Dott.ssa Irene Di Liddo Fisioterapia Osteopatia

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25/11/2025
🌱 Non tutti i bambini amano il tummy time… ed è assolutamente normale!Molti genitori si preoccupano quando il proprio bi...
25/11/2025

🌱 Non tutti i bambini amano il tummy time… ed è assolutamente normale!

Molti genitori si preoccupano quando il proprio bimbo protesta durante il tempo a pancia in giù, ma in realtà succede a tantissimi bambini. Il tummy time è utile per lo sviluppo motorio, ma non deve essere vissuto come una lotta: ci sono tanti modi per renderlo più piacevole e graduale.

Ecco alcuni suggerimenti pratici per aiutare i piccoli a viverlo meglio:

✨ Iniziare con pochissimi secondi
Anche 10–15 secondi alla volta vanno benissimo. La durata aumenta man mano che il bimbo lo tollera meglio.

✨ Farlo sulle pance dei genitori
A pancia in giù sul torace di mamma o papà, soprattutto pelle a pelle, è più rassicurante e naturale.

✨ Usare un asciugamano arrotolato sotto il petto
Aiuta a sollevare la testina e rende il tutto meno faticoso.

✨ Proporre giochi o specchietti davanti al viso
Qualcosa che attira l’attenzione li motiva a mantenere la posizione.

✨ Fare tante micro-sessioni
Meglio 5–6 momenti brevi durante il giorno che uno lungo e pieno di pianti.

✨ Scegliere i momenti giusti
Evita subito dopo la poppata o quando è stanco. Meglio quando è vigile, tranquillo e curioso.

✨ Sdraiarsi a terra insieme
Il contatto visivo con il genitore è molto rassicurante e li invoglia a sollevare la testina.

✨ Provare sul fasciatoio
Molti bambini tollerano meglio il tummy time in questa posizione perché vedono l’ambiente dall’alto.

✨ Usare una musica rilassante
Una melodia dolce può rendere l’esperienza più piacevole.

✨ Non forzare mai
Il tummy time deve essere una proposta, non un’imposizione. L’obiettivo è creare un’associazione positiva.



❤️ Ogni bambino ha i suoi tempi.
Accompagnarlo con calma e serenità vale molto più della durata del tummy time.


24/11/2025

IL RIFLESSO DI EMISSIONE FORTE

Tutto sembra iniziato alla grande, la montata lattea è arrivata come un fiume i piena! c'è latte ovunque, bè che sollievo!
Eppure ben presto qualcosa inizia a turbarti.

Il piccolo si ATTACCA E STACCA dal seno nervoso, ogni poppata sembra una lotta. Gli senti arrivare il latte in bocca, ingoia con vigore, quasi non fa in tempo a deglutire che gli si riempie di nuovo la bocca e poi inizia a TOSSIRE.
Qualche volta si stacca dal seno e INARCA la schiena piangendo.
Ingenuamente cambi seno pensando di risolvere ma si va di male in peggio, il latte gli va di traverso!
Hai notato feci VERDI e schiumose, qualche volta contengono anche muco

Ma cosa sta succedendo!!
Hai una iperproduzione di latte e/o un riflesso di emissione forte!

Niente paura, a tutto c'è un rimedio.

In pratica è come se il tuo bambino cercasse di poppare da un idrante! Nel momento stesso in cui si attacca, parte il riflesso di emissione (la calata del latte per intenderci) e arriva con troppo vigore!
A ciò potrebbe associarsi una produzione di latte in eccesso. Se hai perennemente il seno troppo pieno e il tuo bambino non fa mai in tempo a svuotarlo del tutto che questo si riempie di nuovo, allora hai una iperproduzione.

Non sempre l'iperproduzione e riflesso di emissione forte sono associati.
Alcune donne hanno una ridotta capacità di immagazzinamento del latte (ovvero il seno è in grado di "conservare" poco latte) e queste possono avere un riflesso di emissione forte. In tal caso osserviamo in genere dei bambini che poppano 5 minuti, prendendo una modesta quantità di latte velocemente, spesso tossiscono durante la poppata e si staccano. Crescono comunque bene ma le feci sono spesso verdi.

A tutto ciò si associano:
-rigurgiti frequenti
-parecchi gas prodotti dal bambino
-irritazioni da pannolino frequenti
-REFLUSSO (Ne parleremo bene nel prossimo post)

Cosa puoi fare per rendere le poppate meno stressanti e migliorare la digestione del bimbo:
-offri un solo seno per volta
-offri ripetutamente lo stesso seno, anche due o tre volte, prima di passare all'altro. Puoi anche stabilire delle fasce orarie in cui usi il destro e quelle in cui usi il sinistro
-allatta in posizione sdraiata o semisdraiata, la forza di gravità aiuterà a rallentare il riflesso.

Se il tuo bambino ha tracce di sangue nelle feci, potrebbe avere l'intestino irritato dall'eccesso di lattosio che riceve a causa dell'iperproduzione di latte.
In questo caso può essere utile provare anche una dieta materna priva di latticini, soia e coloranti artificiali.

Per approfondire la questione del MALASSORBIMENTO da lattosio, feci VERDI e GAS intestinali, consulta questo post https://www.facebook.com/ConsulenteallattamentoMolise/posts/214885660346732

Dott.ssa Tramontano Roberta
Consulente allattamento IBCLC
Medico chirurgo

Prenota la tua consulenza online al link https://www.miodottore.it/roberta-tramontano/medico-di-base/campobasso

22/11/2025

I FALSI MITI DELL'ALLATTAMENTO

N°1 " ho perso il latte"

Tra le principali cause di fallimento dell'allattamento esclusivo c'è la famosa "perdita improvvisa del latte". Una sorta di rubinetto che all'improvviso si rompe e nessuno può aggiustarlo.

Ma cosa succede davvero a queste mamme convinte di aver perso il latte?

Per prima cosa, è assolutamente impossibile che ad un certo punto di un allattamento ben avviato, che è sempre stato esclusivo, il latte non sia più sufficiente o la produzione cali.
Ma ci sono tante situazioni che possono indurre la madre a pensare che ciò stia accadendo.

Tra i principali motivi c'è la riduzione dell'incremento ponderale che si verifica in tutti i bambini tra il 2° e il 3° mese di vita. Ogni bambino allattato al seno guadagnerà meno peso a partire dal 2° mese di vita, rispetto a ciò che è accaduto tra 0 e 4 settimane e 4 e 8 settimane. Questo evento è assolutamente normale, altrimenti alleveremo vitelli e non bambini. Tuttavia si cade nell'errore comune di pensare che se il bambino nel mese precedente aveva preso 1kg e in quello successivo ha acquistato 800-600 grammi, allora il latte non è più sufficiente.
L'errore sta solo nell'utilizzo delle curve di crescita sbagliate.

Se il tuo bambino è sereno, fa p**ì (4-5 pannolini al giorno) e fa la c***a, di sicuro non sta morendo di fame e la crescita va sempre valutata in base alle curve OMS per i bambini allattati al seno.

In altri casi, la madre pensa di non avere abbastanza latte perchè il bambino improvvisamente inizia a piangere molto durante il giorno e vuole stare continuamente attaccato. Le cause di ciò possono essere tante:
-scatto di crescita
-mesi estivi in cui si poppa molto di più
-reflusso gastroesofageo
-cambiamenti nelle abitudini familiari che causano stress nel bambino e dunque coliche (pianto inspiegabile e prevedibile ogni giorno alla stessa ora)

Poi ci sono situazioni in cui effettivamente il bambino ha un calo della curva di crescita, per motivi talora individuabili e altre volte no, ma ogni caso andrebbe valutato individualmente, poichè una minima riduzione della curva di crescita in un bambino altrimenti sano e sereno, che risulta ben idratato, fa p**ì e c***a regolarmente, non giustifica l'inizio dell'alimentazione artificiale.

Altra condizione che induce la madre a pensare di non avere più latte a sufficienza è il seno diventato improvvisamente morbido dopo 20-30 giorni dal parto. Questo cambiamento è assolutamente normale, significa semplicemente che la produzione si è finalmente calibrata in base alle esigenze del bambino e dunque il seno è sempre morbido tra una poppata e l'altra. Al contrario avere il seno ancora teso a quest'epoca è segno di una scarsa calibrazione della produzione e quindi o di un eccesso di latte o di un'inadeguato svuotamento del seno da parte del bambino che magari a causa di un attacco scorretto, di un paracapezzoli o di un frenulo corto, non riesce a drenare bene il seno.
Tuttavia, la madre che iprovvisamente vede che il suo seno non si "carica" più come prima, va in paranoia. Anche il ritmo di suzione del bambino cambia e a quest'epoca potrebbe voler poppare con una maggiore frequenza e anche questo induce a pensare di avere meno latte.

Dunque non esiste che improvvisamente si perda il latte, ma ci sono una miriade di situazioni che possono indurre la madre a pensarlo.

Quindi ricordiamo: Se il bambino fa p**ì e c***a e cresce seguendo la sua curva di crescita il problema non è la produzione scarsa ma bisogna indagare e capire se eventuali pianti o altri problemi hanno altre cause individuabili e risolvibili.

Quando invece può essere vero che dopo 1-2 mesi il latte non sia più sufficiente?
-quando stai allattando con le ragadi
-quando stai usando il paracapezzoli
-quando c'è il frenulo corto
-quando si allatta ad orari senza rispettare le richieste del bambino
-in caso di utilizzo del ciuccio senza aver prima ben consolidato l'allattamento (4-6 settimane)
-quando hai dolore costante a tutte le poppate
-quando nelle prime settimane di vita del bambino ci sono problemi quali ittero, ipotonia, sonnolenza eccessiva
-obesità materna o diabete mellito
-ipotiroidismo
-sindrome dell'ovaio policistico

Tutte queste situazioni determinano nell'arco di alcune settimane un calo della produzione che effettivamente diventerà poi inadeguata. Tutto ciò che impedisce un inadeguato drenaggio del seno farà calare la produzione.

Dott.ssa Tramontano Roberta
Consulente allattamento IBCLC
Medico chirurgo

Ho appena concluso un corso dedicato alle problematiche di allattamento e svezzamento con una docente di fama internazio...
16/11/2025

Ho appena concluso un corso dedicato alle problematiche di allattamento e svezzamento con una docente di fama internazionale, Julie Fendall.
È stata un’esperienza estremamente arricchente: non solo per le nuove conoscenze acquisite, ma soprattutto per il suo metodo di lavoro, che integra competenza, sensibilità e visione globale del bambino.

Torno in studio con tanti strumenti in più e con un bagaglio professionale rinnovato, pronta a metterli in pratica per supportare in modo ancora più completo le famiglie che seguo 🤱

L’osteopatia, quando integrata correttamente nel percorso di cura, può essere un aiuto prezioso per affrontare molte delle difficoltà legate all’allattamento e allo svezzamento, favorendo il benessere e l’equilibrio del piccolo in questa fase così delicata.

Grata per questa occasione di crescita e motivata a continuare a migliorare ogni giorno 💛

31/10/2025

episodica ed : scoperto un meccanismo comune grazie a uno studio congiunto tra , Fondazione Santa Lucia e Università di Roma Tor Vergata che ha individuato alcuni marcatori dell’infiammazione che collegano le due patologie.
Per saperne di più👇
https://www.cnr.it/it/nota-stampa/n-13883

29/10/2025

IL DOLORE MAMMARIO IN ALLATTAMENTO

Analizziamo insieme in una piccola rubrica le cause principali di dolore al seno durante l'allattamento.

PRIMO POSTO IN CLASSIFICA--> LE TEMUTISSIME RAGADI

-Perchè vengono?
Attacco al seno scorretto, anchiloglossia (frenulo linguale corto), tensioni mandibolare o cervicali.
Non ci sono cause misteriose, anche se continuano a dirti che l'attacco è perfetto, non è così! 🙏

Purtroppo la stragrande maggioranza delle donne le sperimenta nei primi periodi di allattamento.

-Bisogna dunque preparare il seno per evitare le ragadi?

NO, bisogna preparare la madre a gestire le prime difficoltà ed aiutarla immediatamente dopo il parto.
Se in ogni ospedale ci fosse una IBCLC e la degenza durasse una settimana, probabilmente solo una piccola percentuale di donne si troverebbe a dover affrontare questo doloroso problema. 😪

Saper riconoscere immediatamente l'attacco scorretto e intervenire per correggerlo, questo vi aiuterà davvero.
Conoscere le posizioni adeguate per i primissimi attacchi e quali sono le cose da evitare.

-Come si curano?
L'unica cura efficace è la correzione del problema!
Creme, lozioni, cicatrizzanti e altri rimedi della nonna non servono a molto. Con la correzione dell'attacco il sollievo sarà immediato e la madre sentirà subito la differenza, nonostante la presenza delle ferite. In un paio di settimane le ferite guariranno da sole.

-Se il problema è l'anchiloglossia?
Chiedete sempre al pediatra di valutare il frenulo linguale del vostro bambino, soprattutto se state soffrendo di ragadi e dolori al seno. Il frenulo linguale corto va reciso immediatamente e se fatto nelle prime settimane di vita è un intervento semplicissimo e non richiede nemmeno anestesia. L'anchiloglossia non causa solo problemi di suzione, ma anche si sviluppo del palato, della dentizione e del linguaggio, intervenire subito è di fondamentale importanza. Il miglioramento del dolore e delle ragadi non tarderà ad arrivare.

-una valutazione osteopatica sarà utile per risolvere eventuali tensioni.

Come capire se il bambino è attaccato bene al seno immediatamente dopo il parto?
-nessun dolore
-bocca spalancata (come quando mordi una mela)
-guance e mento sprofondano nel seno
-nasino che guarda su ed è libero (senza dover schiacciare il seno, ma solo per effetto della posizione)

Se non ti sembra così, chiedi immediatamente aiuto competente per scongiurare ogni problema futuro.

PS. Quella che vedete in foto è la bimba di una mia paziente ed è nata IN AUTO. Questo è uno dei suoi primissimi attacchi in ospedale. Non ho trovato nulla di altrettanto perfetto nè su google nè altrove.

Dott.ssa Tramontano Roberta
Consulente allattamento IBCLC
Medico chirurgo

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26/09/2025

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ERRORI COMUNI
LA PROVA DEL BIBERON

Spesso è addirittura una raccomandazione del medico " signora dopo il seno provi comunque a dare anche un biberon. Se il bambino ha ancora fame lo prende altrimenti vuol dire che è sazio"
Quanti bambini vi aspettate che rifiutino quel biberon?
Io me ne aspetto forse 1 su 10

Partiamo dal presupposto che il neonato ha un disperato bisogno di suzione. Succhia qualsiasi cosa. Se gli mettiamo un dito in bocca e schiacciamo il polpastrello controllo il palato, inizierà a succhiare e potrebbe starci 10 minuti senza problemi!

Se dunque ciò che succhia è pieno di latte che succede?
Se lo scola!
Anche se con il seno aveva mangiato a sufficienza, quel biberon se lo beve.
La velocità di svuotamento del biberon non darà il tempo al corpo del bambino di rilasciare la leptina, ormone della sazietà, ma il termine della suzione coinciderà con quello stato di intenso sopore che il bambino sperimenta dopo essersi iperalimentato ( un po' come accade a noi dopo il pranzo domenicale).
Ed ecco che questo fissa un pensiero atrocemente devastante nel nostro cervello "STAVA MORENDO DI FAME PERCHÉ IL MIO LATTE ERA POCO".

Cosi la prova del biberon rovina l'avvio dell'allattamento.

Dire ad una madre di "provare" a dare il biberon le farà perdere fiducia in se stessa e la avvicinerà molto al vortice delle aggiunte.

Quale dovrebbe essere invece la corretta gestione di una partoriente?
-valutazione dell'attacco al seno
-addestramento a riconoscere segnali di fame e sazietà
-addestramento alla spremitura e raccolta del latte in caso di ittero e spiegarle come gestirlo con l'allattamento
-descrivere l'allattamento a richiesta e i suoi principi
-sconsigliare l'utilizzo di ciuccio e biberon
-rivederla dopo qualche giorno di assestamento a casa per capire se ha problematiche da risolvere, attacco scorretto, ragadi, etc

Queste poche cose potrebbero rendere semplice l'allattamento per il 95% delle neomamme.

È così inattuabile dal nostro sistema sanitario inserire una figura specializzata nei reparti di maternità?
Non si può pensare che tutto ciò venga fatto da quelle poche persone che lavorano con le mamme e che sono già travolte da mille impegni e che hanno i minuti centellinati per visitare.

Dott.ssa Tramontano Roberta
Consulente allattamento IBCLC
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🌸 Siamo felici di invitarvi al Cerchio delle Mamme! 🌸Un incontro speciale dedicato a future e neo mamme, per condividere...
23/09/2025

🌸 Siamo felici di invitarvi al Cerchio delle Mamme! 🌸

Un incontro speciale dedicato a future e neo mamme, per condividere esperienze, dubbi e domande in un clima accogliente e sereno.

📅 30 settembre – ore 10.00
📍 Salimed – Stanza del Sale, Via Paolo Borsellino 8, Corato

Parleremo di temi importanti come:
✨ Allattamento
✨ Sonno del neonato
✨ Tappe motorie
✨ Gestione quotidiana del piccolo
…e tanto altro!

🤍 Vi aspettiamo con gioia per un momento di confronto, ascolto e sostegno reciproco. La vostra presenza renderà speciale questo cerchio!

📞 Per info e prenotazioni:
+39 349 590 5797
+39 329 766 7633

04/08/2025

Ci sono temi divisivi che si possono trattare con un taglio scientifico e neutrale? Assolutamente sì 👌

Si può fare se entrambe le parti riescono a dialogare con l’intento di migliorare la situazione, invece che perdere tempo ed energie in litigi polarizzanti.

Parliamo di Violenza ostetrica 👈🏼

È una forma di violenza riconosciuta che ha un nome infelice perché sembra un dito puntato verso una categoria: dovrebbe chiamarsi più correttamente apre “violenza perinatale“.

Si tratta dell’insieme di comportamenti messi in atto dalle strutture o da singoli sanitari che fanno sì che vengono a mancare la tutela e rispetto della donna (ma anche dei padri, allontanati e fatti sentire inutili).

Per esempio, le stesse manovre che in casi specifici possono salvare la vita del neonato e si rendono obbligatorie, si rivelano uno svantaggio per mamme e bambino quanto realizzate al solo scopo di accelerare il parto.
Le statistiche parlano chiaro: dovrebbero essere applicate solo in una piccola percentuale di casi e invece sono quasi una costante con numeri che appaiono molto variabili tra le parti, regioni, e nazioni diverse. Nella regione Marche oltre il 70% delle donne dichiara di avere subito Violenza ostetrica.

La Violenza ostetrica ha molte forme: non solo le manovre in necessarie in un parto fisiologico (cateterismo vescicale, episiotomia, manovra di Cristel…), ma anche la mancanza di sostegno in momenti di estremo dolore o stanchezza, giudizi che feriscono la donna in momenti di particolare fragilità (dire che si lamenta troppo, che non sa partorire, che non ha il latte…) Il mancato riconoscimento del dolore psicologico (sminuire l’impatto di un lutto perinatale o di un parto traumatico…).

👉🏼 Non causa solo danni fisici ma anche psicologici che ricadono sull’intero sistema familiare.

Purtroppo non è sempre facile riconoscerla nemmeno per chi l’ha subita.

Quali sono le cause?
Sono molteplici: retaggi culturale, problemi organizzativi degli ospedali, carenza di personale, mancanza di empatia. Spesso nasce dalla convinzione che la donna debba soffrire sempre per avere un figlio sano, che debba occuparsi fin da subito da sola del neonato e non abbia diritto di lamentarsi perché in tal caso viene additata come immatura e debole.

Raccontata in questo modo sembra un’accusa verso il mondo sanitario. In realtà questa forma di violenza viene subita anche dai sanitari stessi che assistono a questi episodi e ne restano traumatizzati a loro volta.

Si possono cambiare le cose senza che diventi un’ennesima motivazione per allontanare medici e pazienti e far perdere fiducia nella sanità?

Sì. Un modo c’è.

Solo mettendo tutte le parti in gioco a dialogare insieme, non per accusarsi a vicenda, ma per migliorarsi.
Ci mettiamo in gioco per noi e per voi.

Il primo passo riconoscerla sulla base dei dati, aprirsi al dialogo e iniziare una nuova strada verso una cultura del parto rispettato.

Obiettivo: far ricordare alla famiglia questa esperienza fondamentale con un senso di gratitudine, migliorare l’esperienza lavorativa del personale, migliorare la fiducia medico paziente e anche, non ultimo ridurre le denunce a carico del personale sanitario (i cui costi ricadono sulla collettività).

Ginecologi, ostetriche, pediatri, psicologi, ricercatori e avvocati si incontreranno in un convegno sulla Violenza ostetrica il 26 settembre a Urbino. Vi aspettiamo, sanitari e pazienti, tutti uniti per migliorare la cultura del parto in Italia.

Locandina nel primo commento 👇🏼

03/08/2025

🧠 Più attenzione alla salute mentale in gravidanza e nel post parto: è online l’aggiornamento della Linea Guida sulla gravidanza fisiologica a cura del Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e la Promozione della Salute (CNAPPS) dell’Istituto Superiore di Sanità, con nuove raccomandazioni per lo screening di ansia e depressione fino a un anno dopo il parto.

🛡 Più strumenti per intercettare e affrontare la violenza domestica e di genere: i professionisti del percorso nascita diventano un punto di riferimento per offrire supporto tempestivo alle donne in situazioni di rischio.

📊 Più consapevolezza dei fattori sociali complessi come povertà, migrazione o isolamento: barriere che possono ostacolare l’accesso alle cure e aumentare i rischi per madre e neonato.

👩‍⚕ Più continuità nell’assistenza ostetrica, con almeno 8 bilanci di salute raccomandati per ogni donna e un approccio centrato sul benessere fisico, emotivo e relazionale lungo tutto il percorso nascita.

🔎Per approfondire visita il link in story

Indirizzo

Via Monte San Michele 44
Bisceglie
76011

Orario di apertura

Lunedì 08:00 - 20:00
Martedì 08:00 - 20:00
Mercoledì 08:00 - 20:00
Giovedì 08:00 - 20:00
Venerdì 08:00 - 20:00
Sabato 08:00 - 20:00

Sito Web

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