Claudia Proserpio IBCLC - Psicologa Clinica e Perinatale, Psicoterapeuta

Claudia Proserpio IBCLC - Psicologa Clinica e Perinatale, Psicoterapeuta Psicologa clinica e perinatale, psicoterapeuta, IBCLC consulente allattamento e sonno. Ipnobirthing

30/10/2025

👉🏻“I bambini non si auto-calmano: si co-regolano con noi.”

Il “calmati da solo” è un mito nato con i metodi cry it out.

La regolazione emotiva matura con il tempo; nel frattempo i bambini imparano la calma attraverso la nostra calma: contatto, voce, sguardo, presenza.

⚠️Cosa aiuta davvero:

Risposta sensibile al pianto: prenderlo in braccio non “vizierà”, lo rassicura.

Co-regolazione: pelle a pelle, abbracci, dondolio, allattamento a richiesta o biberon dato con calma.

Ambiente contenitivo: luci soffuse, routine prevedibili, rumore bianco, tempi di pausa.

È normale che ci siano periodi di pianto. Se il pianto è insolitamente intenso o persistente, valuta cause sottostanti (reflusso, coliche, fastidio, sovrastimolazione) e confrontati con il pediatra/specialista.

Nessun giudizio sui genitori: l’obiettivo non è “insegnare a dormire”, ma costruire sicurezza.

La calma è contagiosa — parte da noi e fa bene a tutta la famiglia 💛

Se ti è utile salva il reel e condividilo con chi ne ha bisogno ❤️.

Hai domande sul sonno? Scrivimi nei commenti.

29/10/2025

⚠️Per aiutare il tuo bambino a dormire al meglio è importante curare l’equilibrio dell’intera giornata, non solo la notte. In particolare:

Esposizione alla luce naturale: portarlo alla luce del giorno (soprattutto al mattino) aiuta a regolare il suo ritmo sonno-veglia.

Igiene sensoriale: offrire stimoli adeguati, prevedibili e non caotici aiuta il suo sistema nervoso a rimanere regolato.

Evitare la sovrastimolazione: troppi rumori, schermi, spostamenti e attività intense, soprattutto nel tardo pomeriggio, rendono l’addormentamento più difficile.

Alimentazione completa e allattamento a richiesta: un bambino nutrito secondo i suoi bisogni si addormenta più facilmente e tende a dormire in modo più disteso tra un risveglio e l’altro.

Riempire il serbatoio affettivo: contatto, coccole, presenza emotiva e risposta ai bisogni creano sicurezza. Un bambino che si sente al sicuro riesce a rilassarsi e lasciare andare il controllo per dormire.

Routine serale coerente: rituali ripetuti (letture, luci soffuse, coccola, nanna) danno prevedibilità e segnalano al corpo: “Sta arrivando il momento di dormire”.

Tutti questi elementi insieme aiutano a ottimizzare il sonno del tuo bambino in modo dolce e fisiologico, rispettando i suoi bisogni reali senza rinunciare mai al contatto, alle coccole e alle poppate.

Ti aspetto nei commenti ❤️
Condividi per diffondere insieme una cultura rispettosa sul sonno dei bambini ❣️

28/10/2025

Sono stanca. Ma non delle mie figlie.

Sono stanca della disinformazione venduta come “supporto ai genitori”. Di chi si presenta come “esperto del sonno”, “coach”, “consulente” senza una formazione reale, senza supervisione, senza etica — ma con un link per pagare.

Diciamolo chiaro: NON è normale colpevolizzare un genitore esausto dicendo che le sue figlie di 3, 6, 9 mesi “hanno un problema di sonno” solo perché si svegliano la notte. I risvegli nei primi anni di vita sono fisiologici, protettivi, parte dello sviluppo neurologico. Non sono un difetto.

Proteggi i tuoi figli. Proteggi la tua salute mentale. Non normalizziamo pratiche aggressive sul sonno spacciate per “è per il loro bene”.

Io non vendo paure e ti aspetto sulla mia pagina dove ti racconto la verità ❣️❤️

27/10/2025

⚠️Questi metodi (pianto controllato, estinzione, “deve imparare da solo”, ecc.) hanno un problema di base: trattano il sonno come un comportamento da aggiustare, non come un bisogno biologico e relazionale. Nel fare questo, tolgono sia al bambino sia al genitore una serie di esperienze fondamentali che servono allo sviluppo, al legame e anche alla salute fisica.

Ti spiego le principali aree che vengono deprivate:

1. Opportunità emotive

Il bambino perde aiuto nel calmarsi attraverso l’adulto.

Il genitore perde l’occasione di rispondere all’istinto di accudimento senza doversi bloccare.

2. Opportunità relazionali

Meno contatto, meno vicinanza, meno consolazione attiva = meno costruzione del legame sicuro notte dopo notte.

3. Opportunità psichiche

Il bambino ha meno esperienze di “sei al sicuro e io ci sono”, quindi più stress da gestire da solo troppo presto.

Il genitore viene spinto a ignorare il pianto e vive più senso di colpa / conflitto interno.

4. Opportunità nutritive

Meno accesso a latte/poppate/suzione notturna che servono per fame vera, idratazione e autoregolazione.

Possibili effetti fisici negativi anche sul corpo del genitore che allatta.

5. Opportunità di termoregolazione

Senza vicinanza fisica, il bambino perde il supporto naturale del corpo adulto per mantenere temperatura, ritmo cardiaco e respirazione più stabili.

6. Opportunità di coregolazione

Il bambino perde la possibilità di regolare emozioni, sistema nervoso e stato di calma insieme all’adulto.

Quindi viene spinto verso una “autonomia emotiva” che non è maturativamente pronta, è solo isolamento.

Ti aspetto nei commenti ❤️
Condividi se anche tu credi nella cultura rispettosa sul sonno dei bambini ❣️ 💪🏻

26/10/2025

Parliamo di “cry it out” (CIO) e di tutti quei programmi venduti come “dolci”, “rispettosi”, “senza pianto” ma che, in pratica, chiedono al genitore di non rispondere subito al pianto, di allungare progressivamente i tempi di intervento o di lasciare il bambino solo a calmarsi da sé quando è ancora molto piccolo.

1. Cosa significa davvero “cry it out”

Estinzione totale: metto il bambino nel lettino, esco, e non torno anche se piange.

Estinzione graduata / “gentile” (CHE DI GENTILE NON HA NIENTE): metto il bambino giù sveglio, mi allontano e torno solo a intervalli crescenti (3 minuti, poi 5, poi 10…), con contatti molto limitati.

Obiettivo dichiarato: “insegnare l’autonomia nell’addormentamento” e “farlo smettere di svegliarsi la notte”.

⚠️Problema: per un bambino, piangere non è capriccio ma richiesta di regolazione fisiologica (contatto, fame, sicurezza, riaggancio dopo un micro-risveglio). A quell’età l’autoregolazione completa non esiste sul piano neurologico; la regolazione è co-regolazione (bimbo + adulto insieme).

2. Perché è un problema nei bambini piccoli:

a) Stress fisiologico

Alcuni studi mostrano che il bambino può smettere di piangere ma avere ancora livelli alti di cortisolo.
Sembra calmo, ma dentro è ancora in allarme.

b) Perdita di coregolazione

Nei primi mesi il bambino NON sa calmarsi da solo. Si regola grazie al contatto e alla risposta del genitore.
Se gli adulti “non intervengono”, si rompe questa regolazione condivisa (che serve allo sviluppo emotivo e della sicurezza di base).

c) Fame e protezione

I risvegli frequenti sono normali nei primi mesi e servono per fame, crescita e anche per sicurezza respiratoria.
Forzare sonno lungo troppo presto = può ridurre poppate utili e portarlo ad addormentarsi esausto, non rassicurato.

3. Rischi di sicurezza

Le linee guida raccomandano che il bambino dorma nella stessa stanza dei genitori idealmente fino a 12 mesi.
Dormire vicino all’adulto riduce in modo importante il rischio di SIDS rispetto a dormire da solo in un’altra stanza.

Quindi: sotto i 12 mesi NON è raccomandato metterlo da solo in un’altra stanza e “non andare subito se piange”.

Ti aspetto nei commenti ❤️
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24/10/2025

L'amore conta ❤️ ma non basta.
Le scelte consapevoli vi accompagnano con rispetto e presenza nel loro percorso di crescita.

Se accogli i bisogni insegni a riconoscere ciò che il tuo bambino prova.
Se rispondi ai bisogni insegni le strade dell'autonomia.

Cosa ne pensi?
Se ti piace il reel condividilo con chi "ci si potrebbe ritrovare e ispirare". ❤️

Ti aspetto nei commenti ❤️

Da domenica 26 ottobre torna l’ora solare: alle 03:00 le lancette tornano alle 02:00 (si dorme un’ora in più).Se ti stai...
24/10/2025

Da domenica 26 ottobre torna l’ora solare: alle 03:00 le lancette tornano alle 02:00 (si dorme un’ora in più).

Se ti stai chiedendo come affrontare il sonno del tuo bambino, leggi i consigli qui sotto 👇🏻

1. Mantieni una sveglia coerente già da domenica mattina.
Anche se la tentazione è dormire di più, alzarsi al solito orario (nell’ora solare) aiuta grandi e piccoli ad agganciare subito il nuovo ritmo circadiano.

2. Allinea subito giochi, pasti e riposi alla nuova ora.
Evita di pensare “adesso sarebbero le 12”: segui gli orari appena entrati in vigore per dare segnali chiari all’organismo.

3. Sfrutta la luce del mattino e l’attività fisica all’aperto.
Una passeggiata nella natura, una caccia al tesoro o un semplice percorso a ostacoli aiutano una stanchezza sana e fisiologica che favorisce la messa a nanna serale.

4. Riduci le luci 30 minuti prima della nanna.
Con il tramonto anticipato può ve**re sonno prima: abbassa le fonti luminose in casa e limita gli schermi per facilitare il rilassamento e la produzione di melatonina.

📝 Tip extra per i riposini: domenica evita pisolini troppo lunghi o troppo tardi nel pomeriggio, così l’addormentamento serale resta in orario.

Ti aspetto nei commenti per raccontarmi com’è andata ❣️
Condividi per diffondere insieme una cultura rispettosa del sonno dei bambini ❤️

23/10/2025

Se tuo figlio non ti saluta con un abbraccio, non dorme quando vuoi tu, o non risponde alle tue aspettative… è spesso un nostro tema, non un loro difetto.

La psicoterapia aiuta a distinguere ciò che è nostro (ansia, controllo, storie antiche) da ciò che è dei bambini (bisogni, tempi, autonomia).

Quando smettiamo di chiedere ai piccoli di calmare le nostre fatiche, la relazione diventa più libera e gentile.

Cosa ne pensi? Ti è mai capitato di aspettarti qualcosa dal tuo bambino e fare fatica a tollerare la sua unicità?

Ti aspetto nei commenti ❤️

22/10/2025

Perché ossitocina, contatto e prossimità (sonno condiviso, coccole, allattamento) contano davvero?

❤️Che cos’è l’ossitocina?

È un neuro-ormone del “bonding”: aumenta con il contatto pelle-pelle, lo sguardo, le coccole, l’allattamento. Favorisce calma, fiducia e comportamenti di cura. In mamma e papà attenua il cortisolo (ormone dello stress) e rende più “sensibili” ai segnali del bambino.

🤱🏻Perché il contatto ravvicinato la fa crescere?
Sonno condiviso e prossimità (room-sharing e, in alcune famiglie, bed-sharing sicuro): più micro-risvegli sincronizzati, più risposta pronta ai segnali → più contatto, più ossitocina.

🫂Coccole e skin-to-skin: attivano recettori tattili “lenti” (CT) che mandano al cervello uno stimolo di benessere → ossitocina, rilassamento, frequenza cardiaca più stabile.

Allattamento: suzione → picchi di ossitocina → eiezione del latte, analgesia naturale, sonnolenza fisiologica post-poppata per entrambi.

Benefici per il bambino 👶🏻

Regolazione: temperatura, battito e respiro più stabili; pianti più brevi perché i bisogni vengono letti prima.

Attaccamento sicuro: il cervello associa vicinanza = sicurezza; nel tempo, base solida per esplorare e, paradossalmente, più autonomia.

Sonno migliore nel complesso: più rapido ritorno al sonno dopo i risvegli fisiologici; finestre di stress più basse.

Dolore e malesseri: ossitocina e latte materno hanno effetto calmante/analgesico (utile in coliche, dentizione, vaccinazioni).

Benefici per i genitori 👨‍👩‍👦

Benessere emotivo: più calma, meno percezione di stress e solitudine notturna.

Sintonizzazione: si “impara” più in fretta il linguaggio del bimbo; questo riduce frustrazione e cicli di pianto.

Supporto all’allattamento: poppate notturne più agevoli mantengono la produzione; la prolattina notturna è fisiologicamente più alta.

Prossimità, coccole e allattamento non “v viziano”; costruiscono un circuito ossitocinico che regola stress e sonno, rafforza il legame e getta le basi per un’attaccamento sicuro—con benefici a lungo termine.

21/10/2025

Ascoltare è prendersi cura.
Nel parlare di sonno dei bambini e stanchezza dei genitori, l’etica dell’ascolto è il nostro primo strumento:

Riconoscere la realtà: i risvegli notturni possono essere normali per mesi (anche anni). Non “problemi da risolvere”, ma bisogni da comprendere.

Onorare i confini: nessuna famiglia dovrebbe sentirsi forzata ad adottare metodi che non risuonano con i propri valori o con il proprio momento di vita.

Trasparenza e evidenze: essere chiari su ciò che è supportato dalla ricerca e su ciò che è opinione. Niente promesse facili, niente soluzioni “magiche”.

Linguaggio non colpevolizzante: le parole pesano. Scegliamole per alleggerire, non per ferire.

Curare chi cura: la stanchezza genitoriale è un carico reale. Ascolto significa anche orientare a reti di supporto, riposo, e—se serve—valutazioni professionali adeguate.

Inclusione e contesto: culture, storie, bisogni speciali e condizioni di vita contano. L’ascolto tiene conto delle differenze.

Perché l’etica dell’ascolto non è “stare zitti”: è dare spazio, restare presenti, offrire informazioni affidabili e lasciare che ogni famiglia trovi il proprio equilibrio, con gentilezza.

❤️Ti è stato utile? Salva il post e condividilo con chi sta attraversando notti impegnative.

20/10/2025

Vi racconto Fratellino, chicco di riso di .cozza : un albo poetico pensato per aiutare i bimbi piccoli a prepararsi all’arrivo del neonato. Nel libro si accompagna il bambino a “vedere” la crescita del fratellino nella pancia, con parole semplici e immagini calde: un modo dolce per anticipare il cambiamento e ridurre ansie e gelosie, perché ciò che è prevedibile fa meno paura.

Dal punto di vista psicologico, l’arrivo di un fratello o una sorella è delicato perché:

Ridefinisce i legami di attaccamento: il primogenito condivide tempo e attenzioni dei caregiver, e può sperimentare vissuti ambivalenti (curiosità e orgoglio insieme a gelosia o regressioni).

Cambia le routine: sonno, gioco e tempi esclusivi con i genitori si riorganizzano; offrire spazi “solo con te” e coinvolgere il maggiore in piccoli compiti realistici sostiene competenza e appartenenza.

Richiede alfabetizzazione emotiva: nominare emozioni (gioia, rabbia, paura), convalidarle e dare modalità accettabili per esprimerle aiuta a integrare il nuovo ruolo di “fratello maggiore/sorella maggiore”.

Gli albi come Fratellino, chicco di riso offrono un linguaggio simbolico a misura di bambino per questo lavoro emotivo.

Ti aspettiamo nei commenti ❤️

Indirizzo

Via Delle Sandelle 44
Bonate Di Sopra
24040

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 19:00
Sabato 09:00 - 17:00

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Psicologia - Psicoterapia -Psicologia Perinatale

La Dr.ssa Claudia Proserpio è iscritta all’Ordine degli Psicologi della Regione Lombardia nella sezione A. Psicoterapeuta a indirizzo psicoanalitico con specializzazione in Analisi Immaginativa conseguita presso l’Istituto di Analisi Immaginativa di Cremona.

Da anni svolge attività clinica, di supporto psicologico, psicoterapia del profondo e consulenza presso il suo studio privato.

Specializzata in terapie individuali con adulti, coppie e bambini, offre sedute individuali e incontri in piccoli gruppo attorno ai temi della psicologia del femminile e della psicologia perinatale.

Utilizza tecniche e metodologie adatte a molteplici sintomatologie, quali stress, ansia, somatizzazioni, depressione, fobie, affiancamento consulenziale pre e post-partum, insonnia, conflittualità famigliare e di coppia, mobbing e stress lavoro-correlato, dipendenze, disturbi del comportamento alimentare, disturbi dell’apprendimento.