29/11/2025
A un certo punto della vita succede a tutti: il menu al ristorante sembra scritto in caratteri sempre più piccoli, il telefono si allontana un po’ di più, la luce non basta mai. È la presbiopia, quel momento in cui gli occhi iniziano a chiedere aiuto, e con loro, anche la mente si scopre più affaticata. Non è un segno di fragilità, ma un passaggio fisiologico dell’età. Eppure, per molti, è la prima volta che il corpo “dice” che qualcosa sta cambiando. Una piccola rivoluzione silenziosa che non riguarda solo la vista, ma anche la percezione di sé, del tempo e, come oggi suggeriscono nuove ricerche, persino della salute del cervello.
Negli ultimi anni, numerosi studi hanno rivelato un legame sorprendente tra vista e mente. La presbiopia, se non corretta adeguatamente, può influire sulla capacità di concentrazione, sull’attenzione e sulla memoria. Una recente revisione scientifica ha confermato che la perdita della vista aumenta il rischio di declino cognitivo e demenza.
L’articolo completo di Irma D’Aria su Salute