02/12/2025
Frank Westerman ha un passato da giornalista, solo ultimamente si è dedicato alla letteratura. Di formazione è un ingegnere agrario e ha scritto molto del rapporto molto artificioso che gli olandesi intrattengono con il proprio paesaggio. Ha scritto anche molto di politica, in particolare del rapporto tra parole e politica.
Ci sono due aspetti che Westerman tocca in tutta la sua opera: il primo riguarda la sua biografia provenendo da una famiglia calvinista molto religiosa. Oltre all’aspetto biografico c’è quello lavorativo dal momento che Westerman lavorava per un giornale progressista come inviato di guerra, per cui per esempio ha parlato della guerra nei Balcani mentre era effettivamente presente sul territorio. Westerman porta molto questa esperienza nella sua letteratura, seguendo il principio del riportare le interpretazioni ai fatti.
L’opera di Westerman in Italia è tutta pubblicata da Iperborea. In “Soldati delle parole” parla del terrorismo di matrice un po’ religiosa e un po’ di estrema sinistra in Olanda; “Noi umani” è ambientato in Indonesia e parla del rapporto tra il passato coloniale, gli strascichi della colonizzazione e l’ossessione di trovare l’anello che ci congiunge ai nostri antenati; “Ingegneri di anime” tratta il tema della censura e dell’ingerenza del potere sull’arte nello scenario dell’Unione Sovietica.
Westerman si concentra quindi su quel momento storico in cu il potere politico cercava di modificare l’arte a proprio vantaggio. All’epoca dei fatti narrati l’egemonia culturale era questa: il potere diceva ai suoi intellettuali cosa dovevano scrivere, su quali temi, che i finali dovevano essere positivi, che la borghesia doveva essere sconfitta dal proletariato.
Westerman ha la capacità di prendere per mano il lettore, soprattutto il lettore che non conosce bene il contesto storico-politico di cui si parla, conducendolo in quei luoghi e in quei tempi attraverso la letteratura e il cinema. Per cui è un libro che consiglio, come se fosse un saggio, a chiunque voglia approfondire poiché alla fine, grazie all’accompagnamento di Westerman, si arriva a capire la storia.
Vi auguro una buona lettura!