01/12/2025
Per anni abbiamo portato addosso tensioni, emozioni e pesi che non erano davvero i nostri.
Abbiamo imparato a trattenere, a farci andare bene tutto, a rimanere forti anche quando il corpo chiedeva una pausa.
Oggi, però, abbiamo la possibilità di cambiare.
Possiamo dire:
“Oggi ti riconosco, mamma.
Ti riconosco, papà.
E vi restituisco con gratitudine ciò che non avete potuto elaborare.”
Da questo momento, la forza non è più resistere.
È stare presenti.
È ascoltare ciò che si muove dentro.
È scegliere con più chiarezza.
E la parte più giovane di te — quella bambina che per troppo tempo ha portato un carico non suo — ora può lasciare andare.
E può fare spazio alla calma, al respiro, alla possibilità di sentirsi libera.
Il lavoro sul trauma familiare non è un taglio con chi è venuto prima.
È un atto di responsabilità verso di noi: osservare ciò che arriva dal passato, trasformarlo e lasciarlo andare dal corpo.
È dire, con sincerità:
“Quello che non avete potuto risolvere… ora lo guardo io.
E lo lascio andare.”
Da qui, la storia cambia.
La linea familiare si alleggerisce.
E dentro di te nasce un respiro nuovo: più ampio, più leggero, più tuo.
Prof. Felice Laconi - Riflessologie e Postura