Dott. Stefano Albano

Dott. Stefano Albano Dott. Stefano Albano, Psicologo, Psicologo dello Sport e Psicoterapeuta Transpersonale con esperienz Psicologo Psicoterapeuta Psicologo dello Sport

17/11/2025
Primo incontro del ciclo “Nel Cuore dell’Atleta”Il Senso della Vittoria: dalla Prestazione alla PersonaOggi con tecnici ...
15/11/2025

Primo incontro del ciclo “Nel Cuore dell’Atleta”
Il Senso della Vittoria: dalla Prestazione alla Persona

Oggi con tecnici e dirigenti abbiamo lavorato su:
✨ gestione delle emozioni
✨ consapevolezza
✨ crescita personale nello sport

Grazie di cuore ai titolari e agli organizzatori dell’Accademia dello Sport l’Arco per l’accoglienza e la cura. 🙏💙

La vera vittoria è conoscere sé stessi.

Nel Cuore dell’Atleta – Primo IncontroIl Senso della Vittoria: dalla Prestazione alla PersonaOggi all’Accademia dello Sp...
15/11/2025

Nel Cuore dell’Atleta – Primo Incontro

Il Senso della Vittoria: dalla Prestazione alla Persona

Oggi all’Accademia dello Sport l’Arco abbiamo vissuto un pomeriggio speciale: un gruppo di tecnici e dirigenti si è riunito per esplorare insieme il significato più profondo della vittoria.

💭 Che cosa significa davvero vincere?
Non sempre si misura in secondi o punti.
A volte la vera vittoria è imparare a conoscersi, a gestire le emozioni, a trasformare l’esperienza sportiva in un percorso di crescita, equilibrio e consapevolezza.

In questo primo appuntamento del ciclo “Nel cuore dell’atleta – Il Senso della Vittoria: dalla Prestazione alla Persona”, abbiamo lavorato su temi fondamentali per chi guida e forma gli atleti:

✨ come si costruisce la maturità psicologica nello sport

✨ il ruolo delle emozioni nella performance

✨ la responsabilità educativa di tecnici e dirigenti

✨ la relazione come strumento di crescita personale e sportiva

Grazie a tutti i partecipanti per l’attenzione, l’energia e la profondità del confronto.

È un grazie speciale va ai proprietari e agli organizzatori per aver reso possibile questo momento di crescita condivisa🙏🏽❤️

La formazione non è mai solo trasmissione di tecnica: è un atto di cura.

💭 Cosa significa davvero vincere?A volte la vittoria non si misura in secondi o in punti, ma nella capacità di conoscers...
14/11/2025

💭 Cosa significa davvero vincere?

A volte la vittoria non si misura in secondi o in punti, ma nella capacità di conoscersi, di gestire le emozioni e di crescere attraverso lo sport.

Con il ciclo di incontri “Nel cuore dell’atleta – Il Senso della Vittoria: dalla Prestazione alla Persona”, Accademia dello Sport l’Arco ospita il Dott. Stefano Albano, psicologo dello sport e mental trainer degli atleti olimpionici, per tre appuntamenti dedicati a tecnici e dirigenti, genitori e atleti.

Un’occasione di confronto per capire come lo sport possa diventare un vero percorso di maturazione personale, equilibrio e consapevolezza.

📅 Primo incontro – Dedicato esclusivamente a Tecnici e Dirigenti
🗓 Sabato 15 Novembre 2025 – Ore 15:00

📍 Accademia dello Sport l’Arco

📞 Info e prenotazioni: 328 737 8734

💭 Cosa significa davvero vincere?A volte la vittoria non si misura in secondi o in punti, ma nella capacità di conoscers...
14/11/2025

💭 Cosa significa davvero vincere?

A volte la vittoria non si misura in secondi o in punti, ma nella capacità di conoscersi, di gestire le emozioni e di crescere attraverso lo sport.

Con il ciclo di incontri “Nel cuore dell’atleta – Il Senso della Vittoria: dalla Prestazione alla Persona”, Accademia dello Sport l'Arco ospita il Dott. Stefano Albano, psicologo dello sport e mental trainer degli atleti olimpionici, per tre appuntamenti dedicati a tecnici e dirigenti, genitori e atleti.

Un’occasione di confronto per capire come lo sport possa diventare un vero percorso di maturazione personale, equilibrio e consapevolezza.

📅 Primo incontro – Dedicato esclusivamente a Tecnici e Dirigenti
🗓 Sabato 15 Novembre 2025 – Ore 15:00

📍 Accademia dello Sport l'Arco

📞 Info e prenotazioni: 328 737 8734

10/11/2025

Sei uno Psicologo dello Sport? Entra a far parte della Federazione Italiana Psicologi dello Sport!
La FIPsiS è la rete nazionale che unisce, valorizza e promuove gli psicologi dello sport italiani, offrendo strumenti concreti per far crescere la tua professionalità e visibilità.

✨ Perché associarsi? Ecco i vantaggi dedicati ai soci:
-Un punto di riferimento nazionale a cui rivolgersi per conoscere lo stato dell'arte della psicologia dello sport
-Un punto di riferimento scientifico europeo (la FEPSAC) e mondiale (la ISSP)
-Convenzioni internazionali in lingua spagnola con la SOLCPAD e la FEPD
-Canali promozionali web e social (Facebook, Instagram, Youtube)
-Una piattaforma dedicata e gratuita dove poter usufruire di strumenti utili
-Webinars mensili di aggiornamento professionale
-Un dialogo aperto con i CONI Regionali, con le Scuole Regionali dello Sport, con gli Ordini Regionali degli Psicologi e con le Istituzioni sportive
-Un progetto con OPES ITALIA, Ente di formazione sportiva riconosciuta dal CONI
-Un progetto dedicato ai grandi eventi sportivi del 2026 con webinars ed eventi in presenza
-Convegni annuali organizzati su tutto il territorio nazionale (Milano, Roma, Belluno e
Grosseto nel 2025)
-Una convenzione con Wise-Ing sui corsi per l'utilizzo del test MTQPlus
-Una convenzione con Erickson Edizioni
-Una convenzione con Righetto s.r.l. Venezia, esperti in biofeedback
-Una collaborazione con Scuola Genitori Sportivi
-Una convenzione con l'Università Europea di Roma

🎯 Chi può associarsi?
Se sei uno psicologo con Master in Psicologia dello Sport, questa è la tua occasione per far parte di una rete nazionale che valorizza il tuo lavoro.

🚀 Iscriviti SUBITO e la tua iscrizione sarà valida fino al 31/12/2026!
🔗 Scopri come associarti e accedi a tutti i vantaggi:
👉 Clicca qui per iscriverti: https://fipsis.it/registrazione/
📢 Non perdere l’occasione! Unisciti alla Federazione e porta la tua professionalità al prossimo livello. Costruiamo insieme un futuro in cui la psicologia dello sport sia protagonista nel mondo delle performance e del benessere.

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04/11/2025

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Psicologi dello Sport e Scuola Genitori: al via il piano strategico in 5 punti, con 50 professionisti in campo, per lo Sport giovanile

Cinque obiettivi, altrettanti progetti specifici. E, di conseguenza, anche un “pokerissimo” di Tavoli di Lavoro dedicati.

Ai nastri di partenza l'operazione congiunta tra FIPsiS (Federazione italiana Psicologi dello Sport) e SGSp (Scuola Genitori Sportivi) per creare una nuova cultura nello sport, partendo dalla base del movimento e dalle figure adulte.

Un lavoro specifico e capillare quello necessario con i genitori dei giovani atleti, per aiutarli a capire come sostenere al meglio il percorso agonistico dei figli, senza soffocarne passione e talento. E prevenendo quindi le tante degenerazioni, che spesso degenerano anche in violenze di vario genere.

Quasi 50 gli psicologi dello sport aderenti a FIPsiS che saranno coinvolti nei 4 Tavoli di Lavoro, coordinati dalla presidentessa Marina Gerin e dal Direttore di Scuola Genitori Sportivi Alessandro Crisafulli.

1) Web magazine “Mamme e Papà da Serie A” sul sito www.scuolagenitorisportivi.it

Membri: Elisa Maggi, Maria Esposito, Francesca Dessena, Matteo Losito, Stefano Cigui, Martina Marchionni, Lucia Battaglia, Salvatore Armando Cammarata e Isabella Gasperini.

2) Studio scientifico su influenza e impatto dei genitori su benessere dei giovani sportivi e dropout

Membri: Maria Esposito, Rita Bassetto, Alessia Giuliani, Federica Elia, Elisa Deponte, Ilaria Valerii, Renata Del Giudice, Silvia Marchi, Roberto Benis e Lorenza Bicchieri.

3) Percorso formativo per i club “Società Sportiva Certificata Scuola Genitori Sportivi e FIPsiS”. ��

Membri: Sabina Amico, Francesca Valori, Aldo Gambardella, Miriam Jahier, Valeria Resta, Francesca Rinco, Laura Rismondo, Roberto Benis, Chiara Sergotti, Elena Allegretti

4) “Carta dei Doveri e dei Diritti del Genitore Sportivo” basata su evidenze scientifiche.

Membri: Isabella Genchi, Ilaria Zambrini, Michela Ferro, Alberto Silvestri, Sara Lonati, Patrizia Miolo, Maria Grazia Vozzi, Ivana Maria Vetrano, Antonio Cortese, Andrea Simone e Francesca Cerretani.

5) Un convegno nazionale in primavera chiuderà il piano strategico, presentando dati, strumenti e buone pratiche operative a tutta la comunità sportiva.

Membri: Kerol Kravos, Patrizia Multari, Miriam Jahier, Alessandro Fusaro, Alessandro Massaro, Caterina Montalbano, Renata Del Giudice, Stefania Cribioli e Francesco Palazzo.

Questo post andrebbe letto in tutte le scuole e discusso in ogni casa.Non basta vietare o controllare: serve educare.Qua...
04/11/2025

Questo post andrebbe letto in tutte le scuole e discusso in ogni casa.

Non basta vietare o controllare: serve educare.

Quando manca un’educazione affettiva e sessuale autentica, i bambini cercano da soli risposte a domande che non sanno ancora formulare e finiscono in mondi che li feriscono.

Parlare di emozioni, corpo, rispetto e desiderio non è un lusso, è una forma di protezione necessaria.

Solo un’educazione consapevole può salvare i nostri figli da un mondo che li espone troppo presto a tutto

https://www.facebook.com/share/p/1WAB1pMxGf/?mibextid=wwXIfr

A 9 ANNI HANNO FONDATO UN “CLUB DEL SESSO”: se siete genitori, per favore prendetevi 10 minuti per leggere questo post.

Genitori ed educatori: il messaggio che segue richiede circa 10 minuti del vostro tempo. Ma potrebbero essere dieci minuti chi vi aiutano a comprendere cose che stanno succedendo nelle vite dei nostri figli e di cui è troppo importante riflettere insieme. Questo post parte dalla testimonianza di una collega che mi ha scritto così:

“Gentile dottore per la prima volta nella mia esperienza professionale mi trovo davanti una situazione per me difficile da affrontare. Nella nostra scuola ci sono bambini di 9 anni che vedono video pornografici dallo scorso anno e hanno creato un club del sesso. Chi vuole farne parte è obbligato a visionare materiali pornografici spinti, rapporti orali, a tre, con uso di oggetti. Tutto questo è stato scoperto da una mamma. Mi viene da dire maledetti cellulari e adulti incoscienti che comprano sempre prima questo oggetto e non supervisionano. Alcune bambine manifestano un disagio forte, Oggi una ha vomitato per lo schifo provato davanti a delle immagini, altre piangono. Io da tanti anni affronto il discorso della pornografia online, della mercificazione del corpo, porto poesie d'amore, mostro ciò che manca in quelle visioni di solo accoppiamento fisico. Lo faccio nella terza media. A quella età le parole mi escono facilmente, so come affrontare il discorso. Non mi è mai successo di trovarmi in una situazione simile, davanti a bambini di 9 anni. Ecco perchè ho bisogno di un confronto con lei.

Da anni, ogni settimana (e ribadisco: ogni settimana) ricevo mail con richieste di aiuto in cui un adulto rivela di sentirsi disorientato di fronte a ciò che ha scoperto esistere nella vita virtuale di un figlio, di uno studente, di una classe o all’interno di una chat. Molte di queste richieste hanno a che fare con l’esplorazione della sessualità da parte di minori che viene fatta sempre più precocemente e con modalità totalmente inadeguate rispetto all’età e alla maturità dei soggetti coinvolti. Questa settimana ho ricevuto questa mail e ho chiesto il permesso di poter condividere questa testimonianza con chi legge i miei post.

Avere 9 anni e fondare, nel proprio ambito di amicizie, il club del sesso imponendo ai coetanei – per farne parte – di visionare materiali molto spinti è un esempio di come l’abuso sessuale (sì, questo è abuso e non esplorazione fase-specifica) possa entrare nella vita dei nostri figli attraverso la combinazione di cinque elementi:
1) il bisogno di appartenenza al gruppo
2) la disponibilità di strumenti digitali che permettono con tre click di fare qualsiasi cosa
3) la superficialità con cui il mondo adulto ha sdoganato nella vita dei minori strumenti potentissimi senza avere alcuna contezza della loro potenza e della disfunzionalità che essa porta nella vita dei minori
4) l’aggressività con cui le piattaforme digitali entrano nelle vite di tutti, anche dei bambini, proponendo esperienze totalmente non fase specifiche e arrogandosi il diritto di dire che non hanno alcuna responsabilità, in quanto avvertono l’utente di contenere materiale riservato ad un pubblico di cui specificano l’età minima (da cui se ne deduce che gli unici responsabili per le navigazioni pericolose sarebbero i genitori che dovrebbero vivere dentro gli smartphones dei figli)
5) la totale mancanza di educazione affettiva e sessuale, che lascia i piccoli esposti a situazioni estreme in cui percepiscono disagio ed eccitazione allo stesso tempo nella totale incapacità di comprendere come orientarsi in tutto ciò e soprattutto a chi chiedere aiuto., visto che le agenzie educative e gli adulti in generale si rivelano vacanti in questo ambito educativo.

Condivido questa testimonianza in un giorno di festa, non per rovinarvelo, ma perché nei giorni festivi noi adulti abbiamo ritmi più lenti e più tempo per concentrarci su cose che la frenesia del lavoro a volte non ci fa considerare importanti. Io non so più come dirlo al mondo che là fuori c’è un problema enorme che entra nelle nostre vite attraverso lo sdoganamento della virtualità a cui bambini e bambine hanno accesso, navigando senza alcun criterio e supervisione.

So che molti dicono che basterebbe educare ad un buon uso dello smartphone, perché non è lo smartphone in sé il problema, ma l’uso che ne viene fatto. Beh, lasciatemi dire che invece è anche lo smartphone in sé il problema perché ha una potenza che nessun bambino sa governare e che nessun adulto sa educare nella relazione con un minore. Dentro al virtuale c’è troppa roba mentre nella mente dei nostri figli, prima dei 16 anni ci sono ancora troppe poche reti neuronali integrative in grado di avere un dominio efficace di quella “troppa roba”. E’ come far guidare una fuoriserie ad un ragazzo che ha appena preso la patente per guidare un motorino.

Per favore parlate di tutto questo ad altri genitori. Voi educatori condividete questa storia nelle vostre chat di classe. Rendete questa domenica una domenica di consapevolezza adulta, sia genitoriale che della comunità educante tutta. Troppe volte sento dire, anche da colleghi molto quotati, che io, con la narrazione che ho fatto del digitale in questi anni, non ho compreso nulla. Perché il problema secondo moltissimi sta nella fragilità di noi adulti.

Io penso che dobbiamo avere il coraggio di dire che il mondo virtuale ha reso i genitori fragili e la fragilità degli adulti ha reso il mondo virtuale sempre più capace di impossessarsi delle vite dei nostri figli. E’ un gatto che si morde la coda che però ha avuto il suo punto di inizio con la pervasività del digitale portatile dentro alle nostre vite di esseri umani del terzo millennio. E questo, Jonathan Haidt lo spiega benissimo nel suo volume “Generazione ansiosa” (Rizzoli ed.)

Su questo tema anch’io ho appena pubblicato un libro con Barbara Tamborini intitolato “Esci da quella stanza. Come e perché riportare i nostri figli nel mondo” (Mondadori ed.) dove cerchiamo di far capire ai lettori che oggi abbiamo bisogno di una totale inversione di rotta e che noi genitori ne dobbiamo essere consapevoli protagonisti. Vi prego, andatelo a cercare nella biblioteca più vicina a casa vostra, non c’è bisogno che lo compriate (chi sa quanti pensano che il mio unico interesse sia – in questo momento - vendere un libro. Ma se così fosse, vi siete mai chiesti come mai in più di dieci anni di vita nei social non ho mai – e ribadisco mai – messo un link ad alcuna libreria online che conduca all’acquisto automatico di un mio libro?). Scrivo libri non perché ho l’urgenza di venderli (cosa che naturalmente viene valutata come positiva da un autore), ma per fare cultura, per usare il mio posizionamento professionale e sociale (oltre che social) ai fini del miglioramento della vita e delle condizioni di crescita dei nostri figli. Lo dico da professionista e lo dico come padre di quattro figli.

Se anche voi pensate che fondare il club del sesso a 9 anni sia una spaventosa distorsione della crescita derivata da un mondo che non ha alcuna cura dei bisogni evolutivi di bambini e bambine del terzo millennio e che ciò non dipenda solo dalla fragilità di noi genitori, ma dalla potenza con cui quel mondo invade le nostre vite…… beh allora spero che questo post vi aiuti a correre ai ripari.

Se volete e potete, aprite il dibattito con più adulti possibili e condividete questo messaggio.

Indirizzo

Via Della Macchia, 9 Villa 2 D
Bracciano
00062

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