08/11/2025
(Oggi il diabete di mio figlio compie quattro mesi.
Quattro mesi complicati, giornate su e giù al ritmo delle glicemie imbizzarrite. Notti bianche, a volte. Cuori in gola, spesso. Facce tirate, occhi stanchi. Tante decisioni da prendere, frustrazione quanto basta, un passo avanti e due indietro. Crescere tutti, grandi e piccoli, nostro malgrado, facendo i conti con il fatto che poi in fondo davvero non si controlla gran che, al massimo si mette una pezza.
Quattro mesi di amore, più di prima. Ho la fortuna di essere nata con un fiuto speciale per l’amore: lo sento sempre quando c’è, anche quando è sepolto, anche quando è lontano. Anche quando si traveste da altro.
Il diabete di mio figlio mi ha fatto conoscere la gentilezza di chi non mi deve nulla, il buon cuore di chi tende una mano gratis. Tante persone — e io mica lo credevo — mi hanno avvolta come un’onda buona e calda, un grande utero che mi ha tenuto al sicuro dal credere che la vita poi fosse tutta lì, in una stupida curva glicemica.
La vita toglie, poi dà, sempre, come una glicemia un po’ pazza, che sale e scende e sale ancora… basta non fermarsi mai.
Quattro mesi di gratitudine, di cui — random — pubblico qualche scatto. Il resto è tutto nel cuore, nel sangue e nell’anima.)