17/10/2025
All’Ospedale Meyer di Firenze è stato eseguito il primo bilaterale robotico su un bimbo di appena un anno: un intervento pionieristico che unisce tecnologia avanzata e chirurgia pediatrica, e rappresenta un passo avanti verso una chirurgia personalizzata sempre più sicura.
L'intervento è stato attentamente pianificato grazie a e l'uso del robot ha permesso un'inserzione atraumatica dell'elettrodo, ma il ruolo del chirurgo resta centrale, sia dal punto di vista medico che come figura di supporto per le famiglie, come ci ricorda il prof. Trabalzini:"Decidere di impiantare il proprio figlio è una scelta che segna una vita intera. Poter rassicurare le famiglie sull'affidabilità, la sicurezza e la delicatezza dell'intervento ci aiuta non solo come medici, ma anche come alleati nel loro percorso decisionale."
❤️ Un grande applauso al team medico e alla ricerca che rende possibile tutto questo!
https://www.ansa.it/toscana/notizie/sanita_regionale/2025/10/16/impianto-cocleare-bilaterale-robotico-su-bimbo-di-un-anno_7f4c215d-74f3-4328-b343-c9ad07d1f6cc.html
All’Ospedale Pediatrico Meyer è stato eseguito con successo il primo impianto cocleare bilaterale simultaneo robotico su un bambino di un anno. L’intervento, condotto dall’equipe diretta dal Prof. Franco Trabalzini rappresenta una pietra miliare nella chirurgia otologica pediatrica, grazie all’integrazione di tecnologie avanzate per la medicina di precisione.
L’uso combinato di software avanzati e strumenti mini-invasivi ha permesso di pianificare l’intervento in modo personalizzato, adattandolo all’anatomia del piccolo paziente e garantendo un’ottima copertura cocleare, nel massimo rispetto delle strutture dell’orecchio interno.
Un risultato importante che conferma il Meyer tra i centri di riferimento per l’innovazione in questo ambito. Accanto alla competenza tecnica, resta centrale la relazione con le famiglie: accompagnare scelte delicate con sicurezza, umanità e fiducia è parte essenziale del nostro modello di cura. Perché dietro ogni intervento c’è molto più di un gesto chirurgico: c’è un percorso che mette al centro il bambino, i suoi bisogni e il suo futuro.
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