significa che non è necessario che un edificio abbia pregio artistico per invocare la tutela del decoro: basta che venga alterata l’armonia complessiva delle sue parti visibili.

🔹 Il diritto di ciascun condomino

Un aspetto spesso sottovalutato è che anche il singolo condomino può difendere il decoro.
Non occorre una delibera assembleare: se un’opera altera l’estetica comune, ciascun proprietario ha diritto di rivolgersi al giudice per chiederne la rimozione. La Cassazione ha più volte confermato questo principio, sottolineando come il decoro non sia un “lusso”, ma un diritto condiviso da tutti i partecipanti alla comunione.

🔹 Amministratore e assemblea: tra prudenza e responsabilità

L’amministratore ha l’obbligo di vigilare e di riferire all’assemblea quando un condomino esegue lavori potenzialmente lesivi del decoro. Nei casi più evidenti, può persino agire direttamente per far rimuovere l’abuso.
L’assemblea, dal canto suo, è spesso chiamata a valutare interventi di manutenzione straordinaria o innovazioni. Qui il tema diventa delicato: decidere cosa sia “lesivo” del decoro non è sempre semplice. Una delibera troppo permissiva può essere impugnata; una troppo rigida può generare tensioni.

🔹 Violazione del decoro = danno economico

Non si tratta solo di estetica: quando il decoro architettonico viene compromesso, l’edificio perde valore.
Una tenda dissonante, un climatizzatore installato senza criterio, un colore di facciata difforme: piccoli dettagli che, messi insieme, incidono sul valore commerciale degli appartamenti e sull’immagine complessiva del palazzo. Per questo, la lesione del decoro può dar luogo non solo alla rimozione dell’opera abusiva, ma anche a richieste di risarcimento danni.

🔹 Alcuni esempi concreti

Ecco alcune situazioni tipiche che rientrano nella violazione del decoro architettonico:
• installazione di condizionatori o parabole in posizioni visibili e disarmoniche;
• inferriate o verande difformi rispetto allo stile dell’edificio;
• riverniciature con colori diversi dal resto della facciata;
• cappotti termici realizzati senza un progetto unitario, che spezzano l’omogeneità dell’estetica.

🔹 Conclusione: il decoro come garanzia di valore e convivenza

Il decoro architettonico non è un “optional”, ma un vero e proprio obbligo di tutela.
Rispettarlo significa salvaguardare l’armonia visiva, la serenità nei rapporti di vicinato e il valore economico delle proprietà. È una responsabilità condivisa: dei singoli condomini, che devono agire con attenzione e rispetto; dell’amministratore, che ha il dovere di vigilare; e dell’assemblea, che deve deliberare con equilibrio.

In fondo, il messaggio è semplice: un condominio bello e armonico è anche un condominio più sicuro, più sereno e più prezioso.

🔒 Privacy in condominio: nuove regole in arrivoIl condominio non è soltanto un luogo fisico, fatto di muri e scale, ma a...
23/08/2025

🔒 Privacy in condominio: nuove regole in arrivo

Il condominio non è soltanto un luogo fisico, fatto di muri e scale, ma anche uno spazio in cui ogni giorno circolano dati personali: dai verbali assembleari ai sistemi di videosorveglianza, dalle bacheche alle nuove tecnologie di domotica.

Proprio per questo, il Garante della Privacy ha avviato una consultazione pubblica per aggiornare le Linee guida, ferme al 2013. L’obiettivo? Adattare le regole al contesto attuale, in cui la gestione digitale è ormai parte integrante della vita condominiale.

📌 Cosa cambierà:
• più chiarezza su chi è “titolare” e chi è “responsabile” del trattamento dei dati;
• regole più precise per la conservazione e la diffusione dei verbali;
• maggiori tutele nei sistemi di videosorveglianza e negli impianti domotici;
• trasparenza per i condomini, responsabilità chiara per gli amministratori.

💡 Il messaggio è semplice: la privacy non è un ostacolo, ma una garanzia di fiducia e sicurezza per tutti. Un condominio che tutela i dati è un condominio che tutela i suoi abitanti.

Passeggiando in città o nei piccoli paesi capita spesso di imbattersi in scene curiose: bottiglie piene d’acqua appoggia...
16/08/2025

Passeggiando in città o nei piccoli paesi capita spesso di imbattersi in scene curiose: bottiglie piene d’acqua appoggiate davanti ai portoni dei condomini, accanto alle finestre dei piani terra o persino lungo i vialetti interni.

Secondo chi le mette lì, servirebbero a scoraggiare i gatti dal fare p**ì nelle vicinanze. In realtà, lo sappiamo bene: è solo una credenza popolare, una “soluzione fai da te” che non ha nessun fondamento scientifico.

Ma da dove nasce questa abitudine? 📖
Negli anni ’80 il giardiniere neozelandese Eion Alexander Scarrow diffuse per primo l’idea che cani e gatti non avrebbero fatto i loro bisogni vicino a bottiglie piene d’acqua. Poco dopo ammise che era un semplice pesce d’aprile, ma ormai la voce era girata a tal punto da diventare “tradizione” in mezzo mondo.
In Giappone addirittura questa pratica ha preso un nome: Nekoyoke.

E allora perché questa credenza resiste ancora oggi?
Perché – come spiegano le scienze comportamentali – il cervello umano tende ad ancorarsi a soluzioni semplici e immediate, soprattutto se ripetute da più persone. È il classico esempio di come una leggenda possa trasformarsi in regola di vicinato.

💡 La riflessione? La scienza ci insegna che non tutto ciò che sembra logico lo è davvero. Le bottiglie d’acqua davanti ai portoni non tengono lontani i gatti… ma ci ricordano quanto sia potente il passaparola nel creare convinzioni collettive.

15/08/2025

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