18/12/2025
I menischi sono quattro: ogni ginocchio ha infatti un menisco laterale, di dimensioni maggiori e dalla forma che ricorda vagamente quella di una mezzaluna, e un menisco mediale, più piccolo e cuneiforme.
Il menisco può infiammarsi, lesionarsi o - addirittura - rompersi: ecco come comportarsi.
🟢 𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐜𝐚𝐬𝐨 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐟𝐢𝐚𝐦𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐥 𝐦𝐞𝐧𝐢𝐬𝐜𝐨?
Oggi c’è una nuova evoluzione del protocollo R.I.C.E. che prende il nome evocativo di P.O.L.I.C.E:
𝐏 = Protezione. Proteggere [senza immobilizzare definitivamente] l’area infortunata per evitare ulteriori danni ai tessuti. Questo può avvenire, ad esempio, utilizzando delle stampelle;
𝐎𝐋 = Optimal Loading [Carico ottimale]. Ovvero stimolare il processo di guarigione dei tessuti danneggiati con la giusta quantità di carico e di attività. Questo è il punto chiave del nuovo protocollo, che si discosta dalla più vecchia ipotesi di riposo assoluto. È compito dell’équipe riabilitativa indicare quale sia tale quantità di carico;
𝐈 = Ice [ghiaccio]. Avvolgere del ghiaccio in un telo e metterlo a contatto con il ginocchio. La bassa temperatura ridurrà l’infiammazione causata dall’aumento del flusso sanguigno. Si consiglia di tenere in posizione il ghiaccio sul ginocchio distorta per non più di 20 minuti consecutivi e per un minimo di 3 volte al giorno;
𝐂 = la C sta per compressione. Applicare una medicazione alla zona colpita aiuterà a ridurre l’infiammazione e il gonfiore che ne risulta.
Una volta bendata l’area, bisogna assicurarsi che la fasciatura non sia troppo stretta e che quindi il ginocchio non si senta costretto, ma possa mantenere una certa mobilità.
Nel caso in cui la medicazione risultasse troppo stretta, consigliamo di applicarla nuovamente e di utilizzare una benda elastica (non plastica);
𝐄 = Elevazione. Sembra un classico rimedio della nonna, ma mantenere il ginocchio infiammato in posizione elevata può davvero aiutare ad alleviare il dolore.
L’ideale sarebbe posizionare la gamba su una superficie morbida ad una altezza più alta del cuore. In presenza di infiammazione il corpo tende a far arrivare il sangue al sito infiammato. Facendo defluire il sangue, mantenendo la gamba elevata, si allevia l’infiammazione allontanando i mediatori chimici dell’infiammazione.
Vogliamo precisare che questi metodi si adattano a casi molto lievi di infiammazione e che non devono in alcun modo sostituire il trattamento guidato da un medico competente, soprattutto nei casi in cui il dolore si riveli più serio e doloroso.
🟠 𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐜𝐚𝐬𝐨 𝐝𝐢 𝐥𝐞𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐥 𝐦𝐞𝐧𝐢𝐬𝐜𝐨?
Se c’è il sospetto di una lesione del menisco, è molto importante consultare uno specialista, che sarà in grado di individuare il tipo di lesione e programmare il trattamento terapeutico adeguato.
La diagnosi si verifica di solito attraverso la risonanza magnetica; altre indagini diagnostiche, come la radiografia, si utilizzano nel caso si sospettino danni anche alle ossa.
Sulla base di quello che viene riscontrato, il team medico deciderà la strategia di cura più adatta alle esigenze del paziente.
Gonfiore e dolore acuto sono però un ostacolo notevole per effettuare una corretta diagnosi ed è per questo che spesso è consigliabile aspettare 10-15 giorni dal trauma prima di effettuare gli accertamenti diagnostici.
Passate le prime due giornate successive al trauma, sarà possibile unire ai farmaci antinfiammatori, un programma di riabilitazione con l’aiuto di un fisioterapista.
L’estensione passiva del ginocchio o gli esercizi di allungamento possono essere consigliabili in molti casi anche prima dell’intervento chirurgico e migliorare sensibilmente i risultati che si possono ottenere in seguito.
🔴 𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐜𝐚𝐬𝐨 𝐝𝐢 𝐫𝐨𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐚𝐥 𝐦𝐞𝐧𝐢𝐬𝐜𝐨?
La medicina e la chirurgia si sono molto evolute nel tempo e – ad oggi – l’approccio è molto più conservativo per questo tipo di lesioni.
Mentre in passato bastava una diagnosi di menisco lesionato o degenerato, attraverso risonanza magnetica, per eliminare chirurgicamente il menisco, oggi si cerca di essere selettivi, cercando di suturarlo.
L’operazione di rimozione avviene oggi solo in presenza di lesioni instabili e di blocchi articolari o, ancora, si cerca di procedere con una meniscectomia selettiva, cercando di ricreare il più possibile la forma anatomica del menisco stesso.