L'angolo della Psicologia - Dott.ssa Liberati Giuseppina

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L'angolo della Psicologia - Dott.ssa Liberati Giuseppina Diagnosi, consulenza e sostegno psicologico.
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Quando siamo consapevoli delle nostre emozioni, possiamo finalmente imparare a gestirle invece di esserne dominati.Buona...
14/11/2025

Quando siamo consapevoli delle nostre emozioni, possiamo finalmente imparare a gestirle invece di esserne dominati.

Buona serata

🔴 Dipendenza affettiva: quando l'amore diventa schiavitùL’amore è spesso considerato una forza positiva, un legame che a...
14/11/2025

🔴 Dipendenza affettiva: quando l'amore diventa schiavitù

L’amore è spesso considerato una forza positiva, un legame che arricchisce e sostiene. Tuttavia, ci sono situazioni in cui il desiderio di amore e approvazione può trasformarsi in qualcosa di oppressivo e doloroso: la dipendenza affettiva. Questa condizione, purtroppo, è molto più comune di quanto si possa pensare e porta chi ne soffre a vivere un rapporto sbilanciato, in cui il proprio benessere emotivo dipende esclusivamente dall’altro. Ma cosa significa esattamente dipendenza affettiva e come possiamo riconoscerla?

🔻Cos’è la dipendenza affettiva?
La dipendenza affettiva è una condizione psicologica caratterizzata da un bisogno eccessivo e ossessivo di ricevere amore, attenzione e conferme da parte del partner o, più in generale, da una figura di riferimento. Chi soffre di questa dipendenza tende a mettere l’altro su un piedistallo, sacrificando i propri bisogni e desideri pur di mantenere il rapporto, anche quando questo è palesemente dannoso.
Le persone affette da dipendenza affettiva vivono costantemente con la paura dell’abbandono e dell’isolamento, e spesso si sentono incomplete o inadeguate senza la presenza costante dell’altro. Questo le porta a tollerare comportamenti inaccettabili, come l’abuso emotivo o fisico, pur di non perdere la relazione.

🔻Come si sviluppa la dipendenza affettiva?
Le radici della dipendenza affettiva affondano spesso nell’infanzia. Bambini cresciuti in contesti familiari instabili o in cui non hanno ricevuto un adeguato supporto emotivo possono sviluppare, da adulti, un forte bisogno di approvazione e amore esterno per sentirsi validi. In questi casi, l’amore diventa una sorta di “stampella” emotiva, necessaria per colmare vuoti interiori e insicurezze profonde.
Tuttavia, questa condizione può svilupparsi anche in età adulta, a seguito di relazioni particolarmente significative o traumatiche. Un partner particolarmente dominante, manipolatore o che fornisce amore in modo intermittente può alimentare questo ciclo di dipendenza. Il bisogno di mantenere la relazione diventa così forte che la persona dipendente si trova a giustificare anche i comportamenti più tossici.

🔻Segnali della dipendenza affettiva
Riconoscere di essere in una relazione caratterizzata dalla dipendenza affettiva non è sempre facile. Spesso, chi ne è coinvolto non percepisce la propria condizione, interpretando il bisogno eccessivo dell’altro come amore vero o come segno di una relazione intensa.

🔻Tuttavia, ci sono alcuni segnali che possono aiutare a identificare una possibile dipendenza affettiva:

• Paura costante dell’abbandono: la persona vive nel terrore di essere lasciata o rifiutata, anche quando non ci sono segnali concreti in tal senso.
• Sacrificio di sé: chi soffre di dipendenza affettiva tende a mettere da parte i propri bisogni, desideri e aspirazioni per soddisfare quelli del partner.
• Ansia e stress: la relazione diventa fonte di ansia, poiché il benessere emotivo della persona dipende dalle azioni e dalle parole del partner.
• Bassa autostima: la persona dipendente spesso si sente indegna di amore e ha una visione negativa di sé stessa, cercando continuamente conferme dall’altro.
• Relazioni sbilanciate: la dipendenza affettiva si manifesta in relazioni in cui il potere è fortemente sbilanciato, con un partner che domina e l’altro che si sottomette.

🔻Le conseguenze della dipendenza affettiva
Vivere in una condizione di dipendenza affettiva può avere conseguenze serie sul benessere psicologico. Le persone dipendenti spesso soffrono di ansia, depressione e sentimenti di vuoto. Inoltre, le relazioni caratterizzate dalla dipendenza affettiva possono essere terreno fertile per dinamiche tossiche, come l’abuso emotivo, il controllo e la manipolazione.
Con il passare del tempo, chi soffre di dipendenza affettiva può arrivare a perdere il senso della propria identità, poiché ogni aspetto della sua vita è condizionato dalla relazione. Il sacrificio costante di sé stessi porta a un impoverimento emotivo, e il rischio è quello di rimanere intrappolati in un ciclo di relazioni tossiche.

🔻Uscire dalla dipendenza affettiva
Il primo passo per uscire dalla dipendenza affettiva è riconoscerla. Solo una volta acquisita consapevolezza della propria condizione è possibile iniziare un percorso di cambiamento. Il supporto di un professionista della salute mentale è fondamentale per affrontare le radici profonde della dipendenza e lavorare sulla propria autostima e autonomia emotiva.

🔹Un percorso di terapia permette di esplorare le dinamiche della relazione, identificare i comportamenti tossici e sviluppare strategie per costruire una relazione più equilibrata e sana. È importante imparare a riconoscere il proprio valore, indipendentemente dal giudizio altrui, e a costruire relazioni basate sul rispetto reciproco e sull’equilibrio.

🔹Il processo di guarigione dalla dipendenza affettiva richiede tempo e pazienza, ma è possibile. Imparare a mettere sé stessi al centro della propria vita, anziché l’altro, è la chiave per liberarsi dalle catene della dipendenza e costruire relazioni autentiche e appaganti.
[ imag web]

🌎 Sito web: giuseppinaliberati.it

— Dott.ssa Liberati Giuseppina

Avete presente l’espressione “sentirsi un pesce fuor d’acqua”?Racchiude perfettamente quel senso di disagio che emerge q...
14/11/2025

Avete presente l’espressione “sentirsi un pesce fuor d’acqua”?
Racchiude perfettamente quel senso di disagio che emerge quando ci troviamo in un ambiente che non ci appartiene e ci sentiamo fuori luogo, a disagio, poco compresi.

Per superare questa sensazione, il punto di partenza è l’accettazione di sé. Spesso ciò che temiamo non venga apprezzato dagli altri è proprio ciò che può sorprenderli positivamente. Questa insicurezza nasce quando idealizziamo ciò che vediamo negli altri o quando diamo troppo valore al loro giudizio.

Ecco perché prendere le distanze da chi pretende di modificarci o da chi ci vuole diversi da ciò che siamo spesso è necessario.
Solo circondandoci di persone che accolgono la nostra autenticità possiamo ritrovare il nostro equilibrio e sentirci davvero a nostro agio.

Buona serata
13/11/2025

Buona serata

🔴 L'ansia spesso si insinua silenziosamente nella nostra vita, facendoci sentire sopraffatti senza che ce ne accorgiamo....
13/11/2025

🔴 L'ansia spesso si insinua silenziosamente nella nostra vita, facendoci sentire sopraffatti senza che ce ne accorgiamo.
È una risposta naturale allo stress, ma quando diventa eccessiva, può trasformarsi in una prigione invisibile che limita il nostro benessere.
Non riusciamo a fare nulla senza sentirci sopraffatti o impauriti. Tuttavia, se impariamo a riconoscerla e a comprenderla, possiamo disinnescare il suo potere.
L'ansia non deve essere vista come un nemico, ma come un segnale che ci invita a fare attenzione, a prenderci cura di noi stessi.
Un percorso psicologico, in questo senso, non è solo una cura per i sintomi, ma un'opportunità per riscoprire noi stessi.
Ci aiuta a fare pace con le emozioni che ci bloccano, a comprendere le radici della nostra ansia e, soprattutto, a trovare dentro di noi la forza e le risorse per affrontare le difficoltà.
In questo processo, l'ansia perde il suo potere di dominarci e diventa un'opportunità per crescere e vivere con maggiore serenità.

«La gentilezza ci consente di allentare le continue difficoltà della vita, le nostre e quelle degli altri, di essere ape...
13/11/2025

«La gentilezza ci consente di allentare le continue difficoltà della vita, le nostre e quelle degli altri, di essere aperti agli stati d’animo e alla sensibilità degli altri, di interpretare le richieste di aiuto che giungano non tanto dalle parole quanto dagli sguardi e dai volti degli altri: familiari, o sconosciuti. La gentilezza è un fare e un rifare leggera la vita, ferita continuamente dalla indifferenza e dalla noncuranza, dall’egoismo e dalla idolatria del successo, e salvata dalla gentilezza nella quale confluiscono, in fondo, timidezza e fragilità, tenerezza e generosità, mitezza e compassione, altruismo e sacrificio, ca**tà e speranza. La gentilezza è come un ponte che mette in relazione, in misteriosa e talora mistica relazione, queste diverse disposizioni dell’anima: queste diverse forme di vita: queste diverse emozioni. Ma la gentilezza è un ponte anche perché ci fa uscire dai confini del nostro io, della nostra soggettività, e ci fa partecipare della interiorità, della soggettività, degli altri; creando invisibili alleanze, invisibili comunità di destino, che allentano la morsa della solitudine, e della disperazione, aprendo i cuori ad una diversa speranza, e così ad una diversa forma di vita».

[Eugenio Borgna, La dignità ferita]

Questa immagine rappresenta la mente umana come un iceberg: la piccola parte visibile sopra la superficie simboleggia la...
13/11/2025

Questa immagine rappresenta la mente umana come un iceberg: la piccola parte visibile sopra la superficie simboleggia la mente conscia, mentre la vasta porzione sommersa raffigura l’inconscio.
Nella mente conscia si trovano il ragionamento logico, il pensiero volontario e le azioni intenzionali ed è la dimensione della consapevolezza, dove prendiamo decisioni e riflettiamo in modo razionale.
Sotto la superficie, invece, si estende l’inconscio, che racchiude tutto ciò che orienta la nostra vita senza che ne siamo pienamente consapevoli, come emozioni, ricordi, sogni, impulsi, istinti e creatività.
L’immagine ci ricorda che la parte più profonda e nascosta della mente esercita un’influenza enorme su chi siamo e su ciò che facciamo, rivelando che la razionalità è solo una piccola isola in un vasto oceano interiore.

Molte persone iniziano un percorso psicologico pensando di dover risolvere un problema causato da qualcosa di esterno o ...
12/11/2025

Molte persone iniziano un percorso psicologico pensando di dover risolvere un problema causato da qualcosa di esterno o una situazione difficile, una relazione complessa, un evento doloroso.
Spesso, però, ciò che fa davvero soffrire non è tanto ció che è accaduto, ma ciò che ha attivato dentro di noi.
Ciò che pesa di più è quello che sentiamo dentro:
il senso di colpa, il senso di solitudine, il senso di abbandono, il senso di inadeguatezza, di vuoto, di inferiorità.
Non è tanto il mondo esterno a ferirci, ma il modo in cui certe esperienze toccano le nostre emozioni, la nostra storia, la nostra sensibilità.
Ed è proprio qui che il lavoro psicologico ha senso e valore perché quel mondo interiore è nostro, ci appartiene, ed è quindi uno spazio su cui possiamo intervenire.
Rielaborare quei significati, dare nuovi nomi alle emozioni e costruire nuovi equilibri è possibile.
E spesso, è proprio da lì che inizia il vero cambiamento.

🔴Come un fulmine..a ciel sereno!ATTACCHI DI PANICO: COSA SONO E COME AFFRONTARLI👉🏻Gli attacchi di panico sono episodi di...
12/11/2025

🔴Come un fulmine..a ciel sereno!

ATTACCHI DI PANICO: COSA SONO E COME AFFRONTARLI
👉🏻Gli attacchi di panico sono episodi di improvvisa ed intensa paura o di una rapida escalation dell’ansia normalmente presente. Sono accompagnati da sintomi somatici e cognitivi, quali palpitazioni, sudorazione improvvisa, tremore, sensazione di soffocamento, dolore al petto, nausea, vertigini, paura di morire o di impazzire, brividi o vampate di calore. Chi ha provato gli attacchi di panico li descrive come un’esperienza terribile, spesso improvvisa ed inaspettata, almeno la prima volta. E’ ovvio che la paura di un nuovo attacco diventa immediatamente forte. La persona si trova così intrappolata in un circolo vizioso che spesso si porta dietro la cosiddetta “agorafobia“, ovvero l’ansia relativa nell’essere in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile o imbarazzante allontanarsi, o nei quali potrebbe non essere disponibile un aiuto, nel caso di un attacco di panico inaspettato. Con la paura degli attacchi di panico diventa quindi pressoché impossibile uscire di casa da soli, viaggiare in treno, autobus o guidare l’auto, stare in mezzo alla folla e così via.
La caratteristica essenziale del Disturbo di Panico è la presenza di attacchi di panico ricorrenti, inaspettati, seguiti da almeno 1 mese di preoccupazione persistente di avere un altro attacco di panico.

🔹Nella cura degli attacchi di panico con o senza agorafobia e dei disturbi d’ansia in generale, un percorso psicologico può aiutare molto.
Durante il percorso il paziente svolge un ruolo attivo nella soluzione del proprio problema e insieme al terapeuta, si concentra sull’apprendimento di modalità di pensiero e di comportamento più funzionali alla cura degli attacchi di panico, nell’intento di spezzare i circoli viziosi del disturbo.

🔹La cura farmacologica degli attacchi di panico e dell’agorafobia, per quanto spesso sconsigliabile (almeno come unico trattamento), si basa fondamentalmente su due classi di farmaci: benzodiazepine e antidepressivi, impiegati in associazione al percorso psicologico.

👇🏼Contatti:
📞 Telefono: 3498533982
📩 Email: info@giuseppinaliberati.it
🌍SitoWeb: giuseppinaliberati.it

— Dott.ssa Liberati Giuseppina

12/11/2025

La solitudine è oggi una delle esperienze psicologiche più diffuse.
E spesso nasce non solo dall’assenza di relazioni, ma dal sentirsi non visti, non compresi, non riconosciuti.
Nel mondo iperconnesso di oggi, la solitudine è diventata uno dei paradossi più evidenti della società moderna. Mai come ora siamo circondati da strumenti che ci permettono di comunicare in ogni momento, eppure cresce il senso di isolamento interiore.
Le relazioni si fanno spesso più superficiali, frammentate da ritmi frenetici e dall’illusione di vicinanza offerta dai social.
In un mondo dominato appunto dalla connessione costante, l’individuo rischia di confondere la presenza virtuale con la vicinanza emotiva.
La solitudine contemporanea riflette un bisogno profondo di autenticità ovvero il desiderio di relazioni in cui ci si possa mostrare per ciò che si è, senza filtri né ruoli.

In fondo, imparare a stare soli non significa rinunciare agli altri, ma prepararsi a incontrarli in modo più autentico.

🙏🏻Se questa pagina cresce è solo   a voi e per questo non posso che rinnovare la mia gratitudine nei vostri confronti.✨G...
12/11/2025

🙏🏻Se questa pagina cresce è solo a voi e per questo non posso che rinnovare la mia gratitudine nei vostri confronti.

✨Grazie infinite ✨

L’empatia senza un limite è autodistruzione.Una mia Prof di psicologia clinica disse: per capire l’empatia devi fare l’e...
12/11/2025

L’empatia senza un limite è autodistruzione.
Una mia Prof di psicologia clinica disse: per capire l’empatia devi fare l’esempio del pozzo.
Se c’è uno in un pozzo, tu devi capire che sta male e aiutarlo a venirne fuori.
Non devi lanciarti da lui.

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