03/12/2025
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𝐋𝐢𝐩𝐞𝐝𝐞𝐦𝐚, 𝐦𝐨𝐯𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐞 𝐝𝐢𝐞𝐭𝐚: 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐟𝐮𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚 𝐝𝐚𝐯𝐯𝐞𝐫𝐨 (𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐢 𝐦𝐢𝐭𝐢)
Il lipedema è una di quelle diagnosi che arrivano tardi, spesso dopo anni di “sei solo sovrappeso” o “devi dimagrire di più”. Ma chi lo vive sulla propria pelle sa benissimo che non è “solo grasso”: è un disturbo della distribuzione del tessuto adiposo, doloroso, implacabile, che colpisce quasi esclusivamente le donne e che si concentra soprattutto su gambe e fianchi.
Negli ultimi anni, però, qualcosa è cambiato: abbiamo finalmente i primi studi seri su esercizio fisico, dieta, compressione e liposuzione. Non sono la Bibbia – i campioni sono piccoli, spesso monocentrici – ma danno una direzione chiara: 𝐿𝑖𝑝𝑒𝑑𝑒𝑚𝑎, 𝑚𝑜𝑣𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑒 𝑑𝑖𝑒𝑡𝑎: 𝑐𝑜𝑠𝑎 𝑓𝑢𝑛𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎 𝑑𝑎𝑣𝑣𝑒𝑟𝑜 (𝑜𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑖 𝑚𝑖𝑡𝑖).
𝐏𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐧𝐨𝐧 𝐛𝐚𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐢𝐫𝐞 “𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚 𝐦𝐨𝐯𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨”
Nel lipedema spesso si sente dire: “l’esercizio non serve, tanto il grasso lipedematoso non va via”. Non è vero.
Uno dei trial più importanti è quello di Atan et al., 2021: 33 donne (campione piccolo) con lipedema severo (tipo 3, stadio III–IV) sono state randomizzate a tre trattamenti:
- esercizio + Complete Decongestive Therapy (CDT)
- esercizio + pneumatico intermittente (IPCT)
- solo esercizio
𝐑𝐢𝐬𝐮𝐥𝐭𝐚𝐭𝐨, 𝐝𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐠𝐢𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐞:
- tutti e tre i gruppi migliorano in termini di volume degli arti, dolore e qualità di vita;
- ma CDT e IPCT aggiungono un beneficio ulteriore rispetto al solo esercizio.
Tradotto: il movimento fa la sua parte, ma quando lo abbiniamo a tecniche fisiche mirate, i risultati diventano clinicamente rilevanti.
𝐂𝐡𝐞 𝐭𝐢𝐩𝐨 𝐝𝐢 𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐟𝐢𝐬𝐢𝐜𝐚 𝐡𝐚 𝐬𝐞𝐧𝐬𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐨𝐫𝐫𝐞? (Chinesiologo)
Gli studi concordano su alcuni punti:
- servono programmi strutturati, non il “faccia un po’ di camminate”;
- è utile combinare resistenza + forza;
- la frequenza ideale negli studi è di 3–5 sedute a settimana, per almeno 8–12 settimane;
- le pazienti riferiscono meno dolore, gambe più leggere, migliore capacità di camminare (6-minute walk test) e, in alcuni casi, riduzione delle circonferenze.
Anche la consensus sul ruolo dell’esercizio nel lipedema – ad esempio il documento di consenso guidato da Annunziata e coll. – indica chiaramente che l’attività fisica non è opzionale, ma un pilastro della terapia conservativa: aerobica moderata, esercizi in scarico (acqua), rinforzo muscolare mirato, il tutto adattato allo stadio di malattia e al dolore.
𝑆𝑒𝑟𝑣𝑒 𝑢𝑛 𝑝𝑟𝑜𝑔𝑟𝑎𝑚𝑚𝑎 𝑠𝑢 𝑚𝑖𝑠𝑢𝑟𝑎, 𝑟𝑒𝑔𝑜𝑙𝑎𝑟𝑒, 𝑝𝑟𝑜𝑔𝑟𝑒𝑠𝑠𝑖𝑣𝑜, 𝑖𝑑𝑒𝑎𝑙𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑠𝑢𝑝𝑒𝑟𝑣𝑖𝑠𝑖𝑜𝑛𝑎𝑡𝑜, 𝑒 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑎𝑠𝑠𝑜𝑐𝑖𝑎𝑡𝑜 𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑟𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒.
𝐂𝐨𝐦𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐂𝐃𝐓, 𝐈𝐏𝐂𝐓: 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐭𝐞𝐚𝐦, 𝐧𝐨𝐧 𝐝𝐢 𝐠𝐚𝐝𝐠𝐞𝐭
Se guardiamo alle linee guida – ad esempio gli Standard of care for lipedema in the United States – la compressione non è un optional estetico: è standard di cura. Calze, bendaggi, sistemi pneumatici, manual lymph drainage, tutto dentro la stessa cornice: Complete Decongestive Therapy (CDT).
- La compressione riduce il dolore, il senso di pesantezza e i lividi.
- In associazione all’esercizio migliora ulteriormente funzione e qualità di vita rispetto al solo esercizio.
- I dispositivi pneumatici avanzati (APCD) hanno mostrato, in piccoli trial, un miglioramento significativo dei sintomi e della QoL rispetto ai controlli.
l limite? Gli studi hanno pochi soggetti, seguono le pazienti per pochi mesi e spesso mischiano più interventi insieme: è difficile attribuire la quota di beneficio a una singola tecnica. Però il quadro complessivo è coerente: quando si fa compressione fatta bene e con continuità, le pazienti stanno meglio.
𝐃𝐢𝐞𝐭𝐚: 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ “𝐝𝐢𝐦𝐚𝐠𝐫𝐢𝐬𝐜𝐚 𝐞 𝐯𝐞𝐝𝐫𝐚̀”, 𝐦𝐚 𝐧𝐞𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 “𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐬𝐮𝐥 𝐥𝐢𝐩𝐞𝐝𝐞𝐦𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐟𝐮𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚” (Nutrizionista Sanitario)
Per anni si è ripetuto che “la dieta non serve sul lipedema” perché il grasso patologico è resistente. Gli studi recenti, però, dicono altro.
𝑳𝒐𝒘-𝒄𝒂𝒓𝒃, 𝒅𝒊𝒆𝒕𝒂 𝒂 𝒛𝒐𝒏𝒂 𝒆 𝒄𝒉𝒆𝒕𝒐𝒈𝒆𝒏𝒊𝒄𝒂: 𝒅𝒐𝒗𝒆 𝒂𝒃𝒃𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒑𝒊𝒖̀ 𝒅𝒂𝒕𝒊
Una revisione sistematica e meta-analisi del 2024 ha messo insieme gli studi su diete chetogeniche / Dieta a Zona / low-carb high-fat (LCHF) nelle donne con lipedema. Risultato: questi approcci portano a:
- calo di peso e di massa grassa;
- miglioramento del profilo glicemico e lipidico;
- in diversi lavori, riduzione riferita del dolore e dei sintomi, anche se spesso non misurata con scale standardizzate.
Uno studio prospettico su dieta LCHF vs dieta moderato-carbo a basso indice glicemico ha mostrato che la LCHF era più efficace nel ridurre massa grassa e migliorare diversi marcatori metabolici, senza danni a rene o tiroide nel periodo osservato.
Non significa che tutte debbano fare chetogenica a vita, ma mette a fuoco un punto: 𝑟𝑖𝑑𝑢𝑟𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑐𝑎𝑟𝑖𝑐𝑜 𝑔𝑙𝑢𝑐𝑖𝑑𝑖𝑐𝑜, 𝑠𝑝𝑒𝑐𝑖𝑒 𝑠𝑒 𝑙𝑎 𝑝𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑒̀ 𝑖𝑛𝑠𝑢𝑙𝑖𝑛𝑜-𝑟𝑒𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑛𝑡𝑒, ℎ𝑎 𝑠𝑒𝑛𝑠𝑜, 𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑖𝑙 𝑝𝑒𝑠𝑜.
𝑫𝒊𝒆𝒕𝒂 𝒂𝒏𝒕𝒊-𝒊𝒏𝒇𝒊𝒂𝒎𝒎𝒂𝒕𝒐𝒓𝒊𝒂 𝒆 𝑴𝒆𝒅𝒊𝒕𝒆𝒓𝒓𝒂𝒏𝒆𝒂
Altri lavori guardano alla qualità globale della dieta:
- Un pattern alimentare con basso Dietary Inflammatory Index (DII) e alta aderenza allo stile mediterraneo si associa a livelli più bassi di citochine pro-infiammatorie (TNF-α, IL-6) nelle donne con lipedema.
- Studi trasversali, certo, quindi niente causalità; ma il segnale è chiaro: meno junk pro-infiammatorio → meno infiammazione di basso grado.
Una review su approcci nutrizionali nel lipedema (Atabilen Pınar et al., 2025) conclude che non c’è ancora una dieta “ufficiale” per il lipedema, ma che:
- il controllo del peso,
- la riduzione del carico glucidico,
- l’aumento di alimenti anti-infiammatori (olio extravergine, pesce azzurro, frutta secca, verdure, spezie etc.)
Sono i tre pilastri su cui ha più senso lavorare.
𝐄 𝐥𝐚 𝐥𝐢𝐩𝐨𝐬𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞? 𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐟𝐚 𝐝𝐚𝐯𝐯𝐞𝐫𝐨 𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐡𝐚 𝐬𝐞𝐧𝐬𝐨 (Medico Chirurgo)
Qui la letteratura è più corposa (anche se non randomizzata). Il lavoro storico di Schmeller et al., 2012 su liposuzione tumescent in donne con lipedema mostra, a lungo termine:
- riduzione stabile di volume e disproporzione arti/tronco,
- calo significativo di dolore e sintomi,
- riduzione o addirittura sospensione della terapia decongestiva in una quota importante di pazienti,
- tasso di complicanze serio relativamente basso.
Studi successivi su water-jet assisted liposuction (WAL) e altre varianti confermano miglioramenti morfologici, funzionali e di qualità di vita, con differenze tecniche ma stessa direzione di marcia. Una recente meta-analisi sugli interventi di liposuzione nel lipedema arriva alla conclusione che questi interventi sono efficaci e ragionevolmente sicuri, a patto che vengano eseguiti in centri esperti e che il paziente mantenga compressione e stile di vita adeguato.
L𝑎 𝑙𝑖𝑝𝑜𝑠𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑢𝑛𝑎 “𝑐𝑢𝑟𝑎 𝑒𝑠𝑡𝑒𝑡𝑖𝑐𝑎” 𝑚𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑐𝑒𝑑𝑢𝑟𝑎 𝑐ℎ𝑖𝑟𝑢𝑟𝑔𝑖𝑐𝑎 𝑚𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜𝑟𝑒, 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑜𝑠𝑎, 𝑛𝑜𝑛 𝑝𝑟𝑖𝑣𝑎 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑠𝑐ℎ𝑖, 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑢𝑜̀ 𝑟𝑖𝑑𝑢𝑟𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑚𝑜𝑑𝑜 𝑖𝑚𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑖𝑙 𝑐𝑎𝑟𝑖𝑐𝑜 𝑑𝑖 𝑡𝑒𝑠𝑠𝑢𝑡𝑜 𝑙𝑖𝑝𝑒𝑑𝑒𝑚𝑎𝑡𝑜𝑠𝑜 𝑒 𝑖 𝑠𝑖𝑛𝑡𝑜𝑚𝑖, 𝑚𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑜𝑠𝑡𝑖𝑡𝑢𝑖𝑠𝑐𝑒 𝑑𝑖𝑒𝑡𝑎, 𝑚𝑜𝑣𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑟𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒.
𝐈𝐥 𝐯𝐞𝐫𝐨 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐨: 𝐚𝐩𝐩𝐫𝐨𝐜𝐜𝐢𝐨 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐠𝐫𝐚𝐭𝐨, 𝐧𝐨𝐧 “𝐭𝐞𝐜𝐧𝐢𝐜𝐚 𝐦𝐢𝐫𝐚𝐜𝐨𝐥𝐨𝐬𝐚”
Le linee guida internazionali e gli Standard of care sono chiari: la gestione del lipedema efficace nel medio-lungo termine non è basata su una singola arma, ma su un 𝐩𝐚𝐜𝐜𝐡𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐠𝐫𝐚𝐭𝐨:
𝟏) 𝐄𝐝𝐮𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐝𝐢𝐚𝐠𝐧𝐨𝐬𝐢 𝐜𝐨𝐫𝐫𝐞𝐭𝐭𝐚
– per smettere di colpevolizzare le pazienti (“mangi meno”) e iniziare a parlare di malattia.
𝟐) 𝐄𝐬𝐞𝐫𝐜𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐟𝐢𝐬𝐢𝐜𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐫𝐚𝐦𝐦𝐚𝐭𝐨
– frequente, adattato al dolore e allo stadio, con obiettivi funzionali chiari.
𝟑) 𝐓𝐞𝐫𝐚𝐩𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢𝐯𝐚 𝐞 𝐂𝐃𝐓
– calze adeguate, linfodrenaggio, eventualmente dispositivi pneumatici, soprattutto nelle fasi più avanzate.
𝟒) 𝐃𝐢𝐞𝐭𝐚 𝐬𝐭𝐫𝐮𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚𝐭𝐚
– controllo del peso e dell’insulino-resistenza, approccio low-carb/anti-infiammatorio personalizzato, evitando estremismi fai-da-te.
𝟓) 𝐒𝐮𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐩𝐬𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐜𝐨 𝐞 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐝𝐨𝐥𝐨𝐫𝐞
– perché l’impatto su autostima, immagine corporea e vita sociale è enorme.
𝟔) 𝐂𝐡𝐢𝐫𝐮𝐫𝐠𝐢𝐚 (𝐥𝐢𝐩𝐨𝐬𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞)
– quando la terapia conservativa è stata fatta seriamente e non basta più, e quando ci sono le condizioni cliniche e logistiche per un intervento sicuro e seguito nel tempo.
𝐀 𝐭𝐞 D𝐨𝐧𝐧𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐢𝐩𝐞𝐝𝐞𝐦𝐚 𝐝𝐢𝐜𝐢𝐚𝐦𝐨:
“𝑁𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑐𝑜𝑙𝑝𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑐ℎ𝑖𝑙𝑖 𝑑𝑖 𝑡𝑟𝑜𝑝𝑝𝑜. 𝐼𝑙 𝑙𝑖𝑝𝑒𝑑𝑒𝑚𝑎 𝑒̀ 𝑢𝑛𝑎 𝑚𝑎𝑙𝑎𝑡𝑡𝑖𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑡𝑒𝑠𝑠𝑢𝑡𝑜 𝑎𝑑𝑖𝑝𝑜𝑠𝑜. 𝑁𝑜𝑛 𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑎𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎 𝑙𝑎 𝑡𝑒𝑟𝑎𝑝𝑖𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑓𝑒𝑡𝑡𝑎, 𝑚𝑎 𝑠𝑎𝑝𝑝𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑢𝑛 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑏𝑖𝑛𝑎𝑡𝑜 𝑠𝑢 𝑚𝑜𝑣𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜, 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑟𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑎𝑙𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒 – 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑠𝑒𝑟𝑣𝑒 – 𝑐ℎ𝑖𝑟𝑢𝑟𝑔𝑖𝑎, 𝑠𝑖 𝑝𝑢𝑜̀ 𝑟𝑖𝑑𝑢𝑟𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑑𝑜𝑙𝑜𝑟𝑒, 𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑜𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑓𝑢𝑛𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑔𝑎𝑚𝑏𝑒 𝑒 𝑙𝑎 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑎. 𝑁𝑜𝑛 𝑒𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒 𝑙𝑎 𝑡𝑒𝑐𝑛𝑖𝑐𝑎 𝑚𝑖𝑟𝑎𝑐𝑜𝑙𝑜𝑠𝑎: 𝑒𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒 𝑢𝑛 𝑝𝑒𝑟𝑐𝑜𝑟𝑠𝑜, 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟𝑢𝑖𝑡𝑜 𝑠𝑢 𝑚𝑖𝑠𝑢𝑟𝑎, 𝑐ℎ𝑒 𝑣𝑎 𝑠𝑒𝑔𝑢𝑖𝑡𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑎𝑛𝑧𝑎.”
𝐋𝐢𝐧𝐞𝐞 𝐠𝐮𝐢𝐝𝐚 𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐞𝐧𝐬𝐮𝐬
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𝐃𝐢𝐞𝐭𝐚, 𝐜𝐡𝐞𝐭𝐨𝐠𝐞𝐧𝐢𝐜𝐚 / 𝐥𝐨𝐰-𝐜𝐚𝐫𝐛 𝐞 𝐚𝐩𝐩𝐫𝐨𝐜𝐜𝐢 𝐧𝐮𝐭𝐫𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐢
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