13/10/2025
Alla domanda "Chi sei?" un tempo potevamo rispondere "Marco, geometra, figlio di Giuseppe e Marta, di Forlì, marito di Caterina..."; nella nostra epoca la risposta è più difficile e le vecchie etichette non definiscono più la nostra identità.
💭Ci assumiamo il compito di creare noi stessi, è l' epoca dell' autorealizzazione del Sé, siamo sollecitati a concentrare l'attenzione sulla nostra immagine per diventare la nostra migliore versione.
Ogni azione ci definisce come persona, ogni azione è decisiva per creare e confermare un'immagine narcisistica di noi.
La mancanza di questa libertà, in epoche passate favoriva un sentimento di appartenenza, oggi questa libertà ha un prezzo: l' insicurezza.
😶🌫️È sempre più frequente osservare nelle persone il sentimento della vergogna in relazione a quello che fanno, a come si mostrano nel mondo: sentirsi inadeguati, indegni, non capaci, è dovuto ad una tendenza all' attribuzione globale, non specifica.
Un esempio di attribuzione globale è dirsi, dopo aver fatto un errore, "quello che sono non va bene", piuttosto che riferirsi all' errore specifico, non lasciando margine per azioni correttive o visioni parziali.
☝️La vergogna è un sentimento violento, che confonde, incapacita e spinge a nascondersi; può essere favorita da specifiche tendenze educative ed è dimostrato essere prevalente nel sesso femminile.
Alcuni modi che le persone usano per fare i conti con la vergogna sono:
-negazione
-oblio
-risata
-sostituzione con rabbia o tristezza
⚠️Nota bene: sentimenti di superbia o manifestazioni di autostima ipertrofica possono rivelare lo stesso sentimento di vergogna, che può essere dissociato, negato e mascherato così.
(Tratto da "Il sé a n**o" - Lewis
Opera di Jaume Plensa - Invisible)
✅Puoi sentire, riconoscere, accettare ed andare oltre la tua vergogna.